Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 56 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4  Prossimo
Autore Messaggio

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 13917
Iscritto il: 03/12/2008, 20:45
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 24/09/2010, 16:24 
Cita:
Sirius ha scritto:

si ma stai parlando di biomasse VIVE al momento, no?

No,molto probabile morte,dire che il metano può essere prodotto da organismi vivi che vivono nelle profondità dei condotti vulcanici,è un azzardo.


Ultima modifica di bleffort il 24/09/2010, 16:30, modificato 1 volta in totale.

Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 13917
Iscritto il: 03/12/2008, 20:45
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 24/09/2010, 19:31 
Cita:
bleffort ha scritto:

Cita:
Sirius ha scritto:

si ma stai parlando di biomasse VIVE al momento, no?

No,molto probabile morte,dire che il metano può essere prodotto da organismi vivi che vivono nelle profondità dei condotti vulcanici,è un azzardo.

Però a pensarci bene è anche possibile!.[8]


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 13917
Iscritto il: 03/12/2008, 20:45
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 29/10/2010, 17:43 
Le eventuali Sonde Automatiche che manderemo in futuro su Marte,devono tenere conto in special modo di esplorare i condotti dei Vulcani,è molto probabile che proprio in questi luoghi vi siano tracce o addirittura vita biologica.


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 30/10/2010, 00:17 
Cita:
bleffort ha scritto:

Le eventuali Sonde Automatiche che manderemo in futuro su Marte,devono tenere conto in special modo di esplorare i condotti dei Vulcani,è molto probabile che proprio in questi luoghi vi siano tracce o addirittura vita biologica.

ciao bleffort cmq bisogna osservare che il metano in base alle nst conoscenze e'podotto da vulcani o esseri viventi,certamente del vulcanesimo le sonde mandate sul pianeta non ne hanno trovato microorganismi?fino ad ora solo le viking hanno fatto rilevazioni sul posto dando risultati non confacenti in modo specifico,o vi sono altre attivita' di cui noi non abbiamo conoscenze


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 13917
Iscritto il: 03/12/2008, 20:45
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 30/10/2010, 10:44 
Però fin'ora non ho letto che sonde siano andate ad esplorare condotte vulcaniche!.[8]


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 31/10/2010, 00:17 
Cita:
bleffort ha scritto:

Però fin'ora non ho letto che sonde siano andate ad esplorare condotte vulcaniche!.[8]

ciao bleffort pero'devi convenire che con tutte le sonde orbitanti su marte eventuali eruzioni vulcaniche ne sono state appurate nessuna.come capitato su io,ma a me sembra,se sbaglio me ne scuso,che nelle zone dove esiste una grande quantita di metano esistano poche o nulla di bocche vulcaniche almeno a me sembra


Ultima modifica di ubatuba il 31/10/2010, 00:18, modificato 1 volta in totale.

Top
 Profilo  
 

Pleiadiano
Pleiadiano

Avatar utente

Difensore della logicaDifensore della logica

Non connesso


Messaggi: 4533
Iscritto il: 05/12/2008, 22:51
Località: Padova
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 31/10/2010, 14:19 
Cita:
ubatuba ha scritto:

Cita:
bleffort ha scritto:

Le eventuali Sonde Automatiche che manderemo in futuro su Marte,devono tenere conto in special modo di esplorare i condotti dei Vulcani,è molto probabile che proprio in questi luoghi vi siano tracce o addirittura vita biologica.

ciao bleffort cmq bisogna osservare che il metano in base alle nst conoscenze e'podotto da vulcani o esseri viventi,certamente del vulcanesimo le sonde mandate sul pianeta non ne hanno trovato microorganismi?fino ad ora solo le viking hanno fatto rilevazioni sul posto dando risultati non confacenti in modo specifico,o vi sono altre attivita' di cui noi non abbiamo conoscenze


Veramente, pare che i rilevamenti delle sonde Vyking siano risultati negativi solo perchè sono stati fatti in modo sbagliato..... inoltre, mi ricordo che fin dall'inizio, nel 1976, erano state rilevate delle anomalie... per esempio, quando il terreno ha cominciato ad emettere ossigeno senza che si fosse trovata una qualche spiegazione razionale....


