Thethirdeye ha scritto:
Caro Atlanticus81....
come diceva qualcuno... noi siamo il 99%.
Mentre "loro", sono davvero pochi.
Sono d'accordo, ma oltre al numero ciò che conta è la volontà, senza la quale non si va da nessuna parte: anche le pecore sono tante e il cane pastore uno solo, ma giust'appunto si va dove le conduce il pastore.
E' già buona cosa vedere l'intensa diffusione di messaggi contro la casta e il sistema canalizzati on-line sui principali social network. Ciò significa che il livello di consapevolezza sta aumentando.
Ma finché questa consapevolezza rimarrà confinata negli spazi virtuali della rete rappresenterà solo un problema potenziale per il sistema stesso.
Quanti di coloro che postano o condividono questi segnali di disagio, malcontento, me compreso, sarebbero poi disposti a sacrificare o rischiare qualcosa di proprio per un cambiamento reale del paese e del sistema?
Permettetemi un pensiero forse un po' forte: chi non ha il coraggio di ribellarsi non ha il diritto di lamentarsi.
http://www.facebook.com/CATENAUMANA.PARLAMENTO.ITALIANO« Noi abbiamo il dovere di governare e fare quello che riteniamo nell'interesse del paese. »
-- Mariano Rajoy Brey, primo ministro spagnolo.
« Non siamo stati chiamati qui a distribuire caramelle. Se c'erano da distribuire caramelle, l'avrebbero fatto loro, i politici. Noi siamo stati chiamati a fare cose dure, spiacevoli. »
-- Elsa Fornero, ministro del lavoro italiano.
L'interesse del paese dovrebbe coincidere con il NOSTRO interesse, ma per qualche ragione loro pensano di sapere meglio di NOI qual è il NOSTRO interesse. E nel NOSTRO interesse loro sono "stati chiamati" ad imporci misure "dure, spiacevoli". Ma chiamati da chi? E che in mezza Europa i vari governi, avallati dai loro parlamenti, decretino le stesse misure "dure e spiacevoli" può mai essere solo una coincidenza?
Volete DAVVERO ancora chiamarla "democrazia"?
Volete DAVVERO ancora chiamarci "complottisti"?