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Racconto di Fantascienza - Consciousness

09/09/2013, 20:58

Immagine




L'immagine appariva quasi gommosa.
I contorni traballanti tradivano l'incombere di un imminente, quanto raro, evento cosmico.




Il tramonto aveva da poco lasciato il palcoscenico celeste ad una tersa serata di primavera, vestita da un cielo punteggiato di stelle in qualsiasi direzione.
Le poche velature regalavano a qualche astro una luminosità lievemente opaca, ma l'intera volta celeste era ben visibile.

Quella notte in molti stavano osservando il fenomeno, con la consapevolezza che ciò che stavano guardando non era accaduto tantissimo tempo prima, ma si stava verificando in quel preciso momento.


L'astronomia aveva beneficiato anch'essa, come molte altre nobili scienze, dei progressi enormi della meccanica quantistica. Grazie all'individuazione delle correlazioni speculari date dall'entanglement fotonico, era ora possibile osservare in tempo reale l'intero Cosmo, azzerando le distanze osservative.

I nuovi temposcopi quantici erano dei telescopi particolari, che sfruttavano questa nuova possibilità.

In molti ne possedevano uno.

Lei ne aveva addirittura un'intera dotazione. Modelli con caratteristiche diverse, messi a disposizione dal centro ricerche dell'Università dove collaborava come apprezzatissima aiutante di laboratorio.

Aily era una studentessa tra le più promettenti, con una passione per la scienza tramandatale dalla famiglia di scienziati nella quale era nata poco meno di trent'anni prima.
Conosceva ottimamente l'utilizzo dei nuovi mezzi che la tecnologia del 27esimo secolo metteva a disposizione soprattutto in ambito astronomico.

Tra vasi di merulee lunari e rose canine, quasi poggiato sulla ringhiera in plastimonio duttile, la corta figura del suo Quantumscope NTJ 5 puntava verso l'infinito.

La scienza astronomica aveva compiuto passi da gigante. Tanto da poterle fare osservare un buco nero distante 7 miliardi e mezzo d'anni luce, vedendolo delle dimensioni di una nocciola.
Mentre rimodulava gli ultimi 2 picocursori d'ottimizzazione, un lampo virtuale s'accese tra le sinapsi del suo cervello.

L'olofono le si materializzò davanti, a mezz'aria.
Caratteri luminosi che delineavano una precisa frase, apparirono dal nulla, sospesi nell'etere:

-Contatto richiesto da Evy Lioben. Per accettare, pensare "si"-

Abbassò lo sguardo...

-Se mi sta cercando adesso...dev'essere urgente-

Rialzò lo sguardo verso l'olofono. La parola "yes" apparve nella sua mente.
Nello stesso momento il viso agitato di Evy, la sua amica e collega del laboratorio universitario, prese forma nell'aria di fronte a lei, impalpabile quanto assolutamente realistico.

-Aily...sembra proprio che i tuoi dati siano esatti...dovrebbe accadere tra poco...un'ora al massimo!-

Non ebbe un particolare sussulto, alla notizia. Era da tempo sicura che quel buco nero a cui si riferiva la giovane amica, stava per dare spettacolo.
Un moto di autolusinga, le salì pian piano dallo stomaco, per estendersi alla bianca epidermide. Si trasformò in un piacevole fremito che le rizzò i pochi e morbidi peletti biondi, su entrambe le braccia.
Lei aveva corretto i dati.
A lei si doveva la scoperta dell'imminente evento.

Uno dei primi osservabili dopo l'affinazione e accettazione definitiva da parte di tutto l'ambiente etico-scientistico terrestre, della bicentenaria teoria a riguardo dei buchi neri.

-Evy...danne notizia subito al Prof Hollen. Provvederà ad avvisare chi di dovere. Noi gustiamoci questo miracolo, nel frattempo.-

L'amica annuì, e chiuse la comunicazione.
L'olofono si smaterializzò, riposizionandosi tra i file della matrice domotica.

Si rimise al lavoro sul suo temposcopio.

I contorni della voragine scura erano sempre più animati. Tutto intorno ad esso, una calma cosmica quasi innaturale.
Nessun tremolio avvolgeva le stelle nel resto dell'inquadratura. L'intera volta celeste pareva attendere l'imminente cataclisma col fiato sospeso.
Era un segno tangibile che l'ottimizzazione picometrica era al massimo.
Aily sentiva che era il momento. Accese il saverfound, e lo calibrò sul temposcopio.

Da quel momento, ogni immagine veniva salvata sulla matrice scientifica da polso che portava al braccio sinistro.

Deviò un'ulteriore impulso domotico dalla matrice del temposcopio al murovisore del salotto.
Entrò in casa, lasciando socchiusa la finestra molecolare del terrazzo, e si accomodò sul divano.

Pensò che era l'ora di stapparsi una birra. Il robot d'appoggio non tardò a materializzarsi, con il canonico vassoio sul quale una bottiglia di TitanuSpaten, faceva compagnia al solito cestellino di frutta secca proveniente da mezzo Sistema Solare.

Era il contenuto del file associato al pensiero "birrozza gelata".
Uno dei miliardi di file d'azione domotica che "arredavano" qualsiasi dimora terrestre.
Personalizzabile in tutto e per tutto, ovviamente.
Su altri pianeti, alcuni di questi confort ancora mancavano, ma gli avamposti più vecchi, come quelli lunare e marziano, stavano raggiungendo gli standard abitativi terrestri.

