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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 28/02/2015, 20:00 
A colloquio con una delle più grandi esperte di terrorismo al mondo

Isis, Loretta Napoleoni: «Vi spiego perché la guerra è inutile»

Lo Stato islamico rappresenta qualcosa di nuovo, con una forza attrattiva enorme nei confronti dei giovani musulmani di tutto il mondo. Dobbiamo aspettarci altri attacchi, ma bombardare non è la soluzione ai nostri problemi. E alla nostra paura


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L'economista di fama internazionale Loretta Napoleoni

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ROMA - Charlie Hebdo, Copenaghen, Libia. L'escalation di terrore e violenza perpetrata dall'Isis non si ferma e fa sempre più paura. Ieri l'Egitto ha bombardato postazioni dello Stato islamico in Libia dopo che il gruppo jihadista aveva diffuso un video della decapitazione di 21 copti egiziani rapiti a Sirte tra dicembre e gennaio. Il bilancio dell'attacco è di cinque vittime. «Questa è la dimostrazione della strategia che sta portando avanti chiaramente l'Is, e che è vincente», spiega a Diario del Web Loretta Napoleoni, economista di fama mondiale e tra le più importanti esperte di terrorismo, che raggiungiamo al telefono mentre si trova a Seattle per presentare il suo ultimo libro, «Isis, Lo Stato del Terrore» (Feltrinelli), la prima inchiesta che racconta la scioccante verità sul gruppo terroristico che sfida l’Occidente in nome del Califfato, diventata già un best seller internazionale tradotto in oltre 15 Paesi. «Non ci saranno più grandi attacchi come quello alle Torri Gemelle, ma sempre più piccoli attentati sparsi in giro per l'Europa e l'America. Non conterà più la qualità dell'attacco quanto la quantità. Tutto questo non può non farci paura. Anche l'Italia è a rischio».

Napoleoni, cosa vuole lo Stato islamico? Sterminare l'Occidente?
Il loro obiettivo è molto ambizioso: hanno fatto nascere dalle ceneri dei conflitti mediorientali non un gruppo terroristico, ma un vero e proprio Stato, con un suo territorio, una sua economia. Godono di ampi consensi. Dimentichiamo i talebani e al Qaeda, capace solo di colpi isolati di scarso valore geopolitico. L'Isis spinge per la costruzione di un nuovo ordine politico in Medio Oriente, la creazione di uno Stato moderno senza tensioni, puro, incorruttibile, governato dall'onore, dove le donne non rappresentino una sfida per gli uomini. Tutto questo dopo aver portato avanti una pulizia etnico-religiosa terribile, decapitazioni e incredibili atrocità. Per loro si tratta di realizzare finalmente l’utopia politica sunnita cui aspirano da tanto tempo.

Questo ha un potere seduttivo fortissimo nei confronti di milioni di giovani musulmani in tutto il mondo...
Per loro è un'opportunità unica, che rappresenterebbe anche un riscatto, una sorta di liberazione da secoli di umiliazione. Lo Stato islamico vuole diventare per i musulmani sunniti ciò che Israele è per gli ebrei: uno stato nella loro antica terra occupata. Inoltre, muovendosi molto bene sulle reti web e sfruttando ampiamente la propaganda video, ha un vantaggio mai visto prima.

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Isis

Com'è possibile che sia arrivato ad ottenere tutto questo potere senza che l'Occidente quasi se ne accorgesse?
L'Occidente se n'è completamente disinteressato, ha delegato all'Arabia Saudita e ai Paesi del Golfo. Già nel 2011 lo Stato Islamico aveva capito che un intervento straniero simile a quello in Libia o in Iraq non sarebbe mai stato possibile in Siria, quindi ha sfruttato a proprio vantaggio il conflitto siriano senza dare troppo nell'occhio. Paesi come il Kuwait, il Qatar e l’Arabia Saudita hanno sostenuto diverse organizzazioni armate con l'obiettivo di arrivare a un cambiamento di regime in Siria. L'Isis è nato da qui, ma anziché combattere quella guerra, ha usato il denaro di quei Paesi per fare il proprio gioco e mettere piede in regioni economicamente strategiche, come le aree petrolifere della Siria orientale.

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Barack Obama

A questo punto un attacco militare occidentale contro questi nuovi jihadisti è possibile?
A mio avviso sì, soprattutto dopo le ultimissime azioni di Obama che sembra cercare consensi in questo senso. Quella di Obama è stata sino ad oggi una politica estera improntata al laissez-faire e noi oggi ne paghiamo le conseguenze, ma adesso sembra intenzionato a ricalcare le orme di Bush. Io credo sia un atteggiamento pericoloso, improvvisato, non frutto di un'attenta analisi. Bisogna comunque stare a vedere da dove eventualmente verrebbe sferrato l'attacco di terra. Da Baghdad? Dalla Giordania? È tutto molto fluido, è difficile prevederlo in questo momento. Senza dubbio l'Isis sta provocando l'intervento armato.

