http://sites.google.com/site/dresda99/m ... e-su-marteLa Gran Bretagna l’ha inventato e mandato in onda sulla Bbc, gli Stati Uniti ne hanno fatto una loro versione in onda su NBC, la Spagna l’ha preso e adattato per Antenna 3: ora anche l’Italia avrà la versione nazionale di Life on Mars, vincitore dell’Emmy Awards nel 2006 . Tutti e tre, Usa, Spagna e Italia hanno acquistato il format un paio d’anni fa, a Cannes.

Solo che i tempi italiani sono quelli che sono, quindi mentre in Usa è arrivata la seconda serie più uno spin-off, in Spagna vanno in onda regolarmente le prime puntate, in Italia il progetto è in fase di discussione. A comprarlo da noi, e questo fa la differenza, non è stata una società tv ma una che fa produzione, la PaperMoon che intende produrlo per suo conto con l’accordo della Rai interessata al progetto. Solo che la fiction Rai, dopo l’allontamento di Agostino Saccà sostituito da Del Noce a sua volta destinato a essere cambiato, è entrata in difficoltà, creando problemi a non pochi produttori.
E la PaperMoon è uno di questi. Si aspetta. Se va bene se ne parlerà nel 2010. Titolo nuovo, forse, 29 settembre in omaggio alla canzone dell’Equipe 84 perchè niente come la musica ha il sapore di una epoca. La storia, come in tutti i format che si rispettano, resta la stessa. Un poliziotto dei nostri giorni, a causa di un incidente automobilistico viene catapultato a metà degli Anni 70, in una realtà che pur nella vicinanza, gli appare assai mutata: niente computer, niente telefonino, niente i-pod, niente elettronica, poche donne in polizia e tante botte agli arrestati perchè la legge ancora non lo vietava.
Spiega Mauro Mauri, presidente di PayperMoon Italia, che, anche se nella versione originale la serie è stata già trasmessa su Fox e su Jimmy, l’adattamento ai gusti e ai costumi italiani la rende un prodotto assai più appetibile. «Funziona perchè oltre a mescolare due generi, il poliziesco e il fantasy, propone un confronto molto divertente tra come siamo e come eravamo, perfetto tanto per i giovani come per i più adulti. E ciascun paese può sorridere meglio e di più osservandosi nella lente di ingrandimento del proprio passato: città mutate, abitudini diverse, la musica che non è più quella».
A scriverne le dodici puntate previste in onda in sei serate, è stato chiamato Purgatori, uno dei più bravi sceneggiatori italiani e il risultato, raccontano, è assai soddisfacente. Differenze con il modello di partenza? «C’è più spazio alla storia sentimentale. “Niente sesso: siamo inglesi” va bene per loro. Noi siamo più romantici», dice Mauri. Per la regia hanno pensato a Sollima che ha dato ottima prova di sè con la versione tv di Romanzo criminale. Assai più complicata la scelta del protagonista che deve avere un’età tra i 30 e i 40. Potrebbe essere un nome noto come Ettore Bassi, Alessandro Gassman, Alessio Boni. Oppure un attore bravo ma sconosciuto, scelto magari durante il Festival della fiction di Roma dove, nella giornata in cui verrà mostrato l’originale Life of Mars, si farà un casting non solo per i ruoli secondari ma anche, chissà, per quello principale.