calicò ha scritto: certo un pò bassa come percentuale di politici...mah !
Mollto bassa..... per non dire troppo bassa.
Pensiamo per un attimo solo all'Italia, ok?
Negli ultimi 40 anni quanti sono i politici che ci hanno "lasciato" per colpa di questa malattia?
Altra domanda: Papa Wojtyla.... quando sarebbe morto SE avesse seguito l'iter che seguono tutti gli altri malati di Cancro? Un anno prima? Due anni prima? O dieci anni prima?
Il dibattito sull’utilità della chemioterapia ha finalmente raggiunto il livello mainstream. Ieri sera Larry King (CNN) ha dedicato la puntata del suo talk-show alla questione cancro, invitando l’attrice-autrice Suzanne Somers a presentare il suo nuovo libro intitolato “Knockout – Interviste a dottori che curano il cancro”, che va in distribuzione negli Stati Uniti in questi giorni.
Ex-attrice di una nota serie TV degli anni ’80, la Somers (63 anni) è diventata una convinta sostenitrice delle terapie alternative dopo essersi curata un tumore al seno con l’Iscador, nel 2001. Da allora ha scritto diversi libri, nei quali denuncia la scarsa efficacia della chemioterapia per la maggioranza dei tumori più comuni, e sostiene a spada tratta la tesi naturalistica/nutrizionale mirata alla ricostituzione di un sano sistema immunitario.
Fino a ieri però la Somers, che ha un grosso seguito di pubblico femminile, aveva soltanto “flirtato” con la critica all’oncologia ufficiale, mentre col suo ultimo libro si è messa apertamente contro, fin dalla scelta del titolo: affermare che esitono “dottori che curano il cancro” equivale infatti a dire che il sistema vigente non funziona. L’autrice inoltre si è lasciata scappare una dichiarazione, ad un party privato, nella quale diceva che “Patrick Swayze è stato ucciso dalla chemioterapia”. La frase è stata prontamente riportata dai media, scatenando un mezzo finimondo.
Non a caso da qualche giorno la Somers si ritrova al centro di pesanti attacchi da parte della stampa, che la accusa di stare dalla parte dei dottori “controversi”. Dove per “controverso”, nella velata cultura anglosassone, si suggerisce qualcosa di illegale o quasi. King ha invitato alla trasmissione due dottori per parte: il Dr. Keith Black, neurochirurgo, e il Dott. Brawley, dirigente della American Cancer Society, per la medicina ufficiale. Il Dott. Stanislaw Burzynski, noto per le sue terapie a base di antiplastoni, e il Dott. Nicholas Gonzalez, esperto in scienza dell’alimentazione e specializzato nella cura di tumori al pancreas, per quella alternativa. Inizialmente Larry King ha posto al centro del dibattito la domanda “perchè chiudere per principio le porte alle terapie alternative, invece di considerarle un possibile coadiuvante?”. La risposta dei due medici ortodossi è stata più che prevedibile: “Noi siamo aperti a tutto – hanno detto – Bisogna però che le nuove terapie siano supportate da una corretta sperimentazione scientifica, e finora non esistono prove che queste terapie funzionino”. “E nel caso del Dott. Burzinsky – ha aggiunto Black – abbiamo fatto dei test clinici sulle sue terapie, ma nessuno dei pazienti ha dato un responso positivo”.
La replica di Burzinsky, incendiario e senza peli sulla lingua, non si è fatta aspettare: “Non hanno dato responso perchè voi fate i test clinici con dosaggi sbagliati, fino a 50 volte inferiori a quelli da me consigliati”. La discussione è presto degenerata, secondo protocolli a noi purtroppo ben noti. Il Dott. Black ha accusato Burzynski di lucrare sui pazienti disperati, e la Somers ha replicato dicendo che “costa 5.000 dollari morire di chemioterapia”. Black ha detto di “aver mandato una paziente a Burzynski che è quasi morta”, e Burzynski ha replicato accusandolo di dire cose non vere. Eccetera eccetera eccetera. Come dicevamo, noi conosciamo bene la musica, a dimostrazione che ormai Internet precede la TV di molti mesi. Ma il fatto rimane notevole proprio perchè, per la prima volta, la validità della chemioterapia è stata messa in discussione su un altare televisivo di prima grandezza come quello di Larry King. (*)
E quando si apre una piccola falla nella diga, come tutti sanno, prima o poi la parete di cemento viene giù. Ci vorranno anni, probabilmente, per sovvertire un sistema così potente e organizzato, ma la freccia del tempo è volta decisamente a sfavore dell’oncologia ufficiale, che potrà solo veder erodere la propria credibilità, col passare del tempo, grazie ad Internet. Speriamo solo che il muro di cemento non faccia troppe vittime prima di crollare.