Se sta provocando la guerra è perché è convinto che ne avrà dei vantaggi...
Un intervento esterno potrebbe fomentare rivolte da parte di popolazioni limitrofe che adesso si trovano in uno stato di semi-anarchia. Stanno giocando questa carta, che però è molto rischiosa. Dipende tutto da quante truppe verrebbero inviate, come sarebbero strutturate.

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Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni

A suo avviso l'intervento armato sarebbe la soluzione migliore?
No: questa è una guerra loro, non nostra. Continuando così non facciamo altro che crearci altri nemici, e altri ancora. 12 anni dopo l'invasione dell'Iraq ci ritroviamo con un nuovo nemico esattamente nella stessa regione, e più potente probabilmente. Dichiarazioni come quelle del ministro Gentiloni ingigantiscono la loro forza e fanno il loro gioco, e oltretutto non andrebbero fatte prima di averle decise nei luoghi deputati, in questo caso le Nazioni Unite.

Cosa dovrebbe fare allora l'Occidente?
Bisogna agire a livello politico-diplomatico. Invece di investire risorse nei bombardamenti si potrebbe utilizzare lo stesso denaro per promuovere politiche di integrazione della popolazione musulmana in Europa ad esempio. Ovviamente questo pone problemi enormi e non si risolve certo oggi, ma si possono cominciare a porre le basi.

L'anti-terrorismo ha fallito?
Il nostro anti-terrorismo è arretrato rispetto alle modalità di azione dello Stato islamico. Oltre al fatto che ci sono stati tagli pesanti alle misure anti-terroristiche per via della crisi, i terroristi dell'Is si muovo sul web su reti piuttosto nidificate.

Source: Isis, Loretta Napoleoni: «Vi ...e» | Esteri | DiariodelWeb.it



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 28/02/2015, 20:03 
Non chiamateli terroristi. L'Isis «è una forza insurrezionale combattente»

Sgombra subito il campo Germana Tappero Merlo, senior analyst in antiterrorismo e sicurezza, per diversi organismi nazionali e internazionali, e consulente per società private di sicurezza. Studiosa di relazioni internazionali, conflitti e terrorismo dell'area mediorientale, Tappero Merlo cura il sito «Global trend & Security», tra i più cliccati dagli esperti in materia.


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Miliziani dell'ISIS

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TORINO - Non chiamateli terroristi. L'Isis «è una forza insurrezionale combattente, con tanto di capi militari, ex generali della guardia repubblicana di Saddam Hussein, capi dell'intelligence, con una disciplina militare e una capacità tecnica notevolissima. Una forza che gode di consenso popolare, che utilizza anche il terrorismo, ma soprattutto conta su ex combattenti di guerre in Kossovo, in Cecenia, in Afghanistan, in Algeria». Sgombra subito il campo Germana Tappero Merlo, senior analyst in antiterrorismo e sicurezza, per diversi organismi nazionali e internazionali, e consulente per società private di sicurezza. Studiosa di relazioni internazionali, conflitti e terrorismo dell'area mediorientale, Tappero Merlo cura il sito «Global trend & Security», tra i più cliccati dagli esperti in materia.

La ricercatrice ha analizzato il fenomeno Isis fin dalla sua nascita, che avvenne nel 2003 in Iraq, quando nacque come una sorta di spinoff di Al Qaida.

Capeggiata inizialmente da Abu Musab Al Zarqawi, l'Isis «si dimostra fin da subito una organizzazione molto efferata, soprattutto con i civili, tant'è che Al Qaida decide di disconoscere l'Isis intorno al 2006». Poi negli anni prende vigore, prima in Siria dove il nucleo originario dell'Isis combattè contro Assad a fianco di Jabat al-Nusra, gruppo qaedista siriano, poi di nuovo in Iraq. «Se vogliamo anche l'Occidente aiutò indirettamente Isis a rafforzarsi in funzione anti Assad. Abbiamo accettato che questi si rafforzassero tramite le potenze locali, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi, che poi si sono resi conto che la cosa è sfuggita di mano».

Un fenomeno quello dell'Isis che l'Occidente ha sottovalutato ha spiegato Tappero Merlo ad Askanews: «lo stesso Obama recentemente lo ha ammesso». Per la studiosa: «E' mancato il lavoro dell'intelligence sul posto che desse informazioni precise. Non si può monitorare un territorio solo con i droni, perché si perde la capacità di capire che cosa sta avvenendo in certi tessuti sociali». E all'indomani della caduta del regime di Saddam Hussein «non è stata incoraggiata da parte degli americani un'alternativa moderata. La stessa strategia di de-baatificazione dell'intera struttura politica irachena da parte degli Stati Uniti durante l'occupazione ha portato a gravi squilibri, a favore della componente sciita che ha finito per esacerbare il contrasto fra le varie componenti religiose che, in quel contesto, sono anche sociali».

