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 Oggetto del messaggio: Le 11 profezie di Edison (azzeccate e no)
MessaggioInviato: 20/02/2011, 19:03 
Le 11 profezie di Edison (azzeccate e no)

Libri di nichel

Cent'anni fa, in un articolo su Cosmopolitan (all'epoca una rivista generalista), Thomas Alva Edison azzardò una lunga serie di previsioni sui futuri progressi della tecnologia. Alcune le azzeccò, come l'invenzione dell'aeroplano; altre erano "assolutamente sbagliate", dice Paul Israel, direttore del Thomas A. Edison Papers Project, il progetto di sistemazione e pubblicazione dell'archivio del grande editore curato dalla Rutgers University.

Edison predisse che presto i libri (nella foto, la biblioteca del Trinity College di Dublino) sarebbero stati fatti di nichel, a suo parere un materiale più economico, resistente e flessibile della carta. "Certo non previde mai l'inchiostro elettronico e tutte le innovazioni dell'editoria digitale", spiega Israel.

Nel 1908 Edison si era quasi del tutto ritirato dagli affari, ed era diventato "l'inventore-filosofo nazionale", prosegue Israel. "Rispetto alla sua generazione, noi forse abbiamo meno fede nel progresso tecnologico, ma nella cultura americana Edison resta il simbolo della creatività e della capacità di innovazione."

Telefoni sempre più "smart"

Nel 1911 Thomas Edison prevedeva che un giorno i telefoni "urleranno i nomi propri o sussurreranno le quotazioni del mercato della droga".

"Con gli smartphones di adesso sarebbe assolutamente plausibile", commenta Israel. "Basterebbe sviluppare un'applicazione".

Molti dei progressi della telefonia, aggiunge l'esperto, nascono da una delle invenzioni di Edison: il fonografo.

Macchine lavoratrici

Nel 1911 Thomas Edison non aveva dubbi: "le macchine", disse a Cosmopolitan "non si limiteranno più a fabbricare pezzi che poi la mano umana deve assemblare, ma sforneranno prodotti completi" (nella foto, un saldatore-robot in una fabbrica di automobili).

"L'epoca dell'operaia tessile che si affatica a cucire a mano gli abiti è quasi al termine", prevedeva. Ai tempi di Edison, nota il suo biografo Israel, l'idea che con il progresso le macchine avrebbero sostituito il lavoro manuale era molto diffusa. "Alla fine, si è realizzata nel mondo in cui viviamo", commenta Blake. "Naturalmente oggi siamo più preoccupati per la disoccupazione, visto che tanti lavori sono stati affidati alle macchine".

Più cemento armato per tutti

Queste case di cemento armato di Dailan, in Cina, si devono almeno in parte al genio di Thomas Edison, che rivoluzionò l'edilizia inventando un particolare forno per la produzione di calcestruzzo, afferma Paul Israel, biografo dell'inventore.

Nel 1911 l'inventore sosteneva che gli uomini "sono tutti pazzi", perché continuavano a costruire edifici in ferro e mattoni, invece di utilizzare cemento rinforzato da barre d'acciaio, quello che oggi chiamiamo cemento armato. "Un edificio di cemento rinforzato resterà in piedi praticamente per sempre", disse. Entro il 1941, predisse, "tutte le costruzioni saranno di cemento rinforzato, dalla villa più elegante al grattacielo più alto".

Già negli anni Venti, nota Israel, i grattacieli erano costruiti in cemento "rinforzato". Ma dopo la II guerra mondiale sempre più architetti hanno preferito utilizzare strutture di acciaio e vetro piuttosto che il cemento armato.

Addio ai mobili di legno

Thomas Edison disse alla rivista Cosmopolitan che il mobilio d'acciaio (come gli sgabelli nella foto) avrebbe completamente sostituito quello di legno. "I bambini della prossima generazione mangeranno a tavoli d'acciaio seduti su seggioloni di acciaio", dichiarò. "Non sapranno nemmeno cosa sia un mobile di legno". Secondo l'inventore, l'acciaio era più leggero ed economico del legno, e poteva anche "essere tinta per ottenere imitazioni perfette" del mogano o di altri tipi di legname.

Negli anni Venti e Trenta l'acciaio cominciò a essere utilizzato soprattutto per i mobili da ufficio, ma il legno resta fondamentale anche nelle case più moderne.

