Che persone sensibili....
26/09/2011, 11:11
Torino, suicidio in un bar storico e il locale non chiude
25 settembre 2011
http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2011 ... rico.shtml
Torino - Una donna di 66 anni, C.M. nata a Parigi, ma da anni residente a Torino, alla Crocetta, il quartiere più lussuoso della città, si è uccisa questa mattina sparandosi un colpo di pistola nel bagno del bar storico Platti, tra l’indifferenza generale del folto pubblico. Lo storico caffè, fondato nel 1875 e da allora marchio di eleganza e raffinatezza torinese, con sale affrescate, stucchi e boiseries, non è stato chiuso neppure per un attimo. La consumazione di tartine, pasticcini alla francese, cappuccini e cocktail è proseguita normalmente tra avventori solo un po’ incuriositi e che cercavano in ogni modo di capire come si era uccisa la donna.
In un primo momento la gente non aveva capito che quel rumore sordo sentito provenire dal bagno per i portatori di handicap era di un colpo di pistola. Poi alcuni ragazzi tra i baristi sono andati a vedere e hanno trovato la porta chiusa del bagno. Sono così stati chiamati i Vigili del Fuoco che hanno sfondato la porta, trovato il cadavere nel sangue e avvertito la polizia. La donna si era sparata alle tempie dopo aver messo in ordine portafoglio, documenti e borsa, in modo che fosse facile capire tutto. E dopo - è emerso - aver lasciato a casa, una lettera alla figlia residente in Francia. Per uccidersi ha usato la 38 special del marito defunto.
«Non ho chiuso il bar perché non mi è sembrato opportuno - ha detto la titolare Pierina Giani - si è trattato di una fatto certo grave, ma voluto dalla signora. Mi spiace molto, era una donna gentile che da anni la domenica faceva colazione da noi, si sedeva al tavolo, consumava, dava la mancia e usciva. Ma perché chiudere il bar? Aspettavo per pranzo 100 turisti in arrivo da Milano ed il locale era pieno di gente. Io devo pensare al locale, a pagare i dipendenti, e poi forse la signora avrebbe preferito questa riservatezza».
25 settembre 2011
http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2011 ... rico.shtml
Torino - Una donna di 66 anni, C.M. nata a Parigi, ma da anni residente a Torino, alla Crocetta, il quartiere più lussuoso della città, si è uccisa questa mattina sparandosi un colpo di pistola nel bagno del bar storico Platti, tra l’indifferenza generale del folto pubblico. Lo storico caffè, fondato nel 1875 e da allora marchio di eleganza e raffinatezza torinese, con sale affrescate, stucchi e boiseries, non è stato chiuso neppure per un attimo. La consumazione di tartine, pasticcini alla francese, cappuccini e cocktail è proseguita normalmente tra avventori solo un po’ incuriositi e che cercavano in ogni modo di capire come si era uccisa la donna.
In un primo momento la gente non aveva capito che quel rumore sordo sentito provenire dal bagno per i portatori di handicap era di un colpo di pistola. Poi alcuni ragazzi tra i baristi sono andati a vedere e hanno trovato la porta chiusa del bagno. Sono così stati chiamati i Vigili del Fuoco che hanno sfondato la porta, trovato il cadavere nel sangue e avvertito la polizia. La donna si era sparata alle tempie dopo aver messo in ordine portafoglio, documenti e borsa, in modo che fosse facile capire tutto. E dopo - è emerso - aver lasciato a casa, una lettera alla figlia residente in Francia. Per uccidersi ha usato la 38 special del marito defunto.
«Non ho chiuso il bar perché non mi è sembrato opportuno - ha detto la titolare Pierina Giani - si è trattato di una fatto certo grave, ma voluto dalla signora. Mi spiace molto, era una donna gentile che da anni la domenica faceva colazione da noi, si sedeva al tavolo, consumava, dava la mancia e usciva. Ma perché chiudere il bar? Aspettavo per pranzo 100 turisti in arrivo da Milano ed il locale era pieno di gente. Io devo pensare al locale, a pagare i dipendenti, e poi forse la signora avrebbe preferito questa riservatezza».
26/09/2011, 11:23
ci lavora un mio amico...
Sono nuovi proprietari, hanno cambiato gestione da poco, devono far quadrare i conti....però si, un po' di umanità...
Sono nuovi proprietari, hanno cambiato gestione da poco, devono far quadrare i conti....però si, un po' di umanità...
26/09/2011, 11:25
Il "dio" uno e ... quattrino! ![[8)]](./images/smilies/UF/icon_smile_shy.gif "Compiaciuto")
26/09/2011, 12:41
Spesso riesco a notare scene di "umanità" più negli animali, nelle bestie che nell'uomo. Esistono cose, penso che questa possa essere considerata una di quelle, che vanno ben oltre il soldo. Ma forse, e magari anche senza il forse, non la pensiamo tutti allo stesso modo.
26/09/2011, 12:43
che gente O_o .. si pensa solo ai soldi oggi.. che schifo di mondo
26/09/2011, 13:49
Capisco le necessità dei gestori del locale.
Le spese sono spese e non ti ci pensa nessuno.
Comunque c'è sempre una via di mezzo per fare o dire certe cose.
Le spese sono spese e non ti ci pensa nessuno.
Comunque c'è sempre una via di mezzo per fare o dire certe cose.
