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22/08/2012, 12:11

Fukushima fish carrying 258 times the 'safe' level of radiation
Published: 21 August, 2012, 22:49
Fonte:http://rt.com/news/fukushima-nuclear-radiation-fish-238/

http://translate.google.it/translate?sl ... ish-238%2F

22/08/2012, 12:28

Angeldark ha scritto:

Fukushima fish carrying 258 times the 'safe' level of radiation
Published: 21 August, 2012, 22:49
Fonte:http://rt.com/news/fukushima-nuclear-radiation-fish-238/

http://translate.google.it/translate?sl ... ish-238%2F




Santa miseria...... [xx(]

I controlli questi sconosciuti...........

14/12/2012, 20:16

IL SILENZIO DI FUKUSHIMA


19 ottobre 2012

Autore Lino Bottaro


Articolo di Furio Stella per Stampalibera


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Perché non si parla più di Fukushima. In Giappone il governo rassicura, ma il popolo non si fida e scende in piazza. Una ricerca indipendente: radioattività dieci volte superiore a quella pre-tsunami. Lo strano caso del CTBTO: le sue centraline monitorano quasi l’intero pianeta, ma i suoi dati non sono pubblici. Costa agli italiani 5 milioni l’anno e a livello giuridico nemmeno esiste [/b][/i]

E Fukushima? Com’è che non si sente più parlare di Fukushima? I reattori scoperchiati dallo tsunami dell’11 marzo 2011 sono stati riparati? Qual è il livello di radioattività in tutto il Giappone? E cosa dicono loro, i giapponesi, a due anni dal disastro nucleare che secondo alcuni ricercatori sarebbe addirittura peggiore a quello di Chernobyl del 1986? Non si sa. Giornali e tv, tranne rarissime eccezioni, tacciono sull’argomento. E siamo anche d’accordo che all’indomani di Fukushima i padroni dell’atomo hanno imposto al mondo una sorta di moratoria (meglio: un divieto a parlarne), o che notoriamente l’AIEA, la super organizzazione mondiale dell’energia atomica, non può per suo stesso statuto divulgare i dati in suo possesso, ma anche ai peggiori bavagli massmediatici dovrebbe esserci un limite di decenza. Anche perché in Giappone, dove le proteste sono merce molto rara, le manifestazioni antinucleari sono tuttora all’ordine del giorno, e ciò nonostante la sordina degli organi d’informazione ufficiali o i provvedimenti (dal manganello all’arresto) delle forze dell’ordine.

SIT-IN. Il sit-in più grosso si è registrato a fine giugno a Tokyo, dove più di 150 mila persone hanno manifestato nel parco della capitale il loro no al nucleare, in risposta alla decisione del premier Yoshihiko Noda di riattivare due delle vecchie centrali chiuse dopo l’incidente di Fukushima. «Lo impongono le necessità energetiche del paese», ha detto Noda, ben consapevole che le 54 centrali atomiche del Giappone forniscono alla sua nazione il 30 per cento dell’energia elettrica, e tirato contemporaneamente per il coppino dalla lobby degli affari e dell’industria. Un vero smacco dopo l’annuncio del governo nipponico, non ancora tramutatosi in una linea politica effettiva, di spegnere pian piano i reattori fino a chiuderli definitivamente prima del 2040. «L’ottanta per cento dei giapponesi è contrario al nucleare», continuano a ripetere intanto i rappresentanti della protesta, riaccesasi proprio di recente dopo la nomina all’interno della commissione governativa che dovrà decidere il “quando” e il “come” di due membri accusati di avere le mani in pasta con il nucleare e ritenuti per questo ineleggibili.

VALORI. A livello scientifico, nonostante i dati rassicuranti sbandierati dal governo, non mancano le voci critiche. Chi si è speso di più è senz’altro il professor Yukio Hayakawa, geologo dell’università di Gunma, il quale se n’è andato in giro per la periferia di Tokyo con un rilevatore di radioattività, riscontrando valori superiori dieci volte la media del 2010 (cioè pre-Fukushima). Ricerca che gli attirato non solo l’ira dell’apparato ufficiale, ma addirittura quella della stessa università dove lavora che lo ha pubblicamente e aspramente criticato. Ma se l’apparato politico e scientifico respinge le critiche, la voce di Hayakawa non è una voce isolata. «A Tokyo sembra di vivere in un film di fantascienza, sui dati della radioattività il governo mente», ha dichiarato per esempio John Clammer, professore di sociologia della Sophia University della capitale, denunciando in pubblico la poca informazione data dal governo. E non solo, visto che Clammer ha accusato Noda di aver addirittura truccato le carte, nel senso di aver innalzato i parametri di rischio radioattivo rispetto ai parametri sanciti dall’OMS, l’organizzazione mondiale della Sanità. Con lo scopo, ovvio, di riportare “nella norma” i valori riscontrati in tutto il Giappone. Di più: ci sono altre ricerche indipendenti (sempre fonte Clammer) che indicherebbero un aumento di radioattività persino nel latte materno. Nulla di cui stupirsi visto che negli USA ha destato scalpore uno studio dei biologi della California, secondo cui i tonni a pinne blu o gialle in perenne migrazione tra le due sponde dell’oceano Pacifico contengono tracce di radioattitività che non erano invece presenti fino al 2010.

