Cara argla dopo tutto questo, in Italia spiragli per Bossetti non ce ne possono essere.
Bisogna che si vada davanti ad una corte internazionale.
Per capire perchè Bossetti si trova in carcere a vita, bisogna tornare indietro di qualche anno:01 febbraio 2012
YARA GAMBIRASIO/ Via il pm Letizia Ruggeri: una raccolta di firme di esponenti politiciL'assessore regionale Daniele Belotti lancia una rccolta di fimre per chiedere di sostituire il pm che conduce le inchieste sul caso della morte di Yara gambirasio: troppi errori 01 febbraio 2012
RedazioneFoto Infophoto
Il pm che indaga sulla morte di Yara Gambirasio sotto accusa. Si tratta di Letizia Ruggeri da sempre incaricata di coordinare le indagini sulla morte della ragazzina tredicenne uccisa più di un anno fa a Brembate Sopra nel bergamasco. Da tempo sul pm si addensano accuse neanche del tutto celate alla sua conduzione di indagine: il motivo è presto detto. Tutt'oggi, dopo così tanto tempo, si brancola ancora nel buio più completo nonostante il dispiegamento massicce di forze. Nessun accusato, nessuna traccia concreta, solo migliaia di esami del dna che non hanno portato a nulla. Recentemente poi il pm ha avuto scontri diretti ad esempio con l'avvocato della famiglia Gambirasio, a cui è stato negato l'accesso al materiale di indagine. Inoltre non poche sono le polemiche che circondano le indagini secondo le quali numerosi sarebbero stati gli errori commessi dalle autorità, errori che avrebbero reso quasi impossibile trovare l'autore del terribile gesto che pose fine alla vita di Yara. E adesso arriva l'iniziativa clamorosa: una raccolta di firme per sostituire oppure far affiancare da altro pm Letizia Ruggeri perché incapace di condurre le indagini in modo adeguato. Una iniziativa inedita, per di più portata vanti da esponenti del mondo politico. E' infatti l'assessore regionale della Lombardia a territorio e urbanistica, Daniele Belotti, bergamasco, a lanciare la proposta. Ha già raccolto diverse firme di altri politici tra cui sindaci, consiglieri provinciali di Bergamo, consiglieri della Regione Lombardia e parlamentari bergamaschi. Sostituire il pm o affiancargli un pm di provata esperienza e capacità: in sintesi questa la richiesta. Tale richiesta verrà inviata al ministro della giustizia e al presidente del Consiglio superiore della magistratura, al procuratore generale della Corte di appello di Brescia e al Procuratore aggiunto di Bergamo. Nella richiesta si fa cenno ai "troppi errori nel coordinamento di queste indagini", errori, si legge, segnalati anche da esponenti delle forze dell'ordine. Consapevole trattarsi di una anomali, spiega l'assessore, e cioè interferire in casi giudiziari, siamo però davanti a un episodio drammatico che ha toccato tutti i bergamaschi: "Per più di un anno nessuno, nonostante i gravi errori, ha criticato, ma ora, di fronte a risultati inesistenti e all'ostracismo nei confronti del perito e del legale incaricati dalla famiglia Gambirasio, è opportuno che qualche rappresentante istituzionale, al di là dei colori politici, sollevi la questione". Al momento non si ha notizia di reazioni da parte del pm Ruggeri.
Recentemente il pm ha chiesto l'archiviazione delle indagini sul marocchino, unico reale indagato seppure per poco tempo che in una telefonata avrebbe detto di aver visto uccidere Yara davanti al cancello del cantiere poco distante dalla palestra alla cui uscita venne rapita.
http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2012/2/1/YARA-GAMBIRASIO-Via-il-pm-Letizia-Ruggeri-una-raccolta-di-firme-di-esponenti-politici/237560/ Due anni e tre mesi dopo la scomparsa di Yara27/02/2013
Yara, inchiesta chiusa col flop Stavolta ha fallito anche il DnaCentinaia gli interrogatori, ma gli inquirenti hanno soprattutto puntato su test genetici da record. L'indagine forse più costosa d'Italia va in archivio
Andrea Acquarone - Mer, 27/02/2013 - 08:14
Due anni e tre mesi dopo, Yara resta un tragico ricordo. Pieno di misteri, rabbia, amarezza, frustrazione. Quella di non aver saputo trovare chi in una gelida sera di novembre la massacrò. Nessuna giustizia, nessun colpevole per la piccola ballerina di Brembate, 13 anni pronti a sbocciare in un tuffo nel fiore della vita, l'apparecchio ai denti, il corpo che cominciava a trasformarsi in quello di donna. Chi può dimenticare? I corsi della legge, le lentezze, i freni, con tempi che non sembrano oggi più adeguati a quelli degli uomini, però dicono, come avrebbe chiosatoa caustico Tortora a Portobello, «Big Ben ha detto stop». L'inchiesta è finita, l'indagine forse più dispendiosa nella storia d'Italia, ha fallito, intercettazioni, superesperti, 15mila campioni di Dna prelevati tra vallate e paeselli del Bergamasco non sono serviti a nulla. Hanno fallito polizia e carabinieri, un colonnello silurato e un questore mandato con piacere in pensione. Loro non hanno risolto il caso. Come la pm, Letizia Ruggeri, la signora che andava in vacanza nel pieno delle ricerche.
