20/06/2010, 15:43
20/06/2010, 18:47
20/06/2010, 20:00
20/06/2010, 20:16
greenwarrior ha scritto:
Considerando che l' articolo parla di una famosa catena discount e che le mozzarelle erano prodotte in Germania, direi la LIDL.
Mozzarelle blu: ditelo che le potete trovare da LIDL
http://stefomec.altervista.org/blog/201 ... -germania/
Mozzarelle blu: allarme Aduc e Coldiretti
http://www.dottorsport.info/modules/art ... .php?16944
Mozzarella blu
In attesa di ulteriori informazioni, la notizia della mozzarella che si colora di blu all'apertura del contenitore, ci sollecita alcune
considerazioni:
1. La scoperta e' stata effettuata da una consumatrice e non dalle strutture sanitarie e di controllo italiane od europee, il che lascia qualche dubbio sulla capacita' delle pubbliche autorita' di prevenire fenomeni di adulterazione alimentare. Insomma, cosa mangiamo ogni giorno che non dovremmo?
2. Da quel che abbiamo letto non rileviamo, in alcuni media, il nome della casa produttrice o importatrice del prodotto e della catena di discount o di supermercati dove e' stata acquistata la mozzarella blu. Tale informazione dovrebbe essere prioritaria per chi acquista prodotti di consumo, soprattutto alimentari.
3. Si punta il dito contro prodotti "stranieri" come se quelli italiani fossero naturalmente "buoni ed esenti". Non e' cosi', anche i prodotti italiani possono essere adulterati o contraffatti (olio, vino, latticini, ecc.).
http://www.aduc.it/comunicato/mozzarella+blu_17724.php
20/06/2010, 20:19
23/06/2010, 18:05
23/06/2010, 20:44
15/08/2014, 16:16
Batterio listeria, 12 morti in Danimarca
A lanciare l'allarme l'Agenzia di sicurezza alimentare danese. Ritirati i prodotti contaminati
Batterio listeria, 12 morti in Danimarca
COPENAGHEN - Il temibile batterio listeria colpisce ancora. Questa volta in Danimarca, dove 12 persone sono morte negli ultimi mesi per listeriosi dopo aver consumato alcuni alimenti venduti da un piccolo produttore di carne locale. A dare l'allarme è l'Agenzia di sicurezza alimentare nazionale. "L'azienda è stata chiusa e tutti i suoi prodotti sono stati ritirati", ha assicurato in un comunicato il ministero danese dell'Alimentazione, Agricoltura e Pesca.
Già nel mese di giugno le autorità sanitarie danesi aveva segnalato diversi casi di listeria, ma solo ieri la fonte dell'infezione è stata rivelata. Si tratta, come già accennato, di un piccolo produttore di carne della città di Hedehusene, a una trentina di chilometri da Copenaghen. Il batterio è stato trovato all'interno di un lotto di "sanguinaccio", in danese "rullepølse", e in uno di salsicce. Il primo caso di listeriosi legato al prodotto infetto si verificò nel settembre dello scorso anno. Da allora a oggi sono stati classificati altri venti casi, di cui ben 15 nel solo mese di giugno.
La listeriosi, cos'è e come si manifesta. La listeria monocytogenes è responsabile per l'appunto della listeriosi, un’infezione alimentare che può causare anche meningite, setticemia e aborti. Il batterio può sopravvivere molte settimane anche nei prodotti conservati in frigorifero in quanto trova nel freddo un ambiente adatto alla sua proliferazione. Nei siti di produzione alimentare può contaminare di continuo prodotti semilavorati e alimenti finiti. Si evita con una pulizia accurata delle superfici.
La listeriosi è più rara rispetto ad altre infezioni alimentari, come la salmonellosi, ma ha conseguenze più gravi nei soggetti a rischio ovvero: donne in gravidanza, anziani over 65 e individui con sistema immunitario compromesso da patologie (es. tumori) o terapie. In questi soggetti il consumo di alimenti con bassi livelli di listeria (10.000 batteri per grammo, limite molto superiore rispetto al tetto fissato dall’Ue, cioè 100 batteri per grammo) può provocare meningite e setticemia, con un tasso di mortalità del 20%. Disturbi che colpiscono il feto nelle donne in gravidanza, soggette anche ad aborto e parto prematuro.
Negli individui sani invece il consumo di cibi contaminati con alti livelli di listeria (oltre 1.000.000 batteri per grammo) può dar luogo solo a sintomi gastroenterici, febbre e dolori muscolari, che si possono manifestare entro due mesi dall'assunzione. Una volta indivuato il batterio nel sangue, viene curato con una terapia antibiotica. La malattia si trasmette solo ingerendo cibi contaminati. Gli alimenti più a rischio sono i cibi pronti con una vita commerciale superiore a 15 giorni (es. formaggi non stagionati, salumi a breve stagionatura, salmone affumicato, insalate pronte). Mentre negli alimenti che si consumano solo cotti (carne, pollo) non costituisce un rischio poiché le alte temperature lo inibiscono.