TRATTATO FANTASMA. L’onda di protesta popolare in Giappone conferma: la gente non si fida più dei suoi governi. Di chi fidarsi allora? Be’, sarebbe bello se le informazioni (i dati, i numeri, le cifre) potessero essere messe direttamente a disposizione dei cittadini. Peccato che invece, specie in materia di energia atomica, se ne restino chiuse nel cassetto. Non solo le informazioni in possesso dell’AIEA di cui s’è detto, o quelle dei referenti scientifici del governo di Tokyo, ma anche quelle di un’altra organizzazione mondiale i cui database potrebbero fornire un quadro molto più realistico e dunque credibile della situazione. Parliamo del CTBTO, acronimo di Comprehensive Nuclear Test-Ban Treaty Organization, l’organizzazione internazionale con sede a Vienna (come l’AIEA) che dal 1996 si occupa del controllo del bando totale degli esperimenti nucleari, così come dal trattato di Ginevra firmato nello stesso anno. Firmato? Oddio, firmato è una parola grossa nel senso che il trattato, a distanza di ben 16 anni non è stato ancora ratificato da tutti i suoi 182 stati membri – non solo da “stati canaglia” come Iran e Corea del Nord ma anche da Stati Uniti, Cina, Israele, India ed Egitto – e dunque non è in vigore. E di conseguenza sotto il profilo giuridico il CTBTO è come se non esistesse nemmeno. Una situazione paradossale, tanto da meritarsi addirittura la tirata d’orecchi da parte dell’ONU. «Fallimento di responsabilità come comunità internazionale», ha tuonato il mese scorso a New York il segretario generale Ban Ki-moon durante l’ultimo meeting ministeriale (il sesto: ce ne’è uno ogni due anni) dei paesi membri. Meeting che avrebbe dovuto favorire o sollecitare appunto l’entrata in vigore del trattato, e che invece non ha prodotto niente di più che un souvenir: quello della solita foto di gruppo dei ministri mondiali sorridenti, firmatari e non.

EPPUR FUNZIONA. Occasione persa, dicevamo. Ed è un peccato perché il CTBTO, di cui l’Italia ha una rappresentanza permanente a Vienna, per quanto non sia “ufficialmente” in funzione, in realtà funziona benissimo: per quanto provvisorio, il suo segretariato tecnico ha già messo in opera un sistema di monitoraggio internazionale con 273 stazioni di rilevamento sulle 337 previste – ce ne sono anche in paesi non firmatari come USA e Israele – che significa l’80 per cento della capacità prevista dal trattato. E anche se in verità il CTBTO non è stato concepito per controllare i livelli di radioattività nei singoli stati, ma solo per individuare i segnali di un’esplosione nucleare, come ha fatto per esempio nel 2006 con un test nordcoreano, di fatto è stato utilizzato a uso civile nel monitoraggio di materiali radioattivi proprio in seguito all’incidente di Fukushima. Per mantenerne in piedi la struttura i paesi membri scuciono dal 1996 circa 100 milioni di euro l’anno, di cui 5 sono il contributo fisso dell’Italia. Saranno mica un po’ troppi 5 milioni, specie con i chiari di luna del governo Monti, per tenere in piedi un’organizzazione che opera secondo un trattato mai ratificato, dunque nullo, e che se mai un giorno funzionasse sul serio a pieno regime, non potrebbe comunque essere di nessuna utilità ai cittadini che con le loro tasse ne contribuiscono al bilancio? I dati rilevati dalle stazioni del CTBTO, difatti, vengono forniti ai governi degli stati firmatari (di cui s’è visto che i cittadini non si fidano più, e fan bene) e, attraverso di essi, solo agli enti accreditati della comunità scientifica. Oltre che all’immancabile AIEA, si capisce. Il che conferma: sull’energia nucleare il silenzio resta sempre la parola d’ordine.

[b]Furio Stella

Source: IL SILENZIO DI FUKUSHIMA | STAMPA LIBERA
Ultima modifica di Wolframio il 14/12/2012, 20:19, modificato 1 volta in totale.

