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 Oggetto del messaggio: Missione su Marte, in programma la simulazione
MessaggioInviato: 25/02/2009, 09:48 
http://magazine.ciaopeople.com/Hi-tech_ ... zione-7915

Il vero viaggio su Marte è teoricamente previsto per il 2030. L'agenzia spaziale europea in collaborazione con la Russia a marzo lo simulerà.
L'agenzia spaziale europea (ESA) e l'Istitute for BioMedical Problems di Mosca stanno per dare il via a una simulazione della prima missione per portare l'uomo su Marte. A marzo avrà luogo questa prova, che costituisce la fase numero 1 del progetto Mars-500 e che durerà 105 giorni. Vi parteciperanno 2 europei e 4 russi, a bordo di un "modellino" di navicella spaziale a cui mancherà praticamente solo l'assenza di gravità.

I due partecipanti del Vecchio Continente saranno scelti tra 4 persone già selezionate tra ben 5.600 aspiranti. La vera missione per Marte dovrebbe durare in totale 520 giorni: 250 per il viaggio di andate, una ventina per permettere agli astronauti di visitare (per quanto possibile) il pianeta e altri 250 per il viaggio di ritorno. I 3 mesi e mezzo previsti da questa prima simulazione sono quindi una piccola parte di quello che sarebbe il vero viaggio. Ma ciononostante non sarà affatto facile per le sei persone a bordo della finta navicella vivere senza problemi. Dalla distribuzione oculata delle scorte di cibo alla gestione delle emergenze, per larghi tratti sembrerà davvero di stare fuori dal mondo.

Dall'esterno verrà analizzato a fondo il comportamento delle persone in condizioni del genere e saranno passati al setaccio i dati fisiologici.

I 4 candidati europei non sono astronauti di professione. Si tratta di un ingegnere meccanico, di un pilota di linea, di un ingegnere elettronico e di un esperto di relazioni internazionali. 3 francesi e 1 tedesco, tra i quali soltanto 2 avranno la possibilità partecipare a un progetto tanto ambizioso quanto delicato.

Giovanni Carzana

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MessaggioInviato: 26/02/2009, 09:58 
http://www.lettera22.it/showart.php?id= ... ubrica=148

