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 Oggetto del messaggio: Marte: missione umana di sola andata
MessaggioInviato: 29/10/2010, 08:10 
Dirk Schulze-Makuch, professore associato della Washington State University, assieme al collega Paul Devies, fisico della Arizona State University, hanno recentemente pubblicato un articolo su Journal of Cosmology in cui viene proposta l'idea di inviare un equipaggio umano su Marte. E contrariamente al concetto tradizionale di missione sul Pianeta Rosso, l'idea dei due scienziati prevede un viaggio di sola andata verso il pianeta.

La base di questo ragionamento è la seguente: inviare l'essere umano su Marte è costoso. Ci sono problemi puramente economici, e problemi di natura politica. Di questi tempi sarebbe difficile giustificare una missione su Marte, e le spese che comporterebbe, agli occhi dell'opinione pubblica, giustamente più preoccupata della sopravvivenza sul nostro pianeta che su un mondo lontano.

Schulze-Makuch sostiene che gran parte delle spese per inviare l'uomo su Marte potrebbero essere tagliate se il viaggio fosse di sola andata. Buona parte dei costi di una missione marziana infatti sono rappresentati dal fatto che gli astronauti, finita la loro missione, devono tornare sul nostro pianeta, e necessitano degli strumenti adatti per farlo: sistemi di decollo, carburante, viveri.
La proposta è quindi questa: una missione a costi relativamente più bassi di un viaggio marziano tradizionale, un viaggio di sola andata verso Marte e l'inizio della colonizzazione stabile del pianeta.

Marte pare essere il pianeta del Sistema Solare più promettente dal punto di vista di una colonizzazione stabile, dato che per molti aspetti somiglia alla Terra: gravità superficiale moderata, atmosfera, acqua in abbondanza e minerali utili a diverse attività legate alla permanenza sul pianeta. E' inoltre il pianeta più vicino a noi (dopo Venere).

"Un approccio potrebbe essere quello di inviare inizialmente quattro astronauti" dice Schulze-Makuch, "disposti a coppie per ogni astronave, ognuna fornita di capsula di atterraggio e abbastanza viveri per creare un avamposto su Marte. Una missione di sola andata su Marte sarebbe il primo passo per stabilire una presenza umana permanente sul pianeta".

La cosa è tecnicamente fattibile anche allo stato attuale della tecnologia. Il problema, semmai, potrebbe essere trovare dei volontari per una missione potenzialmente suicida. Schulze-Makuch e Davies pongono importanza sul fatto che gli astronauti non sarebbero abbandonati a loro stessi su un pianeta ostile per il puro gusto di fare scienza, ma costantemente supportati dalla Terra tramite invio di materiale, per continuare ad accrescere le colonie marziane e popolarle di nuovi membri.

"Sarebbe non molto differente dai primi insediamenti di bianchi in Nord America, che lasciarono l'Europa con poche speranze di tornare" dice Davies. "Gli esploratori come Colombo, Frobusher, Scott e Amundsen, sebbene non si siano mai imbarcati nella speranza di vivere stabilmente nelle loro destinazioni, si sono assunti enormi rischi personali per esplorare nuove terre, sapendo che c'era una probabilità significativa di morire nel tentativo".

Gli astronauti verrebbero quindi periodicamente riforniti dalla Terra, con la speranza però di arrivare al punto di provvedere a loro stessi e rendersi sempre più indipendenti dal pianeta madre attraverso lo sfruttamento delle risorse locali.

Selezionare il sito di atterraggio sarà il primo passo. Si dovrà cercare un posto appropriato per stabilire una colonia, preferibilmente una località vicina a caverne o ripari naturali, e in prossimità di risorse d'acqua e di minerali. "Marte ha grandi caverne laviche naturali, e alcune di esse sono collocate a basse altitudini in prossimità di quello che è stato l'oceano settentrionale, il che significa che potrebbero ospitare depositi di ghiaccio. Le caverne di ghiaccio risolverebbero i bisogni di acqua e ossigeno. Marte non ha uno scudo di ozono e nessuna magnetosfera, e le caverne potrebbero fornire anche riparo da radiazioni ionizzate e ultraviolette".