08/01/2013, 22:24

Fuga da Tokyo: la capitale è contaminata come Fukushima

Scritto il 07/1/13

Fuga da Tokyo: nel silenzio generale dei media, la capitale giappone scopre di essere gravemente contaminata dalle radiazioni della centrale nucleare di Fukushima, al punto da aver provocato l’anomalo surriscaldamento del suolo e del fondale marino. Notizie sconcertanti, che Debora Billi ricava dal “Washington Blog”, una delle fonti americane più informate sui fatti di Fukushima: il newsmagazine statunitense ha sempre riportato in tempo reale, fin dai tempi del disastro, le anticipazioni del giapponese “EneNews”. Alla fine del 2012, il “Washington Blog” fa il punto sulla situazione a Tokyo proprio in base ai moltissimi dati di “EneNews”, giungendo ad una serie di inquietanti conclusioni. Una su tutte: nella baia di Tokyo, il cesio è persino più alto di quello di Fukushima e quasi tutto il fondale del mare che bagna la capitale nipponica sarà contaminato entro il 2014.

«Tokyo – prosegue Debora Billi, citando i due media indipendenti – sta continuando a subire un fallout radioattivo 5 volte superiore a quello delle Immagine

prefetture più vicine a Fukushima». Secondo il “Japan Times”, l’area metropolitana di Tokyo è una bomba a tempo: «Gli esperti avvisano dell’accumulo della contaminazione da Fukushima, e del potenziale disastro al secondo più grande lago giapponese». Poi il suolo: il terreno di Tokyo è così caldo che dovrebbe essere mandato in una discarica per rifiuti speciali, sostengono i tecnici. «Secondo un esperto giapponese – aggiunge la Billi – oltre alla fuga dalle prefetture vicine a Fukushima, sempre più cittadini stanno abbandonando Tokyo». La “fuga” dalla capitale del Sol Levante sarebbe ormai un fenomeno riscontrabile: gli abitanti della megalopoli ormai hanno paura e non si fidano più della verità ufficiale.

«I residenti dell’area di Tokyo riportano sempre più frequentemente la presenza di cisti e noduli, mentre i dottori minimizzano», scrive Debora Billi. Secondo gli scienziati giapponesi, nell’area metropolitana della capitale il quantitativo di radiazioni è «salito in modo significativo» dopo la tragedia nucleare. «Della catastrofe di Fukushima non si parla più, come se fosse un evento ormai passato, mentre noi sappiamo che quando si tratta di nucleare l’attualità del pericolo rimane viva per decenni», conclude la Billi. «Hanno modo di constatarlo oggi gli abitanti di Tokyo, capitale che è tutto fuorché “lontana” dall’epicentro».

Source: Fuga da Tokyo: la capitale è ...aminata come Fukushima | LIBRE

18/01/2013, 12:33

L'accusa è di Thierry Ribault che smonta il dossier scientifico del CNRS. Ecco cosa sta succedendo a Fukushima
Un articolo a firma di Thierry Ribault critica il dossier scientifico del CNRS (Centre National de la Recherche Scientifique). Ribault è ricercatore allo stesso CNRS.

In merito all'incidente di Fukushima, il dossier parla di 110mila abitanti sfollati e di una zona rossa di 20 km, mentre il raggio di inabitabilità è di 40 km. Inoltre non viene fatta alcuna menzione del fatto che la definizione della zona di migrazione sia determinata da una radioattività annua di 20 millisieverts, una misura quattro volte superiore a quella di Chernoby.

Ribault cita le cifre raccolte in due anni di studi in Giappone, sul campo. Secondo le sue ricerche la diffusione di cesio 137 nell'atmosfera è 500 volte superiore all'esplosione di Hiroshima, l'emissione di gas xenon 133 è doppia rispetto a Chernobyl. A Fukushima ci sono 1532 barre di combustibile stoccate in una piscina al quinto piano della centrale. Se ci fosse un'altra scossa di terremoto in grado di far crollare l'edificio che cosa accadrebbe? "Sarebbe la fine" ha detto il prof Hiroaki Koide dell'Università di Kyoto.

