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Il mondo si sta ribellando agli Usa

24/11/2013, 12:38

Galtung: è un impero di assassini, il mondo ora si ribella

Scritto il 24/11/13

Il mondo si sta ribellando agli Usa: lo scandalo Datagate conferma che il centro dell’impero sta perdendo il controllo della periferia. Nel suo libro “This Town”, Mark Leibovich ritiene improbabile che il conglomerato politica-media di Washington riesca a trovare soluzioni a calamità tanto drammatiche come quelle che oggi ha di fronte Obama. La superpotenza sta letteralmente evaporando, sostiene Johan Galtung. Basta misurare la stizza di Angela Merkel di fronte alla scoperta di esser stata spiata dalla Nsa. O prendere alla lettera quello che ha dichiarato il generale Keith Alexander, direttore dell’intelligence digitale smascherata da Snowden: «Alla Nsa era stato richiesto da responsabili delle politiche Usa di scoprire le “intenzioni delle leadership” dei paesi stranieri». Alleati di cui Washington non si fida più: sta saltando il patto su si è retto l’Occidente per oltre mezzo secolo, protezione militare in cambio di obbedienza. Anche perché frana la moneta di scambio: il benessere, minacciato dalla grande crisi.

Finora, scrive Galtung in un post ripreso da “Megachip”, il sistema ha funzionato con élite di periferia disposte a servire il centro: «Per dire, Immagineuccidere in Libia, in Siria, quando richiesto; assicurare gli interessi economici del centro in cambio di un taglio sostanzioso, servendo culturalmente da testa di ponte». Affinché ciò funzioni, le élite devono credere nell’impero. «Si nascondono dietro belle parole – democrazia, diritti umani, Stato di diritto – usate come scudi umani». Ma attenzione: «I costi possono essere ingenti, i benefici in calo». Periferie irrequiete, rivendicazioni. O peggio: cresce «la sensazione che l’impero non stia funzionando, che avanzi verso il declino e la caduta», e quindi i satelliti «vogliono uscirne». E’ per questo che la Nsa li ha “marcati a uomo”. Certo, resta il club esclusivo degli “affidabili”: Canada e Gran Bretagna, Australia e Nuova Zelanda. Chi sono? Famigerati stragisti e genocidi, risponde senza esitazioni il grande sociologo norvegese.

Per Galtung, gli Usa e gli eredi del Commonwealth sono «un circolo di paesi selezionati su base razzista-culturalista». Sono tutti «bianchi e anglo, uccisori di popoli indigeni ovunque», gli Usa degli indiani nativi, il Canada idem. L’Australia ha sterminato gli aborigeni, la Nuova Zelanda ha emarginato i maori. Quanto al Regno Unito, ha compiuto stragi dappertutto, «facendo sì che gli altri si lanciassero su quel pendio scivoloso del genocidio e del sociocidio». Attenzione: «Lo sanno. Sanno che la maggioranza del mondo è costituita da quel tipo di genti che loro hanno ucciso, e sentono intensamente di dover restare insieme, diffidando dei non-membri». Ma gli Usa «spiano il partito laburista e il Parlamento britannici». E, insieme, Washington e Londra a loro volta spiano Canada, Australia e Nuova Zelanda. La Germania? Grosso problema: «Vuole entrare nel circolo al fine di un altro 5+1, per godere del potere di veto del Consiglio di Sicurezza Onu». Dettaglio: «La razza non è un problema, ma la cultura sì», perché i tedeschi «non sono anglo».

Tanto più l’impero declina, osserva Galtung, quanto più ci si aspetta di spiare ancora per identificare il nemico all’interno. «Com’è la condizione dell’impero? Non buona». In Afghanistan, gli Usa «hanno guadagnato delle basi e un oleodotto», ma possono anche perdere tutto. L’Iran sta accrescendo la sua leadership in Medio Oriente e nel Golfo, le conquiste imperiali in Iraq non sono al sicuro, l’operazione di spaccatura della Siria è fallita. Un vero disastro in Egitto: «Gli Usa hanno frainteso la situazione nel suo insieme, sono arenati in una scelta fra due mali che non padroneggiano». In Libia, «altro fraintendimento, senza capire come un imperialismo laico occidentale (Italia-Regno Unito-Francia-Usa-Israele) abbia acceso un risveglio islamista (anziché arabo) e berbero-tuareg (anziché arabo)». Poi, ovviamente Israele: che spia la stessa élite Usa («la politica della coda che muove il cane»), mentre Tel Aviv ha contro anche i media, e si contorce Immagine«nella morsa angosciosa fra uno Stato ebraico e la democrazia», con di fronte «uno scenario sudafricano».

