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Profondo ottomila metri, esteso per più di 300 km in una direzione e 125 nell'altra, la gigantesca vallata Hebes Chasma è una formazione unica su Marte, e porta i segni visibili del periodo più violento della vita del pianeta rosso. Si è formato infatti, probabilmente, durante il primo miliardo di anni di evoluzione di Marte, quando l'intensa attività vulcanica della vicina regione Tharsis (dove si trova l'Olympus Mons, il più grande vulcano del Sistema solare) frantumava la crosta marziana fino a creare questa spettacolare struttura e il sistema di canyon che la circonda.
Già molte volte nell'obiettivo delle sonde marziane, Hebes Chasma è ora il protagonista di un dettagliatissimo mosaico di 8 immagini riprese dagli strumenti della sonda Mars Express dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA).
Le immagini rivelano in particolare la presenza di una "mesa", un altopiano al centro di Hebes Chasma posto più o meno alla stessa altitudine delle pianure che circondano la vallata. Su un lato però questo altopiano è interrotto da uno "scavo" a forma di ferro di cavallo, in cui il materiale roccioso sembra franato verso il fondo della valle. In molti punti si vedono tracce di frane, che fanno pensare che il materiale in tutta la regione sia debole e facilmente eroso. Le immagini di Mars Express hanno permesso anche di creare una ricostruzione in 3D della regione, visibile qui sotto.
Tanto i dati raccolti da Mars Express quanto quelli della sonda della NASA Mars Reconnaissance Orbiter rivelano la presenza di minerali che possono formarsi solo in presenza di acqua: in qualche momento della sua storia, quindi, il canyon potrebbe aver ospitato un lago.

http://www.skylive.it/NotiziaAstronomic ... _marte.txt


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MessaggioInviato: 22/10/2013, 18:35 
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Parte della distesa di ghiaccio poligonale fotografato al polo sud di Marte, dal Mars Reconnaissance Orbiter. Credit: NASA

Per quanto Marte somigli tantissimo alla Terra (e in questo caso somiglia molto per le sue due regioni polari, create da una simile inclinazione dell'asse di rotazione), le temperature molto più fredde sul Pianeta Rosso fanno davvero molta differenza. Mentre sulla Terra il ghiaccio dei poli è fatto di acqua, su Marte, il freddo siderale riesce a ghiacciare direttamente l'anidride carbonica presente nell'aria! In alcune zone, il ghiaccio si scioglie o sublima durante la primavera, ma intorno al Polo Sud di Marte ci sono aree in cui il ghiaccio di anidride carbonica non scompare in primavera, ma piuttosto resiste inverno dopo inverno. Questo ghiaccio di anidride carbonica persistente è chiamato "calotta residua del Polo Sud".



Calotta Permanente Polo Sud. Credit: MRO/NASA

Le parti bianche dell’immagine fanno parte residuo di ghiaccio del Polo Sud, la luce del sole proviene dal basso dell’immagine non proiettata. Questo ghiaccio è composto da biossido di carbonio congelato ed è relativamente molto più brillante rispetto ai terreno sullo sfondo. Tale terreno ha tuttavia un elevato contenuto di ghiaccio d’acqua, che però è stato oscurato da un velo di particelle rocciose molto fini e polvere.

Il terreno presenta una conformazione interessante e pittoresca causata dalla presenza di poligoni presenti di ogni dimensione. Le linee dai colori medi sul terreno scuro creano poligoni di dimensioni comprese tra i 10 e i 15 metri. In genere, le variazioni stagionali di temperatura del terreno lo fanno espandere e contrarre causando la formazione di crepe e avvallamenti che si riempiono di brina formando il modello poligonale visto dall'alto.

I poligoni nel terreno chiaro, composto da anidride carbonica congelata, sono molto diversi. In primo luogo sono molto più grandi, con dimensioni comprese tra i 20 e i 40 metri. In secondo luogo (nella maggior parte dei casi) sono delimitati da creste sottili, piuttosto che le depressioni strette. In rari casi, sembra esserci una depressione invece della cresta. Questo evidenzia come il modello di formazione, in condizioni estreme di temperatura e pressione, sia molto più complicato rispetto a quello sulla Terra.

http://hirise.lpl.arizona.edu/

http://www.link2universe.net/2013-10-22 ... -su-marte/


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MessaggioInviato: 31/10/2013, 11:34 
ESA: DIVULGATA UNA MAPPA IN 3D DEL PIANETA ROSSO

L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) in collaborazione con alcuni scienziati tedeschi ha divulgato un filmato nel quale mostra, in anteprima mondiale, una dettagliata mappa in 3D del pianeta Marte.

La creazione di questa mappa è stata possibile grazie ai dati inviati sulla Terra dalla sonda “Mars Express”, elaborati e riprodotti successivamente in modo tridimensionale.

Per farlo gli astronomi hanno utilizzato macchine fotografiche ad altissima risoluzione che scattavano, nello stesso momento, foto dell'area sorvolata dalla sonda da diverse angolazioni, ottenendo in tal modo le favolose immagini tridimensionali che potete vedere qui sotto.



http://danilo1966.iobloggo.com/


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MessaggioInviato: 31/10/2013, 11:50 
Esa: Phobos e' una luna artificiale.

