22/08/2014, 00:52
Lo scontro tra i caccia “tornado” diventa un mistero: sono scomparsi dai radar prima dell’impatto
giovedì 21 agosto 2014, 16:42 di Peppe Caridi
La Procura di Ascoli Piceno ha disposto l’acquisizione dei tracciati radar relativi ai voli militari effettuati sulla dorsale adriatica il 19 agosto e tutte le comunicazioni radio avvenute tra le basi dell’Aeronautica Militare e i piloti dei due Tornado precipitati dopo uno scontro in volo. Lo si apprende da fonti qualificate. In particolare, sempre secondo quando si apprende, gli investigatori stanno acquisendo i documenti presso quattro diverse strutture in cui sono registrati i tracciati radar dei voli militari.
Si tratta di Abano Terme, dove ha sede ‘Padova militare’, l’ente cui spetta il controllo del traffico aereo militare nel nord Italia, Brindisi, che svolge la stessa funzione di Abano per il sud Italia, e di Falconara e Poggio Renatico, in provincia di Ferrara, che controllano il traffico aereo sulla dorsale centrale adriatica. Agli investigatori la procura ha chiesto di acquisire sia i tracciati radar annotati sui tabulati delle quattro strutture operative, sia le comunicazioni radio ‘terra-bordo-terra’, vale a dire tra i piloti e il personale nei centri di controllo. La procura, sempre secondo quando si apprende, ha anche affidato alla Polizia la repertazione della scatola nera e degli altri oggetti recuperati nella zona in cui sono precipitati i due Tornado.
Secondo la procura locale, che ha aperto un’inchiesta per disastro colposo, negli istanti precedenti allo scontro fatale, i due velivoli sarebbero però scomparsi dai radar. Per gli esperti, questo scenario è quasi impossibile che accada. Cos’è successo quindi nei cieli di Ascoli martedì pomeriggio?
LA SCATOLA NERA NON E’ INTEGRA - Non e’ integra la scatola nera rinvenuta oggi sulle colline di Ascoli Piceno, tra Tronzano e Casamurana, dove due giorni fa sono precipitati i due Tornado dell’Aeronautica militare scontratisi in volo durante un addestramento. Lo si apprende da fonti investigative. La scatola nera, un contenitore di colore arancione grande come una scatola da scarpe, e’ stata posta sotto sequestro dalla polizia e dovra’ ora essere sottoposta ad una serie di accertamenti tecnici.
Fonte:http://www.meteoweb.eu/2014/08/scontro-i-caccia-tornado-diventa-mistero-scomparsi-dai-radar-prima-dellimpatto/314494/
Scontro tra caccia, l’esperto: “volavo sui Tornado, quanto accaduto è inspiegabile”
giovedì 21 agosto 2014, 18:39 di Peppe Caridi
Per otto anni, dal 1990 al 1998, e’ stato pilota dei Tornado ed ha partecipato a numerose missioni internazionali: il comandante Giovanni Galiotto, ora presidente dell’Anpac, l’Associazione Nazionale Piloti Aviazione Commerciale, ha visto e rivisto le immagini dell’esplosione seguita alla collisione tra i due aerei militari sul cielo di Ascoli Piceno. “Davvero inspiegabile – dice – ho un’esperienza di volo consolidata sui Tornado, ma proprio non riesco a farmi un’idea. Fattore umano? Guasto tecnico? Non so dire”. “Ogni volo – spiega – e’ pianificato a terra e nulla, ma proprio nulla, e’ lasciato al caso. E’ veramente difficile immaginare quel che puo’ essere accaduto”. Il comandante Galiotto sottolinea che I jet militari possono volare “in parallelo, ad una distanza l’uno dall’altro di circa 2,5 chilometri; in coppia stretta, a 4-5 metri (come nel caso delle Frecce Tricolori); o secondo la procedura ‘fighting wing’, distanziati di circa 300 metri. In tutti i casi il pilota di un aereo sa dove si trova l’altro aereo, nulla e’ affidato al caso neppure per un istante. Ecco perche’ e’ davvero incredibile quel che e’ accaduto”. Quanto all’ “impatto ortogonale o perpendicolare” tra i due Tornado, di cui si e’ parlato in questi giorni, “il calcolo della probabilita’ che cio’ sia avvenuto e’ infinitesimale, un’eventualita’ davvero bassissima”. Che idea, dunque, il comandante Galiotto si e’ fatto della collisione in volo? “Nessuna: farsi un’idea in casi del genere e’ un errore. Bisogna solo attendere con serieta’ i tempi dell’inchiesta”.