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 13917
Iscritto il: 03/12/2008, 20:45
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 31/10/2010, 19:02 
Cita:
ubatuba ha scritto:

Cita:
bleffort ha scritto:

Però fin'ora non ho letto che sonde siano andate ad esplorare condotte vulcaniche!.[8]

ciao bleffort pero'devi convenire che con tutte le sonde orbitanti su marte eventuali eruzioni vulcaniche ne sono state appurate nessuna.come capitato su io,ma a me sembra,se sbaglio me ne scuso,che nelle zone dove esiste una grande quantita di metano esistano poche o nulla di bocche vulcaniche almeno a me sembra

Non è detto che questi Vulcani devono essere attivi alla massima potenza,basta un piccolo calore che sale dalle viscere di Marte per fare sopravvivere esseri di vita biologica.


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 01/11/2010, 23:55 
ciao bleffort certo che non si necessita che i vulcani sia attivi in modo classico basta cce un piccolo calore(come tu dici)x magari provocare fuoriuscita di metano,possibilita'xo'le zone dove c'e'uun abbondanza di metano sono pressoche'(non vorrei sbagliare)senza bocche vulcaniche ed essendo il metano facilmente dissociabile ci deve essere x forza un qualcosa che lo preoduce,da resto i risultati delle sonde viking come detto da vari scienziati sono stati letti o programmati in modo sbagliato quindi i risultati andavano letti in un modo diverso,da considerare il risultato della possibile presenza di microorganismi seguiva il ciclo circadiano esistente sulla terra e l'esperimento mediante riscaldamento del suolo marziano incamerato nei laboratori avevo prodotto come effetto una sterelizzazione con conseguente invalidamento dell'esperimento come provato recentemente