Soprattutto sulla Luna, che dopo l'atmosferizzazione del 25 secolo, viveva da tempo come una vera e propria "Terra2".

Il murovisore inquadrava con una nitidezza pressoché assoluta, il black hole in collasso.

La tensione dell'attesa, assente sino a pochi minuti prima, era adesso in esponenziale crescita.
Sapeva che stava assistendo all'evento tra gli eventi.
Si sentiva parte di un'emozione comune, retaggio di quell'empatia che da anni si sapeva correlasse tutti i pensieri umani ad un solo, globale, "cervello sociale".

L'anello dalle movenze gommose, che delimitava l'immenso buco nero in collasso, cominciò ad illuminarsi.
Una gamma infinita di scale cromatiche, iniziò a danzare sulla parete di fronte a lei...
Un cerchio rosso si allargò velocemente dal centro del buco nero....ne superò i contorni e, ad una velocità ancor maggiore, si restrinse su se stesso.
Un lampo di bianchissima luce formò una croce.
Poi più nulla.

Da ognuno dei due lucenti occhi verdi, le scese una lacrima.
Un'emozione intensa e profonda la pervase, lasciandola per un breve istante ancora incapace di realizzare appieno la grandezza assoluta di ciò a cui aveva assistito.

Le tornò alla mente la lezione accademica del penultimo anno.

"Gli studi di Goler-Masserln, del 25° secolo, e le relative confutazioni di tutti i comitati scientifici terrestri, ci dicono che il nostro non è l'unico Universo. E sappiamo che alcuni eventi, in vari di questi Universi, sono correlati tra loro.
Per esempio, è risaputo che nel momento del collasso di un buco nero in un Universo, corrisponde il relativo, contemporaneo collasso di altri buchi neri in altri Universi.
Come ben saprete..."


Già.
Lo sapeva bene.
E adesso aveva anche assistito.

Un buco nero che collassa su se stesso.
Lo aveva fatto davanti ai suoi occhi. E sapeva che in altri Universi era accaduto lo stesso evento.

La Teoria di Goler-Masserln asseriva inoltre che tutti questi buchi neri proiettavano il loro implodere in un solo specifico punto, al di fuori di ogni Universo.

Quasi singhiozzò.
Un brividò le corse lungo la schiena.
Lei era lì.
Lei aveva osservato e fatto osservare.

Era stata la divulgatrice che aveva permesso per la prima volta, a miliardi di persone, di assistere a questo miracolo cosmico.

Pensò all'ultimo passaggio della Teoria Multiversale di Goler-Masserln...



...come ben saprete, questo contemporaneo implodere, genera la nascita di un nuovo Universo...così come fu generato quasi 15 miliardi di anni or sono, l'Universo in cui viviamo...


Non riuscì a trattenere un pianto commosso, di pura gioia.
Quell'Universo appena nato, in quel punto lontanissimo dove la materia annichilita di milioni di Universi si era rimaterializzata...lo sentì un po' anche suo.


The End.

09/09/2013, 21:11

Potrebbe non essere così lontano dalla realtà...

[;)]

[:p]

09/09/2013, 21:16

Sarebbe fantastico assistere alla nascita di un neouniverso, una sorta di parto cosmico [:)]
Grazie Rigel, come al solito piacevolissimo racconto... [^]
..al prossimo!! [;)]

10/09/2013, 18:25

Caro Atlanticus...sai, meglio di altri, come la penso. (Più o meno...) [;)]

Non è tanto questione di se, ma di quando...
Il tuo medesimo pensiero lo porto, con altre parole e con estrema convinzione, anche nella mia firma. [:24]

Shighella...sono lusingato per le parole d'apprezzamento. [:I]

Ad essere onesto, anche questo miniracconto lo inserii tempo fa sul forum di Ufoonline. Non è quindi "nuovo di pacca".
L'ho però corretto e perfezionato, prima di postarlo qui.

Solitamente questi brevi racconti nascono nello stesso momento in cui li scrivo. A braccio, come si suol dire...
Frutto di nottate nelle quali lascio correre la fantasia...senza troppo curarmi di correggere il tutto prima di postarlo.

Una passione nata da pochissimo, che risente della pressoché nulla esperienza. Chiedo quindi venia per le numerose imperfezioni...nelle quali spero d'incappare sempre meno, col passare del tempo e l'aiuto delle critiche costruttive che vi chiedo, ancora una volta, di muovermi...senza farvi alcun problema in merito. [:D]

Fa parte della natura umana, l'autocompiacersi oltre il proprio vero merito. Io non sono certo esente da questo difetto di fabbrica, e solo uno sguardo esterno può aiutare a correggere certi errori d'impostazione.

In questi giorni mi godrò finalmente qualche giorno di ferie. Magari troverò la verve di scrivere qualcosina di nuovo, favorito dal cazzeggio...soprattutto mentale.

Per ora, grazie ancora a tutti voi che mi leggete con piacere. [:)]

Hasta luego, amiguitos...a lo mas pronto posible [;)]

10/09/2013, 19:15

RigelDiOrione ha scritto:
Solitamente questi brevi racconti nascono nello stesso momento in cui li scrivo. A braccio, come si suol dire...
Frutto di nottate nelle quali lascio correre la fantasia...senza troppo curarmi di correggere il tutto prima di postarlo.

Personalmente penso che esista tutto quello che possa immaginare anche la fantasia più sfrenata e pure tutto quello che non si può nemmeno immaginare...se guardi questo video potrai constatare che anche uno dei massimi fisici attuali ha le tue stesse "fantasie"...

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