questa scoperta effettuata giuseppe etiope in romania potrebbe essere la soluzione alla presenza di metano su marte "Misteri UN GAS MAI VISTO PRIMA Nel mini-vulcano di fango il metano in stile marziano Scoperto da un italiano in Romania, e' un ''assurdo'' della natura CINZIA DI CIANNI La Transilvania e' una terra ricca di leggende e misteri, ma l'odore che aleggia nei pressi del piccolo centro di Homorod, nel distretto di Brasov, non e' di diabolico zolfo, ma di prezioso METANO: quest'area della Romania, infatti, e' una fra le piu' ricche di gas naturale d'Europa. A Homorod, un villaggio con 2 mila anime e un'antica fortezza, la cosa piu' interessante al momento e' un insignificante vulcano di fango, poco piu' di una pozza che emette gorgogliando un po' di gas. Ma questo gas e' davvero speciale: contiene, infatti, una forma di METANO finora sconosciuta sulla Terra che costringera' i geologi ad aggiornare i libri di testo e la Nasa a rivedere i suoi strumenti destinati a Marte. L'eccezionale forma di METANO di Homorod e' definita «pesante», perche' e' particolarmente ricca di deuterio, come l'acqua pesante delle centrali nucleari. L'autore della scoperta, appena pubblicata sulla rivista «Chemical Geology», e' Giuseppe Etiope, geologo dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ed esperto di origine e migrazione degli idrocarburi. Per capire in che cosa consiste la scoperta, bisogna ripassare un po' di chimica. La molecola del METANO, con formula CH4, e' composta di carbonio e idrogeno. L'idrogeno e' formato da atomi del tipo H (o meglio isotopo 1H) o idrogeno leggero, e da atomi del tipo 2H o idrogeno pesante, noto anche come deuterio. Il METANO ha una composizione caratteristica di questi due atomi che viene espressa con un numero variabile da -16 a -531. Il METANO finora trovato sulla Terra ha un rapporto compreso tra questi due valori estremi. Quello scoperto in Transilvania, invece, ha un valore positivo, pari a +124, che equivale a una super-concentrazione di deuterio. «Questo valore - spiega Etiope - e' un assurdo della natura. Quando abbiamo visto i risultati dell'analisi fatta negli Usa, non volevamo crederci. Gli stessi tecnici del laboratorio, uno dei migliori al mondo, non avevano mai visto nulla di simile». Martin Schoell, padre delle teorie sull'origine del METANO e coautore del lavoro insieme con il professor Baciu dell'Universita' romena di Cluj-Napoca, rimase sconcertato e chiese nuove verifiche. Le prove sono state ripetute piu' volte, anche esaminando gli altri gas che erano miscelati al METANO, ma i dati sono stati confermati. «Non solo e' una forma unica al mondo, - aggiunge Etiope -. Potrebbe anche essere la chiave per spiegare l'origine del METANO gia' scoperto su Marte». Il METANO presente sulla Terra si e' formato in gran parte in seguito a processi di degradazione della materia organica intrappolata nelle rocce sedimentarie, per opera di microrganismi, a bassa temperatura e in rocce superficiali, e in questo caso e' detto «biogenico». Tuttavia, in condizioni di alta temperatura e pressione presenti in rocce piu' profonde, puo' anche succedere che si formi del METANO «termogenico», che non e' stato prodotto da microrganismi. Ora, il METANO di Homorod ha sicuramente origine organica, ma la sua straordinaria ricchezza di deuterio sembra derivare da un particolare processo di ossidazione di tipo «abiogenico», cioe' non dovuto all'opera di batteri, e un fenomeno molto simile potrebbe facilmente verificarsi sul Pianeta Rosso. La questione del METANO di Marte e' da tempo all'attenzione della comunita' scientifica, e non solo. Nell'atmosfera marziana sono presenti piccole tracce di METANO, circa 10 parti per miliardo, rilevate tanto da missioni spaziali come Mars Express (con lo strumento PFS, a guida italiana) quanto da osservazioni effettuate da Terra. Le molecole di METANO, come quelle di altri «gas traccia» come la formaldeide, potrebbero rappresentare la prova inequivocabile della presenza di forme di vita, in particolare del metabolismo di microrganismi. In pratica, se le missioni su Marte troveranno del METANO pesante, cosa vorra' dire? «Prima di tutto gli strumenti dovranno essere capaci di rilevarlo e capire cosa stanno analizzando - nota Martin Schoell -. Altrimenti sara' inutile». In secondo luogo - aggiunge Etiope - «non bisognera' avere fretta di trarre delle conclusioni: anche un METANO che ''appare'' abiogenico, in realta', potrebbe essere originato da qualche forma di vita, come abbiamo appena dimostrato». Le tracce di METANO nell'atmosfera marziana hanno riacceso l'interesse degli ufologi, ma gli scienziati sono cauti: «Una delle teorie - commenta Etiope - e' che si tratti semplicemente dell'esalazione di rocce basaltiche (ofioliti) presenti nel sottosuolo del pianeta e, quindi, nient'altro che il frutto di un processo geochimico». Sul METANO di Marte, comunque, si gioca una sfida che vede la collaborazione di Esa e Nasa nel programma ExoMars, con una serie di missioni congiunte. La prima, ExoMars Trace Gas Orbiter, e' in calendario per il 2016 e si propone appunto di studiare la composizione dell'atmosfera marziana e chiarire l'origine del METANO. Nel 2018 ne e' prevista una seconda, che portera' sul Pianeta Rosso due rover: uno europeo, in grado di trapanare il suolo, e uno americano, capace di raccogliere campioni in vista di un possibile ritorno verso la Terra. In attesa di conferme da Marte, Schoell ed Etiope presenteranno la scoperta a dicembre, al congresso dell'American Geophysical Union di San Francisco."
Ultima modifica di ubatuba il 24/11/2010, 10:11, modificato 1 volta in totale.
|