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Mercoledi' 25 Febbraio 2009

MOSCA – Il “pianeta rosso” è sempre più vicino. Ne sono convinti gli scienziati dell’Istituto per i problemi medico-biologici di Mosca (Imbp), che insieme all’Esa (Agenzia Spaziale europea) lanceranno, il 31 marzo, la corsa verso Marte. Prima virtuale, poi presto, si spera, reale. Si chiama “Marte-500”, è un progetto senza precedenti che punta a ottenere il massimo delle informazioni sulla capacità dell’organismo umano di adattarsi alle condizioni di una missione di lunga durata nello spazio. La prima tappa si svolgerà sulla terra: 6 volontari “astronauti”, 4 russi e due europei, scelti tra migliaia di aspiranti presentatisi nel 2008, saranno rinchiusi per 105 giorni in una capsula che simula una navicella spaziale, senza poter comunicare con il mondo esterno. C’è anche una donna: Marina Tugusheva, 25 anni, biologa di Tver. Costo: più di 15 milioni di dollari. Luogo: la sede dell’Imbp, parte dell’Accademia delle Scienze russa, a nordovest di Mosca, due passi dal centro. Subito dopo, sempre quest’anno, dovrebbe iniziare la parte principale dell’esperimento. Altri 6 volontari resteranno confinati in un container per almeno 520 giorni (forse 700): 250 per l’andata e altrettanti per il ritorno, tanti ce ne vogliono per raggiungere Marte che dista 56 milioni di km dalla Terra; più 20 da spendere “sul posto”. In tutto, quasi 17 mesi. È la prima simulazione di tale durata di un volo spaziale. Pensata per testare le enormi difficoltà fisiche e psicologiche di chi deve affrontarlo, dentro un sistema a “circuito chiuso” (diverso quindi dalla ISS). Basti pensare che i messaggi terra-marte impiegano 40 minuti ad arrivare: non sarà possibile parlare con parenti e amici in videoconferenza, si testerà la telemedicina. La microgravità, han dimostrato ricerche americane ed europee, rappresenta un pericolo immenso per l’organismo umano. La lista dei sintomi riscontrati negli astronauti è lunga e preoccupante: perdita di massa ossea, deterioramento del tessuto muscolare, mutamenti cardio-vascolari e nel metabolismo. “Quando rimetteranno piede sulla terra, saranno così deboli che non si reggeranno in piedi”, spiega una studiosa dell’Imbp. Poi c’è il problema psicologico: l’isolamento prolungato può causare disturbi d’ogni genere. Qualcuno evoca situazioni alla Big Brother, “Ma questo è un’esperimento scientifico serio”, puntualizza Evgeni Demin, direttore tecnico del progetto: “I membri dell’equipaggio potranno contare solo su se stessi. Salvo emergenze, ovviamente”.
L’addestramento è cominciato il 28 gennaio. I 6 riceveranno istruzioni teoriche nella mitica “Città delle Stelle” (Zvezdnj gorodok) a nordest di Mosca: negli anni ‘60 era tappa obbligatoria, e segretissima, per i cosmonauti sovietici aspiranti allo spazio, primo quel Juri Gagarin di cui ancor oggi il sito porta il nome. Poi, passeranno test di sopravvivenza in una foresta non lontano dalla capitale russa, nel gelido inverno.
L’Agenzia spaziale russa (Roskosmos) punta molto sul progetto. Dal 1995, quando Valeri Poljakov fissò il record di permanenza, ancora suo, nello spazio: più di 14 mesi consecutivi (437 giorni). In Russia finora il settore spaziale pare l’unico non toccato dalla crisi. Russo il primato nei lanci dei razzi vettori (27 nel 2007, un record per il periodo post-Urss), l’ultimo spedito in orbita il 25 dicembre, coi 3 satelliti di comunicazione del sistema GLONASS. Gli Usa ì vantano solo 14 lanci, di cui uno, il Falcon-1, fallito. Nel 2008, 35 dei satelliti messi in orbita nel mondo erano russi; ma spesso di fattura straniera. Attrezzatture e infrastrutture infatti, spesso sono ancora quelle sovietiche di 50 anni fa, solide ma vecchiotte. E ora a inseguire i sogni spaziali si aggiungono Cina, Giappone, India, Iran. Per mettere piede sul pianeta rosso, comunque, bisognerà aspettare il 2035.



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MessaggioInviato: 26/02/2009, 12:20 
Raba da matti nel 2030,qui ha proprio ragione ufologo quando afferma che la su qualcosa o qualcuno non ci vuole...


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MessaggioInviato: 26/02/2009, 13:31 
Per quale motivo bisognerà aspettare più di venti anni prima di sbarcare su Marte? possibile che in campo spaziale siano tutti dormienti? [8]



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MessaggioInviato: 12/03/2009, 09:02 
http://www.instablog.org/ultime/42729.html

Spazio: equipaggio europeo simula viaggio verso Marte
MILANO - La prima simulazione di un viaggio verso Marte verrà organizzata dall'Esa, l'Agenzia Spaziale Europea, il prossimo 31 marzo. Sei uomini vivranno per 105 giorni in isolamento all'interno di un simulatore presso l'Istituto per problemi biomedici di Mosca. L'esperimento vuole individuare i problemi che potrebbero sorgere in caso di una lunga permanenza nello spazio per una missione. Fanno parte di questo speciale equipaggio l'ingegnere tedesco Oliver Knickel, il pilota francese Cyrille Fournier e quattro russi: i cosmonauti Oleg Artemyez e Sergei Ryazansky, il medico Alexei Baranov e lo psicologo dello sport Alexei Shpakov. L'equipaggio verrà sottoposto a una serie di problemi, come potrebbe avvenire in un vero viaggio verso Marte e alla fine verrà sottoposto a una serie di test. L'esperimento, che avviene nell'ambito del programma Mars 500, sarà solo il primo passo verso la vera e propria simulazione con un equipaggio che resterà in isolamento per ben 520 giorni. (Agr)



