15/05/2013, 18:21
15/05/2013, 18:33
15/05/2013, 18:49
15/05/2013, 18:52
15/05/2013, 19:08
BOBBY ha scritto:
Io ho una visione fortemente impopolare sul tema legislazione sul Lavoro.
Non riesco a comprendere come è possibile che in questo ambito NON esistano, ormai da decenni, regole di effettiva uguaglianza tra i cittadini.
Lavoratori a tempo indeterminato superprotetti che lavorano a fianco di lavoratori precari che non hanno nessun diritto ma magari faticano il doppio e guadagnano la metà.
Lavoratori degli enti pubblici intoccabili anche se sono tra i meno produttivi e lavoratori del privato che si possono licenziare con tanta facilità anche se si fanno un mazzo così.![]()
Lavoratori di piccole aziende con orari super flessibili e alta licenziabilità e lavoratori di aziende mastodontiche, ma decotte, che riescono ad arrivare fino alla pensione lavorando 8 ore con una precisione cronometrica alla Fantozzi (non un secondo di più, altrimenti giù in piazza a protestare...) [}:)]
Lavoratori autonomi bistrattati (parlo di piccole ditte individuali) perché considerati evasori e poco di buono e lavoratori dipendenti che invece le tasse le pagano tutte, anche se la produttività è una delle più basse al mondo (ma "pagano le tasse" e quindi guai a criticarli...).
Una vera riforma del lavoro, che in Italia non ci sarà mai, dovrebbe ridurre una volta per tutte queste differenze e trattare TUTTI allo stesso modo, con una sorta di CONTRATTO NAZIONALE UNICO che stabilisca diritti e doveri UGUALI per TUTTI.
Se qualcuno è licenziabile lo deve essere nella stessa misura in cui lo sono TUTTI gli altri. Se qualcuno ha dei diritti i suoi diritti dovrebber essere uguali a quelli di TUTTI gli altri.
Forse l'unica vera differenza incolmabile, ineliminabile, è quelle tra autonomi e subordinati, per ovvie ragioni. Ma anche qui bisognerebbe cominciare a pensare che tutti dovrebbero lentamente spostarsi verso l'autonomia piuttosto che verso la subordinazione. Il lavoro dipendente di una volta... NON CE LO POSSIAMO PIU' PERMETTERE!
15/05/2013, 19:18
Ok Mik obiezione accolta e legittima,noi siamo qui per ottenere non per perdere diritti,questo è il nostro scopo.mik.300 ha scritto:BOBBY ha scritto:
Io ho una visione fortemente impopolare sul tema legislazione sul Lavoro.
Non riesco a comprendere come è possibile che in questo ambito NON esistano, ormai da decenni, regole di effettiva uguaglianza tra i cittadini.
Lavoratori a tempo indeterminato superprotetti che lavorano a fianco di lavoratori precari che non hanno nessun diritto ma magari faticano il doppio e guadagnano la metà.
Lavoratori degli enti pubblici intoccabili anche se sono tra i meno produttivi e lavoratori del privato che si possono licenziare con tanta facilità anche se si fanno un mazzo così.![]()
Lavoratori di piccole aziende con orari super flessibili e alta licenziabilità e lavoratori di aziende mastodontiche, ma decotte, che riescono ad arrivare fino alla pensione lavorando 8 ore con una precisione cronometrica alla Fantozzi (non un secondo di più, altrimenti giù in piazza a protestare...) [}:)]
Lavoratori autonomi bistrattati (parlo di piccole ditte individuali) perché considerati evasori e poco di buono e lavoratori dipendenti che invece le tasse le pagano tutte, anche se la produttività è una delle più basse al mondo (ma "pagano le tasse" e quindi guai a criticarli...).
Una vera riforma del lavoro, che in Italia non ci sarà mai, dovrebbe ridurre una volta per tutte queste differenze e trattare TUTTI allo stesso modo, con una sorta di CONTRATTO NAZIONALE UNICO che stabilisca diritti e doveri UGUALI per TUTTI.
Se qualcuno è licenziabile lo deve essere nella stessa misura in cui lo sono TUTTI gli altri. Se qualcuno ha dei diritti i suoi diritti dovrebber essere uguali a quelli di TUTTI gli altri.
Forse l'unica vera differenza incolmabile, ineliminabile, è quelle tra autonomi e subordinati, per ovvie ragioni. Ma anche qui bisognerebbe cominciare a pensare che tutti dovrebbero lentamente spostarsi verso l'autonomia piuttosto che verso la subordinazione. Il lavoro dipendente di una volta... NON CE LO POSSIAMO PIU' PERMETTERE!
ma io non capisco questo ragionamento diffuso..
invece di estendere i diritti a quelli che non ce l'hanno..
si tolgono a quelli che ce li hanno..
strano concetto di uguaglianza.................