La prestigiosa Agenzia Spaziale Europea, ESA (European Space Agency) ha dichiarato che Phobos, la misteriosa luna di Marte, è artificiale. Almeno 1/3 di Phobos è cavo e non ha origini naturali, ovvero è di natura aliena. La ESA è la controparte europea della NASA. Forse che questa rivelazione potrà motivare la NASA a rendere pubblici i segreti che custodisce? Non contateci… Perché se Phobos è artificiale, una civiltà aliena deve averla messa lì…
Il primo a credere che Phobos fosse artificiale fu il famoso astrofisico russo Dr. Iosif Samuilovich Shklovsky, quando calcolo’ il movimento orbitale del satellite di Marte, Phobos. Egli giunse alla inevitabile conclusione che la luna di Marte è cava e artificiale, in sostanza una astronave titanica.

L’astronomo russo, il Dr. Cherman Struve, spese mesi a calcolare le orbite delle due lune marziali e lo fece con estrema accuratezza agli inizi del 20° secolo. Studiando le note dell’astronomo, Shklovsky si rese conto, col passare dei decenni, che la velocità e posizione orbitale di Phobos non corrispondevano piu’ alla posizione formulata matematicamente da Struve.



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Dopo un lungo studio delle forze gravitazionali, magnetiche e delle maree, Shklovsky giunse alla ferma conclusione che “non ci sono elementi che facciano supporre che cause naturali siano le origini delle due strane lune e loro comportamento bizzarro, particolarmente quello mostrato da Phobos. Le lune quindi sono artificiali. Qualcosa o qualcuno le ha costruite".

Durante una intervista relative alla misteriosa luna marziana, Shklovsky spiegò: "C’è solo un modo in cui si possono riconciliare i requisiti di coerenza e costanza di forma di Phobos e la sua densità media estremamente bassa: dobbiamo dedurre che Phobos sia cava, un corpo vuoto, che assomiglia ad una lattina vuota."



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La scienza mainstream (ufficiale) per decenni ha ignorato il lavoro innovativo di Shklovsky, fino a che la ESA ha cominciato a guardare piu’ da vicino questa strana piccola luna. Ed uno studio dell’ESA ha dichiarato Phobos non naturale.

L’abstract dello studio dell’ESA, che è apparso nella rivista in peer-review "Geophysical Research Letters" rivela che Phobos non è cio’ che da generazioni credono molti astronomi e astrofisici, ovvero che sia un asteroide catturato.



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"Noi riportiamo risultati indipendenti da due sottogruppi del team Mars Express Radio Science (MaRS) che in modo indipendente hanno analizzato i dati di rilevamento radio del Mars Express (MEX), allo scopo di determinare in modo concreto , l’attrazione gravitazionale della luna Phobos sulla astronave MEX e quindi la massa di Phobs. Ci sono nuovi valori per il parametro gravitazionale (GM=0.7127 ± 0.0021 x 10-³ km³/s²) e la densità di Phobos (1876 ± 20 kg/m³) che forniscono significativi nuovi limiti sul range corrispondente della porosità del corpo (30% ± 5%) e forniscono una base per una interpretazione maggiore della struttura interna. La nostra conclusione è che l’interno di Phobos contiene probabilmente grandi vuoti. Quando applichiamo questi risultati a varie ipotesi che riguardano l’origine di Phobos, questi risultati sono in contrasto con l’affermazione che Phobos sia un asteroide catturato."

Casey Kazan scrive in ESA: Phobos, la luna di Marte 'Artificiale,'… Che il sito ufficiale dell’ESA su Phobos conteneva espliciti dati scientifici, provenienti da piu’ prospettive, che hanno fortemente sostenuto l’idea che ciò è come apparirebbero degli echo di un radar, che ritornassero dall’interno di una gigantesca astronave geometrica e cava. Infatti erano la fonte primaria della segnatura radar interna che si vede geometricamente in 3D.

La convergenza di tutti e tre questi esperimenti indipendenti del Mars Express – immagine e distribuzione della massa interna, (rilevamento) e immagine radar interno, ora concordano sul fatto che l’interno di Phobos è parzialmente cavo, con dei vuoti geometrici al suo interno. E questo significa che Phobos è artificiale”

In altre parole … Phobos non è un satellite naturale, non è un asteroide catturato ed è cavo. Questo è esattamente cio’ che il Dr. Shklovsky trovo’ allora, negli anni ‘60. Phobos è stato costruito artificialmente e collocate nell’orbita di Marte. Ma...da chi?

http://inaufraghidellestelle.blogspot.it/

http://www.ubuntuparty.org.za/2013/02/w ... gency.html


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MessaggioInviato: 31/10/2013, 14:08 
L'articolo già parte male!

La prestigiosa Agenzia Spaziale Europea, ESA (European Space Agency) ha dichiarato che Phobos, la misteriosa luna di Marte, è artificiale.

Cita:
One reason to suspect that Phobos is not a captured asteroid is its density. Analysis of Mars Express radio science data gave new information about the mass of Phobos based on the gravitational attraction it exerts on the spacecraft. The team concluded that Phobos is likely to contain large voids, which makes it less likely to be a captured asteroid. Its composition and structural strength seem to be inconsistent with the capture scenario.

It is possible that Phobos formed in situ at Mars, from ejecta from impacts on the Martian surface, or from the remnants of a previous moon which had formed from the Martian accretion disc and subsequently collided with a body from the asteroid belt. Data from the Mars Express OMEGA spectrometer suggests Phobos has a primitive composition, so primitive materials must have been available for accretion during its formation. The circular orbit suggests that Phobos formed in situ whilst analysis of the Planetary Fourier Spectrometer data from Mars Express also points towards in situ formation but does not rule out the possibility that Phobos is a captured achondrite-like meteor.


