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 Oggetto del messaggio: Biennale e banane!
MessaggioInviato: 05/06/2011, 21:09 
LA PROVOCAZIONE
Scandalo alla Biennale
La sodomia diventa arte
Un collettivo austriaco ricostruisce una comune freak. In scena amplessi con banane e tronchi d'albero perforati


Un momento della perfomance
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VENEZIA - Sodomia con una banana tra due uomini nudi, la performance dei Gelitin ai Giardini delle Vergini, ed è subito scandalo. Che il collettivo austriaco abbia fatto dell’arte della provocazione la propria parola d’ordine non è una novità ma venerdì il fuori programma nel setting bucolico del giardino alle Tese dell’Arsenale ha lasciato di stucco il pubblico, tra cui diverse famiglie con bambini. A poche ore dall’apertura della mostra internazionale d’arte, «due nostri amici - raccontano i Gelitin - si sono spogliati e hanno scelto liberamente di fare questa performance». Manfred, un uomo di colore, è stato cosparso d’olio dal secondo uomo che lo ha quindi penetrato con una banana.
Fonte:http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cultura_e_tempolibero/2011/4-giugno-2011/scandalo-biennale-sodomia-diventa-arte--190798398840.shtml
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Che ogni cosa possa assurgere a fatto, espressione d’arte è una mistificazione bell’e buona, vidimata da una società dell’immagine che vuol superare se stessa in acrobazie, finendo risucchiata in un vuoto narcisismo di contenuti e nella nullità del messaggio. La lista di istituzioni e gallerie che sostiene questo progetto dei Gelitin alla Biennale è corposa e blasonata: ed evidentemente il pietoso spettacolo di ieri è da considerarsi più chic che choc. In questi giorni, ai Giardini della Biennale, circola un artista brasiliano, Fabio di Ojuara, con in testa un’asse del wc e la scritta now every shit is art (per meglio comprendere, fare copia e incolla in Google traduttore).
Fonte:http://www.corriere.it/cultura/11_giugno_04/sodomia-artista-gelitin-pini_7c7a7e2c-8ebb-11e0-a8a9-c25beeea819c.shtml
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ALLUCINANTE...[xx(]



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Marziano
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MessaggioInviato: 05/06/2011, 21:36 
Qui fra banane e cetrioli sembra diventato un forum di ortofrutta... [:2]



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MessaggioInviato: 05/06/2011, 21:54 
"Nulla sine aesthetica ethica. Ergo apaga y vámonos." da http://en.wikipedia.org/wiki/Jos%C3%A9_ ... a_Valverde
Se fare arte, significa solo fare provocazione a buon prezzo, beh siamo arrivati veramente alla frutta (anche sotto altri punti di vista). Non so cosa c'entri l'arte con certe cose. Dagli amplessi dell'ex marito di Ilona Staller, al sangue congelato, alle banane, ormai significa essere senza idee.


Ultima modifica di Hannah il 05/06/2011, 21:56, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 05/06/2011, 22:26 
Mah.... colpevolizzare l'Arte, in senso lato, mi sembra davvero disonesto.
L'arte, in tutte le sue forme espressive, sta invece producendo in questo
preciso momento storico cose molto interessanti.....

Questo cosa invece, è davvero un no sense
Sotto tutti i punti di vista.....[|)]



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MessaggioInviato: 05/06/2011, 22:40 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:


Mah.... colpevolizzare l'Arte, in senso lato, mi sembra davvero disonesto.
L'arte, in tutte le sue forme espressive, sta invece producendo in questo
preciso momento storico cose molto interessanti.....

Questo cosa invece, è davvero un no sense
Sotto tutti i punti di vista.....[|)]


Non intendevo assolutamente colpevolizzare l'arte, anzi! La mia frase era riferita alla provocazione fine a se stessa. Queste cose non rendono certo un utile servizio all'arte.


Ultima modifica di Hannah il 05/06/2011, 22:42, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 06/06/2011, 02:29 
Poi dite che negli USA sono esagerati. Sara`pure, ma schifezze del genere non si vedranno mai.



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MessaggioInviato: 06/06/2011, 13:54 
...dopo la faccia da qulo incorniciata dalla tavoletta del wc vi propongo un'altra piccola provocazione per cercare di definire questo labile confine tra opera d'arte e tutto ciò che invece non lo è...

