Prima dell'arrivo della restante combriccola vi parlo un pò della storia del gatto in particolare del rapporto uomo-gatto di cui si ha traccia già nei dipinti funerari egizi del 2600 a.c.
Il periodo d'oro
I gatti allora se la passavano veramente bene : erano considerati come la manifestazione terrena di importanti divinità, per questo fu consacrato prima alla dea Iside poi a Bast (la Dea gatto) quindi venerato, coccolato, nutrito con cibi raffinati e ornato con pietre preziose.

Chi osava ucciderlo rischiava molto, era prevista la pena di morte. E quando abbandonava la vita terrena veniva addirittura imbalsamato e sepolto come una persona. Intorno al 1850 fu scoperto un cimitero che ospitava oltre 3000 mummie feline.
Una curiosità storica : secondo una leggenda diffusa, ma di origine tarda (risale a Polieno, autore macedone del II secolo), durante la battaglia di Pelusio (525 a.C.), combattuta tra i Persiani, guidati dal re Cambise II, e gli Egiziani condotti dal faraone Psammetico III, il quale era appena succeduto al padre Amasi, che aveva già organi,la vittoria persiana fu dovuta semplicemente all'astuzia del re persiano. Sapendo che per gli Egizi i gatti erano sacri, egli fece legare alcuni felini agli scudi dei propri soldati; gli Egiziani, vedendo tale fatto dalle mura, si rifiutarono di combattere e si arresero. È da rilevare tuttavia come lo storico Erodoto, sempre pronto a riferire aneddoti pittoreschi, non faccia il ben che minimo accenno alla vicenda.
Seguendo le rotte commerciali, il gatto si diffuse poi presso i romani ed i greci che se ne servirono in particolare per difendere i granai dai topi.

Attraverso l'Egitto si diffuse anche nei Paesi arabi dove in poco tempo rubò la scena al "sacro" cavallo.
Secondo una leggenda anche Maometto aveva la sua gatta, Muezza, e si narra che un giorno, pur di non disturbarla mentre dormiva accanto a lui, preferì tagliarsi la manica del vestito.
Il periodo neroIl gatto fu demonizzato nell'Europa cristiana durante la maggior parte del Medioevo, a causa dell'adorazione di cui era stato l'oggetto in passato da parte dei pagani. Nella simbologia medievale, il gatto era associato alla sfortuna e al male, soprattutto quando era nero, e anche all'essere sornioni e alla femminilità. Era un animale del diavolo e delle streghe. Gli si attribuivano dei poteri soprannaturali, tra cui la facoltà di possedere nove (o sette per alcuni Paesi, tra cui l'Italia, in cui la religione lo considera un numero sacro) vite. Nella notte di San Giovanni, nelle piazze, venivano bruciati vivi centinaia di gatti rinchiusi in ceste assieme alle donne accusate di stregoneria.
Si ritiene che le differenti epidemie di peste, dovute alla proliferazione dei ratti, fossero una conseguenza della diminuzione del numero dei gatti.
L'età modernaMalgrado delle nobili eccezioni come i cistercensi o il persiano bianco di re Luigi XV di Francia, il gatto non conobbe un vero ritorno di immagine fino al romanticismo. Nel 1800 divenne l'animale romantico per eccellenza, misterioso e indipendente tornando ad essere un animale da compagnia.
La prima esposizione felina fu organizzata a Londra il 13/07/1871.

Fonte :
http://www.gattomania.it/storia.htm
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Dea Imperfetta il 09/02/2014, 10:21, modificato 1 volta in totale.