http://notizie.tiscali.it/articoli/cronaca/08/12/0Entro i prossimi 35 anni la Terra avrà una popolazione di circa 9 miliardi di persone. Un numero importante che, già oggi, costringe gli scienziati a valutare l’ipotesi di colonizzare nuovi mondi. Inutile dire che l’attenzione viene rivolta in primo luogo verso Marte, pianeta sul quale pare esser ormai cosa certa vi siano risorse idriche e “terra” coltivabile. Il Pianeta Rosso non verrà tuttavia colonizzato dall’uomo. I primi a posare un piede su Marte saranno dei “robot sociali” che avranno l’importante compito di costruire degli alloggi. Si chiamano I-SWARM e, nonostante le dimensioni, sono in grado di preparare Marte all’arrivo degli esseri umani. "Sappiamo che c'è acqua e polvere – ha spiegato Marc Szymanski dell'Università di Karlsruhe, uno dei responsabili del progetto - e quindi avrebbero bisogno soltanto di un qualche tipo di collante per cominciare a costruire strutture, come per esempio case per gli scienziati umani".
Robot come formiche - I robot in questione sono piccoli come le formiche e, proprio come loro, vivono in colonie. Ogni individuo interagisce con il resto della comunità e contribuisce al portare a termine compiti complessi come esplorare il pianeta, cercare cibo e individuare zone edificabili per poi costruirvi dei “nidi”. "I gruppi di robot sono particolarmente utili in situazioni nelle quali c'è bisogno di un'alta ridondanza – ha spiegato ancora Szymanski - se un individuo è in avaria o danneggiato ciò non comporta il fallimento della missione perché, semplicemente, un altro robot interviene e prende il suo posto". Le potenziali applicazioni sono immense anche perché, una volta portato a termine un progetto, i piccoli esseri artificiali possono essere riprogrammati e usati in altri ambiti.
In gruppo sono in grado di eseguire anche compiti importanti - Gli I-SWARM, alimentati da una batteria ricaricabile rigenerata tramite un micro pannello solare, sono dotati di un motore estremamente potente. Questo permette loro di effettuare lavori altrimenti impossibili, come spostare oggetti pesanti. "L'energia è un fattore importante – ha concluso il ricercatore -. Più è complesso il compito maggiore è l'energia necessaria. Un robot che deve sollevare qualcosa si serve di motori potenti e questi necessitano di tanta energia".
In futuro saranno capaci di riconfigurarsi per creare robot più grandi - I ricercatori stanno adesso lavorando allo sviluppo di gruppi di robot in grado di riconfigurarsi e assemblarsi autonomamente in robot più grandi, come parte dei progetti Symbrion e Replicator, finanziati dall'Ue per un totale di 5,3mln e 5,41mln di euro.