07/09/2012, 15:03
Eminenti scienziati sottoscrivono la dichiarazione che gli animali hanno una coscienza, proprio come noi
dallo SchwartzReport del 25 agosto 2012
traduzione a cura della redazione di coscienza.org - Erica Dellago
Può sembrare una dichiarazione dell’ovvio, ma, in realtà, rappresenta un grande e importante cambiamento. Lentamente, molto lentamente, la scienza sta realizzando che tutta la vita è interconnessa e interdipendente, e che gli umani non sono gli unici esseri coscienti del pianeta. Scontato? Per quanto possa sembrare una dichiarazione dell’ovvio, la vedo comunque una buona notizia.
Stephan A. Schwartz
Un gruppo internazionale di scienziati eminenti ha sottoscritto la Dichiarazione di Cambridge sulla Coscienza (The Cambridge Declaration on Consciousness [pdf, in inglese]) nella quale proclamano il loro sostegno all'idea che gli animali sono coscienti e consapevoli allo stesso livello degli esseri umani - una lista di animali che comprende tutti i mammiferi, gli uccelli, e persino il polpo.
Ma questo sarà sufficiente a farci smettere di trattare gli animali in modi totalmente disumani?
Anche se potrebbe sembrare poca cosa per gli scienziati dichiarare che molti animali non umani hanno stati di coscienza, la grande novità in questo caso consiste nella proclamazione e riconoscimento pubblico. L’evidenza scientifica sta dimostrando sempre di più che la maggior parte degli animali è cosciente allo stesso modo in cui lo siamo noi, e che non è più qualcosa che possiamo ignorare.
Un altro aspetto molto interessante della Dichiarazione è il riconoscimento del gruppo che la coscienza può emergere in quegli animali che sono molto differenti dagli umani, compreso quelli che si sono sviluppati su percorsi evolutivi differenti, ossia uccelli e alcuni cefalopodi.
“L'assenza di neocorteccia non sembra impedire ad un organismo di sperimentare stati affettivi”, scrivono. "Prove convergenti indicano che gli animali non-umani hanno substrati neuroanatomici, neurochimici e neurofisiologici degli stati di coscienza, insieme alla capacità di esibire comportamenti intenzionali”.
“Di conseguenza”, dicono i firmatari, “l'evidenza scientifica indica sempre di più che gli esseri umani non sono gli unici a possedere i substrati neurologici che generano coscienza”.
Il gruppo è composto da scienziati cognitivi, neurofarmacologi, neurofisiologi, neuroanatomisti e neuroscienziati computazionali – tutti quelli presenti alla Francis Crick Memorial Conference on Consciousness in Human and Non-Human Animals (Conferenza Annuale in Memoria di Francis Crick sulla Coscienza negli Uomini e negli Animali Non-Umani). La dichiarazione è stata sottoscritta in presenza di Stephen Hawking, e tra i firmatari ci sono Christof Koch, David Edelman, Edward Boyden, Philip Low, Irene Pepperberg, e molti altri.
La dichiarazione formula le seguenti osservazioni:
- Il campo della ricerca sulla coscienza è in rapida evoluzione. Sono state sviluppate abbondanti nuove tecniche e strategie di ricerca sugli animali umani e non-umani. Di conseguenza, si sta rendendo sempre più facilmente disponibile una maggiore quantità di dati, e ciò richiede una rivalutazione periodica dei preconcetti precedentemente detenuti in questo settore. Studi di animali non-umani hanno dimostrato che omologhi circuiti cerebrali correlati all'esperienza cosciente e alla percezione possono essere selettivamente facilitati e interrotti per valutare se sono in realtà necessari a tali esperienze. Inoltre, negli esseri umani, sono facilmente disponibili nuove tecniche non invasive per rilevare i termini di correlazione della coscienza.