Fonte:http://www.meteoweb.eu/2014/08/scontro-caccia-lesperto-volavo-sui-tornado-quanto-accaduto-inspiegabile/314565/
I due Tornado che si sono scontrati ieri erano impegnati in una “missione a tempo” che prevedeva una serie di “punti di virata” per effettuare una ricognizione di un’area specifica. I due caccia non erano dunque impegnati a simulare “una reazione ad una possibile minaccia”. Lo sottolineano fonti militari ribadendo che i quattro militari impegnati erano preparati per il compito che era stato loro affidato e alcuni di loro aveva anche partecipato alle operazioni in Libia. I due Tornado erano decollati dalla base di Ghedi a distanza di 5 minuti l’uno dall’altro: il primo alle 15.22 e il secondo alle 15.27 per un missione che, dicono le fonti, sarebbe dovuta durare circa un’ora e mezza. L’incidente si e’ verificato attorno alle 16.30 e dunque, si sottolinea, i velivoli stavano rientrando alla base. Quel che e’ accaduto lo diranno con certezza le scatole nere. Quel che gia’ si sa, invece, e’ che i due Tornado erano impegnati in una missione propedeutica all’esercitazione della Nato in programma a Ghedi in autunno. Un’esercitazione per verificare la prontezza nella reazione sia degli equipaggi sia del personale di terra. “Si tratta di missioni complesse – dicono le fonti – che richiedono un alto livello di capacita’”.
Fonte:http://www.meteoweb.eu/2014/08/scontro-caccia-tornado-cieli-ascoli-continuano-ricerche/314236/
22/08/2014, 08:04
22/08/2014, 08:30
mik.300 ha scritto:
I tornado possono essere pilotati da remoto?
Nella versione standard IDS (Interdiction Strike), in dotazione al 6° Stormo di Ghedi (Brescia), il Tornado può essere impiegato come cacciabombardiere e ricognitore. Il 50° Stormo di Piacenza, invece, è equipaggiato con la variante IT-ECR (Electronic Combat Reconnaissance), specializzata nella soppressione delle difese aeree avversarie mediante l’impiego di missili aria-superficie AGM-88 HARM.
Caratteristiche tecniche:
Apertura alare min./max 13,91/8,60 m - lunghezza 16,70 m - altezza 5,95 m - peso massimo al decollo 28.000 kg - impianto propulsivo due turbofan Turbo Union RB.199 Mk.103 da 7.260 kg/s con postbruciatore - velocità massima a bassa quota circa 1.480 km/h (1,2 mach) - tangenza 15.000 m - autonomia 3.800 km (trasferimento) - equipaggio 1 pilota, 1 navigatore - armamento: 2 cannoni cal. 27 mm (1 su IT-ECR), fino a 9.000 kg di carichi esterni (serbatoi ausiliari, pod da ricognizione e designazione bersagli, missili aria-aria AIM-9L Sidewinder, ecc.).
Fonte:http://www.aeronautica.difesa.it/Mezzi/velivoliDotazione/Pagine/TornadoIds.aspx
Il Tornado è un velivolo biposto, con pilota e navigatore, bimotore, con ala alta a freccia ed a geometria variabile, deriva verticale singola di ampie dimensioni, prese d'aria laterali di disegno sofisticato.
L'aereo è progettato per volare a bassissima quota a velocità supersoniche (Mach 1.2) ma è capace di prestazioni bisoniche ad alta quota.
La capacità del Tornado di volare a bassissima quota e ad alta velocità è una capacità effettiva e non teorica.
Molto spesso, infatti, le schede tecniche di molti aerei da combattimento, caccia compresi, riportano la capacità di volare a “Mach 1.2 sul livello del mare”.
Molto spesso, però, questa capacità è solo teorica e va considerata limitata a penetrazioni di breve durata.
Infatti nel volo a bassissima quota e ad alta velocità, a causa dell'elevata densità atmosferica alle quote minime, il velivolo è sottoposto a frequenti sollecitazioni causate da turbolenze e irregolarità dell'aria attraversata.
Ciò si traduce in “scossoni” che rendono il volo faticoso e stressante per l'equipaggio e possono anche pregiudicare sia la precisione della navigazione che quella dello sgancio dell'armamento.
Il Tornado, grazie al suo profilo aerodinamico ottimizzato ed all'elevato carico alare, consente di limitare al massimo la frequenza di questi “scossoni”, calcolata in una media di uno scossone di mezzo G ogni 5 minuti e oltre di navigazione. Un aereo che non ha le stesse caratteristiche (pensiamo agli F-16 o all' F-15E, entrambi nati come caccia puri) sottopone il pilota a uno stress fisico che può essere anche dieci volte superiore.