Le colonie marziane, oltre che costituire degli avamposti eplorativi, sarebbero anche ottime piattaforme scientifiche per la ricerca astrobiologica. Si potrebbero condurre ricerche più approfondite sulla presenza o meno di vita microbica su Marte, avendo accesso diretto ai campioni di terreno e la possibilità di sfruttare l'intervento umano direttamente sui siti di interesse.
"Marte inoltre è ricco di dati geologici e astronomici quasi impossibili da registrare dalla Terra attraverso sonde robotiche. Una presenza umana permanente su Marte aprirebbe il via allo studio comparativo dei pianeti su una scala inimmaginabile dalla generazione precedente...Una base marziana offrirebbe un trampolino per l'esplorazione umana e robotica del Sistema Solare e della fascia di asteroidi. E una presenza umana permanente, multiculturale e multinazionale su un altro pianeta avrebbe benefici politici e sociali importanti sulla Terra, e servirebbe come un forte tema unificante per tutta l'umanità".

Il problema nella realizzazione di questo progetto, tuttavia, non sta nel trovare i volontari per la missione. Se fosse possibile, mi offrirei io stesso volontario, dato che trovo irresistibile il fascino di poter esplorare di persona un pianeta affascinante come Marte. E, come me, ci sarebbero altri pazzi disposti a vivere per mesi in una capsula spaziale per trasferirsi su un pianeta alieno.
Il problema è nel trovare la giusta collaborazione internazionale in grado di sborsare cifre ingenti per l'obiettivo di creare un avamposto permanente su Marte, assumendosi inoltre i rischi economici di un fallimento.

Fonte: http://www.ditadifulmine.com/2010/10/pr ... ndata.html - http://www.physorg.com/news/2010-10-pro ... ation.html


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MessaggioInviato: 29/10/2010, 09:15 
mah ... non lo so.. riguardando in dietro a tutte le missioni andate su marte... visto che la maggior parte s'è schiantata prima di atterrare, c'è il concreto rischio che sti poveri 4 volontari non ricevano mai materiale di supporto dalla Terra.

Io prima di partire x Marte non so, punterei sullo sviluppo di nuovi sistemi per produrre energia , in modo da poterli portare là e per lo meno garantire elettricità stabile, produzione di ossigeno dalle riserve di ghiaccio, e anche di acqua, in modo relativamente semplice. Poi non so, punterei allo sviluppo di OGM in grado di meglio adattarsi e sopravvivere al clima marziano, magari coltivabili in serre.


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MessaggioInviato: 29/10/2010, 09:48 
...ma ha me sembra una soluzione molto futuristica qundo si saranno conosciuti in toto tutti le situazioni che si creano sul pianeta,prima di intrapprendere una colonizzazione e' supponibile che ci sia stata un'esplorazione abbastanza avanzata,con tutti i rischi che ne conseguono,non penso che si possa mandare allo sbaraglio degli astronauti,senza creare le condizioni x sopravvivere


Ultima modifica di ubatuba il 29/10/2010, 09:49, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 29/10/2010, 12:35 
Ma il costo delle installazioni permanenti non sarebbe più alto del solo carburante necessario a far tornare gli astronauti?
Questa proposta mi pare una vaccata colossale.


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MessaggioInviato: 29/10/2010, 13:39 
come creare ossigeno continuamente?



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MessaggioInviato: 02/11/2010, 08:48 
https://sites.google.com/site/dresda99/ ... neta-rosso

Un biglietto per Marte
Viaggio solo andata, destinazione Pianeta Rosso: lo sta studiando la NASA con scadenza nel 2030

Roma - La NASA ha confermato che sta prendendo in considerazione la possibilità di inviare astronauti su Marte. Un viaggio di sola andata.
Le claustrofobiche e ossessive vicende della comunità umana sul Pianeta Rosso di Noi Marzianidi Philip K. Dick non devono tornare in mente agli ufficiali dell'agenzia spaziale statunitense alle prese con gli studi di fattibilità del progetto ambizioso: mandare astronauti su Marte per rimanerci. E crearvi una comunità.

Partita con un budget-obiettivo di circa 8 miliardi di euro e deadline 2030, la missione, chiamata evocativamente Hundred Years Starship, è guidata dalla divisione della NASA Ames Research, ma un ruolo rilevante è ricoperto anche dall'agenzia del pentagono DARPA (Defence Advanced Reasearch Projects Agency).