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MessaggioInviato: 16/03/2009, 09:31 
http://blog.panorama.it/hitechescienza/ ... l-nascere/

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L’equipaggio della Stazione spaziale internazionale è stato evacuato, sia pure per pochi minuti, in una navicella esterna per il rischio di impatto con un detrito, che ha fortunatamente schivato la stazione poco prima delle 18, ora italiana, di giovedì 12 marzo. I tre membri dell’equipaggio della Expedition 18 sono rimasti pochi minuti all’interno del Soyuz per poi rientrare nella Stazione spaziale a pericolo scampato.

Ma gli abitanti dell’ISS non sono i soli in prima linea nello spazio. L’Europa e l’Italia sono sempre infatti sempre più al centro della scena. Il 31 Marzo parte la prima simulazione di un viaggio verso Marte dell’Esa, l’Agenzia spaziale europea. L’esperimento, chiamato, Mars 500, prevede che sei uomini vivano per 105 giorni in condizioni di isolamento all’interno di un simulatore presso l’Istituto per i problemi biomedici (Ibmp) di Mosca. L’obiettivo è individuare e studiare i problemi psicologici e medici di una futura missione spaziale di lunga durata.
Fanno parte di questo speciale equipaggio l’ingegnere tedesco Oliver Knickel, il pilota francese Cyrille Fournier e quattro russi: i cosmonauti Oleg Artemyez e Sergei Ryazansky, il medico Alexei Baranov e lo psicologo dello sport Alexei Shpakov. Nel lungo periodo che trascorreranno nell’astronave virtuale, i sei uomini saranno immersi in diversi scenari, ideati pensando ai problemi reali che si potrebbero incontrare nel lungo viaggio verso Marte. Anche i compiti che avranno a bordo sono una simulazione dei compiti reali di un equipaggio e la comunicazione con la Terra avverrà con il ritardo di 20 minuti nell’arrivo del segnale, con il quale avvengono tutte le comunicazioni fra i satelliti in orbita attorno al pianeta rosso e i centri di controllo a Terra. A conclusione della missione, tutti e sei i partecipanti saranno sottoposti a test che verificheranno gli effetti prodotti dall’isolamento a livello fisiologico e psicologico. Lo studio pilota precede la vera simulazione del viaggio verso Marte, prevista a fine anno con un equipaggio di sei membri che vivrà in isolamento per 520 giorni.

Intanto un gruppo di astronomi britannici del Mullard Space Science Laboratory (Mssl) dell’University College di Londra ha osservato per la prima volta sul nascere un lampo gamma, ossia una delle più potenti esplosioni che avvengono nell’universo.
Il fenomeno è avvenuto in una galassia distante dalla Terra otto miliardi di anni luce ed è stato analizzato appena 251 secondi dopo la sua comparsa. Il risultato, pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, è stato ottenuto utilizzando i dati forniti dal satellite Swift, realizzato dalla Nasa in collaborazione con Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e il Consiglio britannico per la scienza e la tecnologia (Stfc). Lanciato nel novembre 2004, Swift è riuscito a ottenere lo spettro ultravioletto di un lampo gamma battendo ogni record di rapidità in questo campo grazie al telescopio Uvot (Ultraviolet/Optical Telescope). Attualmente si ritiene che i lampi gamma siano emessi in seguito a immense esplosioni che seguono il collasso, all’interno di un buco nero, del nucleo di stelle massive che ruotano molto rapidamente. Ma questa resta un’ipotesi da dimostrare e sostanzialmente i lampi gamma sono eventi ancora misteriosi. Massimiliano De Pasquale, dell’Mssl, ritiene che d’ora in poi si potranno osservare lampi gamma finora quasi impossibili da vedere e saperne di più sulle galassie che ospitano questi fenomeni, anche se sono lontane miliardi di anni luce.

