Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 2 messaggi ] 
Autore Messaggio

Rettiloide
Rettiloide

Avatar utente

Attenta AstrofilaAttenta Astrofila

Non connesso


Messaggi: 3962
Iscritto il: 06/12/2008, 12:42
Località:
 Oggetto del messaggio: I canali di Marte creati dalla lava non dall'acqua
MessaggioInviato: 09/03/2010, 10:03 
Immagine

"Per capire se la vita, come noi la conosciamo, sia mai esistita su Marte, abbiamo bisogno di capire dove c'è o c'era l'acqua" dice Bleacher. I geologi ritengono che attualmente l'acqua sulla superficie di Marte è nascosta nel sottosuolo o assume la forma di ghiaccio ai poli. Alcuni ricercatori sostengono che l'acqua scorreva sulla superficie, aumentando la possibilità di una qualche forma di vita presente o passata.

Una delle linee di sostegno per l'idea che l'acqua scorreva su Marte proviene dalle immagini che rivelano dettagli simili all'erosione del suolo da acqua: i terrazzamenti di muri dei canali, la formazione di piccole isole in un canale, canali sospesi o intrecciati che si diramano e si ricollegano al fiume principale. "Questi segni potrebbero essere la chiara evidenza di erosione fluviale su Marte", Bleacher dice. La lava non è generalmente in grado di formare tali caratteristiche così finemente lavorate.

Bleacher e i suoi colleghi hanno effettuato un attento studio di un singolo canale sul versante sud-ovest del vulcano Marte Ascraeus Mons, uno dei tre vulcani chiamati Montes Tharsis. La squadra di ricerca ha messo insieme le immagini ad alta risoluzione del Thermal Emission Imaging System (THEMIS), del Context Imager (CTX), dell'High/Super Resolution Stereo Color (HRSC) e i dati in precedenza dal Mars Orbiter Laser Altimeter (Mola) che coprono più di 270 km (~ 168 miglia) di questo canale. Questi dati a disposizione hanno dato una visione molto più dettagliata della superficie rispetto al passato.

Poiché l'origne del fluido che ha formato questo e altri canali dell'Ascraeus Mons è stata difficile da dedurre, gli indizi visivi alla fonte del canale sembrano indicare che sia stata l'acqua. Questi indizi sono piccole isole, i canali secondari che si diramano e si ricongiungono con quello principale e le erosioni interne delle curve dei canali.

Nella parte finale del canale è stata osservata una porzione mai vista prima, in cui Bleacher e colleghi hanno trovato un crinale che sembra avere flussi di lava che esce da esso. In alcune zone, "il canale è in realtà coperto, come se si trattasse di un tubo di lava, e allineate lungo questo, vediamo diverse bocche senza radici", o aperture in cui la lava è costretta ad uscire dal tubo e crea piccole strutture, spiega . Questi tipi di caratteristiche non fanno pensare a canali scolpiti dall'acqua, egli osserva. Bleacher sostiene che, avendo una delle estremità del canale formata dall'acqua e l'altra dalla lava, si ottiene una combinazione "esotica". Più probabilmente quindi tutto il canale è stato formata dalla lava.

Per scoprire quale tipo di lava sia in grado di produrre questi canali, Bleacher, con W. Brent Garry e Jim Zimbelman presso la Smithsonian Institution di Washington, hanno esaminato i 51km (~ 32 miglia) di un flusso di lava dell'eruzione del 1859 sul Mauna Loa Big Island delle Hawaii. Il loro obiettivo principale era un'isola di quasi un chilometro di lunghezza nel mezzo del canale; Bleacher dice che questa è molto più grande delle isole individuate all'interno dei flussi di lava marziani. Dall'indagine sull'isola, il team ha utilizzato un GPS differenziale, che fornisce informazioni relative alla localizzazione da 3 a 5 centimetri (da 1.1 a 1.9 pollici), piuttosto che dai 3 ai 5 metri (9,8-16,4 piedi) del GPS di una autovettura offre.