Gunther von Hagens, il "Dottor Morte", plastificatore di cadaveri
http://www.latelanera.com/misteriefolcl ... .asp?id=75

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Ribattezzato dai media "Dottor Morte", Gunther von Hagens, tedesco, 62 anni, è professore di anatomia, nonché artista autoproclamato.

Nel 1977 ha messo a punto un metodo di conservazione delle salme che permette di preservare organi e tessuti attraverso un trattamento chimico.
La Plastination (Plastinazione, questo il nome della procedura, che prevede di sostituire con plastica l'acqua che compone le cellule. La Plastination ha un vantaggio rilevante: permette ai cadaveri di mantenere posizioni realistiche, e di utilizzarli quindi per composizioni artistiche. Si potranno ammirare così corpi che giocano a scacchi, a scherma, a basket, o che vanno a cavallo (o in cammello). Ma anche donne gravide col ventre aperto o corridori coi muscoli tagliati e disposti in modo che sembrino le penne di un volatile...

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Gunther von Hagens è diventato un "artista riconosciuto" a livello mondiale nel 2004, grazie alla sua mostra itinerante Body World (Körperwelten). Più di 13 milioni di visitatori hanno visitato le sue controverse esposizioni, organizzate in Germania, Giappone, Inghilterra, Corea del Sud, Svizzera, Belgio.
Ogni visitatore, all'uscita, è invitato a firmare un foglio con cui dona il proprio corpo (naturalmente dopo il decesso) all'eccentrico anatomopatologo; nonostante quel che si crederebbe, sono in molti a farlo. Nella lista del patologo tedesco ci sarebbero circa 3.600 persone desiderose di donare il proprio corpo, e le richieste aumentano a un ritmo di cinque al giorno. «Per molti la plastinazione», spiega il professor von Hagens, «è il modo per secolarizzare la propria sepoltura e attenuare l'angoscia di perdere la vita, attraverso la possibilità di estendere la propria esistenza fisica dopo la morte».

Numerose sono state le persone che hanno criticato l'arte anatomica di von Hagens, accusandolo di mettere in mostra il macabro, aver poco rispetto per la morte e per la dignità umana. Lui risponde anteponendo a tutto la divulgazione scientifica, il merito di aver fatto uscire l'anatomia dagli asettici laboratori e specificando che i corpi sono appartenuti a persone che hanno volontariamente messo a disposizione di medici professionisti il proprio corpo.

«La mostra anatomica di veri corpi umani permette di capire cose uniche del corpo umano sano e malato. Durante la visita vedrete diversi organi in una serie di circostanze differenti. Potrete imparare cose riguardo le loro funzioni e le malattie che li interessano. Infine avrete l'occasione di studiare le diverse e complesse strutture anatomiche dei corpi interi e a sezioni trasversali». Queste le rassicuranti parole di Gunther von Hagens. Dietro le quinte delle mostre ci sarebbe però un'azienda che conta ben 170 operai impegnati a scuoiare e sezionare cadaveri in stile catena di montaggio e una compravendita di corpi, non donazione.

È la Von Hagens Plastination Ltd, con sede a Dalian, nella Repubblica popolare cinese. A quanto emerso da ricerche compiute nel 2004 dalla rivista tedesca Der Spiegel, l'inventario totale dei corpi, scorte incluse, ammontava in data 12 novembre 2003 a 647 cadaveri di adulti, 3.909 membra tra mani, gambe, piedi, peni e uteri, 182 tra embrioni, feti e neonati.

Le ragioni che hanno spinto il dottor Morte a impiantare la sua fabbrica proprio in Cina sono semplici. Dalian, oltre a essere una tra le più belle città turistiche della repubblica, nonché zona molto competitiva dal punto di vista dell'innovazione tecnologica, conta due penitenziari e un campo di lavoro, dove sono rinchiusi e anche giustiziati, oltre a delinquenti comuni, dissidenti, attivisti del Fulan Gong e attivisti per i diritti umani.