* Anche il New Your Times di recente ha pubblicato un articolo apertamente critico dell’oncologia ufficiale, dicendo che sono stati fatti progressi praticamente nulli di fronte ai miliardi di dollari investiti nella ricerca. Il sito del Dott. Burzinsky, che ha messo a punto una terapia a base di antineoplastoni, dei peptidi che sembrano in grado di arrestare la crescita delle cellule cancerogene, salvaguardando quelle sane.
Nella crescente serie di testimonianze a favore della terapia Simoncini, quella di Rod Peterson ha la particolarità di essere stata confermata in anticipo dal suo medico curante – un collega svizzero di Simoncini – durante il corso di un’intervista completamente diversa, circa 9 mesi fa.
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Dopo una testimonianza del genere, resta solo una domanda da porsi: per un Rod Peterson che trova la forza di ribellarsi ad una condanna a morte precoce, …
… e scopre casualmente una cura che gli salva la vita, quanti altri vengono mandati a casa a morire, e si rassegnano invece ad un destino che non è necessariamente quello che gli è stato comunicato?
La testimonianza originale del collega di Simoncini (alla fine del segmento).
Radioterapia e bicarbonato “collaborano” contro il cancro?
Presentiamo il caso di una paziente malata di cancro multiplo (seno, fegato, pleura, linfonodi e spina dorsale), che è stata curata da Tullio Simoncini con il probabile contributo della radioterapia.
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La storia di Corinna è iniziata nel 2006, quando le fu diagnosticato un tumore al seno destro. Trattandosi di un tumore particolarmente aggressivo, le fu consigliata la rimozione immediata di ambedue i seni, e anche quella dell’utero.
Ma Corinna non ne volle sapere di operarsi, e iniziò a perseguire diverse strade, di tipo naturistico-spirituale, che non l'hanno completamente liberata dal cancro, ma le hanno permesso di affrontarlo con grande serenità, mentre cercava la soluzione adatta per lei.
Nel frattempo però il tumore cresceva, e c'erano anche i primi sospetti di una metastasi ossea. Nel 2008, quando il tumore aveva già raggiunto i 10 cm. di lunghezza, Corinna venne a sapere di Simoncini, e si recò a Roma per una serie di infiltrazioni di bicarbonato, che però non la liberarono completamente dal tumore.
Nel gennaio seguente Simoncini consigliò la rimozione chirurgica del tumore, durante la quale furono applicati i cateteri per i successivi lavaggi di bicarbonato. Il seno risultò libero dal cancro, che però a quel punto era già metastatizzato alla pleura, alla spina dorsale, al sistema linfatico ed al fegato. Simoncini a quel punto consigliò la radioterapia per la spina dorsale, ...
... mentre fece applicare cateteri e port-a-cat per arrivare alla pleura e al fegato. Gli organi furono abbondantemente lavati con soluzione di bicarbonato, e dopo circa due settimane dall’inizio del trattamento il cacro alla pleura era scomparso. Siamo oggi ad oltre un mese dalla fine della cura completa, e la paziente per ora risulta completamente libera dal cancro in ogni parte del corpo.
Sia la paziente che il suo medico personale sono convinti che la guarigione alle ossa – che ha lasciato gli oncologi di Corinna particolarmente stupiti - sia stato ottenuto con la “collaborazione” di bicarbonato e di radioterapia.