E infine c’è tanta Italia a guardare il cielo dagli osservatori privilegiati dell’Xmm e di Hubble. Quote record di tempi di osservazione con i principali telescopi spaziali, l’Xmm dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e dell’Hubble di Nasa ed Esa sono state aggiudicate da due gruppi italiani dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e dell’Università di Bologna.
L’osservatorio di Bologna dell’Inaf si è aggiudicato ben tre milioni di secondi del satellite Xmm-Newton, mentre il dipartimento di Astronomia dell’Università sempre a Bologna potrà utilizzare 177 orbite del telescopio Hubble per il programma di ricerca sugli ammassi stellari: si tratta del 18% del tempo totale a disposizione sul telescopio spaziale prima della quarta e ultima missione di manutenzione, prevista in maggio.
“Abbiamo a disposizione - spiega Andrea Comastri, che guida il gruppo di ricerca dell’Inaf - oltre 800 preziosissime ore che stiamo già sfruttando per andare a caccia dei buchi neri più invisibili, quelli oscurati da gas e da polveri. Per individuarli occorrono osservazioni molto lunghe e un’ alta sensibilità ai fotoni X molto energetici: Xmm è il satellite ideale per portarle a termine”.



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MessaggioInviato: 02/04/2009, 11:22 
http://www.diregiovani.it/gw/producer/d ... _doc=26095

Parte il "grande fratello" spaziale: direzione Marte
1 aprile 2009
SCOPRIRE | Scienza | Articolo


ROMA - Marte è vicino, più di quanto si possa credere. In preparazione alla vera missione che partirà oltre il 2030, l'Esa e l' Accademia Russa delle Scienze hanno organizzato una simulazione del viaggio verso il Pianeta Rosso, che durerà 105 giorni, periodo in cui un gruppo di astronauti attraverserà virtualmente lo spazio all'interno di un'astronave.

Per i sei astronauti, uno tedesco, uno francese e quattro russi, sarà come vivere in una via di mezzo tra una missione spaziale ed un reality show. Infatti, mentre saranno simulate tutte le condizioni che si presenterebbero virtualmente in un viaggio attraverso il cosmo, l'equipaggio, che non potrà lasciare mai la navicella, sarà monitorato 24 ore su 24 da telecamere piazzate in ogni ambiente.

Lo scopo principale di questa missione virtuale, che è costata ben 15 milioni di euro, è di testare le reazioni fisiche e psicologiche degli astronauti di fronte ad un impegno come quello di trascorrere più di tre mesi nello spazio. L'isolamento, l'assenza di gravità, la stretta convivenza, sono fattori che incidono non solamente sulla salute psicologica dei cosmonauti, ma anche su quella fisica. Per fare un esempio nello spazio le ossa si deteriorano con una velocità pari a dieci volte quella di un malato di osteoporosi sulla Terra.



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MessaggioInviato: 12/05/2009, 09:58 
http://sites.google.com/site/dresda99/m ... e-su-marte

MOSCA, PRIMA MISSIONE VIRTUALE SU MARTE
Andare su Marte stressa? Al via i test

ROMA - Arrivano i primi dati relativi a Mars500, l'esperimento che simula una missione umana verso Marte, con tanto di atterraggio e ritorno sulla Terra. Dal 31 marzo per 105 giorni, 6 volontari di cui 2 europei e 4 russi, stanno simulando la vita su una navicella spaziale diretta verso il pianeta rosso.

Quello in corso è un esperimento senza precedenti, voluto dall'Agenzia spaziale europea , creato per misurare l'incidenza dello stress e le risposte sia fisiche che psicologiche - dell'organismo umano al confinamento forzato in un ambiente ristretto. I sei uomini chiusi nel simulatore, infatti, sono stati sottoposti a numerosi test psicologici, esami del sangue, monitoraggio di parametri autonomici, elettroencefalogramma ad alta densità.