Quanto ai Brics, siamo di fronte a una vera e propria orchestra sinfonica anti-Usa. In Brasile, la presidente Dilma Rousseff, è stata la prima a parlare all’Assemblea Generale dell’Onu con una critica devastante del programma spionistico Nsa, richiedendo server Internet alternativi. In Russia, Putin «può aver posto termine alla crisi siriana in quanto parte di una crisi generale del Medio Oriente – come Gorbaciov pose fine alla guerra fredda, non alla perenne guerra e minaccia di guerra Usa – richiedendo una fine alle armi di distruzione di massa, comprese quelle nucleari, nella regione». In Cina, l’agenzia mediatica Hsinhua si è appellata a una deamericanizzazione generale e a una fine del dollaro come “valuta di riserva mondiale”, proponendo «un paniere di valute», non più una sola moneta. «I “capi esteri” lo sanno – conclude Galtung – e tradirebbero i rispettivi popoli qualora non esplorassero le opzioni. La questione è come, quando». I satelliti di Washington «possono usare lo spionaggio Nsa come pretesto per ritirarsi dall’impero». Prima mossa: cancellare, o ritardare, il super trattato Ttip (Trans-Atlantic Partnership) con cui le multinazionali Usa progettano di sostituirsi – per gli arbitrati legali – alla magistratura dei paesi vassalli. Come uscirne? Servirebbe una leadership straordinaria, di cui non c’è traccia.

[align=right]Source: Galtung: è un impero di assas...l mondo ora si ribella | LIBRE [/align]

24/11/2013, 12:59

Sono quasi completamente d'accordo con l'articolo. C'è un "ma"! Quello che temo è che l'impero difficilmente si lascerà soffiare il potere senza reagire ed è quasi scontato che l'unico sistema che hanno per riaffermare la loro leadership è una guerra su vasta scala. Ci hanno provato con la Siria ed hanno fallito. Secondo voi ora cosa dovremmo aspettarci?

24/11/2013, 14:35

Messaggio di Wolframio
[ La Germania? Grosso problema: «Vuole entrare nel circolo al fine di un altro 5+1, per godere del potere di veto del Consiglio di Sicurezza Onu». Dettaglio: «La razza non è un problema, ma la cultura sì», perché i tedeschi «non sono anglo».




E' vero, gli anglosassoni per certi aspetti si sentono vicino alla Gemania, per altri la temono. E' una specie di rispetto venato di paura. Io ho notato che gli olandesi fungono da nodo di collegamento tra la Germania ed il mondo anglosassone, perché la loro lingua è abbastanza vicina al tedesco ma al tempo stesso più vicina all'inglese di quanto non sia il tedesco. Una specie di via di mezzo. Inoltre nelle due guerre mondiali dichiararono la propria neutralità, anche se di fatto si sono fatti la seconda guerra mondiale a fianco degli anglosassoni e contro i tedeschi; ed anche come mentalità sono molto anglicizzati, ma pur sempre un po' tedeschi. Infine tradizionalmente in Olanda non meno che in Inghilterra è da secoli ben presente quella cultura dell'alta finanza internazionale che ultimamente ha gettato ogni maschera e sta mostrando apertamente il proprio volto di spietata rapinatrice dei legittimi beni altrui. Insomma l'Olanda è più "anglo" della Germania e rappresenta una specie di utile paciere tra i due cugini non sempre amici, una specie di cuscinetto neutro non ostile agli angli.
Ultima modifica di quisquis il 24/11/2013, 14:39, modificato 1 volta in totale.

24/11/2013, 19:27

Per quanto riguarda il Canada, di rigore non potrebbe essere considerato totalmente "anglo" per via del Quebec francofono. A questo proposito di recente mi è capitato di parlare con un Canadese anglofono dell'Ontario; quando gli ho chiesto cosa ne pensasse delle rivendicazioni indipendentiste avanzate da parte dei" Quebecois" francofoni ha avuto un moto di vero odio che non mi sarei mai aspettato; pieno di disprezzo mi ha detto che non gli converrebbe farlo, perché perderebbero alcuni sovvenzionamente statali e perché non sono il motore economico del paese, a differenza dell'Ontario dove invece si concentra il grosso della popolazione canadese e il cuore dell'industria del paese; allora ho insistito, chiedendogli se sapesse parlare francese, mi ha detto di no, che glielo avevano fatto studiare a scuola ma si è scordato tutto, che come lingua non vale niente e non serve a niente e che piuttosto per loro sarebbe utile studiare lo spagnolo.

