IL VERO MISTERO DI MARTE: SI CERCA MA NON SI OSSERVA Sarà perché la fantascienza sta correndo ben più velocemente della scienza, rendendo le sue conquiste quasi obsolete, o sarà perché il pianeta rosso è diventato, ormai, troppo terrestre, visto il profluvio d’immagini che ci giungono da sonde e robot che, nientemeno, scorrazzano sulla sua superficie, il suo fascino sembra essersi spento e la sua fama avviata verso un lento declino.
E questo non riguarda solo il grande pubblico, bensì lo stesso mondo accademico che continua a collezionare immagini e dati senza soffermarsi adeguatamente su di essi o, quantomeno, farne pubblicazioni consone.
Già in passato è capitato che alcune peculiarità geologiche rilevate dai rover americani Spirit e Opportunity avrebbero dovuto essere esaminate e argomentate con maggior dettaglio. Per citare solo un esempio, una bizzarra formazione che assomigliava in modo impressionante ad un fossile di invertebrato terrestre (un crinoide), è stata non solo snobbata ma letteralmente ridotta in polvere da analizzare dal trapano del rover…
Ora è la volta di Curiosity, in esplorazione da circa tre anni.
Sta cercando prove che sia fluita tanta acqua nel lontano passato, e naturalmente s’incrociano le dita per trovarne presente anche ora, come si presuppone vista la presenza ormai certa di ghiaccio nel sottosuolo che potrebbe fondere in talune circostanze, producendo brevi ed effimere colate. Infatti, data la mancanza di un’atmosfera consistente, il prezioso liquido potrebbe scorrere per brevissimo tempo e all’interni di strette “finestre” ambientali (stagione, orario, luogo, ecc…). Ciò significa che, nei luoghi dove si possono toccare temperature di svariati gradi superiori allo zero, cioè a determinati orari e in determinate stagioni, il ghiaccio può originare brevi rigagnoli di acqua salata (il sale, peraltro, ne diminuisce la temperatura di fusione).
Quindi, è a dir poco sconcertante che quelli che sembrano veri e propri rivoli (per una serie di caratteristiche morfologiche che li distinguono da colate di sabbia più scura) che scaturiscono da fratture nella roccia in luoghi, periodi e orari totalmente compatibili con le suddette condizioni ideali, siano stati totalmente snobbati dal mondo accademico.
Chi vuole prendersi la briga di calcolare le condizioni marziane del luogo nel quale è passato Curiosity al Sol 712, è invitato a farlo.
Ma se da quelle rocce scaturisce acqua salata, allora come nelle migliori tradizioni terrestri e in pace coi dettami della santa chimica, può esserci deposizione di sali (carbonati, solfati, ecc…) lungo le fratture a formare delle concrezioni; le medesime che troviamo dentro le grotte a seguito del carsismo. Del resto già i primi rover americani, gli scorsi anni, ci hanno mostrato numerose e massicce formazioni evaporitiche, a riprova del lascito di grossi quantitativi di acqua salata.
E così, desta ulteriore stupore che al Sol 710, quindi non molto lontano dalla zona dei presunti “rivoli”, troviamo una curiosa formazione che, al di là delle soggettive stravaganze dettate dalla pareidolia, ha tutta l’aria di essere una “incrostazione” salina piuttosto articolata.
Anche qui, indifferenza totale e avanti tutta.
Beh, mi domando cosa siamo andati a fare su Marte: a mandare Curiosity per soddisfare la nostra curiosità o a marcare il territorio in omaggio a quella spietata corsa allo spazio iniziata decenni fa e, forse, mai conclusa?
https://www.facebook.com/sabrina.mugnos ... 4710513529 Nata a La Spezia nel 1971. Laureatasi in geologia con indirizzo geochimico - vulcanologico presso l’Università degli studi di Pisa, si è poi specializzata nello studio dell’Astrobiologia, diventando membro del Seti - Italia (presso la Stazione Radioastronomica di Medicina – Bologna) e del Centro Studi di Esobiologia (CSE) di Milano, oltre che socia della Società Italiana di Scienze Naturali.
Divulgatrice scientifica di professione tiene corsi, conferenze e convegni internazionali relativamente all'Astrobiologia ed all’Archeoastronomia.
Giornalista freelance, scrive per diverse testate scientifiche, ed è ospite di diverse trasmissioni televisive e radio relativamente alle suddette tematiche.