Dei 2 milioni di abitanti del dipartimento di Fukushima solamente 63mila l'hanno abbandonato, mentre 100mila sono migrati allontanandosi dalla centrale ma restando all'interno della regione. Lo scorso dicembre sono scaduti gli alloggiamenti gratuiti per gli sfollati, il 39% degli 80mila bambini finora esaminati accusa noduli e cisti, si segnalano i primi casi di cancro. Un terzo dei 300mila abitanti della città vorrebbe fuggire ma non può farlo.
Fonte:http://www.cadoinpiedi.it/2013/01/17/quel_dossier_su_fukushima_che_non_convince.html

18/03/2013, 12:05

FUKUSHIMA DUE ANNI DOPO: I VELENI DEL DISASTRO

Articolo di Andrea Spinelli
Fonte: http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.8434.7

La tragedia, perchè definirlo ‘incidente‘ ha un sapore troppo politically correct, della centrale nucleare di Fukushima Daiichi, investita da uno tsunami l’11 marzo 2011, lascerà strascichi che con tutta probabilità si cronicizzeranno negli anni in tutta l’area del disastro. Strascichi che alcune notizie recenti, come la contaminazione da cesio radioattivo di alcuni cinghiali in Piemonte, ci consegnano alle cronache nucleari di un pianeta sempre più schiavo di se stesso. Il metallo alcalino chiamato cesio è in tal senso il primo punto in comune tra Fukushima e il secondo disastro nucleare di respiro internazionale: Chernobyl.

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Se il destino ambientale della prefettura giapponese di Fukushima è ancora fortemente incerto, è possibile già stendere un primo bilancio sulle conseguenze del disastro: già nel settembre scorso la Tepco (Tokyo Electric Power Company) aveva diffuso un comunicato dai toni allarmanti, relativamente all’inquinamento da cesio riscontrato nella fauna marittima:

Cesio in misura di ben 1.350 becquerel per chilogrammo è stato trovato, il 5 settembre 2012, nei greenling pescati a 1 km al largo della costa di Minamisoma, nella prefettura di Fukushima. Il livello di cesio era di gran lunga superiore a quello dei 100 becquerel ritenuti dal governo giapponese come sicuro per il consumo

scriveva l’agenzia stampa Kyodo News. A questo, in novembre, si è aggiunto il divieto del governo di commercializzare e consumare riso proveniente dalla prefettura di Onami (a 60km dalla centrale di Fukushima Daiichi) perchè anch’esso contaminato da cesio: 630 becquerel di cesio radioattivo per kg di riso. Ad oggi sono 34 i punti, in sei comuni differenti (tutti nella prefettura di Fukushima), in cui i livelli di cesio 137 registrati sforano gli standard di evacuazione (quelli decretati post-Chernobyl): a Okumamachi, Futabamachi, Namiemachi, Tomiokamachi, Iitatemura e Minami-Soma i valori superano tutti la soglia degli 1,48 milioni becquerel per metro quadrato di cesio 137, tutti nell’area cosiddetta off-limits (entro i 20km dall’impianto di Fukushima); esternamente a quell’area si sono comunque registrate evacuazioni di emergenza e precauzionali a causa dell’alta contaminazione: a Okumamachi, città a ridosso della struttura, sono stati rilevati livelli di cesio radioattivo di circa 15.450.000 becquerel per metro quadrato: sono 2200 i punti al suolo contaminati, e censiti, dall’incidente.

I problemi ambientali correlati alla radioattività sono enormi: la centrale sorge proprio dirimpetto all’oceano, una posizione non sicura nè per la terra nè per il mare. Un anno fa Tepco ha rilevato, nel porto di Fukushima, 

materiali radioattivi concentrati in quantità elevate a seguito di campionamenti. Le radiazioni potrebbero diffondersi dal suolo marino e l’intenzione è di prevenirne la diffusione.

Per questo motivo la compagnia ha usato un pavimento in cemento e betonite come materiale di rivestimento dei fondali marini, colando i 60cm di spessore del pavimento a 6m di profondità, per un totale di 70mila metri quadri. La contaminazione da cesio è la criticità ambientale più urgente da affrontare: la tempestività degli interventi giapponesi ha sicuramente evitato il peggio (quel peggio che oggi continua ad uccidere a Chernobyl e non solo), ma ciò che l’uomo può, e vuole, fare si scontra con la dura realtà dell’inquinamento da radioattività. Una goccia che scava la pietra, il cesio che inizialmente si riversò in mare (quelle 11500 tonnellate di acqua radioattiva, usata per raffreddare i 3 reattori dell’impianto nucleare) ha causato, e causerà in futuro, grandi problemi agli ambienti marini e terrestri. Questo nonostante il tuttapostismo della autorità giapponesi e della stessa Tepco, che due mesi dopo il disastro minimizzava sull’inquinamento da cesio 137.

In tal senso è possibile tracciare una seconda similitudine con Chernobyl: la scarsa trasparenza. Sia in Ucraina che in Giappone la popolazione è stata male informata e quelle poche informazioni sono comunque giunte in ritardo: nei mesi successivi al disastro era stata data garanzia che nessun essere umano e nessun animale era stato contaminato dalle radiazioni; appena un anno dopo Mito Kakizawa, giovane deputato nipponico, dava notizia che secondo il direttore dell’Agenzia per la sicurezza nucleare giapponese Terasaka Nobuaki ben 4766 lavoratori, entrati nella centrale nucleare di Fukushima Daiichi a vario titolo, erano stati contaminati:

Queste cifre sono emerse dai controlli medici realizzati dalla Prefettura dopo la crisi nucleare.