25/11/2013, 20:53

mi ricito da un citazione.... [;)]

"... negli ultimi anni il mondo si e' reso conto che non ha bisogno dell'america per vivere...ma l'america ha bisogno del mondo per poterlo fare.."

tutto qui ne piu' ne meno [;)]
Ultima modifica di Diego il 25/11/2013, 20:54, modificato 1 volta in totale.

26/11/2013, 13:17

Si però quando con bruce willis ci hanno salvato dall'armageddon eravo tutti li ad applaudirli...

Quando will smith ci ha salvato dagli alieni in independence day idem.

Senza citare poi quello che hanno fatto gli avengers...

Mondo ingrato [:o)]


Comunque mi sento di quotare il post di diego,in poche parole descrive come stanno le cose. [|)]


Diego ha scritto:

mi ricito da un citazione.... [;)]

"... negli ultimi anni il mondo si e' reso conto che non ha bisogno dell'america per vivere...ma l'america ha bisogno del mondo per poterlo fare.."

tutto qui ne piu' ne meno [;)]

26/11/2013, 13:41

Personalmente ritengo che sia un po come per la gente: ognuno ha bisogno l'uno dell'altro, ed è giusto che sia così ... Poi, ogni tanto, si trova qualcuno che fa il ... puzzone! [:)]
Ma ritengo comunque l'America, ancora una grande democrazia. Non per niente è quella che ha accolto razze, confessioni e culture da tutto il mondo.

26/11/2013, 14:39

Ciao Massimo...gli U.S.A intendi vero ?
Non esistono vere democrazie ma solo oligarchie implementate in modo da assomigliare alle democrazie teoriche.
Gli U.S.A di adesso accolgono sì razze, persone da ogni parte del mondo...basta vedere la massa di laureati di ogni paese che ogni anno vanno laggiù.
E non è che ti diano "uno stipendio" senza avere contropartite che vanno bene al di là di quella economiica.
Qui si parla di predominio sul resto del mondo.
Che gli U.S.A mantengono e manterranno con ogni mezzo convenzionale o molto poco convenzionale.
Gli U.S.A sono il modello classico di riferimento per identificare cosa oggi significhi la razza umana e la sua civiltà quanto a contraddizioni ed ipocrisie varie.
Sono la confederazione di stati a più elevato contenuto di segreti, agenzie governative ecc. ecc.
Lo statunitense medio è ancora se possibile più illuso di quello italiano/europeo che è oggi invero abbastanza disilluso.
Sono illusi di vivere in una democrazia...
Sono illusi che i loro beati emendamenti e la Costituzione che si sono dati li preservi dal non venire spiati e se necessari privati di ogni libertà per arrivare all'omicidio oscuro lugubre e quanto di altro.
Tra l'altro come anche l'Italia sono stati "fondati" da massoni...non dal panettiere e barbiere sotto casa.
Gli U.S.A si sono di fatto autoproclamati custodi di tutto e di più.
Negli U.S.A durante la WWII c'era di sicuro una parte di "persone che contavano" che avrebbero visto di buon occhio la realizzazione di quanto Philip K. Dick postula ed immagina ne "L'uomo nell'alto castello".
Questo ed anche altro ovviamente.
Noi italiani non siamo niente altro che una succursale in Europa degli U.S.A di cui abbiamo preso ed assimilato anche il sistema di istruzione che piano piano tenderà sempre più a quello "di riferimento" in cui le persone si laureano con test semestrali a crocette in uno dei vari college.

Marco1971.

26/11/2013, 14:49

Ronin77 ha scritto:
Comunque mi sento di quotare il post di diego,in poche parole descrive come stanno le cose. [|)]


Diego ha scritto:

mi ricito da un citazione.... [;)]

"... negli ultimi anni il mondo si e' reso conto che non ha bisogno dell'america per vivere...ma l'america ha bisogno del mondo per poterlo fare.."

tutto qui ne piu' ne meno [;)]



Quotone planetario.... [^]

26/11/2013, 16:19

Sarei stato sorpreso del contrario, su questo forum! [:D]
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