15/05/2013, 19:57
Giovannini gia mette in guardia "vedremo quello che potremo fare in termini nazionali ma dobbiamo tener conto degli accordi con l'europa"Atlanticus81 ha scritto:
Io credo che la priorità sia quella di sostenere i consumi e al contempo rilanciare la piccola-media impresa, vero fulcro dell'economia italiana agevolando l'assunzione di giovani e la ricollocazione della forza lavoro "anziana" disoccupata e in difficoltà ad essere reintrodotta nel mercato del lavoro anche ipotizzando percorsi di uscita attraverso meccanismi di welfare.
Non sono fiducioso nelle ricette che verranno partorite da questo governo filo-europeista e bilderberghiano mondialista poiché so che nulla di buono potrà essere fatto senza rivedere radicalmente diversi aspetti del NWO (ovvero dell'attuale sistema socio-economico-politico).
Due concetti:
- globalizzazione
- sovranità monetaria
Senza toccare questi temi mi dite quale riforma del lavoro sia possibile realizzare?
Come tuteli la piccola-media imprenditoria italiana in un mondo globalizzato?
Come sostieni i consumi, come aiuti gli investimenti in innovazione e infrastrutture (quelle utili, non la TAV o il ponte sullo stretto) se sei vincolato al pareggio di bilancio e alle priorità di risanamento imposte dalla UE?
Senza crescita non c'è creazione di posti di lavoro, questo è evidente.
Come è evidente che un governo targato PD/PDL (ovvero filoeuropeista e bilderberghiano) tenderà a soddisfare gli obiettivi dell'agenda mondialista ovvero la precarizzazione della forza lavoro, la riduzione del costo del lavoro in termini reali e la riduzione dei diritti dei lavoratori di modo da consentire alle grandi multinazionali di affrontare la concorrenza dei paesi in via di sviluppo e, cosa non da sottovalutare, lasciare ai private equity e agli hedge fund di derivazione bancaria, terreno libero per investire i propri capitali in aziende in crisi togliendo gli asset produttivi e la ricchezza del paese di residenza internazionalizzando l'impresa e il capitale.
Qualsiasi riforma del lavoro, non toccando i problemi fisiologici del sistema economico, non può pertanto che essere, nella migliore delle ipotesi inefficace. Siccome il governo è in malafede sarà inoltre dannosa.
15/05/2013, 21:06
Ronin77 ha scritto:
Aggiungo che la precendente ed inutile riforma del lavoro della Fornero,forse in una sola norma poteva essere forse utile,ma che miracolosamente non viene applicata.
Per spiegarvela a grandi linee una azienda alla scadenza del contratto di lavoro di un precario avrebbe dovuto applicare uno stacco di tre mesi prima di poter proseguire con un nuovo contratto del lavoratore.
Questo,secondo la fornero avrebbe dovuto spingere una azienda ad ssumere a tempo indeterminato un lavoratore precario da anni nella stessa azienda,ma ben inserito e capace nello svolgere il suo lavoro per non doversene privare per tre mesi,facendo leva sul fatto che un lavoratore gia pratico del mestiere è meglio che uno nuovo al quale gli si deve insegnare tutto.Ovviamente dipende dal tipo di lavoro.
Questa norma sembra la prima cosa che vuole cancellare il governo Letta.
Difficile giudicarla perchè come dicevo per miracolo non viene applicata.
15/05/2013, 21:44
15/05/2013, 23:04
15/05/2013, 23:14
Questo adrebbe un'attimino regolarizzato a livello europeo,forse mondiale livellando il costo del lavoro rapportato alla valuta monetaria del paese con delle tassazioni.Thalita ha scritto:
I lavori sono stati esternalizzati all'estero in paesi con una manodopera molto conveniente, questo, oltre a lacrime e sangue dei colleghi colpiti, ha portato anche a rallentamenti delle attività che ricadono indirettamente sui servizi prestati ai clienti e che alla lunga secondo me si trasformeranno in disdette di contratti.
