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E nel frattempo ...

23/03/2011, 19:33

Mentre il mondo guarda la Libia, in Israele e Palestina la situazione precipita ...



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Le brigate Qassam, braccio armato di Hamas, da cui il nome dei razzi (Credits: AP Photo/Hatem Moussa)


Anna Momigliano

Mentre gli occhi del mondo sono puntati, e a ragione, su altri luoghi del Medio Oriente, e in particolare sulla Libia, in Israele e Palestina la situazione rischia di precipitare. Davanti a una comunità internazionale indifferente o in altre faccende affaccendate. Nei giorni in cui sono cominciati i bombardamenti alleati contro il regime di Gheddafi, altri raid scuotevano i cieli di Gaza e del Sud di Israele. Dalla Striscia, controllata da Hamas, sono stati lanciati oltre cinquanta tra razzi e missili. Israele ha risposto con bombardamenti aerei e adesso vuole pure chiedere l’intervento dell’Onu.

Cominciamo dai bombardamenti da parte di Hamas. Questa volta non si tratta di “semplici” qassam (i razzi fatti in casa che prendono il nome proprio dalle omonime Brigate, corpo scelto di Hamas), bensì di veri e propri missili a medio raggio, come i Grad, o razzi più potenti di fabbricazione sovietica, come i Katyusha, già utilizzati da decenni da Hezbollah durante le due guerre israelo-libanesi.

I bombardamenti hanno colpito soprattutto la regione meridionale di Eshkol, causando danni e feriti, ma per il momento (e si spera vada avanti così) nessun morto. Anche se il solo fatto che Hamas abbia dimostrato di possedere missili a medio raggio indica che sarebbe in grado di colpire il centro di Israele, ovvero la zona più popolata del Paese.

Dal canto suo, l’esercito israeliano ha risposto bombardando i campi di addestramento di Hamas e alcune officine gestite dall’organizzazione terroristica. Il bilancio è di 17 feriti, tra cui sette bambini, hanno riportato fonti mediche palestinesi.

Il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman ha dichiarato di voler portare in sede Onu la questione dei bombardamenti palestinesi. Ma, tra l’emergenza libica e il fatto che tradizionalmente Israele non riscuote molto successo presso le Nazioni Unite, difficilmente ne uscirà qualcosa.

Intanto anche dalla Cisgiordania, la zona più “tranquilla” della Palestina, controllata da Abu Mazen, arrivano segnali preoccupanti. Lo scorso 11 marzo una famiglia israeliana residente nella colonia di Itamar è stata massacrata nel sonno da un commando palestinese. Oltre al padre e la madre, sono stati uccisi i loro tre figli: due bambini, di undici e tre anni, e un neonato di pochi mesi.

E, quel che è peggio (dal punto di vista politico, s’intende, visto che dal punto di vista umano la cosa è sufficientemente tragica di per sé) il massacro della famiglia è stato rivendicato dalle Brigate Al-Aqsa. Che sono il braccio armato di Fatah, ossia il partito del presidente palestinese Abu Mazen. Che poi sarebbe l’interlocutore del governo israeliano nel cosiddetto processo di pace.

Alla faccia di processo di pace. Tra israeliani e palestinesi soffia il vento di una nuova guerra. Mentre il mondo è troppo preso da altre faccende per tentare di impedirla.


Anna Momigliano è una scrittrice e giornalista milanese. Ha scritto reportage da Israele, Libano e altri Paesi mediorientali.

http://blog.panorama.it/mondo/2011/03/2 ... precipita/


Come volevasi dimostrare ... Avevo detto qualche giorno fà che gli "Hezbollah" non aspettavano altro, con i loro 40 mila missili forniti dall'Iran, per avere l'occasione di riapreire il conflitto con Israele.
Qualcuno mi disse che avevo la "fissa" con l'Iran; ebbene, sì!