Fonte: http://sci.esa.int/mars-express/31031-phobos/

Immagino poi che si riferiscano a questo: http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1 ... 9/abstract
e l'abstract non mi sembra che dica che è artificiale....

Cita:
We report independent results from two subgroups of the Mars Express Radio Science (MaRS) team who independently analyzed Mars Express (MEX) radio tracking data for the purpose of determining consistently the gravitational attraction of the moon Phobos on the MEX spacecraft, and hence the mass of Phobos. New values for the gravitational parameter (GM = 0.7127 ± 0.0021 × 10#8722;3 km3/s2) and density of Phobos (1876 ± 20 kg/m3) provide meaningful new constraints on the corresponding range of the body's porosity (30% ± 5%), provide a basis for improved interpretation of the internal structure. We conclude that the interior of Phobos likely contains large voids. When applied to various hypotheses bearing on the origin of Phobos, these results are inconsistent with the proposition that Phobos is a captured asteroid.


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Valanga sull'interno di un cratere su Marte, ripreso qui dalla sonda Mars Reconnaissance Orbiter, della NASA. Credit: University of Arizona/APL/HiRISE

Anche se può sembrare un pianeta morto e statico, Marte offre un dinamismo sorprendente, specialmente durante il cambiamento stagionale del clima. Un esempio è dato dal cambiamento visibile nelle regioni del polo nord, coperte da una calotta permanente di ghiaccio d'acqua, che durante l'inverno viene coperta da uno strato successivo di ghiaccio di anidride carbonica, che finisce poi per tornare gas durante la primavera, quando il Sole torna a riscaldare le regioni più alte. La sublimazione destabilizza il terreno ed occasionalmente si possono osservare cadute di massi rocciosi e spettacoli frane come quella visibile in questa nuova immagine ottenuta dalla camera HiRISE a bordo del Mars Reconnaissance Orbiter, della NASA.



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La vasta frana vista sopra, si estende per diverse centinaia di metri ed è probabilmente composta da polvere scura di basalti, sollevati dalla sublimazione del ghiaccio di CO2, che passa direttamente dallo stato solido allo stato gassoso.

Nell'immagine mostrata sopra, potete vedere l'interno del cratere fotografato e com'è pieno di simili frane più piccole. Riuscire a capire come e quando avvengono questi fenomeni è fondamentale per comprendere i dettagli di come si è trasformata nel tempo la superficie di Marte, specie nelle regioni polari, per dedurre l'età e la storia geologica di questi depositi di ghiaccio d'acqua, su cui il ghiaccio stagionale posa.

http://www.uahirise.org/
http://www.link2universe.net/2013-11-05 ... -su-marte/

..oltre alle supposizioni dette nell'articolo,si dovrebbe pure considerare il fatto di un fenomeno endologico,magari marte geologicamente e' ancora attivo......[;)]


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MessaggioInviato: 07/11/2013, 03:36 
Cita:
2di7 ha scritto:

L'articolo già parte male!

La prestigiosa Agenzia Spaziale Europea, ESA (European Space Agency) ha dichiarato che Phobos, la misteriosa luna di Marte, è artificiale.

Cita:
One reason to suspect that Phobos is not a captured asteroid is its density. Analysis of Mars Express radio science data gave new information about the mass of Phobos based on the gravitational attraction it exerts on the spacecraft. The team concluded that Phobos is likely to contain large voids, which makes it less likely to be a captured asteroid. Its composition and structural strength seem to be inconsistent with the capture scenario.

It is possible that Phobos formed in situ at Mars, from ejecta from impacts on the Martian surface, or from the remnants of a previous moon which had formed from the Martian accretion disc and subsequently collided with a body from the asteroid belt. Data from the Mars Express OMEGA spectrometer suggests Phobos has a primitive composition, so primitive materials must have been available for accretion during its formation. The circular orbit suggests that Phobos formed in situ whilst analysis of the Planetary Fourier Spectrometer data from Mars Express also points towards in situ formation but does not rule out the possibility that Phobos is a captured achondrite-like meteor.


Fonte: http://sci.esa.int/mars-express/31031-phobos/

Immagino poi che si riferiscano a questo: http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1 ... 9/abstract
e l'abstract non mi sembra che dica che è artificiale....

Cita:
We report independent results from two subgroups of the Mars Express Radio Science (MaRS) team who independently analyzed Mars Express (MEX) radio tracking data for the purpose of determining consistently the gravitational attraction of the moon Phobos on the MEX spacecraft, and hence the mass of Phobos. New values for the gravitational parameter (GM = 0.7127 ± 0.0021 × 10#8722;3 km3/s2) and density of Phobos (1876 ± 20 kg/m3) provide meaningful new constraints on the corresponding range of the body's porosity (30% ± 5%), provide a basis for improved interpretation of the internal structure. We conclude that the interior of Phobos likely contains large voids. When applied to various hypotheses bearing on the origin of Phobos, these results are inconsistent with the proposition that Phobos is a captured asteroid.



Stavo "tentando" un Thread su Fobos e dintorni, quando mi sono reso conto che la cosa mi sta esplodendo in mano.

Faccio un sunto il più stringato possibile di ciò che si può reperire in rete e leghi le mille "dicerie" a dati certi.

Ordunque...