Treni elettrici al posto di quelli a vapore

La fine dei treni a vapore e l'avvento di quelli elettroidraulici: è un'altra delle profezie pronunciate da Thomas Alva Edison nel 1911 (nella foto, un treno ad alta velocità a Taiwan). Secondo l'inventore, l'elettricità per le ferrovie sarebbe stata prodotta da impianti idroelettrici, almeno negli stati USA più ricchi d'acqua.

La profezia si è avverata, almeno nelle aree densamente popolate, sottolinea Paul Israel. "Anche se non è l'acqua a fornire elettricità, l'intera rete ferroviaria tra Boston e Washington è elettrificata".

Oro artificiale

Fin dal Rinascimento, e forse da tempi ancora più antichi, gli alchimisti hanno sognato di creare l'oro artificiale (nella foto, piccoli lingotti emessi da una sorta di bancomat). Edison non faceva eccezione: secondo le sue dichiarazioni del 1911, gli Stati Uniti sarebbero stati presto in grado di "fabbricare" il nobile metallo. La sovrabbondanza, però, lo avrebbe reso meno ambito.

In parte Edison aveva ragione: alcuni scienziati sono riusciti a manipolare gli atomi in modo da creare oro sintetico. L'idea non sembra più tanto straordinaria, visto che oggi "siamo in grado di creare materiali pazzeschi", sostiene Israel.

La fine della povertà

L'immagine di una mendicante in una via di Roma è una cocente smentita di una delle profezie di Edison. "Tra cent'anni non ci sarà più povertà nel mondo", disse l'inventore nel 1911. "La povertà era parte di un mondo che usava solo le mani. Ora che gli uomini hanno imparato a usare il cervello, la povertà sta diminuendo".

Atteggiamenti così "tecnocentrici" non erano affatto inconsueti all'epoca tra i "tipici uomini d'affari progressisti", spiega lo studioso Paul Israel. "Era molto diffusa la convinzione che il progresso tecnologico avrebbe creato tanta abbondanza da far sparire la miseria. Evidentemente, non è successo".

La scienza nei campi

"Il contadino del futuro sarà un uomo seduto accanto a un pulsante e a una leva", disse Thomas Edison a Cosmopolitan. Tra i progressi della tecnologia preconizzati dal grande inventore c'erano trattori e aratri a batteria capaci di "addolcire la terra più rapidamente di quanto abbiano mai fatto i cavalli".

Edison previde anche, a ragione, che le fattorie avrebbero subito "una grande trasformazione" grazie al progresso tecnologico e all'intervento delle grandi aziende. Ad esempio, dichiarò che i contadini erano "a corto di cervello" e che "il posto del contadino di oggi sarà preso da uno scaltro uomo d'affari che sarà allo stesso tempo un chimico del suolo, un botanico e un economista".

"È proprio quel che è avvenuto", commenta Israel. "I piccoli agricoltori sono stati in gran parte soppiantati dalle grosse aziende agricole".

La pace universale

Nel 1911, solo tre anni prima della Prima guerra mondiale, Thomas Edison affermava che "l'accumulo di armamenti" avrebbe causato "una rivoluzione universale o la pace universale prima che possa scoppiare più di una grande guerra.

"Naturalmente le cose non sono andate così", commenta Israel. Ma sottolinea che l'invenzione delle armi atomiche, con la minaccia di reciproca distruzione, creò un equilibrio del terrore tra USA e URSS che in qualche modo impedì lo scoppio di un conflitto armato (nella foto, un rifugio antiatomico degli anni Sessanta). "In questo senso, l'idea di Edison conteneva qualche verità".

Aerei veloci

Thomas Edison aveva una conoscenza limitata del volo artificiale (nella foto, un jet mentre sorvola le Bermude) ma osservava con attenzione la natura: in particolare, l'agilità degli insetti.

"Immaginate di avere quattro milioni di bombi addestrati legati a una sedia di vimini su cui è seduto un uomo", disse Edison nell'articolo pubblicato nel 1911, otto anni dopo il primo volo dei fratelli Wright. "Al segnale convenuto, si librerebbero in volo, e sarebbero capaci di sollevarlo. Io credo che degli insetti meccanici potrebbero essere attaccati a una macchina volante in modo da sollevarla all'istante".

Tralasciando i bombi-robot, Edison predisse che le macchine volanti sarebbero state in grado di trasportare i passeggeri a più di 150 chilometri l'ora.

Ma cosa penserebbe Edison del mondo del 2011? Paul Israel, suo biografo, si sbilancia: "sarebbe entusiasta della tecnologia moderna quanto lo era di quella della sua epoca".

http://www.antikitera.net/news.asp?id=10004&T=3


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