Vorrei vedere cosa ci fanno là i 1500, circa, soldati italiani, schiaffati là da Prodi, sul confine tra il Libano e Israele se dovesse succedere qualcosa ...[8)] (Che poi inviò a cose fatte) Altre grane per il Berlusca ...

23/03/2011, 19:47

...forse l'onu farebbe cosa giusta che oltre alla libia,facesse qualche considerazione di questa situazione che si sta aggravando di giorno in giorno,prima che l'irreparabile scoppi...................[:(!]

23/03/2011, 20:10

Date un'occhiata anche alla Siria:

http://www.corriere.it/esteri/11_marzo_ ... a8b1.shtml

23/03/2011, 20:43

E la Siria fà da tramite tra l'Iran e gli "Hezbollah" ... Passa quasi tutto da lì; che la gente si sia stufata?

23/03/2011, 22:43

E' un casino!Non ci sarà mai la pace in queste zone del medioriente!!!

24/03/2011, 11:02

Lord Nerevar ha scritto:

E' un casino!Non ci sarà mai la pace in queste zone del medioriente!!!


Purtroppo credo di no, anzi, ultimamente con tutti questi eventi che si stanno verificando contemporaneamente mi viene solo da pensare al peggio.
Non voglio esagerare nè essere di malaugurio, ma quando ci sono troppi fuochi l'incendio si può verificare.
Un terzo conflitto mondiale lo si è sempre preso allegramente, scherzandoci sù, .... ma penso sarebbe bene andarci con i piedi di piombo.

25/03/2011, 12:35

Razzi da Gaza; Israele risponde con i jet

Gerusalemme: Putin a Netanyahu: "L'estremismo ci porta alla catastrofe".
GERUSALEMME Orrore in Israele: una famiglia di coloni è stata sterminata nella notte.

Soldati israeliani Si sposta da Gerusalemme a Tel Aviv il pendolo della paura innescato dall'improvviso ritorno di fiamma del conflitto israelo-palestinese, sullo sfondo dei razzi che anche ieri hanno continuato a piovere su Israele e dei contraccolpi dell'attentato terroristico alla stazione dei bus. A Gerusalemme lo choc sta lasciando spazio a un progressivo ritorno alla normalità, dopo l'esplosione dell'ordigno che ha ucciso alla fermata del 74 una turista britannica e ferito oltre 30 persone, riproponendo a sette anni dall'ultimo episodio analogo lo spettro del terrorismo dinamitardo di matrice islamico-palestinese. Ma la tensione ha solo cambiato bersaglio, tornando a concentrarsi lungo la linea di demarcazione con la Striscia di Gaza, l'enclave palestinese controllata dagli integralisti di Hamas: da dove anche è proseguito il fuoco di missili Grad e Qassam e di bombe di mortaio verso il territorio israeliano. Tiri - saliti in totale a quasi un centinaio dallo scorso fine settimana - che non hanno fatto vittime, ma la cui gittata si è estesa fino a raggiungere (oltre al Neghev o alla vicina Sderot) la città portuale di Ashdod; a sfiorare più a nord Yavneh; e a far sentire il proprio rimbombo a 20 chilometri scarsi dall'affaccendata area metropolitana di Tel Aviv. Una rincorsa pericolosa a cui l'aviazione israeliana ha replicato con una nuova ondata di raid (nei quali sembra siano rimasti feriti quattro miliziani), destinata comunque a essere seguita da altre rappresaglie. Israele «non tollera gli attacchi» e «non permetterà al terrorismo di risorgere», ha avvertito a muso duro il ministro della Difesa, Ehud Barak, ricevendo il capo del Pentagono, Robert Gates, e rivendicando al suo Paese «il diritto di rispondere» ai razzi o all'attentato di Gerusalemme. A Mosca dove Metanyahu è in vista è Putin a mettere in guardia che l'estremismo «può portare il mondo sull'orlo della catastrofe», come il nazismo nel '900.

http://www.iltempo.it/2011/03/25/124589 ... gaza.shtml
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