Questo a dimostrazione che dove c’è ignoranza c’è illegalità e strage di popoli: tutti i rilievi hanno confermato la diffusione irregolare e verso nordovest delle radiazioni sprigionate dalla centrale di Fukushima: sommando i due isotopi più ‘caratteristici’, cesio 137 e cesio 134, si è calcolato un totale di concentrazione di 29,46 milioni becquerel al metro quadro.

07/04/2013, 10:36

ANSA ha scritto:
Fukushima: perdita di acqua radioattiva
Tepco: flusso da serbatoio stoccaggio sotterraneo, ma no rischi
(ANSA) - TOKYO, 7 APR - Nuova possibile perdita di acqua contaminata dalla centrale di Fukushima. A renderlo noto e' il gestore del disastrato impianto, la Tepco, che minimizza pero' le conseguenze sull'ambiente. Elementi radioattivi sono stati infatti rilevati nell'acqua raccolta sul terreno attorno ad un serbatoio di stoccaggio sotterraneo e sullo strato esterno di un fondo impermeabile del serbatoio, ma Tepco ritiene improbabile che l'acqua radioattiva possa fluire nel mare.
Fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 12519.html


Water Leak from the Underground Reservoir No.2 in Fukushima Daiichi Nuclear Power Station (Follow-up Information)
http://www.tepco.co.jp/en/press/corp-co ... _5130.html
per gli ultimi update qui
http://www.tepco.co.jp/en/press/corp-co ... dex-e.html

18/05/2013, 16:21

Scossa M6 al largo di Fukushima. Speriamo non crollino i resti della centrale. [8)] [8)]


M6.0 - 52km NE of Namie, Japan
2013-05-18 05:47:59 UTC


http://earthquake.usgs.gov/earthquakes/ ... 67#summary

10/07/2013, 01:41

Fukushima: morto di cancro ex 'capo-eroe' centrale
Masao Yoshida decise di raffreddare reattori con acqua di mare


TOKYO - L'ex capo della centrale nucleare di Fukushima, Masao Yoshida, l'eroe che autonomamente decise di raffreddare i reattori danneggiati dal sisma/tsunami del 2011 con acqua di mare violando gli ordini dei superiori, è deceduto in mattinata in un ospedale di Tokyo per un cancro all'esofago. Yoshida, 58 anni, s'era dimesso a dicembre 2011 dalla carica a causa della malattia, ma solo dopo aver avviato gli sforzi per portare sotto controllo la struttura. La Tepco, annunciando la morte, ha escluso legami tra cancro ed esposizione radioattiva.



http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 96359.html

10/07/2013, 10:08

Fukushima, livelli record di radioattività
Valori di cesio fuori norma. Il gestore della centrale ha assicurato un monitoraggio continuo

08:41 - Nuovo inaspettato, e preoccupante, balzo della radioattività alla centrale nucleare di Fukushima, colpita dal terremoto e dallo tsunami dell'11 marzo 2011: i campioni di acqua prelevati martedì da un pozzo di osservazione vicino all'impianto hanno rilevato cesio 134 in 11.000 becquerel/litro e cesio 137 in 22.000 Bq/l, pari a 111 e 105 volte i valori di venerdì.
La Tepco, il gestore della centrale, già martedì ha reso noto concentrazioni record di cesio 134 saliti (9.000 Bq/l) e di cesio 137 (18.000 Bq/l). Ancora sconosciute le cause alla base del fenomeno, anche se l'utility ha assicurato che avrebbe continuato un monitoraggio continuo. Il pozzo di osservazione, scavato a dicembre accanto al reattore n.2, è a una trentina di metri dall'oceano. I livelli di radioattività sono i più alti mai registrati dallo scoppio della crisi, la peggiore dopo quella di Cernobyl.

Appena ieri invece è stata divulgata la notizia della morte di cancro del direttore della centrale, Masao Yoshida, che andando contro le direttive dei vertici decise di raffreddare i reattori danneggiati dal terremoto con acqua di mare. E' morto per un tumore all'esofago.

Fonte:
http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/ar ... vita.shtml

21/08/2013, 15:11

Peggio di quanto si sapesse. Autorità costrette a lanciare
l'allarme. "Stanno avvelenando l'intero Oceano Pacifico".


http://www.wallstreetitalia.com/article ... shima.aspx

ROMA (WSI) - Alla fine, l'allarme è arrivato. Dopo la fuoriuscita di 300 tonnellate di acqua altamente radioattiva dalla centrale di Fukushima, il governo giapponese ha alzato il livello di allerta al Livello 3, che corrisponde a un "incidente radioattivo grave" su scala internazionale. Si tratta dell'allarme più alto in due anni. Sui mercati si è diffuso il panico e alla Borsa di Tokyo i guadagni accumulati sino a quel momento sono evaporati completamente.

