Canali su Marte Creati Da Sabbia e Diossido di CarbonioCanali marziani osservati dal Mars Global SurveyorQuando nel lontano 1999 il Mars Global Surveyor aveva osservato sulla superficie di Marte dei canali scavati nelle colline,tutti esaltarono convinti che fossero la prova dell’esistenza di acqua liquida sul pianeta rosso. Certo è un idea eccitante, ma che è piena di problemi. Una nuova teoria basata su prove in laboratorio dimostra come probabilmente è per via della sabbia che quei canali si sono venuti a formare.
Prove recenti dimostrano che l’acqua liquida una volta molto probabilmente scorreva sulla superficie del pianeta, tuttavia si tratta di miliardi di anni fa. Invece, i canali visti dal Global Surveyor hanno probabilmente soltanto qualche milione di anni di età,inoltre in questo arco di tempo, l’atmosfera marziana si è molto rarefatta e raffreddata,troppo per permettere che esista l’acqua allo stato liquido in superficie.
Per cercare di spiegare questo, i geologi avevano pensato che forse un qualche meccanismo interno poteva riscaldare l’acqua sotto la superficie facendola cosi uscire in superficie. Ma i canali sembrano essere frutto di un fenomeno che ripete sempre, quindi se il loro ragionamento è giusto,dev’esserci un meccanismo che permette alle falde acquifere sotterranee di riempirsi nuovamente ogni volta. Sulla Terra questo meccanismo esiste ed è la pioggia. Ma su Marte un tale meccanismo è stato finora impossibile da individuare.
Ma c’è un altra possibile spiegazione. E cioè che questi canali siano causati dal flusso di sabbia e polvere. Simili canali sono presenti anche sulla terra nelle dune ma soltanto quando l’angolo della pendenza è sopra una soglia critica. Il problema con i canali marziani è che la maggior parte delle colline non sono abbastanza ripide perché questo fenomeno avvenga.
Oggi, Yolanda Cedillo-Flores e Héctor Javier Durand-Manterola dell’Universidad Nacional Autónoma de México, suggeriscono una soluzione a questo dilemma. La loro idea è che i canali si sono venuti a formare quando il diossido di carbonio nel terreno si sublima, facendo si che la sabbia si comporti da fluido.
Questo risolve tutta una serie di problemi. Per iniziare, permette alla sabbia di fluire lungo colline molto meno ripide di quanto sarebbe necessario. Spiega anche come i canali si formano sotto l’azione ripetuta di un agente fluido in lunghi periodi di tempo. La loro idea è che il diossido di carbonio viene depositato nel terreno durante i periodi freddi e coperto dalla polvere spostata dai venti.
Immagine di diossido di carbonio intrapolato come ghiaccio durante l'inverno sotto la sabbiaAltro esempio di diossido di carbonio intrapolato durante l'invernoIl diossido di carbonio poi si sublima durante i periodi più caldi, facendo si che la sabbia scorra a valle.
Questa teoria spiega pure perché i canali si formano principalmente a latitudini medie, e non all’equatore o ai poli. Ai poli, raramente diventa abbastanza caldo perché il diossido di carbonio coperto dalla sabbia venga riscaldato abbastanza. Mentre all’equatore raramente è abbastanza freddo perché si possa formare. Quindi le latitudini diciamo “temperate” sono il luogo ideale per questo processo.
Cedillo-Flores e Durand-Manterola hanno poi dimostrato la loro teoria mettendola alla prova, ricreando in laboratorio le condizioni della formazione dei canali marziani, iniettando aria in un letto di sabia.
Esperimento nel laboratorioIl risultato dei test a sinistra, a destra canali su MarteRestano tuttavia delle importanti differenze tra i canali del loro esperimento e quelli marziani, come per esempio la loro lunghezza. Ma i ricercatori dicono che questo può essere spiegabile con la differenza tra il modo in cui l’aria veniva iniettata nella sabbia ed il modo in cui il diossido di carbonio sublima.
http://link2universe.files.wordpress.com/2010/05/c4.jpg?w=500&h=400A sinistra il risultato del test, a destra fotografia di canali su MarteCanali su Marte Creati Da Sabbia e Diossido di Carbonio
5 maggio 2010 di Adrian
Canali marziani osservati dal Mars Global Surveyor
Quando nel lontano 1999 il Mars Global Surveyor aveva osservato sulla superficie di Marte dei canali scavati nelle colline,tutti esaltarono convinti che fossero la prova dell’esistenza di acqua liquida sul pianeta rosso. Certo è un idea eccitante, ma che è piena di problemi. Una nuova teoria basata su prove in laboratorio dimostra come probabilmente è per via della sabbia che quei canali si sono venuti a formare.