Fa una bella differenza, e questa è la ragione per cui il Tornado è uno dei pochissimi aerei (gli altri sono l'F-111 ed il SU-24, che non a caso hanno configurazioni del tutto simili) a poter volare davvero a pochi metri dal suolo a velocità superiori a 1.000 km/h e per lunghi periodi (carburante permettendo...).
Gli scossoni, ovviamente, non sono l'unica preoccupazione per i piloti: volando a quote di pochi metri e ad elevatissime velocità, in condizioni ognitempo, il rischio di schiantarsi al suolo o contro un ostacolo diventa certezza.
Questa è la ragione per cui sul Tornado è installato un sistema radar denominato TF (Terrain Following) concepito per seguire il profilo del terreno e pilotare l'aereo, mediante un computer di bordo, in maniera del tutto automatica.
Il sistema installato sul Tornado è praticamente lo stesso realizzato per l' F-111, ed in effetti la configurazione del velivolo Panavia è chiaramente ispirata a quella dell'F-111, che però è di gran lunga più grande e pesante.
Il sistema di navigazione del Tornado veniva programmato a terra, prima del decollo, inserendo nel computer l'intera rotta di navigazione desiderata. Il velivolo, una volta decollato, era in grado di seguire la rotta prefissata in modalità del tutto automatica, mantenendosi attaccato al terreno grazie al sistema TF. La precisione della navigazione (gestita da una sofisticata piattaforma inerziale) era ottenuta mediante la previsione di una serie di “waypont” in cui il pilota confrontava la posizione calcolata dal computer con quella effettiva, in prossimità di un punto di riferimento ben visibile (ad esempio un castello, un lago o qualsiasi altro elemento caratteristico del paesaggio) e inseriva quest'ultima nel computer di navigazione.
Il sistema di navigazione teneva conto dell'errore medio così calcolato, in maniera da garantire una migliore precisione lungo la rotta rimanente.
Fonte:http://www.aereimilitari.org/Aerei/TornadoIDS.htm
22/08/2014, 08:42
Lo scontro tra i caccia “tornado” diventa un mistero: sono scomparsi dai radar prima dell’impatto
22/08/2014, 09:19
22/08/2014, 09:37
IL BLACKOUT DEL SEGNALE
Secondo la procura di Ascoli, i due tornado, negli istanti immediatamente precedenti dell’impatto, sarebbero scomparsi dai radar. Ecco un primo dato controverso. Perché gli esperti di volo dicono che è quasi impossibile che questo accada. Potrebbe essere che la visibilità dello strumento sia stata oscurata da una montagna, ma si tratterebbe di un caso rarissimo. Lo stesso vale per un volo a quota troppo bassa. Ipotesi che, peraltro, non risulta né all’Aeronautica né alla procura militare di Verona. I due tornado, stando ai primi riscontri, volavano a circa 1800 piedi, pari a circa 600 metri (non poco se si considera che in genere un tornado può viaggiare tra i 1000 e i 2000 piedi).
E in ogni caso esistono radar secondari che prendono il segnale da un dispositivo installato sull’aereo, il transponder. Questo, quando viene interrogato, invia diverse informazioni. Può essere spento dai piloti o non funzionare per un’avaria. Difficile immaginare un guasto contemporaneo sui due mezzi: una delle ipotesi è che i piloti abbiano spento il transponder per eseguire manovre non autorizzate a bassa quota senza essere visibili ai radar. Ma nella sua relazione, l’Aeronautica sostiene che volassero bassi solo perché stavano simulando un attacco da terra.
LE TESTIMONIANZE DISCORDANTI
Restano le testimonianze, acquisite dai pm ascolani ma anche queste discordanti, di chi racconta che erano vicinissimi a terra. Racconta Marco Giuliani, che era al lavoro nei campi proprio nel momento dell’incidente: «Prima c’è stata una palla di fuoco, due o tre secondi dopo è stata sorvolata da un aereo integro che volava a bassissima quota, forse 30 metri, che è andato a schiantarsi su lato della collina, dopo essersi infilato sotto i cavi dell’alta tensione». Mentre un altro testimone, Emidio Giovagnozzi, ricostruisce così la dinamica: «I due aerei venivano uno da nord e uno da sud. Il primo era in curva, piegato a novanta gradi. Sono andati l’uno contro l’altro».