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 24/11/2010, 10:10 
questa scoperta effettuata giuseppe etiope in romania potrebbe essere la soluzione alla presenza di metano su marte
"Misteri UN GAS MAI VISTO PRIMA Nel mini-vulcano di fango il metano in stile marziano Scoperto da un italiano in Romania, e' un ''assurdo'' della natura
CINZIA DI CIANNI La Transilvania e' una terra ricca di leggende e misteri, ma l'odore che aleggia nei pressi del piccolo centro di Homorod, nel distretto di Brasov, non e' di diabolico zolfo, ma di prezioso METANO: quest'area della Romania, infatti, e' una fra le piu' ricche di gas naturale d'Europa. A Homorod, un villaggio con 2 mila anime e un'antica fortezza, la cosa piu' interessante al momento e' un insignificante vulcano di fango, poco piu' di una pozza che emette gorgogliando un po' di gas. Ma questo gas e' davvero speciale: contiene, infatti, una forma di METANO finora sconosciuta sulla Terra che costringera' i geologi ad aggiornare i libri di testo e la Nasa a rivedere i suoi strumenti destinati a Marte. L'eccezionale forma di METANO di Homorod e' definita «pesante», perche' e' particolarmente ricca di deuterio, come l'acqua pesante delle centrali nucleari. L'autore della scoperta, appena pubblicata sulla rivista «Chemical Geology», e' Giuseppe Etiope, geologo dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ed esperto di origine e migrazione degli idrocarburi. Per capire in che cosa consiste la scoperta, bisogna ripassare un po' di chimica. La molecola del METANO, con formula CH4, e' composta di carbonio e idrogeno. L'idrogeno e' formato da atomi del tipo H (o meglio isotopo 1H) o idrogeno leggero, e da atomi del tipo 2H o idrogeno pesante, noto anche come deuterio. Il METANO ha una composizione caratteristica di questi due atomi che viene espressa con un numero variabile da -16 a -531. Il METANO finora trovato sulla Terra ha un rapporto compreso tra questi due valori estremi. Quello scoperto in Transilvania, invece, ha un valore positivo, pari a +124, che equivale a una super-concentrazione di deuterio. «Questo valore - spiega Etiope - e' un assurdo della natura. Quando abbiamo visto i risultati dell'analisi fatta negli Usa, non volevamo crederci. Gli stessi tecnici del laboratorio, uno dei migliori al mondo, non avevano mai visto nulla di simile». Martin Schoell, padre delle teorie sull'origine del METANO e coautore del lavoro insieme con il professor Baciu dell'Universita' romena di Cluj-Napoca, rimase sconcertato e chiese nuove verifiche. Le prove sono state ripetute piu' volte, anche esaminando gli altri gas che erano miscelati al METANO, ma i dati sono stati confermati. «Non solo e' una forma unica al mondo, - aggiunge Etiope -. Potrebbe anche essere la chiave per spiegare l'origine del METANO gia' scoperto su Marte». Il METANO presente sulla Terra si e' formato in gran parte in seguito a processi di degradazione della materia organica intrappolata nelle rocce sedimentarie, per opera di microrganismi, a bassa temperatura e in rocce superficiali, e in questo caso e' detto «biogenico». Tuttavia, in condizioni di alta temperatura e pressione presenti in rocce piu' profonde, puo' anche succedere che si formi del METANO «termogenico», che non e' stato prodotto da microrganismi. Ora, il METANO di Homorod ha sicuramente origine organica, ma la sua straordinaria ricchezza di deuterio sembra derivare da un particolare processo di ossidazione di tipo «abiogenico», cioe' non dovuto all'opera di batteri, e un fenomeno molto simile potrebbe facilmente verificarsi sul Pianeta Rosso. La questione del METANO di Marte e' da tempo all'attenzione della comunita' scientifica, e non solo. Nell'atmosfera marziana sono presenti piccole tracce di METANO, circa 10 parti per miliardo, rilevate tanto da missioni spaziali come Mars Express (con lo strumento PFS, a guida italiana) quanto da osservazioni effettuate da Terra. Le molecole di METANO, come quelle di altri «gas traccia» come la formaldeide, potrebbero rappresentare la prova inequivocabile della presenza di forme di vita, in particolare del metabolismo di microrganismi. In pratica, se le missioni su Marte troveranno del METANO pesante, cosa vorra' dire? «Prima di tutto gli strumenti dovranno essere capaci di rilevarlo e capire cosa stanno analizzando - nota Martin Schoell -. Altrimenti sara' inutile». In secondo luogo - aggiunge Etiope - «non bisognera' avere fretta di trarre delle conclusioni: anche un METANO che ''appare'' abiogenico, in realta', potrebbe essere originato da qualche forma di vita, come abbiamo appena dimostrato». Le tracce di METANO nell'atmosfera marziana hanno riacceso l'interesse degli ufologi, ma gli scienziati sono cauti: «Una delle teorie - commenta Etiope - e' che si tratti semplicemente dell'esalazione di rocce basaltiche (ofioliti) presenti nel sottosuolo del pianeta e, quindi, nient'altro che il frutto di un processo geochimico». Sul METANO di Marte, comunque, si gioca una sfida che vede la collaborazione di Esa e Nasa nel programma ExoMars, con una serie di missioni congiunte. La prima, ExoMars Trace Gas Orbiter, e' in calendario per il 2016 e si propone appunto di studiare la composizione dell'atmosfera marziana e chiarire l'origine del METANO. Nel 2018 ne e' prevista una seconda, che portera' sul Pianeta Rosso due rover: uno europeo, in grado di trapanare il suolo, e uno americano, capace di raccogliere campioni in vista di un possibile ritorno verso la Terra. In attesa di conferme da Marte, Schoell ed Etiope presenteranno la scoperta a dicembre, al congresso dell'American Geophysical Union di San Francisco."