Washington ha già messo a disposizione 1,5 milioni di dollari, ma sono stati invitati a partecipare anche i miliardari di tutto il mondo, tra cui il fondatore di Google Larry Page.
Nel frattempo, gli scienziati dell'agenzia hanno deciso di rendere pubblici i dati sul progetto e le informazioni di queste prime fasi organizzative, e sono stati promessi nuovi dettagli per il 2011.

Intanto sembra che anche la Cina si sia posta il medesimo traguardo, così come l'India: a mezza bocca, insomma, si potrebbe iniziare a parlare di corsa al Pianeta Rosso. Ma non essendo più il Mondo coinvolto in una guerra fredda, e soprattutto dati i costi esorbitanti di qualsiasi progetto di questo genere, gli osservatori sono spinti a tirare in ballo l'ipotesi di un'ampia collaborazione internazionale per l'obiettivo, anche se nulla a tal proposito è stato detto dalle autorità sia statunitensi, che cinesi che russe, che hanno già iniziato una simulazione sulla Terra della vita su Marte (esperimento che riproduce tutte le condizioni tranne la diversa gravità).

Intanto, il punto è che secondo lo studio preliminare sarebbe troppo costoso riportare indietro questi primi colonizzatori, e che quindi parte del progetto dovrà certamente concentrarsi, come d'altronde sembra aver pensato Mosca, su come ricreare una vita sostenibile per gli uomini fuori dal pianeta Terra. Un prospettiva che potrebbe apparire più fattibile dopo aver trovato prove che testimonierebbero la presenza di acqua su Marte grazie ad un inconveniente capitato al Mars Exploration Rover Spirit rimasto bloccato pochi mesi fa in un'apparente sorta di fango.

Claudio Tamburrino




Destinazione Marte: solo andata

La NASA sta cercando volontari disposti a trasferirsi su Marte per iniziare la colonizzazione del pianeta rosso.

Si tratta della più grande offerta di lavoro a tempoindeterminato: vietato tornare indietro, riportarli a casa sarebbe una spesa insostenibile.

L'agenzia spaziale ha rivelato di aver già ricevuto oltre un milione di dollari per cominciare i lavori al progetto presso l'Ames Research Centre in California.

Pete Worden, il direttore del Centro, dice essere certo che gli essere umani possano vivere su Marte dal 2030, nonostante le condizioni inospitali del pianeta

Gli scienziati dicono che il costo maggiore di questa missione sarebbe costituito dal rientro a casa degli astronauti e che, un "biglietto di sola andata" per vento persone, equivarrebbe alla spesa necessaria per riportarne 4 indietro.

Con l'impiego di un razzo nucleare quale mezzo di trasporto, il viaggio potrebbe durare circa4 mesi.

Mr. Worden sta studiando nuove tecnologie per facilitare la permanenza su Marte, si parla di biologia sintetica e di alterazioni del genoma umano.

Scusate ma... io starò sulla Terra!

Maggiori informazioni su "The Journal of Cosmology".




Ed ora immaginate che vi si proponga un viaggio. Un lungo viaggio interplanetario con destinazione Marte. Ma di sola andata! No, non è fantascienza, ma un progetto nuovo di zecca firmato Nasa e Darpa (Defense Advanced Research Projects Agency), che hanno pianificato quel che nell’ambiente è ormai noto come 'Hundred-Year Starship', ossia una navicella spaziale che impiegherà cento anni per eseguire la sua missione sul pianeta rosso. Con la prospettiva che gli astronauti possano non fare ritorno a casa.

Il primo ad esporre il curioso progetto è stato Simon 'Pete' Worden, direttore del Nasa’s Ames Research Center. “Il programma - spiega lo scienziato - è orientato a rendere ospitali altri mondi”. Tuttavia, secondo quanto si apprende, gli investimenti per la 'missione sola andata' sarebbero particolarmente esosi: 100.000 dollari per la Nasa e un milione per il Darpa.

L'obiettivo delle due agenzie governative americane è inviare alcuni astronauti su Marte per crearvi una colonia permanente. Ciò significa lasciare la Terra per non farci più ritorno. E ai coloni di nuova generazione spetterebbe una sorta di 'Survivor' nello spazio, ovvero dovrebbero procurarsi cibo e acqua e quant’altro per rendere la propria sopravvivenza simile a quella condotta sul nostro pianeta.