Inizialmente, le autorità giapponesi avevano classificato la gravità della perdita di materiale radioattivo al livello 1, il più basso, su una scala di 7 livelli. Ma l'autorità nucleare ha dovuto ammettere la pericolosità dell'accaduto.

Dal disastro dello tsunami che si è verificato l'11 marzo del 2011, e che ha fatto scattare l'alert mondiale sulla centrale di Fukushima, le informazioni sui reali pericoli dell'impianto nucleare sono state sempre frammentarie e contraddittorie. Tanto che il mondo ha dimenticato quasi la presenza della centrale.

Nelle ultime ore, l'agenzia di stampa Kyodo ha reso noto che una pozza di acqua contaminata rinvenuta nel sito sta emettendo 100 millisievert di radiazioni all'ora. Intervistato da Reuters, Masayuki Ono, general manager di Tepco, la società proprietaria del sito, ha ammesso che "100 millisievert l'ora sono il limite di esposizione accumulata nell'arco di cinque anni dai dipendenti che lavorano per la centrale; dunque, si può dire che abbiamo rinvenuto livelli di radiazione abbastanza forti da colpire un individuo con una dose di radiazione di cinque anni in un'ora".


Ultimamente è stato lanciato un avvertimento da Greenpeace. "Greenpeace chiede alle autorità giapponesi di fare quanto è in loro potere per risolvere questa situazione, aumentando la trasparenza...e avvalendosi di esperti internazionali che li aiutino a trovare una soluzione".

L'acqua radioattiva presente nel terreno di Fukushima si sta riversando nel Pacifico, e fino a 40.000 miliardi di becquerel (unità di misura del Sistema internazionale dell'attività di un radionuclide, con 1 Bq che corrisponde ad 1 disintegrazione al secondo) si stanno riversando nell'Oceano Pacifico. E questo lo ha ammesso la stessa Tepco: tra i 20.000 e i 40.000 miliardi di becquerel di trizio (isotopo radioattivo) si sono riversati nell'oceano.

Allo spettro del 'tapering' della Fed, sui mercati asiatici si aggiunge dunque un'altra minaccia. L'Indonesia ha accusato uno scivolone del 10% in cinque giorni, la Thailandia è scesa ai minimi di otto mesi e la valuta indiana continua a subire una svalutazione senza fine.


[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=aY1AO5RiBH4[/BBvideo]

ACQUA RADIOATTIVA DI FUKUSHIMA
STA AVVELENANDO L'INTERO OCEANO PACIFICO

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=jHoFSXh9Ejk[/BBvideo]

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=rCeoA41mw4Q[/BBvideo]

21/08/2013, 15:26

Abbiamo idea delle conseguenze che ciò potrebbe comportare?

Domanda da profano... l'acqua dell'oceano radioattiva, evapora e diventa nuvola, poi torna sulla terraferma come pioggia.

Anche la pioggia è radioattiva?!

[8)]

23/08/2013, 23:56

Fukushima, la Tepco ha perso il controllo della situazione. Il Giappone chiede aiuto al mondo

http://blogeko.iljournal.it/fukushima-l ... ondo/75943

Il Wall Street Journal – non il ciclostilato dei centri sociali – lo scrive papale papale: a Fukushima la Tepco – la società proprietaria della centrale nucleare con tre reattori in meltdown e multiple perdite d’acqua radioattiva – ha perso il controllo della situazione. Per la precisione il WSJ specifica che questa è l’opinione di molti (non espressamente nominati) esperti nucleari. Ma la sostanza non cambia di una virgola, per farsi un’opinione del genere non è indispensabile essere esperti nucleari: basta seguire il flusso delle notizie.

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L’ultima, di fonte Reuters, è che secondo l’autorità nucleare giapponese la Tepco non ha sorvegliato con sufficiente cura le condizioni dei mille serbatoi in cui stocca l’acqua radioattiva (la crisi nucleare al rallentatore che va avanti dal terremoto e dallo tsunami del 2011 ha avuto un’impennata quando si è scoperto che almeno uno di essi perde).

Un particolare (omesso da Reuters) dà l’idea di cosa concretamente significhi l’ “insufficiente sorveglianza”. La Tepco – che risparmia anche sulle provette – ha installato un solo strumento per misurare il livello dell’acqua nell’intero gruppo di cinque ciclopici serbatoi intercomunicanti (ciascuno ha una capacità di 1000 tonnellate) da cui proviene la perdita. E vai a scoprire dove è il buco, posto che l’acqua è troppo radioattiva perchè qualcuno possa anche solo avvicinarsi.