Di fatto lo stesso Simoncini afferma già da tempo che le ossa sono fra le parti del corpo più difficili da curare con il bicarbonato, a causa della scarsa irrorazione sanguigna che ricevono. A sua volta, la radioterapia riesce raramente a liberarsi del tutto di un tumore alle ossa.
Va anche tenuto presente, nel valutare la sua guarigione, che la paziente non ha mai fatto chemioterapia, ed ha quindi sempre conservato il suo sistema immunitario al massimo dell'efficienza.
In conclusione, è sicuramente un caso interessante, che si presta a letture diverse, tutte fortunatamente positive e incoraggianti.
Sono solo i muri dell’ignoranza, della presunzione e dell’avidità, e non quelli prettamente scientifici, i veri ostacoli sulla via della soluzione del problema cancro.
“Mi dispiace”, così mi rispose Simoncini al telefono.
Sarebbe risolvibile se non fosse il tuo caso ... Ovviamente. Qualcuno di voi conosce personalmente gente guarita dal cancro col bicarbonato, con l’aloe (mi raccomando, solo Arborescens), con l’ascorbato di potassio, con le erbe dell’Amazzonia, con il thè Caisse, con aglio e peperoncino e, perchè no, un pò di prezzemolo ... ? Persone guarite realmente attraverso simili ricette sarebbero, anche solo attraverso il passaparola, un formidabile canale pubblicitario. Altro che youtube e internet. Conoscete qualcuno direttamente? Io no. E penso neppure tanti coscienziosi medici ed infermieri che tutti i giorni hanno a che fare con i malati e di metodi alternativi ne hanno magari già provati o visti praticare. Invano.
Sono anni che girano queste notizie.
Un pò di vitamine o di bicarbonato non fanno comunque male. Sempre bene a chi si ritiene depositario della ricetta giusta, del protocollo esatto, delle dosi ideali, ...
Forse solo palliative speranze per chi speranza non l’ha. Di cancro si muore.
La chemio poi ha di terapia solo il nome. Chiamarla chemio-terapia, radio-terapia, ... , serve ai malati per sentirsi dire che si stà facendo una terapia. Sarebbe peraltro fuorilegge parlare di eutanasia. Ma il risultato non cambia.
L’unico vantaggio è che se uno vuole farsi la chemio in Italia, non paga. E te la fanno di rito. Finchè duri. Se muori arrostito e devastato poco importa tanto già hai il cancro, nò.
Magari ti senti anche rassicurato guardando la foto di Veronesi che ti sorride con la sua luccicante dentiera d’avorio. Dopo fiumi di soldi spesi in ricerca e nella costruzione di lazzareti, la conclusione: dobbiamo fare prevenzione. OK e chi il cancro ce l’ha? Beh, può sempre spendere tutti i quattrini che gli rimangono facendosi visitare in privato da qualche primario. O da qualche stregone improvvisato e senza scrupoli. Tanto i soldi non ti serviranno più.
Non voglio con questo mio commento rubar speranza a chi si trova in quel terribile tunnel. La speranza non và ricercata in chi non la può dare.
Qualcuno afferma che “noi siamo Dio”.
Il difficile è riconoscerlo ... appeso ad un legno.
Il metodo Di Bella per la cura del tumore: il Convegno tenutosi a Bologna l'8 maggio 2010 cerca di fare il punto della situazione
L’8 Maggio presso l’Aula Magna dell’Università di Bologna si è tenuto un incontro tra i medici e i farmacisti che attuano il Metodo Di Bella con lo scopo di fare il punto della situazione. Io ero presente e da quanto emerso risulta chiaro che è in atto una vera e propria dittatura terapeutica con il controllo, da parte di chi sta ai vertici, di tutto il mercato farmaceutico. Interessante la testimonianza di un oncologo neo-pensionato che ha fatto luce su come si svolge l’assurdo protocollo nei reparti di oncologia del nostro Paese e le intimidazioni cui sono sottoposti i medici che non si attengono scrupolosamente a tale protocollo.