I test sono stati condotti da un team di ricercatori toscani del Centro Extreme, che hanno acquisito in questi giorni i dati relativi alle risposte dell'equipaggio. Il quadro che emergerà nei 105 di monitoraggio, oltre a costituire una premessa indispensabile per una futura spedizione umana su Marte, consentirà di saperne di più sulla reazione psicofisica dell'organismo umano allo stress originato da condizioni estreme.

Il progetto getta le basi anche per lo sviluppo della cosiddetta "medicina prenosologica", una nuova disciplina integrata in cui competenze medico-biologiche, tecnologiche si associano a quelle sociologiche ed architettoniche con l'unico scopo di salvaguardare la qualità della vita dell'uomo.



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http://sites.google.com/site/dresda99/m ... e-su-marte

Marte, stiamo arrivando!

Sono a circa un terzo del viaggio simulato a Marte e tutto si sta svolgendo nel migliore dei modi. Nessuno screzio tra i componenti della missione, armonia nel succedersi nei vari lavori e persino sintonia su quale film scegliere per trascorrere la serata. E' questa la situazione a bordo della navicella spaziale Nek, costruita vicino a Mosca, all'interno della quale dal 31 di marzo sono isolati sei astronauti che simulano un viaggio al Pianeta rosso. Un "viaggio" che durerà complessivamente 105 giorni. Questa simulazione vede in prima linea anche scienziati italiani impegnati a studiare una delle componenti più importanti di ciò che succede all'organismo umano quando viene costretto in un ambiente dallo spazio ridotto: lo stress. Ricercatori del Centro Extreme, un team multidisciplinare composto da ricercatori della Scuola Superiore Sant'Anna, dell'Università di Pisa e dell'Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa (IFC-CNR) sono impegnati nel verificare istante dopo istante lo stato psicofisico dei componenti dell'equipaggio per cogliere ogni più piccola variazione rispetto allo stato con il quale hanno iniziato l'esperimento. "Il nostro lavoro parte da due elementi fondamentali: il primo riguarda il fatto che la nostra metodologia è già stata sperimentata e funziona perfettamente. Le nostre ricerche infatti, hanno già lavorato da tempo sugli effetti dello stress sull'asse cuore-cervello-polmoni su atleti impegnati in sport estremi, come i recordman dell'apnea profonda (tra questi, Umberto Pelizzari e Carlos Coste) e i triatleti delle competizioni Ironman.

Il secondo è la metodologia: riusciamo, infatti, a capire quando una persona è stressata analizzando il sonno", spiega Remo Bedini, dell'Istituto di fisiologia clinica (IFC), Cnr-PI. I ricercatori infatti, studiano le modifiche dell'onda cerebrale chiamata "Sleep Slow Oscillation", che si producono in seguito allo stress. L'onda è prodotta dalla membrana dei neuroni corticali che in alcuni momenti presentano uno stato di silenzio elettrico e in altri uno di intensa attività di scarica che può essere rilevato attraverso un elettroencefalogramma a 128 canali.
Il Centro Extreme sta dimostrando che su alcuni atleti, dopo una performance estrema che fa salire lo stress, la Sleep Slow Oscillation diminuisce o scompare, alterando le proprietà ristoratrici del sonno. Quando una persona viene sottoposta a stress dunque, l'onda assume un aspetto diverso rispetto a quando si trova in uno stato di benessere. Questo primo esperimento sarà seguito da uno che partirà alla fine dell'anno, quando altri sei astronauti percorreranno un vero viaggio simulato a Marte e all'interno della navicella vi rimarranno per 500 giorni. Intanto uno degli astronauti ha piantato nella serra del modulo marziano un bulbo di un fiore che vuole regalare alla sua fidanzata quando il prossimo mese di agosto diverrà sua moglie. E il fiore sta crescendo "bello e grande", ha fatto sapere.