Inoltre, tra le numerose idee statunitensi c'è perfino la creazione di un' ‘industria marziana’ che renderebbe il pianeta rosso simile ad un hub, ossia un punto di appoggio per le eventuali future missioni e per quanti volessero, un giorno, progettare un viaggio interplanetario. Infatti, lo scopo del programma non sarebbe solo quello di riprodurre un habitat simile a quello terrestre, ma anche un risparmio considerevole di denaro viste le cifre spropositate che, ad oggi, le missioni su Marte richiedono.

Intanto, stando alle ultime indiscrezioni, pare che la Nasa abbia già arruolato un esercito di psicologi e psichiatri al fine di studiare le possibili reazioni degli astronauti designati a compiere l''infinito viaggio', la loro resistenza all’isolamento e la lontananza (quasi) definitiva dai propri cari.

Ad ogni modo, la pianificazione della missione procede. Si prevede che tutto ciò possa essere reso possibile già nel 2030. Alla Long Now Foundation di San Francisco, Worden ha esposto la progettazione di un sistema di propulsione avanzata che possa minimizzare il consumo di carburante. Inoltre, ha spiegato come la Nasa stia ancora cercando di approntare anche dei sistemi di propulsione elettrica.

Nulla a che vedere con i coloni della Mayflower in rotta verso il Nuovo Mondo. La colonizzazione del Terzo Millennio si sposta verso mete decisamente più ‘bizzarre’ e che richiedono poche aspettative di ritorno. L’era della reale fantascienza sta appena iniziando.

Federica Vitale



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MessaggioInviato: 03/12/2012, 00:14 
SI STA PREPARANDO LA SPEDIZIONE SU MARTE DI MILIONI DI PERSONE ?

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Durante il recente meeting della Royal Aeronautical Society di Londra, il fondatore della SpaceX Elon Musk ha proposto la creazione di una colonia su Marte in grado di ospitare 80.000 persone. Qualche tempo dopo, su Twitter, Musk ha rettificato le sue dichiarazioni: il programma prevede di inviare 80.000 persone su Marte ogni anno.

"Saranno necessarie milioni di persone per una colonia su Marte, per cui 80.000 è soltanto il numero di persone inviate su Marte ogni anno. So bene che può sembrare una follia. Non sono diventato pazzo, e nemmeno credo che la SpeceX possa fare tutto questo da sola. Ma se l'umanità spera di diventare una specie multi-planetaria, dobbiamo trovare un modo per spostare milioni di persone su Marte" ha dichiarato Musk in una serie di tweet.

Realizzare una colonia permanente su Marte capace di ospitare milioni di persone è una sfida attualmente fuori dalla nostra portata, ma Musk sembra essere convinto della fattibilità della sua idea in un prossimo futuro.

La chiave del progetto è rappresentata da una nuova tecnologia di razzi riutilizzabili, ancora non pienamente sviluppata, che consentirà di abbattere drasticamente i costi di un trasferimento interplanetario.

Una delle proposte è quella di utilizzare un modello evoluto di razzo Falcon 9 o Merlin, realizzati dalla SpaceX e dimostratisi capaci di spostare un carico utile dalla Terra alla Stazione Spaziale Internazionale senza costi stratosferici (se messi a confronto con la spesa di un tradizionale lancio nello spazio).

La navetta Grasshopper, invece, ha già mostrato i primi risultati: durante due test consecutivi, il velivolo è riuscito a decollare e atterrare verticalmente senza problemi.

"Il costo del propellente è solo lo 0, 3% del razzo [Falcon 9]. E abbiamo un razzo low cost...Il Falcon 9 costa 60 milioni di dollari, e fornisce una spinta 4 volte superiore ad un 747 e la stessa capacità di carico, per cui è un buon compromesso. Ma il propellente costa solo 200.000 dollari. Quindi, se potessimo ipoteticamente riutilizzarlo per 1.000 volte, il costo scenderebbe da 60 milioni di dollari a 60.000 dollari per ogni lancio".

Nonostante questi successi, la strada da percorrere è ancora lunga. Falcon 9 e Merlin sono tecnologie tutt'altro che complete, e la navetta Grasshopper richiederà ancora molti anni di lavoro prima di poter essere sfruttata commercialmente. Ma una volta sviluppato il giusto sistema di propulsione, secondo Musk la colonizzazione marziana non richiederebbe il superamento di ostacoli insormontabili.

