Se ti ricordi, uno dei motivi per cui hanno chiuso il programma Raiot della Guzzanti era questo:
http://www.youtube.com/watch?v=wDYoK22O0WsPoi, non direi che l'articolo parli dell'Italia come patria della censura: si parla del Regno (e non credo che nel 1800 ci fossero luoghi in cui la libertà d'espressione fosse garantita tanto-tanto), del fascismo (e va da sè che essendo dittatura...), si salta la Repubblica per arrivare al "caso Italia", che parte nel 2004, come si vede dal grafico, e si interrompe solo nel 2007-08. Ora, non vorrei dire, ma a me pare che l'articolo di wikipedia voglia dire che Berlusconi e Fascismo siano (quasi) la stessa cosa, non che l'Italia sia sempre e comunque un popolo che è contento solo col padrone.
Oltretutto, noi di rivoluzioni ne abbiamo fatte 2: il Risorgimento e la Resistenza. E avevamo non i "nobili", come in Francia, ma Austriaci (di Radetzki) e fascisti e nazisti. Se invece intendete per "rivoluzione" solo una partecipazione della stragrande maggioranza della popolazione, allora di rivoluzioni non ne sono mai state fatte. Visto che, tanto per restare alla "madre di tutte le rivoluzioni", quella francese è stata fatta dal ceto basso-borghese della città di Parigi E BASTA: una piccola minoranza. Abbiamo più rispetto per quello che siamo e per quello che è stato fatto da chi ci ha preceduti, sennò hanno ragione a definirci come mafia-pizza-mandolino.
L'Italia è tante cose, e spetta a noi saper ricordare anche i Mameli, i Garibaldi, i Moro, i Berlinguer e non solo i maiali che, poi, sono presenti in tutti i popoli.