Dopo i recenti blocchi per problemi tecnici con i computer di bordo, Curiosity torna alla grande con un annuncio da parte del team di scienziati che si occupa delle sue indagini, che spiegano come dal recente campione analizzato emerge che nel passato, Marte era caratterizzata da condizioni compatibili con la possibile comparsa della vita! Gli scienziati hanno identificato tracce di zolfo, azoto, idrogeno, ossigeno, fosforo e carbonio; tutti ingredienti chiave per la chimica organica pre-biotica. Il campione proviene da una roccia sedimentaria del fondale di un antico lago nel Cratere Gale, in cui Curiosity ha recentemente scavato con una trivella.
"Una delle domande fondamentali che ci poniamo con questa missione marziana è se il pianeta ha mai supportato ambienti abitabili" ha spiegato Michael Meyer, scienziato a capo del Mars Exploration Program, della NASA. "Per quello che sappiamo ora, la risposta è si!"
Indizi riguardo all'abitabilità dell'ambiente marziano arrivano dai dati provenienti dallo strumento SAM (Sample Analysis at Mars) e dal CheMin (Chemistry and Mineralogy) presenti nel rover. I dati mostrano come l'aria chiamata Yellowknife Bay, che Curiosity sta esplorando ora, era la parte finale di un antico sistema di fiumi o almeno un lago intermedio che potrebbe aver fornito l'energia chimica e altre condizioni favorevoli alla comparsa e vita di microbi. La roccia è fatta di argille ricche di minerali, solfati e altri complessi composti chimici. L'antichissimo ambiente presente qui, molto umido, diversamente da altri non era drasticamente ossidante, acido o estremamente salato.
Immagine: 90,41 KBSuperficie di Marte ritagliata con gli strumenti di abrasione di Curiosity . Credit: NASA/JPL/Caltech/MSSS
La nicchia rocciosa dove Curiosity si è messo a trivellare per raccogliere il suo primo campione si trova all'interno di uno dei canali di questo sistema di fiumi che discende dal bordo del Cratere Gale. Il fondale roccioso è fatto di rocce sedimentari a granelli molto fini, e conserva le prove di diversi periodi di condizioni umide, che si sono succeduti nella storia evolutiva di Marte. Ci sono anche vene e noduli a riprova della tormentata e tumultuosa storia geologica del luogo.
Solo pochi mesi prima, poche centinaia di metri da qui, Curiosity aveva trovato le prove che l'intera superficie su cui si poggiava era il fondale di un antico fiume! "I minerali argillosi costituiscono almeno 20% della composizione di questo campione" ha spiegato David Blake, investigatore principale per lo strumento CheMin, dell'Ames Research Center, della NASA.
Immagine: 129,35 KBImmagine orbitale che mostra i depositi in cui si trova ora Curiosity. Credit: NASA/JPL/Caltech/MSSS
Questi minerali argillosi sono un prodotto della reazione dell'acqua relativamente fresca con i minerali ignei, come l'olivina, anch'essi presenti nei sedimenti. La reazione potrebbe essere avvenuta nei depositi sedimentari, durante il trasporto dei sedimenti, o nella regione d'origine dei sedimenti. La presenza del solfato di calcio insieme all'argilla suggerisce che il suolo è neutro o appena un po' alcalino.
Gli scienziati sono rimasti molto sorpresi a trovare un misto di elementi ossidati, poco ossidati e neanche un po' ossidati, tutti insieme, provando un gradiente energetico che molti microbi sfruttano sulla Terra per vivere. L'ossidazione parziale è stata intuita inizialmente già dal fatto che i tagli nella pietra mostravano polvere grigia e non rossa.
"Lo spettro di ingredienti chimici che abbiamo identificato nel campo è davvero impressionante e suggerisce la presenza di coppie come solfati e solfiti che indicato una possibile sorgente di energia chimica da sfruttare per eventuali micro-organismi" ha spiegato Paul Mahaffy, investigatore principale per gli strumenti SAM.
Nei prossimi giorni sarà raccolto un nuovo campione per aiutare a confermare i risultati ottenuti anche dall'analisi di diversi dei gas traccia trovati dal SAM.
Immagine: 73,96 KBIl grafico mostra i gas traccia svelati durante l'analisi con lo strumento SAM all'interno del rover Curiosity. Credit: NASA/JPL/Caltech/MSSS
"Abbiamo caratterizzato dei campioni molto antichi di un tempo in cui Marte era grigia, e dove le condizioni erano favorevoli alla vita" ha spiegato John Grotzinger, del Caltech. "Curiosity è una missione dedicata alla scoperta e all'esplorazione e come team sentiamo che ci sono molte altre scoperte eccitanti che ci aspettano nei prossimi mesi e anni."
Gli scienziati hanno in mente di lavorare con Curiosity ancora per un po nell'area "Yellowknife Bay" prima di iniziare a dirigersi verso il monte centrale "Mount Sharp", dove inizieranno ad analizzare gli strati geologi esposti alla base del monte, dove dall'orbita sono stati rilevati molti minerali solfati e argillosi.
Ora che abbiamo scoperto che Marte poteva ospitare vita, dobbiamo capire altri dettagli importanti come la durata di queste condizioni, se erano locali o globali e da cosa erano caratterizzati il clima e le fonti energetiche presenti.
http://www.jpl.nasa.gov/news/news.php?r ... 2013-092#2http://www.link2universe.net/2013-03-12 ... ella-vita/ma e' mai possibile che queste notizie vengano sbandierate come una grande novita',in realta' sono note fin dai tempi dei dati viking,era sufficente analizzare tutti i dati e si sarebbe giunto alle medesime considerazione,con la conseguenza di avere perso oltre 30 anni..........e tanti dollari che magari potevano essere indirizzati a missioni + complesse