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Marte, domani si conclude prima missione simulata
MOSCA - Manca solo l'ultimo dei 105 giorni vissuti in isolamento per i sei volontari che hanno partecipato alla prima simulazione di una missione su Marte. Domani vedranno nuovamente la luce del Sole i quattro russi (il cosmonauta Sergei Ryazansky , al comando, i medici Oleg Artemyez eAlexei Baranov e lo psicologo dello sport Alexei Shpakov) e i due europei (l'ingegnere meccanico tedesco Oliver Knickel e il pilota civile francese Cyrille Fournier): sono i protagonisti della missione di simulazione Mars 500. Per più di tre mesi hanno vissuto all'interno di una struttura organizzata come una vera astronave. L'esperimento è stato organizzato a Mosca dal Direttorato per il Volo Umano dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), presso l'Istituto Russo per i Problemi Biomedici (Ibmp) dell'Accademia russa delle scienze.

Obiettivo di questa prima missione, nella quale i sei uomini hanno vissuto insieme dal 31 marzo in condizioni simili a quelle che potrebbe incontrare un futuro equipaggio di un'astronave diretta a Marte, è stato lo studio dei problemi psicologici e medici delle missioni spaziali di lunga durata. Sono stati riprodotti i momenti salienti di una missione sul pianeta rosso, dal lancio al viaggio vero e proprio, fino all'arrivo e al trasferimento all'interno di una base sulla superficie marziana, al rientro a Terra. Tutto è avvenuto in una struttura completamente isolata dall'esterno, dalla quale si può comunicare solo tramite il computer, composta da quattro moduli: uno di 3,6 metri per 20 con le sei stanze dell'equipaggio (ognuna di 2,8 metri per 3,2 con letto, scrivania, poltrona e scaffali) cucina, soggiorno, sala di controllo e bagno; uno medico di 3,2 metri per 12; un modulo di 3,9 metri per 24 con magazzino, serra, sauna e palestra; il quarto (6,3 per 6,17 metri), distante dai tre abitativi ma collegato a questi, simula una base sulla superficie di Marte in grado di accogliere tre membri dell'equipaggio, mentre gli altri tre orbitano attorno al pianeta. In queste ore i sei uomini stanno simulando le ultime fasi del ritorno alla Terra e domani il loro "arrivo" sarà accolto come quello di un autentico equipaggio spaziale.



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TERMINATA PRIMA MISSIONE SIMULATA SU MARTE

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E' terminata la prima missione simulata di un viaggio su Marte. I sei volontari sono appena usciti dalla struttura presso l'Istituto di ricerca per i problemi biomedici di Mosca, nella quale sono stati in isolamento per 105 giorni nell'esperimento Mars 500 dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa).

Alle 14,00 in punto (le 12 in Italia) è stato rotto il sigillo in ceralacca ed è stato aperto il portello, I sei volontari, nella tuta azzurra dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), sono usciti sorridenti, accolti da un applauso. "Questo è l'equipaggio del Mars 500 a conclusione della missione", ha detto in russo il comandante, il cosmonauta Sergei Ryazansky. Poi si è unito ai compagni dell'equipaggio: i russi Oleg Artemyez, Alexei Baranove e Alexei Shpakov (i primi due medici e il terzo psicologo dello sport), il tedesco Oliver Knickel (ingegnere meccanico) e il francese Cyrille Fournier (pilota civile). Ad accoglierli la responsabile del direttorato dell'Esa per il Volo umano, Simonetta Di Pippo, il vicepresidente dell'Accademia russa delle scienza, Anatoly Ivanovich Grigoriev, e il direttore dell'Istituto per i problemi biomedici, Igor Borosovich Ushakov.

E' italiano il test che "a bordo" della prima missione simulata su Marte, Mars 500, ha misurato il livello di stress psicologico e mentale dei sei partecipanti. I quattro russi e due europei che hanno trascorso 105 giorni in isolamento lasceranno la struttura nella quale hanno vissuto come su un'astronave e i dati raccolti con gli elettroencefalogrammi che tutti loro hanno fatto durante il sonno saranno analizzati dagli esperti della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) che hanno organizzato l'esperimento.