I medici che hanno scelto di esercitare la loro professione per curare le persone dal cancro (non è così scontato purtroppo che tutti abbiano questa finalità) non possono rimanere inermi nel constatare il pressoché totale fallimento da parte dell’oncologia ufficiale (che impiega la chemioterapia) pertanto cercano di percorrere altre strade. Secondo dati scientifici ufficiali, documentati e verificabili, non quelli mediatico-televisivi, oggi la guarigione degli ammalati oncologici nei tumori solidi, è indissolubilmente, unicamente e interamente legata al successo della chirurgia, ma questo dato è totalmente censurato nelle statistiche oncologiche diffuse al pubblico.
Una delle massime e più note riviste scientifiche, "Lancet", ha pubblicato tempo fa uno studio sui tumori broncopolmonari inoperabili dal titolo Treatment of inoperabile carcinoma of bronchus firmato da Laing, Berry, Newman. Un gruppo molto importante di pazienti fu trattato con chemioterapia, un altro gruppo identico di controllo è stato trattato solo con farmaci palliativi; questi ultimi pazienti hanno avuto una mediana di sopravvivenza oltre che doppia rispetto a quelli che hanno fatto la chemio. Ma il dato non è pubblicizzato. Quando organizzano le giornate della vita e questue varie non informano la gente di questi dati, il messaggio al pubblico è molto diverso.
Secondo il più ampio e noto studio clinico (condotto su 220.000 pazienti, per 14 anni, e in tutte le forme più frequenti di tumore) pubblicato da Morgan G. e AA The contribution of cytotoxic chemotherapy to 5 year survival in adult malignancies sulla prestigiosa rivista oncologica "Clin. Oncol" il 16 dicembre 2004 (8): 549-60: la chemio su 100 ammalati di tumore, consente a due, di sopravvivere 5 anni, e all’1% 10 anni. È bene evidenziare che secondo un criterio internazionalmente condiviso, al di sotto del 30% di risultati una cura si ritiene inutile. Per l’entusiasmante risultato di una sopravvivenza del 2,3% a 5 anni, lo Stato Italiano spende il 32,37% dell’intera spesa farmaceutica (Rapporto dell’Agenzia Italiana del Farmaco, Registro farmaci oncologici sottoposti a monitoraggio, Rapporto 2007, p. 5).
Il fatturato annuale in Italia della chemio è di 1.341 milioni di euro su 4.142,6 di spesa complessiva per i farmaci. La chemio rappresenta pertanto il 32,37% della spesa di farmaci, anche se su cento ammalati consente solo al 2,3% di raggiungere i 5 anni, dopo di che, Lopez, su “GacMed Mex" (1998, marzo-aprile, 134 (2): 145-5) ha accertato che metà dei pazienti, sopravvissuti a cinque anni, nel lungo termine muore per tumore. È documentata anche l’inaccettabile percentuale di mortalità da chemio denunciata da un’agenzia della Reuters Healt (Wesport, CT 2001-05-17): Unexspected high mortality rated associated with chemoterapy regimen (“Non ci si aspettava un tasso di mortalità così elevato associato ai protocolli chemioterapici...”). Il dato è confermato dalla pubblicazione di Gerrard ["Br. J. Cancer", 1998, giugno 77 (12) 281-5] con l’11% di decessi, non causati dal tumore ma unicamente da chemioterapia in alcuni protocolli oncologici relativi a malattie linfoproliferative.
Ho avuto modo di parlarne nei miei convegni e di scrivere un articolo (ved. Scienza e Conoscenza n. 27) sul Metodo dello scomparso professor Luigi Di Bella, ma da poco ho appreso la reale grandezza di questo meraviglioso uomo, che a suo tempo era stato anche proposto per il Premio Nobel, (a breve potrete leggere nella sua biografia che sta per essere pubblicata, anche la vicenda del Nobel). Da diversi anni a continuare l’opera del professore è suo figlio, il dottor Giuseppe di Bella, insieme al fratello Adolfo. Ammiro molto il dottor Giuseppe Di Bella il quale ha il grande merito di aver reso inattaccabile scientificamente il Metodo messo a punto da suo padre (pubblicando sulle riviste internazionali i risultati della sua applicazione); è una persona di grande umanità e umiltà, disposto ad ascoltare e a confrontarsi con i colleghi (perché sempre a differenza dei molti, crede nella sinergia che porta a migliorare continuamente). Le pressioni che riceve continuamente sono davvero troppe da parte di coloro che temono di dover ammettere che il vecchio professore ci aveva visto giusto. Quali altri motivi ci potrebbero essere per un tale accanimento? Perché un libero cittadino non può scegliere come curarsi?