Ultima modifica di ubatuba il 24/11/2010, 10:11, modificato 1 volta in totale.

Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 13917
Iscritto il: 03/12/2008, 20:45
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 24/11/2010, 13:16 
Cita:
ubatuba ha scritto:

questa scoperta effettuata giuseppe etiope in romania potrebbe essere la soluzione alla presenza di metano su marte
"Misteri UN GAS MAI VISTO PRIMA Nel mini-vulcano di fango il metano in stile marziano Scoperto da un italiano in Romania, e' un ''assurdo'' della natura.
In Sicilia in provincia di Agrigento esistono le Maccalube,che sono appunto piccoli Vulcani con emissioni di Fango,si potrebbero monitorare anche questi se eventualmente emettono lo stesso tipo di Metano trovato in Romania.[quote]


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 24/11/2010, 13:28 
Cita:
bleffort ha scritto:

Cita:
ubatuba ha scritto:

questa scoperta effettuata giuseppe etiope in romania potrebbe essere la soluzione alla presenza di metano su marte
"Misteri UN GAS MAI VISTO PRIMA Nel mini-vulcano di fango il metano in stile marziano Scoperto da un italiano in Romania, e' un ''assurdo'' della natura.
In Sicilia in provincia di Agrigento esistono le Maccalube,che sono appunto piccoli Vulcani con emissioni di Fango,si potrebbero monitorare anche questi se eventualmente emettono lo stesso tipo di Metano trovato in Romania.
Cita:




una cosa simile sitrova anke qui dalle mie parti sul busca dal quale fuoriesce un filo di vapore ed e' estremamene caldo,cmq sinceramente non so se possa fuoriuscire metano,in effetti e' una stranezza


Ultima modifica di ubatuba il 24/11/2010, 13:29, modificato 1 volta in totale.

Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 25/11/2010, 14:30 
Il ciclo di questo gas su Marte presenta alcuni aspetti particolari.
Innanzitutto è stato dimostrato che non è stabile e si dissolve presto (inizialmente era stato previsto un periodo di persistenza di circa 300 anni). Questo comporta una conseguenza semplice e logica: sul pianeta Rosso sono sicuramente presenti dei fenomeni che lo producono (o, quantomeno, lo emettono da sotto la superficie).La dimostrazione che ancora una qualche attività c'è.
A dispetto delle previsioni, il metano emesso in discrete quantità negli anni precedenti, era praticamente scomparso ai primi del 2006. E questa velocità maggiore del previsto non trovava nessuna soluzione con i modelli atmosferici esistenti.
L'irregolarità oltre che temporale è anche spaziale: studi successivi hanno dimostrato che ci sono 3 zone principali di persistenza, tutte e tre poste tra l'equatore e le medie latitudini dell'emisfero settentrionale: Arabia Terrae, Tharsis ed Elysium.
La distribuzione temporale accertata presuppone ovviamente che il metano si produca più o meno di continuo e che in qualche modo si dissolva.

Da un punto di vista teorico sulla sua origine ci sono diverse possibilità teoriche: attività di forme di vita, reazioni sul suolo ed emissioni vulcaniche.
Una prima spiegazione è stata la presenza di reazioni che coinvolgessero il suolo marziano, per esempio attraverso il perossido di idrogeno (noto ai più come acqua ossigenata), sostanza ritrovata dalla sonda Viking nel 1976.
È anche possibile che sia coinvolta l'acqua: potrebbe non essere un caso se queste aree sono proprio quelle dove al di sotto esistono dei giacimenti di acqua.
Restava presente anche la possibilità che sia il risultato di attività vulcanica, visto che i massimi si hanno in una zona che per gli standard locali pullula di vulcani, fra i quali l'Olympus Mons, il più grande vulcano conosciuto del sistema solare, illustrato nella foto.