"Il nostro obiettivo è trovare un metodo semplice per determinare a livello cerebrale il livello di stress psicologico", spiega l'esperto di Medicina spaziale Filippo Ongaro, direttore sanitario dell'Istituto di Medicina Rigenerativa di Treviso, che partecipa all'esperimento Ares ([Astronauts Resistance Enhancement to Stress). Così prima di dormire, i membri dell'equipaggio, a rotazione, hanno indossato la cuffia con gli elettrodi perché l'elettroencefalogramma rilevasse un particolare tipo di onde lente, chiamate Sso (sleep slow oscillation), sospettate di essere vere e proprie spie dello stress. Secondo Ongaro "simulazioni come Mars 500 pongono problemi psicologici fondamentali. Normalmente in una missione spaziale periodi di depressione si alternano a fasi di ansia, ma dobbiamo chiederci che cosa potrebbe accadere in una missione della durata di circa tre anni, come potrebbe essere quella su Marte". Ci si domanda, insomma, "se è possibile vivere in isolamento tanto a lungo" e "bisogna comprendere tutte le eventualità, comprese le più drammatiche, relative all'interazione sociale in un ambito così ristretto".

L'unica certezza, osserva, "é che è un ambito completamente nuovo, è tutto da vedere". Per questo, prosegue Ongaro, "l'esperimento Mars 500 è davvero unico" e può essere considerato "uno studio di fattibilità" che aiuterà a decidere se l'uomo è in grado o meno di sopportare lunghi periodi di isolamento", lontano dalla Terra e in un gruppo molto ristretto di persone.



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Parte la prova generale
del viaggio su Marte


Un equipaggio di sei uomini simulerà per 520 giorni le condizioni del viaggio sul Pianeta Rosso

Inizia giovedì 3 giugno a Mosca «Mars 500», la simulazione di una missione completa su Marte: un’esperienza di isolamento di 520 giorni alla quale partecipano sei uomini, che per quasi due anni si divideranno l’angusto spazio di quattro container (oltre a un quinto modulo che simulerà l’ambiente marziano dopo «l’atterraggio»). A comandare la missione sarà il russo Alexei Sitev (ingegnere e addestratore dei cosmonauti russi), mentre l’equipaggio è formato dai suoi compatrioti Sukhrob Kamolov e Alexander Smoleevski entrambi medici), l’italo-colombiano Diego Urbina e il francese Romain Charles (ingegneri) e il cinese Yue Wang (anch’egli addestratore nel programma spaziale cinese). Le comunicazioni via radio in tempo reale col mondo esterno non saranno possibili che nei primi mesi: successivamente, occorreranno circa 20 minuti per far pervenire dei messaggi - non vocali, per risparmiare larghezza di banda ed energia - «alla Terra», proprio come accadrebbe nel caso reale a causa della crescente distanza. La «navicella» è una saletta di 180 metri quadri con servizi minimi, ma essenziali. I viveri verranno razionati.

FRA 30 ANNI IN VIAGGIO VERO - La simulazione non potrà fare accelerare i tempi del vero viaggio su Marte, previsti fra almeno 30 anni, nè potrà prescindere dalla vicinanza fra le orbite del Pianeta rosso e della Terra, che variano fra loro dai 55 agli oltre 400 milioni di chilometri . Ma l'Istituto russo per i problemi biomedici (Ibmp) e l'Agenzia spaziale europea (Esa) sono interessati a scoprire da oggi gli effetti sulla mente del lungo, duro, futuro viaggio. Potranno vederli anche gli utenti di Internet, seguendo seguire la simulazione verso Marte attraverso Google e il http://mars500main.appspot.com/.

Fonte: http://www.corriere.it/scienze_e_tecnol ... aabe.shtml


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Oggi comincia Mars500; auguri a questi pionieri moderni

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Romain Charles e Diego Urbina

Oggi comincia questa grande, moderna, avventura. Ve ne abbiamo già parlato in questi mesi di preparazione e selezione dei partecipanti e continueremo a farlo.Come sito italiano dell'ESA siamo anche molto contenti che uno dei partecipanti, Diego Urbina, sia italiano.