L’azione mediatica volta a screditare il Metodo presso l’opinione pubblica è stata creata magistralmente, come sapete, con quella assurda farsa che è stata la sperimentazione del 1998 ad opera del ministro Bindi. Ancora oggi, gli attacchi più virulenti, vengono (non a caso) da quei giornali finanziari così contigui alle multinazionali, come Il Sole 24 Ore. Perché impedire che i prodotti del MDB vengano dispensati dal Servizio Sanitario Nazionale costringendo i pazienti a pagare cifre così elevate da indurli a desistere dal continuare la terapia, oppure costringendoli ad andare all’estero per curarsi? Perché è stato posto un divieto ai medici che lavorano in ospedale di prescrivere i farmaci del Metodo di Bella qualora i pazienti lo richiedano?
Il 16 Gennaio scorso si è tenuto nella Repubblica di San Marino un interessantissimo Congresso dal titolo “Terapia Biologica nelle malattie neoplastiche e degenerative”. Il Congresso ha voluto, oltre alla presentazione di dati scientifici e clinici, lanciare un segnale, informare documentare e sensibilizzare sul crescente, inarrestabile e avvilente asservimento della medicina al profitto, nell’inerzia e nella totale disinformazione della gente, tenuta all’oscuro da un controllo capillare e da una censura ferrea dell’informazione. Alcuni giornalisti che hanno assistito al Convegno hanno scritto gli articoli, ma i direttori li hanno regolarmente cestinati. Lo stesso dicasi riguardo al Convegno di Milano del 2005. La censura ferrea sul Metodo Di Bella è di una evidenza clamorosa!
Si è arrivati al punto che il medico non può prescrivere mutualisticamente, una serie di prodotti essenziali per la vita del paziente neoplastico, costretto a spese insostenibili, dopo aver pagato come contribuente il diritto alle erogazioni di farmaci essenziali per la sua vita. Non solo, ma ultimamente al medico libero professionista [non inquadrato in enti pubblici, e pertanto soggetto alle linee terapeutiche imposte da commissioni ministeriali di carica politica] viene fatto divieto di prescrivere anche a pagamento e su ricettario libero professionale, farmaci essenziali e spesso urgenti per la vita come i fattori di crescita dei globuli rossi o dei globuli bianchi, che può prescrivere unicamente il medico inquadrato o convenzionato secondo linee ministeriali.
La Repubblica di San Marino era l’unico luogo dove la Terapia Di Bella veniva erogata gratuitamente. Due settimane dopo il congresso, è stata rapidamente organizzata una conferenza del professor Veronesi a San Marino. Oggi il Metodo Di Bella non è più erogato dal governo di San Marino ed è venuta meno in questa Repubblica la collaborazione di qualche illustre personalità che aveva dato disponibilità a sostenere il MDB. Se l’obiettivo reale dei circoli di potere che gestiscono la medicina e il cancro fosse la ricerca di un’efficace terapia del cancro, e non il costante incremento del fatturato delle multinazionali, non si imporrebbero da parte di commissioni ministeriali di carica politica, linee guida e prontuari vincolanti e in gran parte inefficaci.
Questa dittatura terapeutica umilia la libertà del medico di prescrivere secondo scienza e coscienza, disattende e ignora in gran parte le evidenze scientifiche reperibili nelle banche dati medico scientifiche mondiali, il Giuramento di Ippocrate, il Codice Deontologico formulato dalla Conferenza Internazionale di Helsinki sull'etica medica, la Codificazione Internazionale della Medicina Basata sull’Evidenza (EBM, pubblicata da Rosemberg sul "British Medical Journal"). Il medico non solo può, ma ha il dovere morale, umano, professionale, di applicare in ogni singolo caso e circostanza, il farmaco meno tossico e più efficace, e nessuno Stato, Commissione, Comitato, Agenzia, politico o burocrate ha il diritto di impedirlo.