La fonte dell'attribuzione "artificiale" non è il portale ESA, ne si legge questo nell'abstract free della ricerca ufficiale. Il via sembra essere la doppia fonte di questo articolo datato 19 giugno 2010:

http://realityzone-realityzone.blogspot.it/2010/06/european-space-agency-mars-moon-phobos.html

Il mistero che avvolge questo minuscolo satellite, si perde nella notte dei tempi.
Varie domande hanno ricevuto risposte quantomeno elusive, atte ad escludere quanto prima alcunchè di "inimmaginabile" relativo a Phobos.
Il "mito" si è alimentato.

Andiamo con ordine...



Le lune di Marte sono particolarmente cariche di citazioni quantomeno "curiose", nella storia che HA PRECEDUTO la loro scoperta.

1) Il pianeta Marte, conosciuto sin dall'antichità, era descritto come "Il Dio della guerra.
Uno dei 12 Olimpi i cui due "destrieri" (Omero-Iliade), Fobus e Deimus, erano figli nonchè "Paura e Terrore" che lo stesso Ares (Marte per i Romani) scatenava quando scendeva in battaglia sulla Terra.

2) Keplero azzeccò il numero dei satelliti marziani, per pura coincidenza data da un'ipotesi bislacca di cui non sto ad argomentare. Altri, dopo di lui, furono un po' più precisi, ma finirono nel calderone della presunta "conseguenza" dell'errata ipotesi kepleriana. Quantomeno da approfondire.

3) Jonathan Swift ne I viaggi di Gulliver parla di Laputa.
Un'isola volante i cui scienziati rivelano a Gulliver che Marte possiede due "piccole stelle o pianeti". Alcuni altri dettagli sono ancor più "curiosi"...

Ci sarà sicuramente altro, che sto cercando a spizzichi e bocconi nel tempo libero.

Veniamo ai fatti recenti...

Phobos (o Fobos), è un satellite la cui posizione orbitale non soddisfava appieno le leggi astronomiche conosciute ed i modelli astrofisici che sinora hanno dimostrato validità in tutto il Sistema Solare, con poche e spiegabili eccezioni.
Accertata ed accettata scientificamente l'incongruenza con l'ipotesi che sia un satellite "catturato", ne rimane l'attribuzione ad una sua formazione per aggregazione.

Questo studio dell'ESA da in parte ragione all'ipotesi formulata CORRETTAMENTE (A questo punto, con onore al merito) da Shklovsky che non è stato demolito nel prestigio e bistrattato sino alla nausea, solo in funzione d'essere stato "spalleggiato" in queste conclusioni dall'autorevole Carl Sagan.

A questo punto il misunderstood prende forma dai risultati presentati nella relazione inserita da 2 di 7 (Nel quote da cui inizia questo mio commento).

La ricerca confermerebbe che:

Phobos è cavo.
Al suo interno, varie cavità che risulterebbero "geometriche" (Da controllare...), fanno si che la densità finalmente combaci con la gravitazione scientificamente calcolata. A questo punto, però, l'argomento finisce nel blog dell'ESA.


I commenti arrivano sotto forma di domande dirette e non fraintendibili.
Si fa presente che il cratere da impatto che caratterizza una delle estremità di Fobus, avrebbe potuto essere "sopportato" dal satellite solo se l'enorme forza d'impatto avesse agito su un corpo "elastico" e compatto. Altrimenti la forza d'urto l'avrebbe sbriciolato.

Si fa inoltre presente che un'aggregazione avrebbe "tirato all'interno" grosse quantità di polveri e corpuscoli di piccole dimensioni
Questo "ripieno" sarebbe stato tale da riempire gli spazi, a parte le piccole fuoriuscite che, velocemente, hanno però colmato gli spazi interni sino a compattare il piccolo Phobos.
Gli ampi spazi vuoti rilevati in questa relazione dell'ESA, cozzano contro l'ipotesi "aggregazione", anche in altre caratteristiche.
Le pagine scompaiono il giorno seguente. Poche tracce se ne trovano in alcuni commenti di protesta in giro per la rete, ma link diretti....spariti.

CONCLUDEREI DICENDO CHE:

Tornando alla fonte dello "scandalo", si rimanda alle corrette fonti che si citano. In primis al blog ESA e ai commenti a cui si fa riferimento. Inoltre, un commento (l'unico...) aiuta anch'esso a capire come s'è sviluppata la notizia in rete.


Allora, non resta che controllare il blog dell'ESA!


http://webservices.esa.int/blog/post/7/1085

Ops...?! [:38]

Ve l'ho detto prima che le pagine sono sparite! Allora non state attenti! [:259]

Non è carino, comunque, da parte di quei bricconcelli dell'Agenzia Spaziale Europea. [V]

Pagine sparite?!
Copia di cache non disponibile?!
L'unica traccia che ho reperito è la copia d'archivio qui sotto, dove i tre commenti rivelano altro sul contenuto delle analisi e della relazione, ma sono una minima parte dei commenti che si erano sviluppati e di cui non c'è più traccia.
I tre commenti superstiti (per ora, mi viene da pensare...):

http://archive.is/mgph

E forse sono stati proprio i commenti incontrollati, la prima fonte d'imbarazzo per l'ESA, tanto da restringere il "pubblico" della pagina e i relativi commenti ad una copia archiviata con minima visibilità rispetto al blog, già...sputtanato.
Copia che magari tra poco sparisce anch'essa.

Quindi, cos'è tutta 'sta faccenda di Phobos?
Cover-up di qualcosa che è già sfuggito di mano, o semplice dietro-front in attesa d'avere parametri più soddisfacenti con cui rispondere al (prevedibile) polverone?