In ogni caso questo è un altro segnale che ci dice come Marte non sia ancora completamente privo di attività. Non può stupire – quindi – che la prossima sonda che arriverà sul pianeta sarà dotata della strumentazione per indagare sul metano.
Intanto sulla questione altri due italiani, Sergio Fonti e Giuseppe Marzo hanno presentato al congresso europeo di scienze planetarie una memoria in cui dimostrano che il metano nell'atmosfera del Pianeta Rosso dura meno di un anno marziano

Una prima considerazione è la estrema localizzazione delle fonti del gas, confermando quello che si pensava e cioè che proviene soprattutto dalle zone già indicate e specialmente da Tharsis, una regione piena di grandi vulcani. Quanto alla concentrazione, risente di elevata stagionalità: i valori sono minimi nell'inverno dell'emisfero settentrionale, a partire dalla primavera aumentano per tutta l'estate fino all'autunno, in cui arrivano ai massimi (sempre dell'ordine delle parti per miliardo...). A quel punto la concentrazione crolla fino alla primavera successiva, ad eccezione di una piccola fascia a latitudini medio – alte.
Notare come durante l'inverno dell'emisfero settentrionale, la concentrazione di metano diventa più alta in quello meridionale dove è estate.
la carta presenta le concentrazioni autunnali ed è grossolanamente orientata W-E con il centro a circa 20° di latitudine nord. In giallo le concentrazioni maggiori, in blu quelle minori
La stagionalità esclude quindi fra le cause l'attività vulcanica: non se ne comprenderebbe il rapporto con le stagioni. Restano in piedi sia la possibilità di reazioni che riguardano il suolo, sia quella che alla base ci siano delle forme di “vita” e non sfugge anche il fatto che la produzione avviene nel momento più caldo e quindi più favorevole.
In particolare nel caso di metano biologico vorrebbe dire che queste eventuali forme di vita siano molto più attive durante l'estate. L'ipotesi di metano biogenico è senza dubbio la più affascinante, e attualmente da un punto di vista teorico è assolutamente plausibile. Ma non è la sola: fenomeni di idratazione del terreno dovuti all'acqua sottostante o reazioni geotermiche e/o idrotermali sono spiegazioni altrettanto se non più, plausibili.
Per quanto riguarda la scomparsa del metano, l'attività fotochimica sembra troppo poco elevata per consentire una dissoluzione del metano in questo modo. Per cui una soluzione può essere data dai venti che abrasando la superficie, trascinano in aria particelle di perclorati che reagiscono con il metano dissolvendolo.

Questi sono i primi risultati: se sul dissolvimento del gas ci sono idee molto chiare, le ricerche sulla sua origine sono invece ancora molto più indietro. Ma essendo diventato un target importante per le ricerche su Marte, sicuramente nei prossimi anni ne vedremo delle belle.
fonte:http://aldopiombino.blogspot.com/2010/09/il-ciclo-del-metano-su-marte-reazioni.html


