Immagine: 82,71 KBLa HRSC (High-Resolution Stereo Camera) a bordo dell'orbiter Mars Express della ESA, ha catturato questo spettacolare panorama a colori naturali della regione chiamata Charitum Montes. L'immagine ha una risoluzione di circa 20 metri per pixel. Credit: ESA/DLR/FU Berlin (G. Neukum)
Con l'inverno che si fa sempre più sentire sulla Terra, ecco una foto della stagione fredda su Marte, ottenuta dalla sonda Mars Express, della ESA. L'immagine mostra la regione chiamata Charitum Montes com'era il 18 Giugno, in pieno inverno marziano, nella zona vicina al Cratere Gale dove Curiosity è atterrato e relativamente vicino al bacino Argyre, il secondo cratere più grande sul Pianeta Rosso. Le zone più bianche visibili tra i crateri sono zone coperte di ghiaccio e neve di diossido di carbonio che durante l'inverno diventa ghiaccio secco e copre il pianeta.
Charitum Montes sono una catena montuosa che si estende per quasi 1000 km e fanno da confine sud dal gigantesco bacino Argyre. Queste montagne sono così imponenti che sono visibili anche dalla Terra se avette un telescopio abbastanza potente, e furono battezzate dall'astronomo Eugène Michel Antoniadi (1870-1944) nella sua pubblicazione chiamata "La Planète Mars" del 1929.
Nelle nuove immagini si vede molto bene il terreno antichissimo e altamente eroso da grandi crateri, che caratterizza questa parte di Marte. L'intera regione è coperta da una sottile nevicata di diossido di carbonio ghiacciato.
Immagine: 98,09 KBVista di uno dei grandi crateri nella regione intorno alla catena montuosa Charitum Montes. La prospettiva è stata creata in base ai dati altimetrici e alle immagini stereo ottenute dalla camera HRSC a bordo della sonda Mars Express. All'interno del cratere si possono vedere anche delle dune di sabbia ghiacciata. Credit: ESA/DLR/FU Berlin (G. Neukum)
Intorno ai crateri più grandi si possono notare anche tantissimi altri crateri di impatto più piccoli, causati probabilmente dall'espulsione di materiale dopo gli impatti principali. Il materiale esposto intorno crea una struttura geologica chiamata "piedistallo". Se guardate bene, nelle regioni più vicine al cratere, il "piedistallo" resiste più a lungo rispetto alle regioni lontane, dove viene eroso più facilmente.
Nel cratere sopra si possono vedere anche una serie di dune, create probabilmente con materiale che ce l'ha fatta ad introdursi all'interno del cratere per via di canali che si sono formati nel tempo tra le creste e pareti che circondano il cratere.
Ci sono anche diversi canali dendritici tutto intorno ad alcuni grandi crateri e segnano geologicamente le zone più inondate nel tempo, forse da grandi quantità di acqua, come si pensa sia successo per il cratere Gale che viene esplorato ora dal rover Curiosity.
Immagine: 52 KBMappa topografica della regione Charitum Montes. I colori verso il rosso segnano le zone più alte mentre quelli vero il blu segano le maggiori depressioni. Credit: ESA/DLR/FU Berlin (G. Neukum)
Una regione di grandissimo interesse per gli scienziati si trova all'interno del grande cratere verso la parte alta a sinistra dell'immagine. Questo cratere ha al suo interno una grande varietà di materiali diversi tra di loro, e ci sono diversi strati esposti che variano sia per testure che per colorazione. Lo strato superiore è brillante e liscio, e sembra essere una coperta liscia con pochi crateri d'impatto. Questo strato fa da interfaccia con lo strato più scuro che si trova sotto esposto in alcune zone forse come risultato dell'erosione dello strato sopra.
Il materiale sotto, più scuro, è molto più ruvido e con un pattern diversissimo. Non è ancora chiara la causa di tutto questo ed i geologi stanno cercando di ottenere quante più nuove informazioni per capire qualcosa di più sul passato di questa regione di Marte.
Immagine: 55,42 KBImmagine anaglifica in 3D della regione intorno alla catena montuosa Charitum Montes. Per vederla in 3D vi basteranno degli occhialini con filtri rosso-blu. Credit: ESA/DLR/FU Berlin (G. Neukum)
La grandissima complessità e diversità di alcune aree in questo "mondo delle meraviglie" invernale fa tantissima gola agli scienziati planetari che sperano un giorno di poter dare un occhio più da vicino a questi depositi geologici che risalgono ad uno dei periodi più attivi e tumultuosi di Marte.
Purtroppo, come potrete immaginare, è difficilissimo riuscire ad atterrare in questo posto, e molto probabilmente serviranno grandi passi avanti nella robotica per poter arrivare a far atterrare in sicurezza un rover o lander o a muovere qualcosa su un terreno così accidentato.
Ma alla fine è una delle grandi sfide che dovranno affrontare quelli che saranno la nuova generazione di esploratori spaziali e ingegneri robotici. Lo stesso atterraggio di Curiosity sembra fantascienza fino a pochissimo tempo fa.
http://www.esa.int/Our_Activities/Space ... wonderlandhttp://www.link2universe.net/2012-12-14 ... s-express/vedi che ci vogliono imbonire facendosi ammirare stupendi paesaggi,magari x future vacanze con gli sci,mentre loro quatti quatti,continuano a gustarsi dati ben piu' importanti..............