Questa dittatura terapeutica ignorando una parte rilevante delle indicazioni cliniche certificate dalla ricerca, vanifica quella ricerca stessa di cui ciarlano continuamente e ossessivamente per questue di finanziamenti, e che poi ignorano creando una grave ed evidente frattura tra ricerca e clinica. Ci sono indubbiamente altri modi per curare il cancro (come ho dimostrato al primo Convegno di Medicina Integrata del 2006) ma il Metodo Di Bella è, secondo me, uno dei migliori e ritengo vada sostenuto in tutti i modi.
Riferimenti utili Nella sezione "in evidenza" del sito http://www.metododibella.org in prima pagina, sono scaricabili tutti gli atti del congresso di S Marino e i video. Su You Tube cliccando "Metodo Di Bella" compaiono una serie di video, il più interessante dei quali è l'intervista al professor Peter Freybergh, eminente ricercatore e clinico, noto a livello internazionale, sulle basi scientifiche e le indicazioni cliniche del MDB. Per comprendere la strategia delle varie commissioni ministeriali, la creazione di "Prontuari e Linee guida" vincolanti per i medici, è utile leggere l'articolo di Marcia Angell La verità sulle Case Farmaceutiche.
Per la prima volta è stata richiesta, accettata e pubblicata a un Congresso Mondiale di Oncologia una relazione completa sul Metodo Di Bella, la cui sintesi (abstract) è già pubblicata agli atti del congresso. Il lavoro per esteso è in corso di pubblicazione.
La relazione sul Metodo Di Bella, è stata esaminata da un comitato scientifico internazionale al massimo livello, tra cui il PremioNobel Andrew V. Schally, accettata presentata il giorno 24 giugno, e pubblicata agli atti. Nessuno nel pubblico dibattito e confronto congressuale ha potuto o saputo contestare nulla delle basi scientifiche, il meccanismo d’azione, il razionale, il risultati clinici ottenuti col Metodo Di Bella.
La statistica di 553 casi è stata accettata ,valutata attendibile, presentata e pubblicata.
Come si apprezza da quest'estratto dai veda: (http://www.esopedia.it/index.php?title= ... della_Soda), si evince come già anticamente gli indiani utilizzassero il bicarbonato di sodio per curare varie forme e patologie di cancro e tumori.
Perchè utilizzare il bicarbonato di sodio "La ragione di fondo e i motivi che suggeriscono contro i tumori una terapia con bicarbonato di sodio è l’idea che, pur con il concorso di una miriade di fattori concausali variabili, il loro sviluppo e la loro proliferazione locale e a distanza hanno una causa esclusivamente fungina.
Al momento, contro i funghi a mio avviso non è dato opporre nessun rimedio utile se non proprio il bicarbonato di sodio.
Gli antifungini attualmente in commercio, infatti, non rispondono alla necessità di penetrare nelle masse (ad eccezione forse delle prime somministrazioni di azoli o di amfotercina B per via parenterale), in quanto sono concepiti per un’azione solo su un piano stratificato di tipo epiteliale. Sono quindi incapaci di incidere in aggregati miceliali disposti in senso volumetrico, e per di più mascherati dalla reazione connettivale che tenta di circoscriverli.
I funghi sono poi in grado di mutare velocemente la propria struttura genetica. Dopo una prima fase di sensibilità nei confronti dei fungicidi, riescono in breve tempo a codificarli e a metabolizzarli senza riceverne ulteriore nocumento; anzi paradossalmente anche beneficiando del loro alto potere tossico nei confronti dell’organismo.
Il bicarbonato di sodio, invece, dotato di un’altissima diffusibilità e privo di quella complessità strutturale facilmente codificabile dai funghi, mantiene a lungo le proprie capacità di penetrazione dentro le masse, anche e soprattutto per la velocità con cui le disgrega, cosa che rende loro impossibile un minimo adattamento sufficiente a difendersi.
