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greenwarrior ha scritto:
Ne parlavo ieri con i miei figli. Dicevo loro che la tecnologia è utile ma non deve oscurare la capacità di guardarsi intorno. La razionalità non deve perdere terreno, non ha senso mandarsi sms quando i propri interlocutori sono a 100 metri da noi, fai due passi e parla con loro.
Il saper risolvere una moltiplicazione a mano è ancora utile a mio parere, come anche il saper riconoscere una pianta o un uccello. Aver idea su come cavarsela in caso di black out o peggio se dovesse venire a mancare quello a cui siamo abituati. Non credo che esistano app in grado di dirti come coltivare dei pomodori o come sopperire ad una prolungata mancanza di energia.
Tecnologia si, ma con un piano b disponibile.
01/04/2013, 12:55
Hannah ha scritto:greenwarrior ha scritto:
Ne parlavo ieri con i miei figli. Dicevo loro che la tecnologia è utile ma non deve oscurare la capacità di guardarsi intorno. La razionalità non deve perdere terreno, non ha senso mandarsi sms quando i propri interlocutori sono a 100 metri da noi, fai due passi e parla con loro.
Il saper risolvere una moltiplicazione a mano è ancora utile a mio parere, come anche il saper riconoscere una pianta o un uccello. Aver idea su come cavarsela in caso di black out o peggio se dovesse venire a mancare quello a cui siamo abituati. Non credo che esistano app in grado di dirti come coltivare dei pomodori o come sopperire ad una prolungata mancanza di energia.
Tecnologia si, ma con un piano b disponibile.
Ci sono app anche per imparare a coltivare i pomodori...Io sono molto aperta alla tecnologia però mi piace anche sperimentare.
Oggi mostravo a mia cognata, poco tecnologica, le "meraviglie" del mio aggeggio. Tutto dipende da come si usano. Rispetto alla tv che ci rende un po' passivi, certe tecnologie permettono nuove opportunità stimolanti. Io ho potuto imparare i nomi delle mie piantine grasse. Non sapevo di avere un'echinopsis subdenudata e così via. O poter guardare la posizione degli astri nel cielo e poi uscire fuori e guardarli dal vivo e sapere che quella luce rossa nel cielo si chiama Aldebaran e altro ancora. Forse i più giovani corrono più rischi perché il virtuale può superare il reale.