01/02/2013, 19:32
Secondo alcuni storici la scoperta dell’America da parte di Colombo sarebbe da anticipare di qualche anno. Secondo queste tesi, il navigatore avrebbe compiuto già nel 1485 un viaggio che lo avrebbe portato nel Nuovo Mondo. Questo lo si potrebbe dedurre da vari indizi: la rotta seguita da Colombo nel primo viaggio nel 1492 segue esattamente le correnti; inoltre l’ammiraglio è così sicuro di raggiungere le nuove terre che, per sedare una rivolta, promette di navigare soltanto per altri tre giorni e proprio nella notte fra il secondo e il terzo giorno arriva a destinazione. Inoltre, sulla tomba di papa Innocenzo VIII c’è scritto “Durante il suo regno la scoperta di un Nuovo Mondo”. Il papa però morì il 25 luglio 1492, alcuni giorni prima della partenza ufficiale. Naturalmente l’autore di detta iscrizione può avere sia fatto semplice riferimento all’ultimo anno solare in cui visse Innocenzo VIII, appunto il 1492, quanto all’oggi noto ruolo di “protettore” che detto Papa ebbe nei confronti di Colombo, per mezzo del suo logoteta presso la corte di Spagna Alessandro Geraldini.
È da notare tuttavia che il navigatore turco Piri Reìs, nella sua famosa mappa, realizzata nei primi decenni del XVI secolo, annotò che la zona delle Antille era stata scoperta nell’anno del calendario islamico 896 (corrispondente al 1490/1491 dell’era cristiana) da parte di un genovese infedele di nome Colombo. Lo stesso Reìs dichiarò che alcune delle fonti a cui aveva attinto per realizzare la sua opera erano le mappe usate da Colombo.
These coasts are named the shores of Antilia. They were discovered in the year 896 of the Arab calendar. But it is reported thus, that a Genoese infidel, his name was Colombo, be it was who discovered these places. For instance, a book fell into the hands of the said Colombo, and be found it said in this book that at the end of the Western Sea [Atlantic] that is, on its western side, there were coasts and islands and all kinds of metals and also precious stones.
Io sostengo che l´operazione America faccia capo direttamente alla Chiesa di Roma. È il papato a “scoprire”, o meglio, a “rivelare” il Nuovo Mondo. Almeno a partire dal Mille sapeva che dall’altra parte dell´Oceano esisteva un quarto continente, pur non conoscendone la geografia precisa. Poi, alla fine del´400, i tempi stringono: l´Islam si fa sempre più minaccioso, il sapere anche grazie all´invenzione della stampa inizia a sfuggire di mano ai chierici, e servono ingenti quantità di oro per una nuova crociata contro i musulmani. È tempo di rivelare il Nuovo Mondo e così la Chiesa “crea” un inviato, un Christo Ferens, un portatore di Cristo: Cristoforo appunto. Colombo sapeva benissimo dove stava andando, cosa avrebbe trovato, cosa doveva fare: evangelizzare i nuovi popoli e portare l´oro in Europa. Poi è accaduta un´altra cosa: la campagna di disinformazione operata dalla Spagna sull´impresa, perché altrimenti avrebbe dovuto cedere a Roma e Colombo almeno la metà di tutto ciò che si scopriva. Ecco perché ancora oggi ci sono così tante lacune su Colombo e la sua impresa
I legami strettissimi tra Colombo e papa Innocenzo VIII, genovese della famiglia Cybo sulla cui lapide sta scritto: “Durante il suo regno la scoperta di un Nuovo Mondo”, quando invece morì sette giorni prima della partenza delle caravelle da Palos; le molte mappe “impossibili”, antecedenti il 1492, che segnalano una terra oltre l´Oceano; il fatto che nel processo tra i discendenti di Colombo e i Reali di Spagna alcuni testimoni affermano che l´Ammiraglio possedesse un codice della biblioteca di Innocenzo VIII con conoscenze geografiche rivoluzionarie; l´ammiraglio turco Piri Reis che parla di una “pre-scoperta” da parte dello stesso Colombo…
Bene, avevo un nome e una teoria, seppur per grandi linee, non mi restava che approfondire il tutto.
Si intitola Inter Caetera la bolla emessa da papa Alessandro VI il 4 maggio 1493 per regolare la contesa di Spagna e Portogallo in merito ai territori del Nuovo Mondo. Il documento stabilì che il meridiano passante 100 leghe ad ovest dell’isola di Capo Verde costituisse il confine tra le terre appartenenti alla Spagna, ad ovest del meridiano, e quelle appartenenti al Portogallo, ad est del meridiano.
La divisione tracciata dalla bolla, comunque, non fu equa. La Spagna influenzò pesantemente la decisione, che di fatto escluse il Portogallo dall’America (Alessandro VI era di origine spagnola). La ragione per cui la bolla favoriva la Spagna fu individuata nel servizio che la nazione spagnola rendeva, o avrebbe reso, alla Chiesa di Roma.
La cosa non piacque al Re di Portogallo però e i due regni dovettero firmare l’anno dopo il Trattato di Tordesillas per la spartizione delle nuove terre.
Colombo si recò a Siviglia, ma i reali si erano trasferiti a Santa Fe. Colombo li raggiunse e nell’incontro, dove i reali erano propensi ad accettare di finanziare l’impresa, dettò le sue condizioni. Chiese il titolo di ammiraglio e la carica di viceré e “governatore delle terre scoperte” (titolo che doveva essere ereditario), la possibilità di conferire ogni tipo di nomina nei territori conquistati e, inoltre, una rendita pari al 10% di tutti i traffici marittimi futuri. Le richieste furono considerate eccessive e non si fece alcun accordo, per cui Colombo partì, ma venne richiamato e le richieste vennero accettate in caso di riuscita del viaggio.
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