In entrambi i casi, ne esce un'immagine da sprovveduti, da parte dell'ESA.

Che il modus operandi dell'ESA sia credibile o meno, i fatti sono quelli citati... [8]

A richiesta aggiungo fonti.
Le parti prive di esse sono comunque facilmente controllabili in rete.


Ultima modifica di RigelDiOrione il 07/11/2013, 03:50, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 07/11/2013, 05:42 
Ciao RigelDiOrione, riporto alcuni estratti in questa discussione di quanto iniziato nel 3D di Ufologo, così di la non creiamo confusione e continuiamo qui ;)

Cita:
RigelDiOrione ha scritto:

Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Condivido praticamente tutto, il fatto è (come la matematica per la Grande Piramide) che solo su Marte, o meglio, principalmente su quel Pianeta si hanno effetti di pareidolia ... [8)]
Forse perchè ci aspettiamo qualcosa da Marte?
Certo che una foto non basta! Come dico sempre bisogna conoscere il contesto. Poi avendo fonti ... che coprono ... [;)]



Mah...Massimo...sicuramente siamo qui quasi tutti perchè "ci aspettiamo qualcosa".
Questa comune curiosità muove addirittura le nottate di alcuni, nel surfare fino all'alba tra le foto delle mission di superficie.

Sicuramente oggi abbiamo anche i mezzi tecnologici, fotografici e quant'altro che ci permettono di stare comodamente seduti e trovare pressochè un numero infinito d'informazioni con un semplice "click".

Abbiamo inoltre pochi o nessum possibile raffronto, in quanto il Pianeta Rosso è l'unico ad essere stato esplorato finora a questo livello di "risoluzione fotografica".

Le unmanned missions sulla superficie della Luna sono ormai un ricordo lontano, di un'epoca che non disponeva certo di questi mezzi.

La pareidolia, che sulla Terra si potrebbe fugare d'ogni dubbio se riferita ad una foto fatta a qualsiasi angolo del pianeta semplicemente recandosi in loco, su Marte non è ancora possibile screditarla o avvalorarla in maniera sicura.
Non avendo ancora modo di "metterci piede", se non con ipertecnologici rover come il Curiosity, credo si debba mantenere alto l'interesse su questi specifici casi, per lasciare una traccia di ciò che dovrà essere oggetto d'analisi sul posto quando riusciremo a mandare lassù qualcuno di noi.

Senza farsi fermare dall'accomodante attribuzione pareidolica, che da parte di alcuni commentators si vorrebbe mettere prematuramente come una non meritata parola FINE, sull'intero argomento.

Perchè sono troppe le lacune di una semplice risposta come "E' solo pareidolia"

Quindi, riassumerei rispondendo così alla tua domanda:

Solo su Marte, o quasi esclusivamente...perchè solo lì la questione è caratterizzata da fattori che ne permettono l'ipotesi ma non l'analisi "al di fuori d'ogni dubbio".
E sai che va di moda il rasoio di Ockham...anche quando viene interpretato come "la chiave per un mirror climbing in scioltezza".
Un po' come giocare il Jolly a Giochi Senza Frontiere.
[:D]

A me non va ancora giù l'omino verdognolo diventato profilo roccioso naturale, ad esempio. [?] [:(!]
Per Cydonia ho ancora qualche dubbio, anche se le "piramidi" mi sembrano sempre meno aliene e sempre più naturali formazioni rocciose, col passare dl tempo e dell'esperienza nozionistica che sto accumulando in merito.

Infine se mi spiegassero anche perchè mi sembra di vedere una specie di...

Cita:
"Playmobil" adagiato al suolo, nel suo esoscheletro scolpito dalla battaglia persa, dai morsi del tempo e da una lenta ma inesorabile compenetrazione reciproca nel tessuto metallico/roccioso/effusivo del pianeta...


...come già lo definii tempo fa...beh...se me lo spiegassero fugandomi ogni dubbio...sarei felice anche dovesse essere pareidolia. [8D]

Questo è il "Playmobil" che ho postato qualche commento più indietro:

Cita:
Immagine


Ne avrei almeno un'altra decina di casi, su cui vorrei risposte che ancora non si possono avere con certezza.
Alcuni anche mooooolto meno "fantasiosi" di questa "strana" immagine...

Cita:
2di7 ha scritto:

Caro Massimo, i numeri non mancano su Marte [;)]

Ricordi il sol 13 della PanCam di Spirit? Li c'era un bel "194"! [:p]



Innazitutto...piacere mio. Rigel Di Orione. [:D]

Io ricordo bene quelle foto. Furono tra le prime che mi fecero "ammalare" di Strange Anomalies on Mars [:I]

Senti...non avresti il link diretto alla foto?
La stavo cercando nel mio pc, ma vedo che non l'ho mai salvata. Su Sol 013 ci sono ad una prima occhiata almeno 100 foto da spulciare, sulle 237 totali.

Se ce l'hai a portata di mouse, inseriscilo...please. [:I]

Grazie mille, ciao. [:253]


Cita:
RigelDiOrione ha scritto:

Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Se è per questo le ..."bandierine" le misero anche sulle mappe lunari: infatti scesero praticamente tutti in "zone strane" (ufficialmente in siti "sicuri" per l'atterraggio) ...


Credo che la scelta del dove atterrare, sia stata dettata dalla giusta miscela di interesse e fattibilità.
Quali fossero tutti gli interessi che pesarono sulle scelte dei vari siti dove si effettuarono i landing...è difficile dirlo con certezza.