15/05/2013, 23:22
15/05/2013, 23:24
15/05/2013, 23:29
Se Enrico Letta avesse detto: ci riprendiamo la Banca d’Italia nazionalizzandola
15/05/2013, 23:39
Ricambio lavorativo essenziale,se allughi i tempi di pensionamento saturi i posti di lavoro.superza ha scritto:
Io credo che questo governo non porterà a nulla di buono sotto il punto di vista del lavoro, delle 2 l'una:
A) sono idioti,
B) vogliono perpetrare APPOSTA un disegno di dimezzamento dei salari e del welfare, per competere a lungo termine con il sud est asiatico.
E' assurdo, contraddittorio e da milioni di calci in culo per non dire peggio, il modello e le misure proposte.
Ma come diavolo si può pensare di risolvere il problema aumentando da un lato la flessibilità in entrata ma tappando dall'altra l'uscita, ritardando l'età pensionabile a 68-70 anni, a che serve se non crei nuova occupazione con investimenti?
Ma come diavolo si può pensare di risolvere il problema detassando i giovani neoassunti, se non volendo perpetrare volutamente un dimezzamento dei costi del mercato del lavoro, perchè con questo modello parliamoci chiaro, non fanno altro che favorire la chiusura di ditte che mettono per strada 50-enni che prendono 1600 e pagano 800 di tasse per poi riaprire assumendo giovani a 1000 euro e che pagano 100 di tasse...
Come minchia li fanno i conti, come sostengono poi la spesa pubblica se non tagliando la metà dei servizi ai cittadini? (e fa match pienamente con il punto B di cui sopra)
E' tutta fuffa è un piano stolto.. e a mio avviso volutamente.
Il lavoro è la diretta conseguenza della necessità di "fare cose", la necessità di "fare cose" è diminuita in generale per via di informatizzazione, automatizzazione e ciliegina sulla torta per i paesi occidentali, per via della delocalizzazione delle rimanenti "cose da fare" in quei luoghi ove il lavoro costa un decimo, come dice sopra giustamente Thalita
(anche io sono 5 anni che mi scontro con unità lavorativa della mia multinazionale, delocalizzate a scapito della qualità del servizio)
Quello che si può fare quindi è solamente UNA cosa; aumentare la necessità di "fare cose". ma seriamente non assumendo 40.000 guardie forestali per curare il monte amiata (esempio fatto a caso).
Non con i palliativi indicati da questi 4 dementi (o furboni a seconda dei punti di vista)
e ci vorranno molti anni, secondo me, come?
1)Investire in un piano decennale di infrastrutture industriali e ventennale in ricerca energetica, il cui scopo sia la totale autonomia energetica, indebitandosi a tassi di costo del denaro; Se non è possibile bussando cassa alla BCE, si venda parte dell'oro per finanziarsi o si esca dall'euro assieme ad altri 2-3 paesi europei con le tue stesse esigenze di investimento, consorziandosi (da soli è troppo rischioso).
2)Abbassare le tasse sul lavoro di 15 punti portandole sotto o in linea con la media europea; 5 punti a favore del dipendente, 10 punti a favore del datore di lavoro
3)Visto che i dazi non si possono fare, almeno creare una serie di "bollini" da applicare su ogni merce, che certifichino la catena produttiva di ogni prodotto fornendo uno sgravio d'IVA che so... di 6 punti ai prodotti interamente assemblati in italia di 3 punti ai prodotti fatti in europa.
A questo punto le "cose da fare" aumenteranno perché la maggior parte di chi ha delocalizzato sbaraccherà da cina bulgaria romania etc etc per riaprire in un mercato diventato improvvisamente più competitivo (e molte società non vedono l'ora di poterlo fare avendo le condizioni giuste, fidatevi, ora delocalizzano e poi si pentono quando vedono che poi ne servono 3 di malesi per fare il lavoro di un europeo...)
4)Per chiudere il cerchio e favorire poi il ricambio lavorativo, riformare l'INPS possibilmente abolirla: La pensione può essere contributiva con rendimento certificato come i fondi pensione, (fatevi i calcoli chi ha un contratto, di quanto si versa all'inps nel corso della vita lavorativa, se fosse rivalutato anche solo al 2% si avrebbe il 120% dello stipendio altro che il 60%, il che vuol dire che si necessiterebbe di lavorare di meno, basterebbero 25-30 anni di contributi per raggiungere 80% dello stipendio il che vuol dire fuori dal lavoro a 55-60 anni) Chiaramente abolite le pensioni d'oro.
5)Visto che hai abbassato così tanto le tasse però poi metti galera per l'evasione fiscale fraudolenta
6) Tagli i costi dello stato anche a costo di diminuire temporaneamente i servizi.
Ma i piani europei sono altri, chi comanda i burattini di bruxelles ha già deciso differentemente e su altri tavoli....