Ma questo è solo un esempio, è solo una delle ciliegine che ornano (si fa per dire…) questa immane tragedia. Il quadro generale è impressionante. Così impressionante che gli orgogliosi samurai del Sol Levante, fino all’altro giorno preoccupati solo di minimizzare, ora chiedono aiuto al mondo intero.


Il vero nocciolo della faccenda è che nessuno, a due anni e mezzo dall’inizio della tragedia, sa dove si trovi – e in che condizioni sia – il combustibile nucleare che si è fuso insieme ai tre reattori. In più, fra terremoto, tsunami ed esplosioni avvenute nei primi giorni della tragedia, gli edifici della centrale nucleare – che teoricamente dovrebbero mantenere al proprio interno qualsiasi perdita radioattiva – sono più bucati di un colabrodo.

Però il combustibile, ovunque esso sia, deve essere raffreddato senza sosta. La Tepco pompa continuamente acqua sugli (ex) reattori: essa diventa fortemente radioattiva e si accumula negli scantinati e nell’intrico di tubi che costituiscono il ventre della centrale nucleare. Un ventre tutt’altro che ermetico.

Da una parte, la Tepco versa acqua. Dall’altra parte la estrae dai sotterranei: per questo l’area di Fukushima è tappezzata di serbatoi di acqua che, pur se sottoposta a parziale decontaminazione, rimane altamente radioattiva: ribadisco che la recente perdita di 300 tonnellate riguarda acqua già trattata, eppure ha una radioattività pari a 80 milioni di becquerel al litro.

Ma il bilancio dell’acqua che si accumula nei sotterranei e dell’acqua che ne viene estratta non è in pareggio. Togliere l’acqua radioattiva è come cercare di vuotare il mare con un secchiello. C’è anche l’acqua di falda: mille tonnellate di acqua di falda tutti i giorni attraversano l’area di Fukushima. E’ acqua proveniente dalle montagne che si trovano alle spalle della centrale; si getta nell’Oceano Pacifico, sul quale Fukushima si affaccia.

Si calcola che 400 tonnellate di quest’acqua entrino tutti i giorni negli scantinati di Fukushima (è l’acqua radioattiva che Tepco estrae, decontamina parzialmente e stocca); le altre 600 tonnellate vanno nell’oceano. Da due anni. Si suppone che 300 tonnellate siano radioattive e le altre 300 no.

In ogni caso i prelievi di acqua di falda effettuati nella zona attorno a Fukushima mostrano livelli elevati o elevatissimi di radioattività. Ci si è sempre concentrati sulla vana costruzione di barriere per fermare l’acqua radioattiva di falda a valle di Fukushima ed impedirle di raggiungere l’oceano. Di recente si è cominciato a parlare di un bypass da costruire a monte di Fukushima, per scaricare nell’oceano l’acqua prima che diventi radioattiva. Pare che ormai sia troppo tardi.

http://www.stampalibera.com/?p=65964

26/08/2013, 14:59

Fukushima: le autorità parlano di catastrofe planetaria.

26 AGOSTO 2013

Immagine

Segue: http://fractionsofreality.blogspot.it/2 ... no-di.html

30/08/2013, 00:58

Messaggio di claudandre

Fukushima, è solo l’inizio

Pubblicato da Eleonora Degano su 27 agosto 2013



CRONACA – Dopo due anni e mezzo, la vicenda di Fukushima Dai-ichi è tutto fuorché terminata. È arrivato infatti dalla Tepco (Tokyo Electric Power Company) l’ultimo allarme, che conferma un incidente di livello 3 dovuto alla fuoriuscita da un serbatoio di almeno 300 tonnellate d’acqua altamente radioattiva. Quanti anni serviranno a smantellare la centrale, in condizioni di “relativa sicurezza”? Secondo quanto si legge su numerosi giornali, quaranta. Eppure la realtà dei fatti potrebbe essere molto meno incoraggiante: abbiamo chiesto a Ezio Puppin (professore di fisica presso il Politecnico di Milano) di commentare le allarmanti novità.

Quanto è sotto controllo la situazione di Fukushima?

C’è assoluta impotenza, è questa la drammaticità della cosa: il problema rimarrà per millenni. Il Giappone è il paese più tecnologicamente avanzato del mondo, ma Fukushima è una centrale disastrata, ed è impossibile metterci mano. Nelle parti più rilevanti della centrale si muore dopo qualche secondo per i livelli di radioattività, e sarà così a lungo, nessun essere umano può entrare. Le macerie rimarranno lì per tutto il tempo che la natura richiede alla radioattività per spegnersi, e parliamo di periodi geologici. Bisognerebbe convocare l’assemblea dell’ONU, e far prendere all’intero consesso planetario una decisione a riguardo.