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 07/12/2010, 10:32 
questo articolo anke se datato puo' rispondere al quesito almeno in modo teorico basandosi sul fatto della presenza di vapore acqueo nelle zone dove il metano sembra essere concentrato in abbondanza
"Metano e vapore acqueo sono stati trovati insieme nell'atmosfera marziana. La causa potrebbe essere la medesima: batteri. Ma la tesi è molto controversa..
Metano e vapore acqueo trapelerebbero dal suolo marziano. Nella foto ESA, dune di sabbia fotografate da Mars Espress.
Vita su Marte? Esisterebbe, sotto la forma di batteri. La prova? La presenza di metano, concentrata soltanto in alcune zone insieme a vapore acqueo e ghiaccio. L'origine potrebbe essere la medesima: sarebbero batteri (in passato, ma forse anche ora) a produrre il gas, come avviene per esempio sulla Terra.
È questa la affascinante tesi di alcuni scienziati italiani e statunitensi, giunti più o meno alla stessa conclusione attraverso due strade diverse. La notizia ha fatto il giro del mondo sui giornali, però non convince completamente il mondo scientifico, ancora scettico di fronte ai molti “se e ma” delle due ipotesi. Perché? Vediamo di fare chiarezza.
Il metano ci dà una mano. La scoperta del metano sul pianeta rosso risale allo scorso marzo, grazie alla sonda Mars Express e due telescopi terrestri che ne hanno misurato la presenza. Questo gas può essere prodotto soltanto da fenomeni vulcanici (che ancora non sono stati riscontrati) o da organismi viventi. Inoltre, il metano atmosferico tende a essere distrutto dai raggi ultravioletti in 400 anni. Il gas dovrebbe quindi essersi formato recentemente o dovrebbe esserci un meccanismo di rifornimento costante.
La pista italiana. Il team di ricercatori italiani, guidato da Vittorio Formisano, analizzando i dati provenienti dallo spettrometro PFS (Planetary Fourier Spectrometer) di Mars Express, ha notato che il metano si trova principalmente in tre regioni marziani (vedi mappa) molto ricche di vapore acqueo. «Vapore acqueo e metano provengono da una medesima sorgente» ha spiegato Fornisano. La tesi italiana sarebbe che nel sottosuolo, tra i 200 e 400 metri si troverebbe acqua allo stato liquido. Il calore geotermico farebbe salire l'acqua in superficie, come avviene sulla Terra per i camini idrotermali. Ma su Marte la temperatura bassissima impedirebbe all'acqua di completare il suo tragitto: si ghiaccerebbe a pochi centimetri dalla superficie, come ha scoperto la sonda della Nasa Odyssey. La causa della risalita del metano - secondo gli italiani - potrebbe essere la presenza di batteri nei grossi bacini sotterranei. Un'ipotesi affascinante, ma ancora tutta da dimostrare.
Ipotesi da Terra. La scoperta americana, invece, si basa sulle analisi da Terra attraverso il telescopio di Mauna Kea alle Hawaii (USA). Secondo Vladimir Krasnopolsky, uno dei meteorologi autori dello studio, il metano marziano non potrebbe che essere di origine animale: il metano misurato sarebbe troppo concentra prodotto da batteri che vivrebbero in oasi dove l'acqua allo stato liquido riuscirebbe a rimanere - brevemente - sulla superficie grazie al calore solare o a sorgenti idrotermali."

da focus


Ultima modifica di ubatuba il 07/12/2010, 10:33, modificato 1 volta in totale.

Top
 Profilo  
 

Marziano
Marziano

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 1490
Iscritto il: 21/10/2010, 13:22
Località: Umbilicus Italiae
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 22/06/2011, 10:22 
Cita:
tommaso ha scritto:

La cosa che più di ogni altra mi stupisce non è il fatto che su marte ci siano forme di vita più o meno complesse,ma il muro di gomma che viene tenuto in piedi dall'ente spaziale americano che dopo 30 anni dalla scoperta di vita microbica sul pianeta rosso ancora non lo rivela alle masse.Viviamo in un'epoca di neo oscurantismo e pensare che ci possano prima o dopo rivelare la verità sugli ufo è a mio avviso pura follia...


Ti do ragione.
Potrei capire il silenzio sull'arrivo di alieni sul nostro pianeta (e fino ad un certo punto), ma è inconcepibile non rivelare la presenza di forme di vita primordiale (chessò batteri, funghi, o anche qualche vermotto, se ce ne fossero). In fondo cosa cambierebbe alla stragrande maggioranza della popolazione terrestre?

Invece sarebbe un immenso input alla ripresa della ricerca scientifica.

Ecco, questo proprio non lo capisco.


Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 56 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4  Prossimo

Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Oggi è 06/06/2024, 07:45
© 2015 UfoPlanet di Ufoforum.it, © RMcGirr83.org