http://paolobarnard.info/docs/ilpiugran ... ne2011.pdfE' lungo, posso dire di condividere, in buona misura, talune valutazioni e conclusioni ma ritengo che per far breccia nel cuore della gente manchino due due cose: la prima è la scorrevolezza, a tratti è eccessivamente verboso, e l'operaio o l'impiegato medio, (o anche il laureato medio in materie non economiche) si annoierà a men di 1/3 della lettura, e parlo di gente interessata all'argomento, gli altri si fermerebbero dopo 4 righe.
L'altro lato è che parla SOLO ed ESCLUSIVAMENTE di economia, con vari voli pindarici sul se, e sul forse, dati per scontati un po' troppo imprudentemente... Promettere la piena occupazione è usare uno specchietto per le allodole come molti politici hanno fatto. La disoccupazione è spesso strutturale, qualunque sia il regime economico, a meno che non sia totalitario-schiavile. E tuttavia non è parlando solo di freddi numeri, ma serve toccare le corde dell'animo per causare un moto di spirito. Non ho letto una sola parola a favore dell'indipendenza nazionale in quanto tale, ma solo in funzione economica.
E' questo che si deve combattere in primo luogo, altrimenti la gente verrà sempre presa per il naso con la scusa che manca più europa, quella politica, del parlamento, dei partiti, del governo, con premier e presidente, l'europa della lingua unica, dell'esercit oe della politica estera.
Un'europa che sembra un orrido Molock. Ma io già mi immagino, che in capo ad un centinaio di anni, i gloriosi licei classici italiani, finirano per insegnare la stessa lingua italiana come seconda lingua, per eruditi, come oggi latino e greco. Impensabile per gli Illuminati, o come si voglia chiamarli, che pretendono di dominare un popolo unico di sodi lavoratori (meglio se appena alfabetizzati quel tanto che basta per manovrare le macchine da lavoro), accettare 28 lingue diverse, e quindi sentimenti, e quindi aspirazioni. Le cose più pericolose, anche più del borsello.