E la nuova perdita d’acqua radioattiva segnalata dalla Tepco?

Ogni giorno vengono utilizzate 400 tonnellate di acqua per raffreddare i reattori, acqua che viene immessa nella centrale, recuperata, e ri-pompata dagli scantinati all’interno di serbatoi intorno alla centrale. Finora ne hanno costruiti 350, e ognuno ha capacità di 1000 tonnellate. Questo si traduce in 350.000 tonnellate d’acqua radioattiva accumulata in due anni. Ma i serbatoi si danneggiano, e per stessa dichiarazione della Tepco, il loro contenuto finisce nel Pacifico: anche il serbatoio che perde ora non potrà essere riparato se non dopo una decontaminazione. Ogni anno, continuando così, potrebbero servire circa 200 nuovi serbatoi, e tra 50 anni dovranno averne costruiti almeno 10000.

Il governo giapponese ha proposto di “ibernare” l’area

C’era il progetto di congelare il terreno, o di continuare a immettervi agenti chimici per indurirlo e fermare l’acqua radioattiva, ma nessuna di queste cose è veramente fattibile. Per di più, la tecnologia richiesta per filtrare l’acqua sulla scala che serve a Fukushima per ora non esiste. Avevano costruito un impianto per separare la parte radioattiva, ma non ha funzionato. È rimasto malamente in attività per un po’, poi l’argomento è caduto nel più totale silenzio. Tra le improbabili idee che ho sentito, si parlava anche del fatto che il Giappone volesse costruire dei robot che entrassero nella centrale, a svolgere il lavoro che gli esseri umani non possono fare. Può funzionare? Nei cartoni si, nella realtà no: forse tra duecento anni.

Qual è la gravità della situazione, rispetto a Chernobyl?

Per Chernobyl si trattava di una tecnologia differente, non di un reattore raffreddato ad acqua. C’è stato un incendio, e ovviamente ne è stata utilizzata per spegnerlo, ma ora non è più necessario farlo per evitare il surriscaldamento. La nube radioattiva in quel caso si è diffusa nell’atmosfera, e noi ora scopriamo che i cinghiali in Piemonte hanno livelli di cesio anormali. Ma la maggior parte delle radiazioni è ancora là, e a differenza di Fukushima non si sposteranno. Fukushima è diversa anche perché si parla di quattro reattori e non uno, gravemente danneggiati, e di migliaia di tonnellate di materiale radioattivo che vanno continuamente raffreddate. Per di più l’acqua salata che viene usata a questo scopo è corrosiva, e andando avanti così per centinaia di anni a un certo punto si sarà “mangiata” gran parte della centrale, diffondendo radiazioni con effetti molto peggiori rispetto a Chernobyl.

Gli Stati Uniti, tuttavia, sembrano voler minimizzare le possibili conseguenze

Questo perché le centrali e la tecnologia sono le loro, Fukushima è stata costruita dalla General Electric, e negli USA ci sono diverse centrali simili. Ma i problemi raggiungeranno presto anche loro, perché l’acqua contaminata arriverà dall’altro lato dell’oceano, e già sono stati fatti diversi studi climatologici a riguardo. Se una frazione significativa del materiale radioattivo della centrale finisse in mare e si diluisse completamente non si potrebbe più fare il bagno in nessuna parte del mondo. Quello che succede in realtà, sul lungo periodo, è che il materiale immesso in un certo punto viene portato dalle correnti su altre coste, dove si concentra. Negli Stati Uniti, ovviamente, si chiedono dove arriveranno queste correnti. Credo che nell’arco dei prossimi anni sentiremo uno stillicidio di notizie sempre peggiori, e non ci saranno parti del mondo completamente esenti dalle conseguenze.

L’attuale premier ha vinto le elezioni anche grazie alla promessa di rilancio economico, e di riattivare le centrali. Gli abitanti però non sembrano d’accordo

Con l’acqua radioattiva che finisce nel Pacifico, è solo questione di tempo, e non vi si potrà più pescare. Questo si aggiunge ai lavoratori che si ammalano e muoiono, e alle decine di casi di tumore alla tiroide nei bambini della prefettura di Fukushima. Purtroppo, anche se non conosco i numeri esatti, è ampiamente fuori da ogni dubbio che i tumori siano dovuti alla radioattività. Ora che con l’acqua contaminata gli effetti cominceranno a farsi sentire anche in altre parti del mondo, voglio proprio vedere se riaccenderanno le centrali.

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