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 Oggetto del messaggio: Israele blocca attivisti in partenza da Roma.
MessaggioInviato: 15/04/2012, 14:33 
Siamo alla follia......

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http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 08080.html

TEL AVIV - Primi fermi di attivisti filo-palestinesi sono stati compiuti dalla polizia israeliana all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, nel contesto delle misure di sicurezza adottate per il 'Flytilla Day'.

L'operazione 'Benvenuti in Palestina' e' stata indetta da diverse organizzazioni filo-palestinesi per denunciare la occupazione nei Territori e le limitazioni di transito imposte a palestinesi e non dalle autorità israeliane. Gli attivisti hanno assicurato da parte loro di non aver alcuna intenzione di disturbare l'ordine pubblico. "Giungiamo armati solo dei nostri spazzolini da denti" ha assicurato uno dei loro esponenti. La loro intenzione immediata, ha aggiunto, e' di raggiungere la città cisgiordana di Betlemme per partecipare alla inaugurazione di un istituto scolastico.

Secondo quanto annunciato nei giorni scorsi dal gruppo 'Welcome to Palestine', questo pomeriggio allo scalo di Tel Aviv era atteso l'arrivo di circa 1.500 attivisti europei, australiani e nordamericani che dall'aeroporto si sarebbero dovuti dirigere a Betlemme per alcuni progetti educativi a favore dei palestinesi. Ma, già nei giorni scorsi, era giunta notizia della richiesta formulata da Israele a diverse compagnie aeree europee di vietare l'imbarco agli attivisti identificati.

Intanto decine di attivisti pro-Palestina sono stati bloccati all'aeroporto di Roma, Parigi e Ginevra mentre cercavano di partire per Tel Aviv, perché giudicate da Israele 'persone indesiderate''.

Su 'direttiva dello Stato di Israele', Alitalia questa mattina ha negato l'imbarco su un volo diretto a Tel Aviv a sette attivisti italiani del gruppo internazionale 'Welcome to Palestine', noto anche come Flytilla. I nomi della delegazione italiana - tra cui c'e' anche quello del vignettista Vauro Senesi - sono stati inseriti in una lista di persone a cui Alitalia ha negato l'imbarco.

Agli attivisti è stato quindi vietato il check in ed è stata consegnata una notifica in cui si legge che il divieto di volare a Tel Aviv è dovuto ad una "direttiva dell'Autorità per l'immigrazione e la frontiera dello Stato di Israele secondo la legge del 1952 che disciplina l'ingresso sul territorio di Israele".

Ferma la protesta degli attivisti italiani che hanno a lungo chiesto i motivi di un divieto formulato "sulla sola base del sospetto di una simpatia per i palestinesi". Secondo Fabio Marcelli, dell'associazione Giuristi Democratici la direttiva israeliana dimostra "il prevalere della paura, tra le autorità israeliane, rispetto a manifestazioni a favore della Palestina che porta a queste misure repressive".

Tra le contestazioni sollevate dagli attivisti filo-palestinesi anche il fatto che la notifica non porta alcuna firma di funzionari dello Stato di Israele e che la stesura di una "black list a priori viola la libertà di circolazione di comuni cittadini italiani". Già lo scorso anno, in occasione della medesima iniziativa internazionale organizzata da ong e associazioni filo-palestinesi di tutta Europa, la delegazione italiana fu in larga parte bloccata allo scalo di Fiumicino.


Al Charles de Gaulle gli attivisti dovevano imbarcarsi sui voli Lufthansa e Swiss Air, con destinazione Tel Aviv per poi raggiungere Betlemme nell'ambito dell'operazione 'Welcome to Palestine'. Ma si sono visti rifiutare l'imbarco di fronte alla richiesta in questo senso fatta da Israele. "Oggi - hanno commentato gli attivisti - il check point è a Parigi".

Una ventina di attivisti pro-palestinesi - di nazionalità svizzera e francese - sono riusciti a imbarcarsi a Ginevra ma - secondo un portavoce dell'iniziativa - 'ad alcune altre dozzine di militanti e' stato impedito l'imbarco'. Diversa la versione di un portavoce della polizia che ha detto, invece, che 'solamente due persone' sono state bloccate allo scalo e che 'un'altra trentina di attivisti sta manifestando all'aeroporto di Ginevra-Cointrin'.

ISRAELE: 'CARO ATTIVISTA' DIMOSTRA IN SIRIA E IRAN - Con una ironica lettera di 'Benvenuto', le autorità israeliane solleciteranno gli attivisti filo-palestinesi in arrivo oggi a Tel Aviv nel contesto del 'Flotyilla Day' (Benvenuti in Palestina) a dedicare le loro energie a cause umanitarie a loro parere più urgenti: in Siria, Iran e Gaza. Nel messaggio - indirizzato al 'Caro attivista' - si afferma che quanti lottano per la difesa diritti umani potrebbero scegliere piuttosto di protestare "contro le stragi quotidiane perpetrate dal regime siriano nei confronti del suo stesso popolo... o contro la repressione violenta messa in atto dal regime iraniano verso i suoi oppositori... o contro il regime di Hamas a Gaza che si macchia due volte di crimini di guerra quando spara contro civili (israeliani) facendosi scudo di altri civili (palestinesi)". Nel messaggio viene poi espresso stupore che come obiettivo della protesta sia stato scelto invece Israele, "unica democrazia del Medio-Oriente, dove le donne beneficiano di eguali diritti, dove la stampa è libera di criticare il governo, dove le organizzazioni umanitarie sono libere di agire, dove viene garantita libertà di culto e dove le minoranze non vivono nella paura". Le autorità israeliane consigliano dunque a questi attivisti di "risolvere prima i veri problemi" della Regione e quindi di tornare in Israele per riferire della loro esperienza.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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