"Abbiamo trovato le pareti a terrazze all'interno di questi canali, che escono e scompaiono e i canali che lo tagliano tornano in quello principale con pareti verticali di 9 metri (~ 29 piedi)," Bleacher dice. "Quindi quello che vediamo è formato solo da lava che scorre e abbiamo trovato la maggior parte delle caratteristiche nei canali su Marte, che si ritenevano formati da acqua".

I nuovi dati forniscono "un caso di forte lava fluida in grado di produrre i canali che somigliano molto a quelli generati dall'acqua", spiega Zimbelman. "Quindi, non dobbiamo pensare all'acqua quando vediamo questi canali su altri pianeti, in particolare sui terreni vulcanici, come quelli dei Tharsis Montes". Un'ulteriore prova che tali caratteristiche potrebbero essere state create da flussi di lava viene dall'esame di una immagine dettagliata dei canali dal Mare Imbrium, una macchia scura sulla luna, che è in realtà un grande cratere pieno di roccia lavica antichissima. In questa immagine, i ricercatori hanno trovato canali con pareti a terrazze e la ramificazione dei canali secondari come su Marte.

In conclusione, la lava dei canali su Marte "non solo ha implicazioni per l'evoluzione geologica del Mons Ascraeus, ma anche dell'intera Tharsis Bulge [regione vulcanica]", dice Andy de Wet, co-autore a Franklin & Marshall College, Lancaster, Penn. "Ciò può essere anche una certa incidenza per il presunto coinvolgimento diffuso delle acque nell'evoluzione geologica di Marte".

Bleacher osserva che le conclusioni del team non escludono la possibilità chescorreva acqua su Marte, né l'esistenza di altri canali scolpiti dall'acqua. "Ma una cosa che ho imparato a non sottovalutare è il flusso di lava liquida, in quanto e' veramente in grado di modellare il territorio come avrebbe potuto fare l'acqua."

traduzione a cura di Arthur McPaul

Fonte: http://nemsisprojectresearch.blogspot.c ... marte.html - http://www.sciencedaily.com/releases/20 ... 165916.htm


Top
 Profilo  
 

Rettiloide
Rettiloide

Avatar utente

Attenta AstrofilaAttenta Astrofila

Non connesso


Messaggi: 3962
Iscritto il: 06/12/2008, 12:42
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 05/05/2010, 23:20 
Canali su Marte Creati Da Sabbia e Diossido di Carbonio

Immagine
Canali marziani osservati dal Mars Global Surveyor

Quando nel lontano 1999 il Mars Global Surveyor aveva osservato sulla superficie di Marte dei canali scavati nelle colline,tutti esaltarono convinti che fossero la prova dell’esistenza di acqua liquida sul pianeta rosso. Certo è un idea eccitante, ma che è piena di problemi. Una nuova teoria basata su prove in laboratorio dimostra come probabilmente è per via della sabbia che quei canali si sono venuti a formare.

Prove recenti dimostrano che l’acqua liquida una volta molto probabilmente scorreva sulla superficie del pianeta, tuttavia si tratta di miliardi di anni fa. Invece, i canali visti dal Global Surveyor hanno probabilmente soltanto qualche milione di anni di età,inoltre in questo arco di tempo, l’atmosfera marziana si è molto rarefatta e raffreddata,troppo per permettere che esista l’acqua allo stato liquido in superficie.

Per cercare di spiegare questo, i geologi avevano pensato che forse un qualche meccanismo interno poteva riscaldare l’acqua sotto la superficie facendola cosi uscire in superficie. Ma i canali sembrano essere frutto di un fenomeno che ripete sempre, quindi se il loro ragionamento è giusto,dev’esserci un meccanismo che permette alle falde acquifere sotterranee di riempirsi nuovamente ogni volta. Sulla Terra questo meccanismo esiste ed è la pioggia. Ma su Marte un tale meccanismo è stato finora impossibile da individuare.

