05/04/2011, 13:32
05/04/2011, 16:07
Perdita record di ozono sull’Artico
4 Aprile 2011
Il satellite dell’ESA Envisat ha misurato in marzo dei livelli minimi record di ozono sul settore euro-atlantico dell’emisfero settentrionale.
Il record minimo è stato causato da venti insolitamente forti, noti come vortice polare, che hanno isolato la massa atmosferica sul Polo Nord, impedendole di mischiarsi con l’aria alle medie latitudini e generando, così, temperature molto basse.
Le temperature nell'Artico
Durante il mese di marzo questa massa d’aria fredda, colpita dalla luce del sole, ha rilasciato, soprattutto nella parte più bassa della stratosfera, a circa 20 km dalla superficie, atomi di cloro e bromo, prodotti dei clorofluorocarburi (CFC), che distruggono l’ozono.
Lo strato atmosferico di ozono si trova a circa 25 km di altitudine e agisce da filtro solare, proteggendo gli organismi viventi sulla Terra dai nocivi raggi ultravioletti, che possono essere dannosi per la vita marina e aumentare il rischio di cancro della pelle.
Comparazione dell'ozono nel 2010 e nel 2011
Le temperature stratosferiche nell’Artico mostrano forti variazioni da inverno a inverno. L’ultima volta che si sono registrate temperature stratosferiche insolitamente basse sul Polo Nord è stato nel 1997. I ricercatori stanno tentando di capire perché in questi due anni gli inverni artici siano stati così rigidi e se questi eventi, apparentemente casuali, siano invece statisticamente correlati al cambiamento climatico globale.
Misurazioni del cloro artico
Mark Weber dell’Università di Brema ha dichiarato: «Le misurazioni effettuate dagli strumenti Sciamachy, MIPAS e GOMOS a bordo di Envisat stanno fornendo informazioni uniche sull’ozono, che aiuteranno i ricercatori a separare cambiamenti chimici e dinamici e ad identificare l’influenza del cambiamento climatico sulla stratosfera. È perciò essenziale che questi strumenti continuino ad effettuare tali misurazioni il più a lungo possibile».
Dati tecnici e immagini qui
http://www.esa.int/esaCP/SEMNK44SZLG_Italy_1.html
Fonte: http://www.esa.int/esaCP/SEMNK44SZLG_Italy_0.html
03/10/2011, 16:56
17/09/2012, 19:30
23/08/2014, 12:21
23/08/2014, 12:25
05/01/2018, 18:24
Il buco dell'ozono si sta riducendo
Il buco dell'ozono si sta riducendo. A raccogliere "prove dirette" di una "riduzione del 20% dal 2005" del buco dell'ozono sono stati gli scienziati della Nasa che oggi hanno reso noti i risultati delle osservazioni realizzate con gli strumenti a bordo del satellite Aura in orbita dal 2004. La riduzione del buco dell'ozono è stata osservata, riferisce la Nasa, nei mesi invernali dal 2005 al 2016.
"Vediamo molto chiaramente che il cloro dei CFC sta scendendo nel buco dell'ozono e che quindi si sta verificando una riduzione dell'ozono" ha detto l'autore principale dello studio Susan Strahan, scienziata dell'atmosfera del Goddard Space Flight Center della Nasa a Greenbelt, nel Maryland che ha messo in relazione la riduzione del buco dell'ozono con gli effetti del divieto internazionale dei clorofluorocarburi, i gas usati un tempo in frigoriferi e spray.
13/07/2018, 17:58
Il buco dell’ozono sull’Antartide è scomparso
L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha comunicato che il buco dell’ozono sull’Antartide è scomparso. I dati sono stati ricevuti dall’apparato spaziale Sentinel 5P durante delle indagini nell’atmosfera a novembre 2017.
La dichiarazione dell'ESA è stata accompagnata da un'immagine a giudicare dalla quale il buco dell'ozono, che copriva metà dell'Antartide, si è ritirato il 26 novembre scorso.
Questo significa che forse in futuro il buco non si formerà più. Inoltre, questi sono solo i dati primari di questo velivolo spaziale, che sono stati messi in accesso aperto.
Inoltre, il satellite Sentinel-5P ha registrato il rilascio di biossido di azoto nella troposfera in Europa, Africa, India e Medio Oriente. Il rapporto dell'Agenzia Spaziale Europea rileva che l'inquinamento atmosferico è più evidente nelle grandi città e lungo le rotte navigabili.
L'esperto russo sullo strato di ozono dell' Istituto di ricerca dell'Artico e dell'Antartico Vladimir Radion da parte sua, ha spiegato che il buco dell'ozono sopra l'Antartide appare ogni autunno, ma poi si ritira e riappare alla fine dell'anno.
Secondo lui, "da novembre a maggio non ci sono buchi nello strato di ozono sull'Antartide". Nei commenti con Sputnik l'esperto ha anche detto che le misurazioni devono essere effettuate durante la notte polare, che c'è nel sud del mondo d'estate, così per ora non ci sono dati sul contenuto di ozono nell'atmosfera.
Radionov ha detto che gli scienziati russi nella stazione di Novolazarevskaya hanno misurato lo strato di ozono dal 1986. Durante questo periodo (comprese le spedizioni nell'Artico del 2014-2017), da settembre a novembre, è stata registrata una subsidenza sinusoidale del livello dello strato di ozono a valori inferiori a 200 unità Dobson. Lo scienziato ha spiegato in questo caso che si considera un buco dell'ozono quando il contenuto di ozono è meno di 220 unità Dobson.
29/10/2018, 21:50
Il buco nell'ozono si sta ritirando
Il buco nell'ozono si sta ritirando e continuerà così fino a dicembre di quest'anno. Lo fa sapere il servizio di monitoraggio dell'atmosfera Copernico (Cams), implementato dall'Ecmwf (European Centre for Medium-Range Weather Forecasts, il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio raggio) per conto dell'Unione Europea. Complessivamente, nel 2018 il buco dell'ozono nell'Antartico era già più piccolo di quanto osservato tra fine anni '90 a metà degli anni 2000.
Il buco nell'ozono è causato principalmente da sostanze chimiche prodotte dall'uomo che migrano verso la stratosfera e vengono disgregate dalla luce solare. Gli atomi risultanti, distruggono l'ozono nell'atmosfera, consentendo alle radiazioni ultraviolette, potenzialmente dannose, di raggiungere la Terra.
In seguito a una cooperazione internazionale senza precedenti tra più Paesi, che culminò nella firma del Protocollo di Montreal, le sostanze chimiche più dannose dagli anni '90 sono state bandite, o sono in fase di ritiro, con il risultato che lo strato di ozono si sta lentamente riprendendo. Le proiezioni indicano che tornerà ai livelli precedenti al 1980 tra il 2050 e il 2070.
"Nelle ultime settimane, il nostro monitoraggio ha mostrato che il buco dell'Antartico ha smesso di crescere e che i livelli di ozono stratosferico si stanno lentamente riprendendo, un fenomeno che continuerà fino a dicembre - spiega Richard Engelen del Cams - la tendenza a lungo termine indica un recupero dello strato di ozono entro i prossimi decenni".
Informazioni dettagliate e regolari sullo strato di ozono sono essenziali per garantire l'esecuzione del protocollo di Montreal. Cams fornisce alcune di queste informazioni monitorando quotidianamente lo strato di ozono combinando dati satellitari e modelli di computer.