- I substrati neurali delle emozioni sembrano non essere limitati alle strutture corticali. In realtà, le reti neurali subcorticali stimolate durante gli stati affettivi negli esseri umani sono di cruciale importanza per la generazione di comportamenti emotivi anche negli animali. La stimolazione artificiale delle stesse regioni cerebrali genera un comportamento corrispondente e stati emotivi sia negli umani sia negli animali non-umani. Ovunque nel cervello in animali non-umani uno evochi comportamenti emotivi istintivi, molti dei comportamenti che ne derivano sono coerenti con stati emotivi sperimentati, compresi gli stati interni del premiare e del punire. Una stimolazione cerebrale profonda di questi sistemi negli umani può generare stati affettivi simili. I sistemi connessi con l’affetto sono concentrati nelle regioni subcorticali dove abbondano omologie neurali. I giovani animali umani e non umani senza neocorteccia conservano queste funzioni cervello-mente. Inoltre, i circuiti neurali che sostengono gli stati comportamentali/elettrofisiologici dell’attenzione, del sonno e del processo decisionale sembrano essere comparsi nella fase iniziale dell’evoluzione così come la radiazione degli invertebrati, evidente negli insetti e nei molluschi cefalopodi (ad esempio, il polpo).
- Gli uccelli sembrano offrire, nel loro comportamento, nella loro neurofisiologia e nella loro neuroanatomia, un caso eclatante di evoluzione parallela della coscienza. La prova dei livelli di coscienza analoghi a quelli umani è stata osservata in modo più evidente nei pappagalli africani grigi. Reti emotive mammifere e aviarie e microcircuiti cognitivi sembrano essere di gran lunga più omologhi di quanto si pensasse in precedenza. Inoltre, si è scoperto che alcune specie di uccelli mostrano modelli neurali del sonno simili a quelli dei mammiferi, incluso il sonno REM e, come dimostrato nel diamante mandarino, modelli neurofisiologici che precedentemente si pensava richiedessero una neocorteccia mammifera.
In particolare le gazze hanno dimostrato presentare eclatanti analogie con umani, grandi scimmie, delfini e elefanti in studi di auto-riconoscimento allo specchio.- Negli esseri umani, l'effetto di certi allucinogeni sembra essere associato ad una interruzione del processo corticale di tipo feedforward e feedback. Interventi farmacologici in animali non-umani con preparati noti per influenzare il comportamento cosciente negli esseri umani possono portare a turbamenti nel comportamento simili negli animali non-umani. Negli esseri umani, ci sono prove che indicano che la coscienza è correlata all'attività corticale, che tuttavia non esclude un possibile contributo del processo di elaborazione subcorticale o pre-corticale, come nella consapevolezza visiva. La dimostrazione che le emozioni negli uomini e negli animali derivano da reti cerebrali subcorticali omologhe fornisce la prova convincente e irrefutabile della condivisione a livello evolutivo dei qualia delle emozioni e affetti primari.
Fonte
07/09/2012, 15:05
Gli uccelli celebrano il funerale ai loro defunti
Alcuni uccelli capiscono dal corpo morto di un loro simile di essere in una situazione di pericolo e avvertono subito tutti gli esemplari più lontani.
Il culto dei defunti non è una pratica esclusivamente umana, secondo uno studio californiano, alcuni uccelli fanno i funerali per i loro morti.
Le ghiandaie, ad esempio, alla morte di un membro della loro specie, si raccolgono attorno ad esso e smettono di cibarsi per più di un giorno. Il comportamento potrebbe essere spiegabile con la volontà degli uccelli di segnalare agli altri la presenza di un pericolo nelle vicinanze.
I ricercatori, guidati da Teresa Iglesias dell'University of California, hanno realizzato gli esperimenti piazzando una serie di oggetti diversi in giardini e cortili di zone residenziali e osservato come si comportavano le ghiandaie.
Come si legge dalla rivista "Animal Behaviour", dove la ricerca è stata pubblicata, tra gli oggetti sparsi dagli scienziati vi erano pezzi di legno, ghiandaie morte e fantocci di ghiandaie e guri, per segnalare la situazione di pericolo.
I ricercatori hanno scoperto che le ghiandaie ignoravano i segnali, a parte il corpo del loro simile. All'avvistamento della ghiandaia priva di vita, cominciavano a lanciare un allarme, avvertendo i colleghi più distanti.
Gli esemplari inoltre si raccoglievano attorno al cadavere, lanciando grida cacofoniche per richiamare altri uccelli attorno al cadavere e smettevano di cercare cibo. Lanciavano grida d'allarme, anche quando scambiavano il fantoccio del gufo per un predatore vero,e gli piombavano addosso per spaventarlo.