Immagine

Ma c’è un altra possibile spiegazione. E cioè che questi canali siano causati dal flusso di sabbia e polvere. Simili canali sono presenti anche sulla terra nelle dune ma soltanto quando l’angolo della pendenza è sopra una soglia critica. Il problema con i canali marziani è che la maggior parte delle colline non sono abbastanza ripide perché questo fenomeno avvenga.

Oggi, Yolanda Cedillo-Flores e Héctor Javier Durand-Manterola dell’Universidad Nacional Autónoma de México, suggeriscono una soluzione a questo dilemma. La loro idea è che i canali si sono venuti a formare quando il diossido di carbonio nel terreno si sublima, facendo si che la sabbia si comporti da fluido.
Questo risolve tutta una serie di problemi. Per iniziare, permette alla sabbia di fluire lungo colline molto meno ripide di quanto sarebbe necessario. Spiega anche come i canali si formano sotto l’azione ripetuta di un agente fluido in lunghi periodi di tempo. La loro idea è che il diossido di carbonio viene depositato nel terreno durante i periodi freddi e coperto dalla polvere spostata dai venti.

Immagine
Immagine di diossido di carbonio intrapolato come ghiaccio durante l'inverno sotto la sabbia

Immagine
Altro esempio di diossido di carbonio intrapolato durante l'inverno

Il diossido di carbonio poi si sublima durante i periodi più caldi, facendo si che la sabbia scorra a valle.
Questa teoria spiega pure perché i canali si formano principalmente a latitudini medie, e non all’equatore o ai poli. Ai poli, raramente diventa abbastanza caldo perché il diossido di carbonio coperto dalla sabbia venga riscaldato abbastanza. Mentre all’equatore raramente è abbastanza freddo perché si possa formare. Quindi le latitudini diciamo “temperate” sono il luogo ideale per questo processo.

Cedillo-Flores e Durand-Manterola hanno poi dimostrato la loro teoria mettendola alla prova, ricreando in laboratorio le condizioni della formazione dei canali marziani, iniettando aria in un letto di sabia.

Immagine
Esperimento nel laboratorio

Immagine
Il risultato dei test a sinistra, a destra canali su Marte

Restano tuttavia delle importanti differenze tra i canali del loro esperimento e quelli marziani, come per esempio la loro lunghezza. Ma i ricercatori dicono che questo può essere spiegabile con la differenza tra il modo in cui l’aria veniva iniettata nella sabbia ed il modo in cui il diossido di carbonio sublima.

http://link2universe.files.wordpress.com/2010/05/c4.jpg?w=500&h=400
A sinistra il risultato del test, a destra fotografia di canali su Marte


Canali su Marte Creati Da Sabbia e Diossido di Carbonio

5 maggio 2010 di Adrian

Canali marziani osservati dal Mars Global Surveyor

Quando nel lontano 1999 il Mars Global Surveyor aveva osservato sulla superficie di Marte dei canali scavati nelle colline,tutti esaltarono convinti che fossero la prova dell’esistenza di acqua liquida sul pianeta rosso. Certo è un idea eccitante, ma che è piena di problemi. Una nuova teoria basata su prove in laboratorio dimostra come probabilmente è per via della sabbia che quei canali si sono venuti a formare.

Prove recenti dimostrano che l’acqua liquida una volta molto probabilmente scorreva sulla superficie del pianeta, tuttavia si tratta di miliardi di anni fa. Invece, i canali visti dal Global Surveyor hanno probabilmente soltanto qualche milione di anni di età,inoltre in questo arco di tempo, l’atmosfera marziana si è molto rarefatta e raffreddata,troppo per permettere che esista l’acqua allo stato liquido in superficie.