Sicuramente lo schianto a tutta velocità delle sonde Grail (tanto per dirne una) è quantomeno spiegato male.

La versione ufficiale sostiene, in parole povere, che si sia voluto usare il poco carburante rimanente per "testare" la tenuta degli strumenti a sollecitazioni e accelerazioni.
Certo che farle schiantare entrambe nello stesso punto sulla superficie...mi fa pensare a ben altro genere di rilevazioni... [8]

Cita:
RigelDiOrione ha scritto:

Cita:
2di7 ha scritto:

In merito alla tua anomalia, invece, se mi dai i riferimenti vediamo se si può fare un anaglifo per fugare qualche dubbio in più ;)


vado a cercare l'originale dai cui ho estratto lo zoom del "mio Playmobil". [:)]

Ciauuu


Il "Playmobil" fa parte di questa panoramica/collage che trovi a questo indirizzo nei formati .jpg:

http://www.nasa.gov/mission_pages/msl/multimedia/pia16453.html

In basso a sinistra [:)]
L'intera immagine è un Luna Park del misunderstood...per chi si fa trascinare nei particolari, come me. [:I]

P.S. Forse è il caso che ci spostiamo in altro thread?


Ultima modifica di 2di7 il 07/11/2013, 05:46, modificato 1 volta in totale.

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In questa piovosa e insonne notte di novembre mi sono divertito a curiosare nella foto linkata da RigelDiOrione , quella del "playmobil" [;)] e in effetti come dice lui stesso : "L'intera immagine è un Luna Park del misunderstood...per chi si fa trascinare nei particolari, come me.", di pareidolia in pareidolia c'è da divertirsi [:)].
Un esempio :
Immagine
qui mi sembra di vedere come delle barre tonde, delle colonne .....
ma questa e' il max della pareidolia :
Immagine
non dico cosa ci vedo....... vediamo se qualcun'altro ha la mia stessa impressione [:p].

link file raw:
http://www.nasa.gov/sites/default/files ... st_raw.jpg

Ciao
P.s. mi sono accorto che il link non funziona perchè il sistema di moderazione automatica inserisce 4 **** al post di fig A [:D] [:D] [:D], quindi basta sostituire gli asterischi nella barra degli indirizzi con le 4 letterine [:p]


Ultima modifica di TheObserver il 10/11/2013, 02:11, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 20/11/2013, 11:47 
Granito Marziano

Uno studio su Nature Geoscience raccoglie indizi importanti della presenza di granito sul pianeta rosso. E' probabile che sia il prodotto di una intensa attività vulcanica nel passato.


A giudicare dalle foto di Curiosity, Marte non deve offrire una grande varietà di panorami: enormi deserti, qualche montagna, diversi crateri e polvere e sassi un po' dappertutto. Eppure la varietà di rocce del pianeta rosso potrebbe essere molto più elevata di quanto finora creduto. Uno studio appena pubblicato su Nature Geoscience ha infatti fornito nuove prove a sostegno dell'esistenza di granito marziano. Il granito, una roccia ignea intrusiva comune sulla Terra, andrebbe così ad aumentare la complessità geologica di Marte, pianeta che per anni è stato descritto come geologicamente piuttosto semplice e composto per lo più da basalto, roccia vulcanica di colore scuro.
"C'è granito su Marte" non è forse l'annuncio più atteso tra chi si aspetta prima o poi di trovare tracce di vita sul pianeta rosso. Eppure questa scoperta è un tassello importante per riuscire a ricostruire la storia geologica del pianeta. "Parliamo di acqua su Marte tutto il tempo, ma la storia del vulcanismo del pianeta è un'altra cosa che ci piacerebbe provare a conoscere meglio", spiega James Wray, ricercatore del Georgia Institute of Technology e primo autore dello studio. "Che tipo di rocce si sono formate durante la sua storia? Finora pensavamo che questa domanda avesse una risposta piuttosto semplice, ma le cose potrebbero essere un po' più complicate".
Wray e il suo team hanno trovato grandi quantità di feldspato, minerale presente nel granito, in un antico vulcano marziano privo di polvere. La scoperta di questi giacimenti è stata una sorpresa. "Con il tipo di spettroscopia infrarossa che stavamo utilizzando non avremmo dovuto rilevare alcuna presenza di feldspato. A meno che non ci fosse stato davvero tanto feldspato e davvero pochi minerali scuri del basalto" come ferro e magnesio, spiega Wray. E così è stato.
Un'abbondanza di feldspato è stata rilevata anche in altri punti di Marte da alcuni ricercatori dell'European Southern Observatory (ESO) e dell'Università di Parigi. Il loro studio, pubblicato sempre sull'ultimo numero di Nature Geoscience, collega però la presenza di questo minerale all'anortosite, roccia magmatica intrusiva comune sulla Luna.
Secondo la ricerca di Wray e colleghi un indizio a favore del granito sarebbe però il luogo di ritrovamento del feldspato, un antico vulcano. Sulla Terra, il granito e la riolite - corrispondente effusivo del granito - si trovano per lo più in zone tettonicamente attive. Su Marte, che ha una sismicità diversa dalla nostra, è invece più probabile che sia proprio una prolungata attività vulcanica ad aver prodotto feldspato e granito su larga scala. Secondo i ricercatori ciò potrebbe essere avvenuto grazie al noto processo di cristallizzazione frazionata durante il quale, nel lento raffreddamento nel sottosuolo, il magma perde i cristalli più densi, che si solidificano. E secondo una simulazione al computer effettuata dal gruppo di ricerca, questo processo, ripetuto nel corso di milioni di anni, potrebbe aver portato alla formazione di granito su Marte.
"Crediamo che diversi vulcani su Marte siano stati sporadicamente attivi per miliardi di anni", ha detto Wray. "Sembra plausibile allora che in un vulcano si possano verificare un numero sufficiente di processi da portare a qualcosa di simile al granito".