Il secondo motivo è che proprio in Cina la legislazione sull'utilizzo dei cadaveri è ben più flessibile di quella tedesca dove solo i corpi degli individui che avevano dato il conseso possono essere indirizzati a scopi scientifici. Le altre fabbriche si troverebbero a Heidelberg (Germania) e Bischkek (Kyrgyzstan).

Tra i corpi "importati" ci sarebbero anche quelli di una ragazza e di un ragazzo giustiziati con un colpo di pistola alla nuca. Il quotidiano italiano Repubblica, citando Der Spiegel, riporta un telegramma di un manager cinese della Von Hagens Plastination Ltd: «Ci hanno appena fornito due esemplari freschissimi, di prima qualità. Sono così freschi che i loro fegati sono appena stati venduti per trapianti urgenti: un uomo e una donna, entrambi giovani».
L'artista avrebbe ammesso che i suoi collaboratori hanno accettato la consegna, cosa che ha suscitato in lui orrore, tanto che i responsabili sono stati licenziati.

Altri cadaveri ancora potrebbero provenire da un Istituto di Medicina Legale della città russa di Novosibirsk dove alcuni corpi erano scomparsi nel nulla.

Cappello nero calcato sulla nuca, von Hagens si difende sostenendo di svolgere le sue attività nel rispetto delle leggi dei Paesi dove opera. E si vanta che dopo aver visitato le sue esposizioni il 10% dei visitatori smette di fumare e il 30% diventa donatore di organi.

Von Hagens vende i suoi corpi plastificati alle università di circa 40 Paesi nel Mondo. Il costo delle salme arriva fino a 75mila euro.

Articolo scritto da:
Alec Valschi

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MessaggioInviato: 08/06/2011, 01:28 
http://www.ilgiornale.it/esteri/orrore_ ... comments=1