I razzi per il viaggio verso Marte saranno sicuramente più grandi di ogni propulsore "a basso costo" attualmente in circolazione (parliamo di dimensioni alla Saturn V), e saranno alimentati da metano e idrogeno. "Il carburante più economico è il metano. La cosa buona del metano è che lo si può creare su Marte, perchè il pianeta ha un'atmosfera di anidride carbonica e c'è molto ghiaccio d'acqua".

Come capsula di viaggio, Musk suggerisce la creazione di un'astronave del tutto innovativa. "Non spingerei nessuno a viaggiare verso Marte con una nostra capsula Dragon...sarebbe ridicolo...ci vorrebbero sei mesi per arrivare, 18 mesi di permanenza sulla superficie, e sei mesi di viaggio di ritorno. Per cui sarebbe come vivere in una camper per due anni e mezzo. Saranno necessari velivoli ben più grandi".

La colonizzazione del Pianeta Rosso inizierà con un gruppo di pionieri, probabilmente una decina di persone. Nel corso di 5-10 anni, i viaggi verso Marte potranno trasportare fino a 80.000 persone ogni anno, e il carico necessario alla sopravvivenza dell'intera colonia.

http://www.antikitera.net/news.asp?id=12155&T=5


Ultima modifica di vimana131 il 03/12/2012, 00:14, modificato 1 volta in totale.

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non so voi ma io mi prenoto [:D]



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Io mi prenoterei per il primo viaggio con ritorno garantito.

Non so voi, ma ci sono molte cose che mi piacciono della cara Terra.

Naturalmente l' esplorazione è necessaria e pagherei per esserci - ma solo se poi posso tornare indietro.



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Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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MessaggioInviato: 03/12/2012, 21:25 
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Aztlan ha scritto:

Io mi prenoterei per il primo viaggio con ritorno garantito.

Non so voi, ma ci sono molte cose che mi piacciono della cara Terra.

Naturalmente l' esplorazione è necessaria e pagherei per esserci - ma solo se poi posso tornare indietro.



domanda seria.
che cosa non potresti mai lasciare che non puoi portarti lì?
io credo dire addio al respirare all'aria aperta sarebbe difficoltoso.



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MessaggioInviato: 03/12/2012, 21:54 
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morpheus85 ha scritto:

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Aztlan ha scritto:

Io mi prenoterei per il primo viaggio con ritorno garantito.

Non so voi, ma ci sono molte cose che mi piacciono della cara Terra.

Naturalmente l' esplorazione è necessaria e pagherei per esserci - ma solo se poi posso tornare indietro.



domanda seria.
che cosa non potresti mai lasciare che non puoi portarti lì?
io credo dire addio al respirare all'aria aperta sarebbe difficoltoso.


Più che difficoltoso, direi inaccettabile.

Perchè abbandonare per sempre un luogo pieno di meraviglie per andare a sopravvivere a stento in strutture tecnologiche?

Un conto è andarci pro tempore, per esplorare, un conto è rimanerci per sempre.



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Aztlan ha scritto:

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morpheus85 ha scritto:

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Aztlan ha scritto:

Io mi prenoterei per il primo viaggio con ritorno garantito.

Non so voi, ma ci sono molte cose che mi piacciono della cara Terra.

Naturalmente l' esplorazione è necessaria e pagherei per esserci - ma solo se poi posso tornare indietro.



domanda seria.
che cosa non potresti mai lasciare che non puoi portarti lì?
io credo dire addio al respirare all'aria aperta sarebbe difficoltoso.


Più che difficoltoso, direi inaccettabile.

Perchè abbandonare per sempre un luogo pieno di meraviglie per andare a sopravvivere a stento in strutture tecnologiche?

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vimana131 ha scritto:

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Aztlan ha scritto:

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morpheus85 ha scritto:

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Aztlan ha scritto:

Io mi prenoterei per il primo viaggio con ritorno garantito.

Non so voi, ma ci sono molte cose che mi piacciono della cara Terra.

Naturalmente l' esplorazione è necessaria e pagherei per esserci - ma solo se poi posso tornare indietro.



domanda seria.
che cosa non potresti mai lasciare che non puoi portarti lì?
io credo dire addio al respirare all'aria aperta sarebbe difficoltoso.


Più che difficoltoso, direi inaccettabile.

Perchè abbandonare per sempre un luogo pieno di meraviglie per andare a sopravvivere a stento in strutture tecnologiche?

Un conto è andarci pro tempore, per esplorare, un conto è rimanerci per sempre.




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