otizia del 14 marzo 2007 - 09:00
Missili puntati sull'Italia
La Nato avverte: potreste essere colpiti da Corea e Iran, lo scudo stellare non vi protegge. Ma se ci date il permesso di installare razzi e radar sul vostro territorio... Ma non eravamo alleati?
Di: mentecritica
Il bastone e la carota
La notizia è che il segretario generale della Nato, il signor Jaap de Hoop Scheffer, ha dichiarato che lo scudo spaziale americano coprirebbe solo il Nord Europa e parte dell'Europa Orientale esponendo, di fatto, l'Italia, la Grecia e la Turchia alla minaccia diretta dei vettori missilistici iraniani e Nord coreani. Tenendo presente che la Corea del Nord dispone già di armi nucleari e che l'Iran si sta dotando dell'utile optional, una minaccia di questo tipo non può assolutamente essere sottovalutata. Bastone.
Nell'articolo on line non si legge l'approfondimento disponibile sulla versione cartacea de «La Stampa» dove viene evidenziato il fatto che i paesi dell'Est Europa membri della NATO, hanno acconsentito all'installazione di potenti stazioni radar e hangar sotterranei per i missili anti missile americani. I contribuenti americani sarebbero disponibili a finanziare analoghe installazioni anche a copertura dell'Europa meridionale (Italia inclusa), purché i governi accelerino le procedure di individuazione dei siti e finanzino le strutture civili e militari a supporto delle basi americane. Carota.
Iran e Corea del Nord sono un problema reale. Entrambi i paesi sono dominati da un integralismo pericoloso e con il quale è complicato discutere. Prepararsi al peggio è doveroso, anche se in questo caso il peggio non sarebbe una guerra da guardare in televisione come una partita di calcio.
Quello che non condivido, però, è la posizione tutta americana e dei suoi più fidi sodali, che non ci sia alternativa alla militarizzazione planetaria. L'esperimento è iniziato con la guerra al terrorismo. Ora tutti siamo abituati a controlli minuziosi agli aeroporti, ai blindati per strada e alle strutture presidiate dai soldati. Sono anni che siamo entrati in un clima di conflitto permanente che è diventato parte della nostra stessa vita. E la strada, sempre secondo Washington, non può che andare in questa direzione, con tanto di accettazione supina della minaccia nucleare e predisposizione di infrastrutture atte a fronteggiarla. Una riproposizione in chiave moderna della guerra fredda.
Io spero, anzi voglio credere, che nel nostro futuro non ci sia un conflitto a base di bombe atomiche. Non mi darebbe soddisfazione vincerlo e tanto meno perderlo. Credo, anzi pretendo come cittadino europeo, che oltre a mettere a disposizione il proprio territorio per istallazioni difensive/offensive, i paesi che compongono questo grande continente smettano di impersonare il doppio e spesso contraddittorio personaggio di membro della NATO e membro dell'Unione. E' tempo che oltre all'introduzione dell'Euro per il quale, aldilà di qualsiasi chiacchiera da bar, è stato pagato un prezzo di sangue e lacrime, l'Unione assuma un ruolo di mediazione a livello internazionale ritirando la delega in bianco firmata agli Stati Uniti. La politica americana la conosciamo bene. Le intenzioni saranno buone, ma i metodi sono muscolari all'eccesso. Qualcuno, come l'autore dell'articolo «dissidente» che ospitiamo oggi li condivide. Io ne ho paura. So per esperienza di vita che si può anche essere il più bullo del quartiere, ma verrà comunque il giorno che qualcuno ti mollerà un cavolotto. E non è sicuro che resterai in piedi.
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