Orrore: i fucilati dal regime ora sono mummie da show

di Gian Micalessin
Pagate il biglietto e passeggiate nell’orrore. C’è un cadavere a cavallo, ha le braccia tese, le mani socchiuse. Le guardate da vicino. Una stringe il cervello dell’uomo, l’altra quello dell’animale. Fate un passo indietro, v’imbattete nel corpo ignudo di una ballerina, la pelle scorticata i muscoli tesi, le ossa sporgenti. Due metri più in là un busto inarcato le budella tese, lo stomaco tirato, gli addominali scolpiti, e nel pugno chiuso una palla di baseball pronta al lancio. In fondo una carcassa scuoiata si libra su un paio di pattini. Vorreste fuggire, ma a sbarrarvi la strada c’è quel carcame di donna vivisezionata dal seno all’addome, quel feto affacciato dalla finestra del suo utero reciso. Ci siete dentro e non è un film. A «Bodies the Exhibition» («Corpi , la mostra») spietata mostra di cadaveri plastificati tutto è macabramente reale. Così reale da sollevare inquietanti interrogativi sull’origine di quei venti reperti anatomici, tutti cinesi, tutti muscolosi, tutti di mezza età, tutti senza i segni di debilitanti malattie. E allora al disgusto s’aggiungono gli interrogativi. A chi appartenevano quei corpi? Come sono morti? Chi ha permesso di trasformarli in scorticate e plastificate mummie esposte a pagamento? Le domande innescano raccapriccianti sospetti quando il dottor Gunther von Hagens, inventore del processo capace di plastificare le spoglie mortali, ammette di aver ricevuto dalla Cina cadaveri con i segni dell’esecuzione. I sospetti s’avvicinano alla certezza quando un trafficante di cadaveri cinese ammette di vendere a 200, 300 dollari l’uno i resti dei condannati a morte.
Per seguire questi quattro passi nell’orrore bisogna incominciare da «Bodies the Exhibition» la mostra di cadaveri plastificati che ha attraversato le principali città americane ed è ora sbarcata a Vienna, Madrid e Barcellona. I venti corpi umani trasformati in perfetti e asettici modelli poliesterizzati vengono presentati dalla Premier Exhibitions, la compagnia quotata a Wall Street che detiene i diritti della mostra, come un esibizione dall’alto valore educativo. La mostra spiegano gli organizzatori «consente accesso a immagini e conoscenze normalmente riservate solo a personale medico professionista». Fin qui tutto vero. I cadaveri scuoiati e modellati nelle pose più disparate permettono di osservare tutti i particolari più reconditi del nostro corpo dal cervello all’apparato digerente, dai muscoli alle ossa. La perfetta conservazione è frutto della cosiddetta «plastinazione» l’evoluto metodo di mummificazione messo a punto a fine anni ’70 dall’anatomo patologo tedesco Gunther von Hagens sostituendo liquidi e grassi con incorruttibili polimeri. Il processo mantiene inalterato l’aspetto d’ogni singola cellula rendendo malleabile e modellabile il cadavere permettendo di mettere un corpo in groppa ad un cavallo morto o, come si vede in “007 casinò Royale”, di riunire tre scheletri intorno ad un tavolo da poker.
I guadi della Premier Exhibitions iniziano quando il dissidente cinese Harry Wu, espatriato negli Stati Uniti dopo 19 anni di lavori forzati, mette in dubbio l’origine dei 20 corpi ricordando di aver dimostrato l’esistenza di un contrabbando di organi prelevati da condannati a morte: «La Cina mette a morte più prigionieri di ogni altro stato al mondo e nessuno – denuncia Wu – conosce con esattezza né il numero dei condannati né il destino dei loro corpi». E Fiona Ma deputato californiano di origine cinese fa notare che nessuna famiglia cinese acconsentirebbe ad «esporre i resti di un proprio caro in quel modo».
Il peggio viene fuori quando Arnie Geller, amministratore delegato della Premier Exhibitions, dichiara all’emittente televisiva Abc che tutti quei corpi «sono di provenienza legittima, corpi senza famiglia ceduti dalla Dalian Medica University al laboratorio di “plastinazione” con cui lavoriamo». Quando il reporter dell’Abc Brian Ross vola a Dalian nella provincia cinese di Liaoning il direttore della clinica nega di rifornire la mostra anche perchè dal 2006 la Cina ha ufficialmente vietato l’esportazione di cadaveri o di loro parti. La vera tappa dell’orrore è un capannone di periferia a sessanta chilometri dall’Università dove le microcamere riprendono una decina di lavoratori vengono sorpresi ad imballare cadaveri e altri resti umani «plastinati» pronti alla spedizione negli Stati Uniti. Il manager titolare del «laboratorio» risulta essere un professore della Dalian University che ammette di aver da poco rilevato il 70 per cento delle quote possedute, fino all’anno prima dalla stessa clinica. Ma quando il reporter gli chiede l’origine di quei corpi già «plastinati» e pronti alla spedizione il manager fugge imbarazzato. A dire qualcosa di più ci pensa l’inventore della «plastinazione» che, guarda caso, ha insegnato alla Dalian University, ha venduto i diritti del procedimento ai suoi laboratori e ha per qualche periodo ricevuto cadaveri dalla Cina: «Ho smesso di aver rapporti con loro – rivela piangendo il medico – quando mi sono trovato tra le mani dei corpi con ancora i segni dei proiettili. Ho preso i cadaveri li ho fatti cremare e da quella volta non ho più usato cadaveri cinesi».
Intanto l’Abc mette le mani sui moduli d’importazioni dei venti corpi usati dalla Premier Exhibitions e scopre che sono stati denunciati come «modelli di plastica per insegnamento medico». Dalla Cina arrivano notizie anche peggiori quando un commerciante di resti umani cinesi fornisce all’Abc una decina di foto di corpi insanguinati abbandonati nella neve subito dopo l’esecuzione. Quei cadaveri racconta il trafficante valgono 200 300 dollari l’uno. Passa a ritirarli personalmente con il furgone, paga la segnalazione all’informatore di turno e li consegna a qualche clinica medica o al laboratorio di «plastinazione» di Dalian. La verità a quel punto è in mostra assieme ai cadaveri e l’amministratore delegato Arnie Geller si dimette senza fornire dimissioni. L’orrore invece gli è sopravvissuto ed è già sbarcato in Europa.

Scientificamente il processo e` affascinante, le modalita` mi nauseano.
Un'altra cosa raccapricciante che vidi in foto, fu la "mummia" di una donna incinta con il feto completamente formato.
Lui mi disgusta e chi va a vedere le sue mostre, gli manca qualche rotella.


Ultima modifica di BlitzKrieg il 08/06/2011, 01:30, modificato 1 volta in totale.


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