29/01/2010, 11:55
29/01/2010, 11:57
29/01/2010, 13:56
14/02/2010, 02:09
Atlantis90 ha scritto:
Gli alleati sapevano?
Roosevelt e Churchill non bombardarono i lager dicendo "non avere prove"
Gli Alleati sapevano dei campi di sterminio nazisti, ma decisero di non agire. Questa grave accusa è al centro di un dibattito storiografico che dura da decenni, e che ora si arricchisce di un elemento documentale che nessuno può ignorare. Come accadde invece nel 1944.
Nei giorni scorsi la Royal Air Force britannica ha aperto i suoi archivi fotografici risalenti alla seconda guerra mondiale rendendo di pubblico dominio, tra le altre, foto aeree di Auschwitz, Birkenau e altri lager nazisti che mostrano i prigionieri in fila per l’appello fuori dalle baracche e addirittura il fumo che esce dai camini dei forni crematori. Immagini come queste, unitamente alle informazioni di intelligence in possesso di Stati Uniti e Gran Bretagna fin dal 1942, costituivano la prova che quelli non erano normali campi di prigionia ma qualcosa di tragicamente diverso.
Quelle foto, così come moltissime altre scattate dai piloti della Raf alla vigilia dello sbarco alleato in Normandia del giugno ‘44, arrivarono sulle scrivanie del presidente americano Franklin Delano Roosvelt e del primo ministro britannico Winston Churchill. E vi arrivarono assieme a ripetute richieste di bombardare le infrastrutture dei lager nazisti (camere a gas, forni crematori, treni e ferrovie). Ma sia Washington che Londra decisero di non agire. E lo fecero proprio adducendo, come motivo principale, la mancanza di documentazione fotografica in merito. Ma non era vero.
Che il problema non fosse la mancanza di immagini è dimostrato anche dal fatto che mai fu ordinato di acquisirle. I comandi alleati non ordinarono missioni di ricognizione sui campi di concentramento, ma solo sugli impianti industriali tedeschi da bombardare. Le testimonianze dei piloti della Raf e dei tecnici militari che analizzavano le immagini (tra tutti, i tecnici della Cia Dino Brugioni e Robert Poirer, che su questo hanno pubblicato anche dei libri) raccontano che le foto di Auschwitz e Birkenau, ad esempio, sono state scattate ‘per caso’ nell’ambito di missioni riguardanti una vicina fabbrica che produceva carburanti sintetici, la I.G. Farben Bunald.
A chi insistette per agire subito, venne detto che una simile azione avrebbe poi messo a rischio la vita di troppi prigionieri e che inoltre le strutture di sterminio sarebbero state presto ricostruite. Un’obiezione cui esperti militari ribatterono dicendo che la distruzione mirata delle infrastrutture dei lager avrebbe causato un numero di vittime di gran lunga inferiore a quello causato dalla prosecuzione della follia nazista; che una simile azione avrebbe diminuito del 75 per cento l’efficienza della macchina di sterminio di Hitler, e che poi, continuando a sorvegliare dall’alto e a bombardare, si sarebbe rallentata o impedita la ricostruzione di camere a gas e binari. Ma nulla accadde e quei camini continuarono a fumare.
http://it.peacereporter.net/articolo/11 ... apevano%3F