IL GIALLO DELLA ROTTA
Lunedì, subito dopo l’incidente, l’Aeronautica aveva parlato di un semplice volo di addestramento. Ieri, in una relazione consegnata ai pm marchigiani, lo Stato Maggiore ha rettificato il tiro. Nel documento si spiega che l’incidente non è avvenuto in fase di crociera, ma durante una vera e propria esercitazione. I due caccia, partiti dalla base di Ghedi, sono andati verso l’area destinata all’addestramento. Una zona racchiusa in un trapezio che comprende tre città: Perugia, L’Aquila e Rieti.
L’area, secondo una delle agenzie che sovrintendono al controllo degli spazi aerei, era stata prenotata dalle 14 alle 15.30 del pomeriggio e dalle 18.30 alle 19.30. Dato strano, visto che i due mezzi sono decollati da Brescia rispettivamente alle 15.22 e alle 15.27 e che in tre minuti non avrebbero mai potuto essere in quella zona. Peraltro, un’ora dopo, i due caccia sarebbero usciti dall’area riservata all’esercitazione per imboccare la rotta per Pescara e poi Falconara. Ed è stato proprio allora, intorno alle 16.30, che si sono scontrati: in un tratto di cielo in cui, secondo il piano di volo, avrebbero dovuto viaggiare e non esercitarsi. Proprio per questo la procura di Ascoli ha disposto ieri il sequestro delle rotte dalle torri di controllo di Brescia e da tutte quelle competenti sulla traiettoria effettuata dai due aerei.
LA DINAMICA DELL’IMPATTO
L’Aeronautica sostiene che «l’impatto tra i due caccia è stato ortogonale, in pratica i due aerei si sono scontrati perpendicolarmente ». Se così fosse, si potrebbe ipotizzare che i due caccia stessero volando in formazione. Ma il motivo della collisione resta un mistero. Un’avaria? Una manovra non consentita? O, come invece ipotizza le procura, un errore umano?
Fonte:http://www.repubblica.it/cronaca/2014/08/21/news/i_tornado_sparirono_dai_radar_lo_scontro_fuori_dallarea_autorizzata_allesercitazione-94186462/
22/08/2014, 10:39
22/08/2014, 10:57
Wolframio ha scritto:Lo scontro tra i caccia “tornado” diventa un mistero: sono scomparsi dai radar prima dell’impatto
Non sò se è una mia impressione, ma a me sembra che da quando è scomparso il Boeing della Malaysia con a bordo quei tecnici della Freescale, parecchi disastri aerei successivi e non... hanno in comune la scomparsa temporanea dai radar.
Test di armi elettroniche in corso? I vari Muos sparsi sul globo hanno qualche relazione?
22/08/2014, 18:15
22/08/2014, 19:23
22/08/2014, 21:54
22/08/2014, 23:04
Nessun paracadute - Non ha avuto conferme la notizia del ritrovamento dei resti di un paracadute arancione, che aveva alimentato le speranze di trovare vivo almeno uno dei piloti che si trovavano a bordo dei due Tornado scontratisi in volo ieri nei cieli sopra Ascoli Piceno. Si sarebbe trattato solo dei resti di un salvagente.
22/08/2014, 23:14
23/08/2014, 12:22
23/08/2014, 23:42
Scontro tra Tornado, il mistero della coincidenza di rotte
«I due aerei erano occupati in due missioni differenti. Non avrebbero dovuto trovarsi lì alla stessa ora». Così, l'Aeronautica militare. Ci si affida alle scatole nere.
sabato 23 agosto 2014 10:29
I due Tornado che si sono scontrati in volo nei cieli sopra Ascoli Piceno il 19 agosto scorso stavano svolgendo «due missioni addestrative separate ed erano impegnati in task diversi. Si stavano recando in un punto in cui avrebbero dovuto svolgere separatamente i compiti loro assegnati, che non comprendevano pratiche di combattimento simulato». Lo ha detto una fonte dell'Aeronautica militare.
I due velivoli, partiti dalla base di Ghedi (Brescia), non stavano volando in formazione e stavano «percorrendo un corridoio approvato e autorizzato, percorso che fa parte del task».
Ma non si sarebbero dovuti trovare lì «contemporaneamente alla stessa quota e allo stesso orario». «Sul perché si siano trovati lì insieme - ha spiegato la stessa fonte - è una delle cose che dovrà chiarire l'inchiesta, anzi la cosa principale».
Le testimonianze, il ritrovamento delle parti dei due relitti, i tracciati radar, i dialoghi radio e i dati delle scatole nere «sono indispensabili per capire che cosa è successo».
Fonte:http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=61736&typeb=0