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Wikileaks-Guantanamo

25/04/2011, 20:28

Washington - (Adnkronos) - Nuove rivelazioni nelle migliaia di pagine dei 759 file pubblicati da New York Times, Washington Post, Guardian e Pais. I prigionieri interrogati anche da agenti stranieri
L'amministrazione Usa ancora nel mirino di Julian Assange. Wikileaks colpisce ancora e rivela tutti i file segreti degli oltre 700 detenuti rinchiusi dal 2002 ad oggi a Guantanamo, nel campo di prigionia istituito da George Bush che Barack Obama ha tentato di smantellare ma sembra costretto a dover mantenere - visto l'ostruzionismo incontrato al Congresso - con almeno 172 detenuti ancora rinchiusi.
Nelle migliaia di pagine dei 759 file - che sono stati pubblicati da New York Times, Washington Post, Guardian e Pais - vi sono scritte nere su bianco verità di violazioni dei diritti umani già condannate e criticate in questi 10 anni. Si parla di detenuti trasportati nel campo di prigionia a Cuba in gabbie, imprigionati per anni senza alcuna formale incriminazione, sulla base di prove quanto mai labili o estratte con maltrattamenti quando non con torture vere e proprie.

Dai file emerge infatti l'ossessione del Pentagono e della Cia dei tempi di George Bush nell'estrarre il massimo di informazioni dai fermati, anche con l'utilizzo di quei "metodi di interrogatorio" autorizzati dallo stesso presidente. E testimoniano come tra i detenuti vi sia stato un afgano di 89 anni, fermato e trasferito a Guantanamo per "numeri di telefono sospetti" trovati a casa sua. E un ragazzo di 14 anni trasferito solo per "la possibilità che conoscesse i leader talebani locali".

Con una dichiarazione il Pentagono ha criticato la decisione "inopportuna" di pubblicare questo materiale, sottolineando che questi file, chiamati Detainee Assessment Briefs (Dabs) sono per loro natura sintetici e incompleti. Nei documenti analizzati dal Guardian emerge che ad almeno 100 dei detenuti di Guantanamo sono state diagnosticate malattie mentali, di natura depressiva o psicotica. Molti - come del resto è noto - hanno tentato il suicidio o condotto lunghi periodi di sciopero della fame contro le condizioni di detenzione.

Dai file arriva poi una rivelazione: un giornalista di al Jazeera è stato detenuto per sei anni a Guantanamo per poterlo interrogare proprio sull'emittente globale in lingua araba, per conoscere - si legge nel dossier - "i programmi di formazione del network, le strutture tecniche e le operazioni di raccolta di informazione in Cecenia, Kosovo e Afghanistan, compreso il modo in cui vengono recapitati i video di Ubl". Vale a dire Osama Bin Laden.

I nuovi documenti diffusi da Wikileaks rivelano anche che diversi paesi, dalla Russia all'Arabia Saudita, inviarono i propri agenti a Guantanamo per interrogare detenuti. Anche altri paesi, con curriculum discussi in materia di rispetto dei diritti umani, hanno inviato i propri agenti per condurre gli interrogatori: la Cina, il Tajikistan, lo Yemen, la Giordania, il Kuwait, l'Algeria e la Tunisia, si legge sul New York Times.

Inoltre, secondo i documenti consegnati dal sito di Julian Assange al Washington Post e ad altri giornali americani ed europei, quattro giorni dopo gli attentati a New York e Washington, Bin Laden - che era già stato indicato come il regista di quello che veniva chiamato l'attacco all'America - si recò in una guesthouse nella provincia di Kandahar. E lì incitò i combattenti arabi riuniti a "difendere l'Afghanistan dagli invasori stranieri" e a "combattere in nome di Allah".

Iniziarono così tre mesi di continue peripezie per Bin Laden e Zawahiri, che si spostarono in macchina da un posto all'altro dell'Afghanistan, con Bin Laden che affidava compiti in vista dell'ormai atteso attacco Usa. Anzi il leader di al Qaeda delegò il controllo dell'organizzazione terroristica al Consiglio della Shura, forse nel timore di essere presto catturato o ucciso dalle forze Usa.

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Ester ... 27525.html

25/04/2011, 20:44

"Poverini" ...! [B)]
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