Secondo i ricercatori, «pur senza aver assistito alla morte del compagno, le ghiandaie considerano la presenza di un uccello morto come un'informazione da condividere rapidamente, esattamente come la presenza di un predatore; e divulgare il messaggio aiuta a tutelare gli altri uccelli, ad allertarli del pericolo e ad attenuare il rischio su qualunque causa abbia ucciso l'uccello morto».
Fonte
08/02/2013, 12:48
01/07/2013, 13:59
01/07/2013, 14:11
mauro ha scritto:
cari amici,
Un leone, una tigre e un orso: il ricordo, l’affetto e le fusa di tre grandi amici
http://scienze.fanpage.it/un-leone-una- ... ndi-amici/
ciao
mauro
01/07/2013, 16:35
01/07/2013, 16:58
02/07/2013, 13:16
02/07/2013, 13:45
Ufologo 555 ha scritto:
L'Uomo ha VOLUTO il libero arbitrio mettendosi al posto di Dio; ora se lo gioca ... Alla fine ci sarà la resa dei conti.
02/07/2013, 14:04
02/07/2013, 15:16
mauro ha scritto:
cari amici,
secondo me si sta travisando, portando il significato sul trascendente.
In fondo il titolo del topic è una domanda, infatti c'è il punto interrogativo
Fondamentalmente:
come mai, alcuni animali si comportano in modo pacifico, e sembrano avere una coscenza, mentre alcuni umani, si comportano come "bestie"
e sembra che l'abbiano persa![]()
ciao
mauro
02/07/2013, 15:20
Massimo Falciani ha scritto:
per quel che mi riguarda la "chiesa romana" è la regina indiscussa delle caxxate!
03/07/2013, 16:27
MarcoFranceschini ha scritto:
Questa e` una delle prerogative artatamente attribuite dalla Chiesa di Roma e non solo esclusivamente agli uomini ed alle donne della razza homo sapiens sapiens.
Tutto che l`Uomo sia la creatura prediletta addirittura di un Dio, unico ecc. ecc.
Che l`Uomo solo lui eh abbia anima, autocoscienza di se` ecc. ecc.
Quante illusioni...create ovviamente ad arte per indurre uno stato di soggiogamento psicologico e di pensiero di cui molte persone molto spesso "credenti" e "fedeli" non si rendono nemmeno conto.
Con la morte, quella vera e definitiva verranno meno anche tutte queste costruzioni prettamente umane.
Gia` la distinzione tra animali ed Uomo e` uno dei retaggi del passato ordito per lo piu` dalle gerarchie ecclesiastiche per controllare le coscienze delle persone.
L`Uomo e` anch`esso una macchina biologica cosi` come lo sono il resto delle creature viventi sulla Terra oggi dotate di un certo livello minimo di intelletto.
La Natura che anche qui la Chiesa considera disgiunta da Dio tanto e` vero che la colpa dei cataclismi, dell`inesistente "male" e` sempre a scelta o della Natura o del "povero" in questo caso Uomo.
Ma mai e guai a tirare in ballo le responsabilita` del Creatore prediletto.
Io non so che farmene di un Dio che dalla sua torre di avorio crea una razza prediletta (e da qui al razzismo il passo e` breve) a sua immagine e somiglianza.
Od e` il contrario ?
Io non so che farmene di un Dio che ti perseguita per tutta questa valle di lacrime chiamata vita con la spada di Damocle chiamata peccato, peccatori, pentimento e via di seguito.
Promettendoti a seconda del modello religioso la vita eterna (cristianesimo) ma solo se sei stato "buono" e non hai combinato dispetti; oppure nell`Islam le famose 7 vergini se muori con l`AK47 in mano.
Non so che farmene di un Dio che fa morire bambini in auto sotto al Sole cocente...ah si questa e` colpa dell`Uomo.
Non so che farmene di un Dio che assegna tutte le migliori e divine prerogative eventuali all`Uomo e poi in onore di queste permette che venga fatto scempio del resto del Creato.
Marco71.
03/07/2013, 16:32
Ufologo 555 ha scritto:
L'Uomo ha VOLUTO il libero arbitrio mettendosi al posto di Dio; ora se lo gioca ... Alla fine ci sarà la resa dei conti.
03/07/2013, 20:10