La terapia con bicarbonato dovrebbe essere impostata subito a grosse dosi, in maniera continua, a cicli e senza pause, in un’opera di distruzione che dovrebbe procedere dall’inizio alla fine senza interruzioni almeno per 7-8 giorni per un primo ciclo, tenendo presente che una massa di 2-3-4 centimetri comincia a regredire consistentemente dal 3° al 4° giorno, e crolla dal 4° al 5°.
In genere il limite massimo della dose che può essere raggiunto in una seduta si aggira intorno ai 500 cc di bicarbonato di sodio al 5%, con la possibilità di aumentare o diminuire la dose del 20% in funzione della corposità dell’individuo da trattare, e in presenza di localizzazioni plurime su cui suddividere una maggiore quantità di sali.
C’è da sottolineare che le dosi indicate, proprio perché innocue, sono le stesse utilizzate senza problemi da oltre 30 anni in una miriade di altre situazioni morbose
Per potenziare al massimo l’efficacia del bicarbonato di sodio, sarebbe utile sempre somministrarlo direttamente sulle lesioni o sugli organi invasi da una neoplasia.
Ciò è possibile mediante l’arteriografia selettiva (visualizzazione di un’arteria specifica) e mediante il posizionamento di port-a-cath arteriosi (vaschette in raccordo col catetere). Queste metodologie consentono di posizionare un cateterino direttamente nell’arteria che nutre la massa neoplastica, permettendo di somministrare alte dosi di bicarbonato di sodio nei recessi più profondi dell’organismo.
In questo modo quasi tutti gli organi possono essere trattati e possono beneficiare di una cura con i sali di bicarbonato, innocua, rapida ed efficace, ad eccezione solo di alcuni distretti ossei come vertebre e costole, dove la perfusione arteriosa, essendo esigua, non permette il raggiungimento di dosi sufficienti.
L’arteriografia selettiva rappresenta quindi un’arma estremamente potente contro i funghi, che può essere usata sempre e comunque nelle neoplasie, primo perché è indolore e non lascia postumi, secondo perché prevede rischi d’esecuzione molto bassi.
In alcuni tumori c’è la possibilità di curarli in maniera più semplice.
Tumore della vescica: È il più facile da trattare e risponde sempre. Occorre posizionare dentro la vescica un catetere vescicale, mediante il quale somministrare le soluzioni di bicarbonato di sodio al 5%, alla dose di 100-250 cc. al giorno per 5 giorni. Il ciclo può essere ripetuto più volte, con intervalli di sospensione di 7-10 giorni. Continuando, gli intervalli vanno gradatamente allungati fino alla fine della terapia.Durante le somministrazioni è bene far ruotare il paziente in tutte le posizioni, per consentire alla soluzione di bicarbonato di arrivare in tutte le parti della vescica.
Tumore della lingua, delle gengive, del palato e delle tonsille. In questi casi, se la lesione neoplastica è superficiale, basta fare degli sciacqui con bicarbonato di sodio (1 cucchiaino in un bicchiere d’acqua; 10 minuti 2 volte al giorno).
Tumore del polmone. Spesso le masse polmonari regrediscono con le soluzioni di bicarbonato di sodio al 5% per via endovenosa. In particolare sono più sensibili quelle di dimensioni inferiori a 4 cm e le lesioni metastatiche.Il ciclo di terapia è di 5-6 giorni (500 cc. a goccia veloce), 4 giorni di pausa, poi a giorni alterni per 2 settimane. Tumori del cervello. Anche queste neoplasie, primitive o metastatiche, sono sensibili al bicarbonato di sodio al 5% endovena, da somministrarsi con le stesse modalità del tumore polmonare.
Tumori dello stomaco. Se la neoplasia è sviluppata solo dentro la cavità dell’organo, in genere regredisce con l’assunzione di 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio in un bicchiere d’acqua, 2 volte al giorno, al mattino a digiuno e prima di cena.
Tumori della pelle. Tutti i tipi istologici delle neoplasie della pelle come melanomi, epiteliomi e altri, regrediscono spesso fino alla guarigione, mediante spennellature di tintura di iodio, da effettuarsi due volte al dì per 20-30 giorni sulla lesione. Il ciclo va ripetuto per tre volte ogni volta che cade l’escara formata dalle applicazioni precedenti."
