Swift, via libera dal 1 agosto Dati bancari accessibili agli Usa
STRASBURGO - Riprenderà dal 1 agosto il trasferimento dei dati dei conti correnti dei cittadini europei alle autorità Usa, nell'ambito di indagini di anti terrorismo. Con una maggioranza di 484 voti a favore, l'Europarlamento ha sbloccato oggi il cosiddetto programma Swift, che era stato interrotto da gennaio, dopo avere imposto miglioramenti a favore della tutela della privacy dei cittadini europei. Miglioramenti che pure erano stati ritenuti non sufficienti e soddisfacenti dai garanti europei della privacy, che in una lettera congiunta avevano manifestato "forti preoccupazioni" per gli standard di protezione previsti nel nuovo accordo.
L'accordo Swift è stato stipulato all'inizio di giugno dalla Commissione europea e dal ministero del tesoro Usa e prevede il trasferimento di informazioni relative alle operazioni finanziarie dall'Ue agli Stati Uniti per la prevenzione e la lotta al terrorismo. Le Autorità europee ritengono che l'accordo, per quanto migliorato rispetto al precedente, non rispetti la normativa Ue. Due, in particolare, i punti critici sui quali i Garanti della privacy hanno espresso le maggiori riserve. Il primo riguarda "il trasferimento massivo e indiscriminato di informazioni finanziarie verso gli Usa, informazioni che peraltro possono essere trasmesse a agenzie di polizia e autorità giudiziarie. Le condizioni fissate nell'accordo, sia riguardo al trasferimento massivo dei dati sia riguardo alla loro ulteriore trasmissione, non soddisfano le garanzie necessarie in base al diritto Ue, fra cui il rispetto del principio di finalità e l'obbligo di una conservazione limitata nel tempo (fino a cinque anni)". Su questo punto le Autorità hanno inoltre chiesto che, comunque, "ci si impegni fin d'ora a modificarlo nell'ambito della già prevista attività di revisione congiunta dell'accordo". Il secondo punto critico riguarda "i dati relativi alle transazioni finanziarie effettuate esclusivamente all'interno dell'Ue. Le Autorità privacy vogliono avere certezza che queste informazioni - i cosiddetti dati Sepa, relativi all'Area unica dei pagamenti in Euro - non siano oggetto di trasferimento". E' questo infatti un aspetto sul quale l'Accordo "non si pronuncia con chiarezza".
La Repubblica - 08 luglio 2010)
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