Vi diamo ora qualche informazione particolarmente significativa in modo che vi possiate meglio rendere conto di cosa sia Mars500.

Mars 500 in breve

Mars500 è uno studio internazionale sui possibili voli spaziali interplanetari che nel 2010-2011 condurrà la prima simulazione in assoluto dell'intera durata di un volo abitato verso Marte.

Cronistoria

* Novembre 2007: simulazione di 14 giorni (principalmente, test delle strutture e delle procedure operazionali)
* 31 marzo 2009: un equipaggio composto da quattro russi e due europei inizia un isolamento di 105 giorni
* 14 luglio 2009: fine dello studio in isolamento della durata di 105 giorni

* 23 marzo 2010: rivelati i candidati europei dell'equipaggio per lo studio di 520 giorni
* 18 maggio 2010: rivelato tutto l'equipaggio per lo studio di 520 giorni
* 3 giugno 2010: inizio della simulazione di 520 giorni di isolamento

* 8 febbraio 2011: "Arrivo" su Marte ed inizio delle "operazioni di superficie"
* 10 marzo 2011: inizio del "viaggio di rientro"
* 5 novembre 2011: fine dell'isolamento, "ritorno sulla Terra"

Immagine
L'equipaggio completo del progetto Mars500, in isolamento per 520 giorni

La struttura :


* quattro moduli abitati interconnessi, sigillati ermeticamente
* un modulo esterno, la "superficie marziana"
* il volume totale dei moduli abitati è di 550 metri cubi


Durante la missione:


* l'equipaggio sarà ermeticamente isolato
* per le "operazioni di superficie" dopo 250 giorni, l'equipaggio sarà diviso in due, tre membri si sposteranno nel simulatore di superficie marziana e tre rimarranno nella "navetta spaziale"
* l'equipaggio vivrà e lavorerà come gli astronauti a bordo della ISS
* manutenzione, esperimenti scientifici ed esercizio fisico giornaliero
* settimana di 7 giorni di cui due di riposo, ad eccezione di simulazioni di situazioni speciali e di emergenza
* controllo dell'equipaggio e registrazione del loro stato psicologico, medico e fisico
* scorte limitate
* comunicazione solo tramite Internet
* connessioni interrotte e con il reale tempo differito di connessione

Immagine
[img]Il%20simulatore[/img]

Lo studio Mars500 è condotto dall'Istituto dei Problemi Biomedici (IBMP) di Mosca con l'ampia partecipazione dell'ESA nell'ambito del proprio Programma Europeo per la Vita e le Scienze Fisiche (ELIPS - European Programme for Life and Physical Sciences) per preparare le future missioni abitate sulla Luna e su Marte.

Fonte: http://www.esa.int/esaCP/SEMPNA5XT9G_Italy_0.html


Ultima modifica di 2di7 il 03/06/2010, 14:13, modificato 1 volta in totale.

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Ronin77 ha scritto:

Raba da matti nel 2030,qui ha proprio ragione ufologo quando afferma che la su qualcosa o qualcuno non ci vuole...


Non è il 2030. Probabilmente sarà dopo.

Non è questione che qualcuno non ci vuole, è questione che non abbiamo la tecnologia per andare su Marte. E' questione che sviluppare la tecnologia per andare su Marte sarebbe in grado (per i suoi costi giga-mega-astronomici) di far fallire una nazione.

Per cui capisco che è affascinante la teoria de "non torniamo sulla Luna perché E.T. ha detto di NO, non andiamo su Marte per lo stesso motivo".
Ma la verità è che andare su Marte è un'impresa titanica. E che richiede taaanto tempo di sviluppo. La NASA ha calcolato che con il massimo budget possibile e puntando direttamente su Marte, ALLORA sarebbe possibile raggiungerlo per il 2030 (vent'anni da oggi); ma con il budget attuale il 2030 è fantasia.



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