27/10/2015, 12:00
27/10/2015, 13:32
27/10/2015, 17:28
Ufologo 555 ha scritto: ... certo che quando si vuol "scoprire" per forza quello che non c'è, davvero non c'è limite!
06/11/2015, 16:43
21/11/2015, 16:23
27/11/2015, 12:08
25/03/2016, 22:05
Su Marte le eruzioni vulcaniche furono così potenti da spostare l’asse di rotazione
Uno studio ridisegna la storia geologica del pianeta rosso in seguito alla nascita della regione di Tharsis, la grande area montuosa che comprende alcuni dei vulcani più grandi del Sistema Solare
[Repubblica] Marte fu sconvolto 3,7 miliardi di anni fa da enormi eruzioni vulcaniche, talmente potenti da modificarne l’asse di rotazione.
Lo studio – pubblicato su Nature da Sylvain Bouley, dell’università di Parigi-Sud – ridisegna la storia geologica del pianeta rosso in seguito alla nascita della regione di Tharsis, la grande area montuosa che comprende alcuni dei vulcani più grandi del Sistema Solare.
Secondo alcuni recenti studi tra i 4 e 3,5 miliardi di anni fa su Marte avvennero potenti eruzioni che portarono alla nascita di una vasta serie di vulcani localizzati in quella che viene chiamata regione di Tharsis.
La catena montuosa ospita tre grandi vulcani, il più alto dei quali è il monte Ascraeus con ben 18 chilometri di altezza e un diametro di 400 chilometri. Nelle vicinanze (a 1200 chilometri di distanza) è presente anche la più alta vetta dell’intero Sistema Solare, il monte Olimpo.
Dei giganti rispetto a quelli del nostro pianeta dove il più grande è il Mauna Lao nelle Hawaii, con una struttura complessiva grande meno della metà di quelli marziani.
Usando immagini satellitari, dati geologici e simulazioni al computer i ricercatori sono riusciti a ricostruire la storia di questa regione scoprendo che la nascita di queste montagne portò al cambiamento dell’asse di rotazione del pianeta.
A testimoniarlo sono gli orientamenti di molte valli formatesi sul pianeta prima della nascita di questi vulcani e i segni lasciati dal ghiaccio che copriva le regioni polari originarie. Lo sbilanciamento dovuto alle grandi masse vulcaniche fece ruotare gradualmente l’asse di rotazione spostando così le regioni polari.
25/08/2016, 19:38
Astronomia: su Marte un “network” di fiumi fossili
Un vasto sistema fluviale scoperto in un’antica regione di Marte
Un pianeta dal clima caldo e umido, solcato da un’ampia rete di fiumi: questo doveva essere l’aspetto di Marte circa 4 miliardi di anni fa secondo una recente ricerca, basata sulle immagini ad alta risoluzione della missione Mars Reconnaisance Orbiter (MRO) della NASA.
Lo studio, coordinato dall’University College di Londra e sostenuto dallo Science & Technology Facilities Council e dalla UK Space Agency, è stato appena pubblicato sulla rivista scientifica Geology con il titolo “Extensive Noachian fluvial systems in Arabia Terra: Implications for early Martian climate”.
La regione di Marte presa in considerazione per la ricerca è un’antica zona pianeggiante situata a nord e designata con il nome di ‘Arabia Terra’. In quest’area è stato identificato un esteso sistema di oltre 17mila chilometri di vecchi canali fluviali che costituiscono un’ulteriore prova della presenza di acqua nel passato del pianeta.
I modelli climatici dell’antico Marte sviluppati dai ricercatori contemplavano effettivamente un quadro del genere per Arabia Terra, ma sino a questo momento tale ipotesi non era supportata in maniera efficace da prove di natura geologica. A fare la differenza sono state le immagini ad alta risoluzione realizzate dalla sonda MRO, che lo scorso 10 marzo ha tagliato il traguardo dei dieci anni di attività.
Gli studiosi – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – hanno analizzato le foto di Arabia Terra, prendendo in esame un’area estesa all’incirca come il Brasile, e hanno quindi riscontrato l’esistenza di una fitta rete di letti fluviali fossilizzati, visibili chiaramente come ‘canali invertiti’.
Queste strutture, presenti anche sulla Terra in zone desertiche quali quelle dell’Egitto e dello Utah, sono costituite dai detriti depositati dai fiumi e, una volta che l’acqua si è prosciugata, diventano evidenti a seguito dell’erosione dei materiali circostanti.
I canali invertiti di Arabia Terra, ritenuta una pianura alluvionale, presentano un’altezza di circa 30 metri e fino a 2 chilometri di larghezza. Secondo i ricercatori, dovrebbero essere le vestigia di fiumi di ampia portata attivi tre 3,9 e 3,7 miliardi di anni fa.
Uno dei canali di questa pianura, battezzato ‘Aram Dorsum’(foto in alto) è stato incluso nel gruppo dei quattro siti candidati per il landing – nel 2018 – del rover di ExoMars, la missione ESA di esplorazione robotica del Pianeta Rosso, in collaborazione con l’agenzia spaziale russa Roscosmos e con una significativa partecipazione italiana.
26/08/2016, 10:58
14/11/2016, 11:55
14/11/2016, 13:09
14/11/2016, 16:01
MaxpoweR ha scritto:E' una mia impressione o marte sta diventando pian piano molto meno "rosso"?
14/11/2016, 20:55
19/03/2017, 23:02
Il “piedone” su Marte che la Nasa fa finta di ignorare
http://misterobufo.corriere.it/2017/03/ ... -ignorare/
20/03/2017, 12:55