Per cercare di spiegare questo, i geologi avevano pensato che forse un qualche meccanismo interno poteva riscaldare l’acqua sotto la superficie facendola cosi uscire in superficie. Ma i canali sembrano essere frutto di un fenomeno che ripete sempre, quindi se il loro ragionamento è giusto,dev’esserci un meccanismo che permette alle falde acquifere sotterranee di riempirsi nuovamente ogni volta. Sulla Terra questo meccanismo esiste ed è la pioggia. Ma su Marte un tale meccanismo è stato finora impossibile da individuare.

particolare di canali marziani

Ma c’è un altra possibile spiegazione. E cioè che questi canali siano causati dal flusso di sabbia e polvere. Simili canali sono presenti anche sulla terra nelle dune ma soltanto quando l’angolo della pendenza è sopra una soglia critica. Il problema con i canali marziani è che la maggior parte delle colline non sono abbastanza ripide perché questo fenomeno avvenga.

Oggi, Yolanda Cedillo-Flores e Héctor Javier Durand-Manterola dell’Universidad Nacional Autónoma de México, suggeriscono una soluzione a questo dilemma. La loro idea è che i canali si sono venuti a formare quando il diossido di carbonio nel terreno si sublima, facendo si che la sabbia si comporti da fluido.
Questo risolve tutta una serie di problemi. Per iniziare, permette alla sabbia di fluire lungo colline molto meno ripide di quanto sarebbe necessario. Spiega anche come i canali si formano sotto l’azione ripetuta di un agente fluido in lunghi periodi di tempo. La loro idea è che il diossido di carbonio viene depositato nel terreno durante i periodi freddi e coperto dalla polvere spostata dai venti.

Immagine di diossido di carbonio intrapolato come ghiaccio durante l'inverno sotto la sabbia

Altro esempio di diossido di carbonio intrapolato durante l'inverno

Il diossido di carbonio poi si sublima durante i periodi più caldi, facendo si che la sabbia scorra a valle.
Questa teoria spiega pure perché i canali si formano principalmente a latitudini medie, e non all’equatore o ai poli. Ai poli, raramente diventa abbastanza caldo perché il diossido di carbonio coperto dalla sabbia venga riscaldato abbastanza. Mentre all’equatore raramente è abbastanza freddo perché si possa formare. Quindi le latitudini diciamo “temperate” sono il luogo ideale per questo processo.

Cedillo-Flores e Durand-Manterola hanno poi dimostrato la loro teoria mettendola alla prova, ricreando in laboratorio le condizioni della formazione dei canali marziani, iniettando aria in un letto di sabia.

Esperimento nel laboratorio

Il risultato è stato che si vengono a formare canali uguali a quelli osservati su Marte, e su “colline” molto meno ripide di quanto non necessario sulla Terra.

Il risultato dei test a sinistra, a destra canali su Marte

Restano tuttavia delle importanti differenze tra i canali del loro esperimento e quelli marziani, come per esempio la loro lunghezza. Ma i ricercatori dicono che questo può essere spiegabile con la differenza tra il modo in cui l’aria veniva iniettata nella sabbia ed il modo in cui il diossido di carbonio sublima.

A sinistra il risultato del test, a destra fotografia di canali su Marte

Ma sopratutto, la nuova teoria non richiede ipotesi aggiuntive speciali per la formazione dei canali marziani. E sarà sicuramente un colpo durissimo per tutti quelli alla ricerca di prove di acqua liquida sulla superficie di Marte, con tutte le implicazioni che comporta per la ricerca della vita.
L’acqua resta comunque una forte possibilità su Marte, ma sembra sempre più chiaro che ci sono posti migliori e più intriganti da questo punto di vista, su cui gli astrobiologi dovrebbero concentrarsi.

pdf della ricerca(eng):

http://arxiv.org/ftp/arxiv/papers/1004/1004.5417.pdf

Fonte: http://link2universe.wordpress.com/2010 ... -carbonio/


Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 2 messaggi ] 

Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Oggi è 04/06/2024, 13:26
© 2015 UfoPlanet di Ufoforum.it, © RMcGirr83.org