Prove recenti dimostrano che l’acqua liquida una volta molto probabilmente scorreva sulla superficie del pianeta, tuttavia si tratta di miliardi di anni fa. Invece, i canali visti dal Global Surveyor hanno probabilmente soltanto qualche milione di anni di età,inoltre in questo arco di tempo, l’atmosfera marziana si è molto rarefatta e raffreddata,troppo per permettere che esista l’acqua allo stato liquido in superficie.
Per cercare di spiegare questo, i geologi avevano pensato che forse un qualche meccanismo interno poteva riscaldare l’acqua sotto la superficie facendola cosi uscire in superficie. Ma i canali sembrano essere frutto di un fenomeno che ripete sempre, quindi se il loro ragionamento è giusto,dev’esserci un meccanismo che permette alle falde acquifere sotterranee di riempirsi nuovamente ogni volta. Sulla Terra questo meccanismo esiste ed è la pioggia. Ma su Marte un tale meccanismo è stato finora impossibile da individuare.
particolare di canali marziani
Ma c’è un altra possibile spiegazione. E cioè che questi canali siano causati dal flusso di sabbia e polvere. Simili canali sono presenti anche sulla terra nelle dune ma soltanto quando l’angolo della pendenza è sopra una soglia critica. Il problema con i canali marziani è che la maggior parte delle colline non sono abbastanza ripide perché questo fenomeno avvenga.
Oggi, Yolanda Cedillo-Flores e Héctor Javier Durand-Manterola dell’Universidad Nacional Autónoma de México, suggeriscono una soluzione a questo dilemma. La loro idea è che i canali si sono venuti a formare quando il diossido di carbonio nel terreno si sublima, facendo si che la sabbia si comporti da fluido.
Questo risolve tutta una serie di problemi. Per iniziare, permette alla sabbia di fluire lungo colline molto meno ripide di quanto sarebbe necessario. Spiega anche come i canali si formano sotto l’azione ripetuta di un agente fluido in lunghi periodi di tempo. La loro idea è che il diossido di carbonio viene depositato nel terreno durante i periodi freddi e coperto dalla polvere spostata dai venti.
Immagine di diossido di carbonio intrapolato come ghiaccio durante l'inverno sotto la sabbia
Altro esempio di diossido di carbonio intrapolato durante l'inverno
Il diossido di carbonio poi si sublima durante i periodi più caldi, facendo si che la sabbia scorra a valle.
Questa teoria spiega pure perché i canali si formano principalmente a latitudini medie, e non all’equatore o ai poli. Ai poli, raramente diventa abbastanza caldo perché il diossido di carbonio coperto dalla sabbia venga riscaldato abbastanza. Mentre all’equatore raramente è abbastanza freddo perché si possa formare. Quindi le latitudini diciamo “temperate” sono il luogo ideale per questo processo.
Cedillo-Flores e Durand-Manterola hanno poi dimostrato la loro teoria mettendola alla prova, ricreando in laboratorio le condizioni della formazione dei canali marziani, iniettando aria in un letto di sabia.
Esperimento nel laboratorio
Il risultato è stato che si vengono a formare canali uguali a quelli osservati su Marte, e su “colline” molto meno ripide di quanto non necessario sulla Terra.
Il risultato dei test a sinistra, a destra canali su Marte
Restano tuttavia delle importanti differenze tra i canali del loro esperimento e quelli marziani, come per esempio la loro lunghezza. Ma i ricercatori dicono che questo può essere spiegabile con la differenza tra il modo in cui l’aria veniva iniettata nella sabbia ed il modo in cui il diossido di carbonio sublima.
A sinistra il risultato del test, a destra fotografia di canali su Marte
Ma sopratutto, la nuova teoria non richiede ipotesi aggiuntive speciali per la formazione dei canali marziani. E sarà sicuramente un colpo durissimo per tutti quelli alla ricerca di prove di acqua liquida sulla superficie di Marte, con tutte le implicazioni che comporta per la ricerca della vita.
L’acqua resta comunque una forte possibilità su Marte, ma sembra sempre più chiaro che ci sono posti migliori e più intriganti da questo punto di vista, su cui gli astrobiologi dovrebbero concentrarsi.
pdf della ricerca(eng):
http://arxiv.org/ftp/arxiv/papers/1004/1004.5417.pdfFonte: http://link2universe.wordpress.com/2010 ... -carbonio/