Due anni e tre mesi dopo la scomparsa di Yara Gambirasio da ieri si sono chiuse definitivamente le indagini. Archiviato il fascicolo contro ignoti aperto il 27 novembre 2010, il giorno successivo la scomparsa della ragazza. Oggi saranno due anni esatti dal ritrovamento del suo cadavere in un campo di sterpaglie a Chignolo d'Isola, liberato finalmente dalla neve caduta abbondante, e quasi complice, in quel maledetto inverno.
Cosa resta? Mohamed Fikri, il piastrellista del cantiere di Mapello- dove i cani «molecolari» fiutavano tracce- fermato qualche giorno dopo con un coup de théâtre mentre in nave tornava in Marocco, è stato prosciolto dall'accusa di omicidio. Ma non dai sospetti: adesso è indagato con l'ipotesi di favoreggiamento personale. Di chi il giudice non lo dice, ma insomma, l'idea è che sappia sul delitto più di quanto abbia raccontato.
Nel frattempo il gip che si occupa del caso è cambiato. Su quella poltrona siede da qualche giorno Patrizia Ingrascì, valuterà la richiesta di incidente probatorio presentata dal pubblico ministero sulla famosa telefonata fatta dall'operaio a un presunto creditore, e che secondo una prima traduzione suonava come «Allah, perdonami, non l'ho uccisa io», mentre invece traduzioni successive l'hanno interpretata come «Allah, fa che risponda».
Lui ha un alibi di ferro: quella notte lavorava sì nel cantiere, ma nell'orario in cui Yara spariva, si trovava a cena in trattoria con il suo datore di lavoro.
La sua avvocatessa si dice convinta che anche questa accusa finirà in archivio «perché non è mai emerso alcun elemento che lasci ipotizzare il favoreggiamento né ve ne sono ora, altrimenti il pm avrebbe chiesto il rinvio a giudizio almeno per questo reato».
L'inchiesta, tuttavia, in qualche modo appiccicata all'ultimo esile filo di speranza, ancora per un po' andrà avanti. Da oggi in poi non varranno più nuovi interrogatori o altri test di Dna, frattaglie di prove o testimoni dell'ultimo secondo. E l'ultima speranza si culla nel profilo genetico della salma di Giuseppe Guerinoni, l'autista di Gorno morto nel 1999. E che secondo gli inquirenti potrebbe essere il padre naturale dell'assassino di Yara. Un ragazzo nato da un rapporto clandestino e che forse neppure lui aveva mai conosciuto.
http://www.ilgiornale.it/news/interni/y ... 90368.html Fin qui si sono controllate le utenze telefoniche agganciate alle ultime celle del telefono di Yara.
A tutti questi utenti è stato prelevato il DNA, Bossetti trovandosi a casa non poteva figurare nella lista.
Si sono confrontati 15 mila campioni di DNA e trovano il padre di Ignoto1, Guerinoni.
Si sono confrontati oltre 500 DNA di potenziali amanti del Guerinoni, compreso il DNA di Ester Arzuffi madre di Bossetti, senza risultato.
Quasi 4 anni dopo il ritrovamento di Yara bisognava darsi una mossa, o trovare un colpevole oppure vergonarsi a vita.
In seguito con la scusa che un laboratorio aveva consegnato il DNA di Yara al posto di quello di Ignoto1:
Ester Arzuffi diventa la madre di Ignoto1
Massimo Bossetti diventa Ignoto1
Sua madre e sua moglie diventano zoccole.
Il suo telefono che prima non c'era lo si fà diventare agganciato alla stessa cella di Yara.
Il suo furgone che prima nelle videocamere non lo si notava, lo si fà diventare che gironzola attorno alla palestra per caricarsi Yara.
Le fibbre del suo sedile diventano le stesse trovate sugli indumenti di Yara.
Nel suo computer appaiono ricerche sulle tredicenni.
Ma accade una cosa che è sfuggita ai mistificatori di prove:
Il DNA Mitocondriale di Ignoto1 non è di Bossetti.
Malgrado che tutte le prove sono state smascherate e smontate, al Bossetti viene confermato l'ergastolo da tre sentenze.