26/09/2011, 13:56
Sirius ha scritto:
che gente O_o .. si pensa solo ai soldi oggi.. che schifo di mondo
esatto, è proprio questo lo schifo. Dignità, rispetto, condolianze. Tutti valori dimenticati. E andrà sempre peggio
26/09/2011, 14:10
Andrò contro corrente, ma non vedo che cosa avrebbe significato la chiusura del locale. Se si fosse sparata in metropolitana avrebbero dovuto chiudere la metropolitana?
Io penso che sia molto meglio comportarsi in modo gentile e rispettoso verso le persone IN VITA, aiutandole se sono in difficoltà, che non queste manifestazioni (chiusura del locale) un po' ipocrite (mia personalissima opinione non me ne vogliate).
Penso che i proprietari abbiano molti altri modi per dimostrare la loro compassione verso ad esempio i famigliari, raccontando a loro come passava le giornate la madre o qualche aneddoto sulla sua vita.
Forse avrebbero potuto chiudere 1 ora, mezza giornata... ma cosa avrebbe aggiunto al dramma di quella persona?
Piuttosto io mi domanderei, anziché indignarmi, quante volte nella mia vita ho visto delle persone soffrire o in difficoltà e non ho mai fatto nulla per aiutarle, anche solo un gesto di amicizia o di amore.
Io penso che sia molto meglio comportarsi in modo gentile e rispettoso verso le persone IN VITA, aiutandole se sono in difficoltà, che non queste manifestazioni (chiusura del locale) un po' ipocrite (mia personalissima opinione non me ne vogliate).
Penso che i proprietari abbiano molti altri modi per dimostrare la loro compassione verso ad esempio i famigliari, raccontando a loro come passava le giornate la madre o qualche aneddoto sulla sua vita.
Forse avrebbero potuto chiudere 1 ora, mezza giornata... ma cosa avrebbe aggiunto al dramma di quella persona?
Piuttosto io mi domanderei, anziché indignarmi, quante volte nella mia vita ho visto delle persone soffrire o in difficoltà e non ho mai fatto nulla per aiutarle, anche solo un gesto di amicizia o di amore.
26/09/2011, 14:25
Personalmente, se mi dovesse mai capitare di entrare in un bar per prendere un aperitivo e dovessi vedere una scena del genere, con tanto di ambulanza all'esterno e di polizia che effettua gli accertamenti e.... dovessi poi notare la perfetta noncuranza di gestori e fruitori che continuano a bere, mangiare pizzette e tramezzini come se nulla fosse - come minimo - in quel bar, non ci metterei più piede. E' il minimo che potrei fare.....
26/09/2011, 14:36
e poi forse la signora avrebbe preferito questa riservatezza...
questa frase è da incorniciare.
questa frase è da incorniciare.
26/09/2011, 18:25
Ma... Insomma... La polizia arriva e non manda fuori la gente? E' grande quanto un supermercato il bar? Per me, mentre i proprietari dovevano avere la sensibilità e la buona creanza di sospendere l'attività, la polizia doveva essere addestrata a farlo... Come si farà mai a fare i rilievi con la gente che chiede aperitivi e caffè...
E questo è solo l'ultimo di tanti episodi: dai bambini morti annegati in piscina con la ente a fare il bagno a pochi metri, in acqua col morto, alla gente sparata e scavalcata bellamente come se si stesse scavalcando un po' di pattume, fino ai tanti aggrediti per strada che non vengono aiutati neanche con una telefonata alla polizia...
Mi sa che ha ragione Lui: siamo un Paese di m...a. Per altri motivi, ma ha ragione...
E questo è solo l'ultimo di tanti episodi: dai bambini morti annegati in piscina con la ente a fare il bagno a pochi metri, in acqua col morto, alla gente sparata e scavalcata bellamente come se si stesse scavalcando un po' di pattume, fino ai tanti aggrediti per strada che non vengono aiutati neanche con una telefonata alla polizia...
Mi sa che ha ragione Lui: siamo un Paese di m...a. Per altri motivi, ma ha ragione...
27/09/2011, 10:02
Ma polizia e 118 avranno bene allontanato per diversi minuti le persone immagino prima fare quello che dovevano fare... ![[:0]](./images/smilies/UF/icon_smile_shock.gif "Scioccato")
comunque non ho seguito molto la cosa, e rimango della mia idea. Si da' troppo attenzione ai fatti che riguardano i morti che non i vivi.
comunque non ho seguito molto la cosa, e rimango della mia idea. Si da' troppo attenzione ai fatti che riguardano i morti che non i vivi.
Ultima modifica di iLGambero il 27/09/2011, 10:03, modificato 1 volta in totale.
27/09/2011, 20:50
Hanno intervistato un signore che si trovava li e ha detto che la gente continuava a mangiare e a bere nonostante sapesse che in bagno si e' tolta la vita una donna.Chiaramente mangiavano e bevevano parlando dell'accaduto.
27/09/2011, 21:34
Ma hanno portato via il corpo mentre la gente stava mangiando?!? Faccio un po' fatica a crederlo... hanno detto questo?
Ultima modifica di iLGambero il 27/09/2011, 21:34, modificato 1 volta in totale.
27/09/2011, 21:54
La morte non fà più sensazione, lo dimostrano i casi in cui un morto per strada veniva evitato con sufficenza.
La pietà e il rispetto sono morti. Penso che un giorno di chiusura del locale non varebbe portato danni al gestore.
Show must go home.
La pietà e il rispetto sono morti. Penso che un giorno di chiusura del locale non varebbe portato danni al gestore.
Show must go home.
Ultima modifica di greenwarrior il 27/09/2011, 21:54, modificato 1 volta in totale.