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Fonte: MEDIA INAF

http://www.skylive.it/NotiziaAstronomic ... rziano.txt


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MessaggioInviato: 21/11/2013, 10:41 
Marte e gli asteroidi

Uno studio di ricercatori del MIT ha confermato che anche il Pianeta rosso contribuisce a modificare la struttura superficiale degli asteroidi


Come già ipotizzato in passato, potrebbe essere Marte, e non solo la Terra, a modellare e a modificare la struttura degli asteroidi che poi transitano vicino al nostro pianeta. Molti studiosi hanno notato che buona parte degli asteroide si mostrano con una superficie più rossa dei meteoriti. Perché?
Nel 2010, Richard Binzel, professore presso il Massachusetts Institute of Technology, aveva già elaborato una teoria in merito: gli asteroidi che orbitano nella fascia principale degli asteroidi del nostro Sistema solare, situata tra Marte e Giove, sono esposti a radiazioni cosmiche che cambiano la natura chimica delle superfici e rendendole più rossastre nel tempo. Di contro, gli asteroidi che transitano vicino alla Terra vengono sottoposti a sollecitazioni simili a un terremoto, il che li sgretola i tanti frammenti che poi possono anche cadere sul nostro pianeta, sotto forma di meteoriti.
Secondo gli ultimi dati raccolti da Binzel e dalla sua collega Francesca DeMeo, anche Marte può cambiare la conformazione degli asteroidi ad un passaggio ravvicinato. Il team ha misurato le orbite di 60 di questi asteroidi con nuovi "connotati" e ha scoperto che il 10% di questi non ha mai transitato vicino alla Terra. La struttura esterna deve essere stata modificata per forza dall'attrazione gravitazionale di Marte.
La scoperta è in parte sorprendente, dicono gli studiosi, anche perché Marte, è grande solo un terzo della Terra e ha un decimo della sua massa, ed esercita quindi una forza gravitazionale molto minore nei confronti degli oggetti spaziali che vi orbitano attorno. Ciò che fa del Pianeta Rosso un ottimo candidato per diventare un "chirurgo plastico" di asteroidi è la sua particolare posizione nel nostro Sistema solare, in prossimità della cintura di asteroidi, il che aumenta le possibilità di un incontro ravvicinato.
DeMeo ha spulciato il database degli asteroidi creato dall'International Astronomical Union's Minor Planet Center, che ha catalogato circa 300 mila asteroidi, 10 mila dei quali orbitano vicino alla Terra. Nello studio pubblicato su Icarus, i ricercatori hanno esaminato nello specifico 60 di questi asteroidi, quelli più luminosi, mappandone l'orbita e determinando quale di queste ha intersecato quella di Marte o della Terra. Hanno anche osservato il cambiamento di colore verso il rosso di alcuni di essi.
Ci sono poi anche altre cause del cambiamento degli asteroidi: per esempio il fenomeno chiamato "spin-up", vale a dire che gli asteroidi aumenta di velocità di rotazione a causa della forte energia del Sole, distruggendo, a volte, la superficie. Si pensa, inoltre, che anche altri pianeti, come Venere, possano avere capacità simili a Marte e alla Terra.

Fonte: MEDIA INAF

http://www.skylive.it/NotiziaAstronomic ... eroidi.txt


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MessaggioInviato: 26/11/2013, 20:26 
Un nuovo studio pubblicato su Nature Geoscience ha dimostrato, tramite un modello climatico unidimensionale, che Marte aveva fiumi e laghi. Secondo i dati il pianeta era sufficientemente riscaldato da un effetto serra tale da permettere lo scorrere di acq


