Usa/ Pentagono: Attacchi informatici sono atti di guerra
di: Apcom Pubblicato il 31 maggio 2011| Ora 17:43
New York, 31 mag. (TMNews) - Gli attacchi informatici potrebbero costituire un atto di guerra. Lo dice il Pentagono in un rapporto che per la prima volta abbozza la possibilità di rispondere militarmente agli attacchi degli hacker. Il documento del dipartimento della Difesa, anticipato dal Wall Street Journal, rappresenta il primo tentativo americano di elaborare formalmente una strategia di risposta ad eventuali attacchi informatici. Con il moltiplicarsi di casi del genere e la crescente interdipendenza fra le infrastrutture civili, militari e Internet, gli Stati Uniti non vogliono farsi cogliere impreparati. Il documento dichiara che le regole tradizionali del diritto bellico internazionale si applicano anche nel caso di attacchi informatici, confermando l'attenzione per questa nuova frontiera della sicurezza nazionale. Nel rapporto, il Pentagono sostiene che i più gravi attacchi di hacker provengono o sono sostenuti da entità governative e propone il principio di equivalenza come criterio guida per determinare se un attacco informatico possa o meno essere definito atto ostile. Secondo il documento, "una forma di rappresaglia potrebbe essere giustificata se un attacco informatico causa morte, danni o distruzioni alla stessa maniera di un attacco militare di tipo tradizionale". Il generale dell'aeronautica militare americana in pensione e professore di diritto internazionale alla Duke University, Charles Dunlap, è d'accordo: un attacco informatico è governato dalle stesse leggi di qualsiasi altro tipo di attacco se i suoi effetti sono gli stessi.
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