Fonte Dr. Tullio Simoncini, oncologo. Dettagli del suo libro: Titolo: Il cancro è un fungo. La rivoluzione nella cura dei tumori Autore: Simoncini Tullio Editore: Lampis Data di Pubblicazione: 2005 ISBN: 8887241082 ISBN-13: 9788887241082 Pagine: 256
"I tumori sono causati da un fungo". Intervista al dottor Tullio Simoncini, l’ideatore della terapia anticancro con un successo dell’80%.
Cuba. Quattro nuovi vaccini contro il cancro, ma i media tacciono
Cuba ha sviluppato quattro vicini contro altrettanti differenti tipologie di tumori. Peccato che la notizia sia stata deliberatamente ignorata dai media di tutto il mondo. La censura contro gli avversari politici è dunque più importante della salute degli esseri umani?
Tumori, metodo Di Bella: nuovo studio su Neuroendocrinology Letters
Un innovativo studio clinico "The Di Bella Method (DBM) in the treatment of prostate cancer: a preliminary retrospective study of 16 patients and a review of the literature" e' stato pubblicato ieri dalla rivista medico-scientifica internazionale Neuroendocrinology Letters. Lo rende noto il dottor Giuseppe Di Bella, figlio del ricercatore scomparso Luigi Di Bella inventore del contestato metodo di cura, portato avanti dalla fondazione bolognese che porta il suo nome. Per Giuseppe Di Bella, lo studio evidenzia "un notevole progresso nella cura dei tumori prostatici, documentando una risposta positiva al Metodo Di Bella fino alla completa e stabile remissione a cinque anni di carcinomi prostatici, senza asportazione chirurgica della prostata e senza radioterapia, ne' chemioterapia ma unicamente col Metodo Di Bella praticato a domicilio e perfettamente tollerato". Il dato, rende ancora noto Di Bella, e' gia' recensito e reperibile su http://www.pubmed.gov (digitando http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24378460 si accede all’abstract.) "Questo – conclude Giuseppe Di Bella – e' il decimo studio pubblicato sulla banca dati mondiale su circa 900 casi clinici ,che documenta l'efficacia e tollerabilita' del MDB a definitiva smentita e delegittimazione della sperimentazione ministeriale del 1998".
di certo il metodo di bella e'stato volutamente cassato x volere delle grandi lobbies farmaceutiche,che lucrano sulla salute altrui,dalle mie parti so di 3 persone alle quali erano stati dati al massimo 6 mesi di vita,e aprendosi al metodo di bella,avevano ripreso la loro vita normale vivendo dai 6 ai 9 anni,una vita assolutamente normale,da notare che si erano rivolte alla terapia di bella nella fase terminale della malattia.............
e mi viene detto che è stata tolta dal commercio...
Potrebbe NON essere vero.
A me una volta è stato detto che era stato tolto dal commercio un prodotto omeopatico a base di Echinacea e Propoli dal nome "Munostim".
Praticamente un prodotto in grado di sostituire il vaccino influenzale (opera infatti per il rafforzamento del sistema immunitario).
Non era vero niente....
Il farmacista, voleva solo appiopparmi altri farmaci di diverso genere e molto più costosi.... [}:)]
Solo una umanità CIECA può concede al "mostro" del mercato e del profitto di disporre della sovranità sulle cose basilari per la sopravvivenza:
- Energia - Cibo - Salute
Altrettanto da sempre i "segreti" collegati sono stati gelosamente conservati da chi desiderava controllare, detenere e amministrare il potere. (PS: poi dipende sempre da come lo amministri, non è detto che sia necessariamente in modo malvagio)
- Fuoco (p.es. anziani, capotribù nelle società preistoriche) - Erbe mediche (p.es. sciamani presso i nativi americani) - Agricoltura (p.es. monaci nel medioevo)
Scusate l'off topic, ma ci tenevo a sottolineare il fatto che è da diverse decine di migliaia di anni che i meccanismi di potere rimangono immutati.
Comprenderli è il primo passo per l'emancipazione totale del genere umano in quella che in un altro thread chiamo "Rinascita Sociale Globale"