I ricercatori ne sono sempre più convinti: su Marte c'era l'acqua e non solo allo stato ghiacciato. Gli ultimi studi si sono concentrati sulla Nanedi Valles, una enorme valle presente sul Pianeta Rosso simile al Grand Canyon, segnata da lunghe serpentine nel terreno. Questa conformazione fa pensare che quel territorio sia stato solcato effettivamente dall'acqua allo stato liquido più che dagli agenti atmosferici. Si tratta di una scoperta eccezionale perché confermerebbe la presenza, anticamente, di fiumi e laghi sull'arido Pianeta rosso. Finora l'esistenza di queste strutture è stata difficile da conciliare con il fatto che all'epoca il Sole avesse una luce così debole da non riscaldare a sufficienza Marte per permettere all'acqua di esistere allo stato liquido.
Dallo studio pubblicato su Nature Geoscience si evince che la presenza nell'atmosfera del pianeta di idrogeno molecolare (5%), diossido di carbonio e vapore acqueo potrebbe aver contribuito alla creazione di un effetto serra su Marte circa 3,8 miliardi di anni fa. Il fenomeno, secondo i ricercatori, avrebbe innalzato drasticamente le temperature tanto da rendere liquida l'acqua ghiacciata presente sul pianeta. Studi precedenti avevano rilevato solo la presenza di diossido di carbonio e vapore acqueo e non erano abbastanza precisi e dettagliati. I modelli presentati di recente dal team di ricercatori guidato da Ramses M. Ramirez hanno dimostrato che con una sufficiente quantità di anidride carbonica sarebbe stato possibile che la temperatura su Marte si innalzasse sopra lo zero permettendo all'acqua di passare allo stato liquido. Questo spiegherebbe la conformazione a serpentina dei Canyon.
"Con questi nuovi dati si può immaginare come Marte possa aver avuto temperature miti tanto da permettere all'acqua di formare canali e solchi nelle vallate", ha detto Ramirez. Adesso il mistero potrebbe essere risolto. Era stato anche ipotizzato che i grandi impatti di asteroidi e comete che si verificarono circa nello stesso periodo avessero riscaldato la superficie del pianeta consentendo quindi all'acqua di esistere allo stato liquido. Un'ipotesi plausibile, ma non del tutto provata e attendibile, visto anche il volume di acqua che questi canali potevano trasportare.
Ramirez e Ravi Kopparapu hanno sviluppato un modello climatico unidimensionale per dimostrare la possibilità che i livelli di gas dall'attività vulcanica avrebbero potuto creare abbastanza idrogeno e anidride carbonica per creare un effetto serra e aumentare le temperature abbastanza da permettere la presenza di acqua liquida. Una volta sviluppato il modello, Ramirez lo ha eseguito utilizzando i nuovi dati di assorbimento dell'idrogeno per ricreare le condizioni su Marte, in un momento in cui il Sole era circa il 30 per cento meno brillante di quanto lo sia oggi.
"Pensiamo che non ci sia altro modo per quelle antiche valli si formarsi", ha detto il ricercatore. "Tuttavia, il problema del riscaldamento di Marte è che nessuno era stato in grado di spiegare quale meccanismo l'avrebbe potuto realizzare. Quindi, ci auguriamo che i nostri risultati convincano a riconsiderare le posizioni".

Fonte: MEDIA INAF

http://www.skylive.it/NotiziaAstronomic ... _marte.txt

dato una risposta a questo problema,ora ci sarebbe da darne un'altra,di come marte successivamente abbia perso tutta l'acqua e magari parti dell'atmosfera,magari un qualkosa di catastrofico che ha colpito il pianeta........[:(!]


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MessaggioInviato: 02/12/2013, 23:07 
Credo che questo interessi tutti gli appassionati del pianeta rosso... e non solo

[;)]

http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=310133



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MessaggioInviato: 13/12/2013, 11:58 
Sono passate appena 24 ore dall'annuncio della scoperta di un antico lago marziano, e l'acqua di Marte torna protagonista delle cronache scientifiche. Questa volta si tratta dei dati raccolti dalla sonda Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), secondo i quali, alle basse latitudini del Pianeta Rosso, in particolare in prossimità dell'equatore, l'acqua potrebbe esistere ancora oggi ed essere relativamente abbondante, sia in superficie che a bassa profondità. A concluderlo è un gruppo di ricercatori dell'Università dell'Arizona a Tucson, della Johns Hopkins University a Laurel, e dell'Università di Berna, in Svizzera, che firmano un articolo su “Nature Geoscience”.

Alfred McEwen e colleghi hanno analizzato i dati di MRO per comprendere meglio la natura e l'origine delle cosiddette linee di pendenza ricorrenti, caratteristiche striature che si evidenziano stagionalmente su pendii delle strutture montagnose e dei crateri in diverse regioni equatoriali di Marte. Le striature di pendenza appaiono e si allungano nella tarda primavera e in estate, quando le rocce ricevono una maggiore radiazione solare e sono quindi più calde, ma svaniscono nelle stagioni più fredde.



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Evoluzione di una linea di pendenza riciorrente. (Cortesia NASA/A.S. McEwen et al./Nature)In tutto, sono stati individuati 33 siti - prevelentemente nell'emisfero meridionale - in cui si verifica il fenomeno, che appare particolarmente evidente nei profondi canyon della Valles Marineris.

L'analisi dei picchi di temperatura previsti in quei siti ha portato i ricercatori ha ritenere che un'attività stagionale così marcata non possa dipendere solamente da un fenomeno legato alla temperatura, come il disgelo del sottile strato di brina depositatosi nella stagione fredda, ma appare invece coerente con un flusso intermittente

di acqua salmastra simile a quello che dà origine alle striature che si formano nelle valli secche dell'Antartide.

La scoperta, osservano i ricercatori, implica che sarebbe opportuno reinserire queste aree fra quelle meritevoli di ulteriore esplorazione, rivedendo le conclusioni raggiunte nel 2010 dal Committee on Space Research, secondo il quale alle latitudini equatoriali di Marte non dovrebbero esistere “regioni speciali”, cioè nelle quali le condizioni ambientali non sono tali da escludere categoricamente la possibilità di riproduzione di organismi simili a quelli terrestri, e che quindi potrebbero essere tra gli obiettivi di future missioni alla ricerca di forme di vita.
http://www.lescienze.it/news/2013/12/10 ... 13-12-2013

di certo che quelle striature,possono essere prodotte da deflussi d'acqua,con ogni probabilita'marte avra' ancora una vitalita' interna,e in determinati momenti,forze endogene possono creare le condizioni x un uscita dell'acqua all'esterno.....[;)]


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MessaggioInviato: 13/12/2013, 13:48 
Residui di un tempo lontano in cui Marte era un pianeta ricco di vita e molto, molto, simile alla Terra.

[;)]



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