Il petrolio è la principale fonte di finanziamento dell'Isis: «Si sono impadroniti della rete di estrazione, raffinazione e distribuzione che era del mercato nero della vendita di petrolio ai tempi di Saddam Hussein, nata quando noi occidentali abbiamo posto l'embargo» ha spiegato Tappero Merlo. Ma oltre ai pozzi petroliferi controllano «dighe, centri di telefonia, depositi di armi e di cibo, cosa che gli ha permesso di sopravvivere ad un assedio lungo come quello di Kobane». Infine «hanno il sostegno, e non solo economico, di molte tribù locali».

Oggi l'Isis controlla una popolazione di quasi 11 milioni di persone, un'area estesa quasi quanto l'Italia e «ha il progetto di ridisegnare i confini del Medio Oriente, attraverso una rivolta-insurrenzione, realizzando così veramente il jihad globale». Con la Libia l'Isis «adesso sta assaporando il gusto di diventare una specie di brand, di marchio, quindi abbiamo Ansar Al Sharia, gruppo jihadista libico, facente parte prima ad al-Qaeda nel Magreb Islamico, che dice di essere Isis, e questo fa comodo ad Al Baghdadi, ma non è l'Isis stesso. Sono realtà di contesti molto instabili che si affiliano» ha precisato Tappero Merlo.

Realtà che però inducono a riflettere sula «grande degenerazione della sicurezza in tutta l'area Mediterranea».

«Con le rivolte del 2011 non siamo stati in grado, noi Occidente, anche per una mancanza nostra di una politica estera, e mi riferisco all'Unione Europea, di comprendere appieno cosa stesse avvenendo in alcune realtà, come la Tunisia e l'Egitto. Mentre in Libia siamo intervenuti militarmente, senza una exit strategy anche politica. Un gravissimo errore».

Alcune primavere arabe «sono degenerate in guerre civili, poi in guerre intrastatali, vedi Siria e Iraq, con l'Isis che domina sui fronti militari dei due paesi. Non voglio fare allarmismo, ma se continua questa escalation non è escluso che possano esser coinvolti altri attori. E quindi si potrebbe ipotizzare che l'area mediterranea diventi uno scenario di guerra per procura con il coinvolgimento di grandi potenze, dagli Usa, la Cina, la Russia».

Scettica Tappero Merlo sull'ipotesi che tra i barconi di migranti che approdano sulle nostre coste possano anche nascondersi elementi dell'Isis. «Si tratta di spauracchi. Non è pensabile - ha detto - Opterebbero per metodi più sicuri per arrivare da noi. Non dimentichiamo, però, che le bandiere dell'Isis stanno già sventolando in alcuni villaggi della Bosnia. E' un modello che fa presa, che piace a certe frange estreme dell'Islam in Europa, che conquista i giovani europei di origini islamiche, ma non solo».

Quanto al rischio di attentati in Italia: «L'Isis cerca bersagli simbolo. E Roma è l'epicentro della cristianità» come del resto evidenziato ieri dai nostri servizi segreti.

«Il vero Islam però è un'altra cosa dall'Isis - ha concluso Tappero Merlo - I musulmani chiamano l'Isis Dai'sh, che è anche l'acronimo in arabo, ma esprime anche un termine dispregiativo, perché pronunciato con un certo accento significa bigotto della peggior specie».

Source: Non chiamateli terroristi. L'I...e» | Esteri | DiariodelWeb.it



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 28/02/2015, 20:29 
L'Isis ringrazia l'Occidente: "Con il pagamento dei riscatti abbiamo intascato 45 milioni!

Spesso a versare sono aziende private che preferiscono tenere segrete le transazioni. Ma anche i governi europei (tra cui quello italiano) sono sempre pronti ad aprire il portafoglio

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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 01/03/2015, 00:54 
Zitti zitti......


incursori della Marina nelle acque vicino alla Libia

La San Giorgio salpata dalla Spezia in missione di addestramento. A bordo forze speciali

http://www.lastampa.it/2015/02/28/ester ... agina.html



Sono partiti da Spezia e da Taranto, puntando verso la polveriera libica. Ma si fermeranno prima, al confine con le acque territoriali di Tripoli. Formalmente impegnati in un’esercitazione, anche se i connotati non sarebbero proprio quelli classici dell’addestramento: pronti a intervenire se la situazione dovesse precipitare. La notizia è stata confermata da diverse fonti. Le preoccupazioni di un improvviso precipitare degli eventi che potrebbero compromettere gli interessi strategici dell’Italia in Libia hanno fatto scattare l’allarme delle forze di difesa italiane. Tutto è accaduto tra giovedì e venerdì. I militari del reggimento San Marco sono arrivati alla Spezia nel cuore della notte. Hanno attraversato la città per poi costeggiare le vecchie mura dell’Arsenale e arrivare fino alla caserma del Comsubin (Comando subacquei e incursori), al Varignano, il promontorio a ovest del golfo. Lì gli incursori, già svegli, preparavano i mezzi, il necessario alla missione. Pronti a salire sulla nave San Giorgio, arrivata appositamente da Brindisi.



Il gasdotto da proteggere

La minaccia dell’Isis, fino a qualche mese fa, sembrava lontana. Ora l’Italia è costretta a intervenire. Non si tratta di un’azione di guerra. Si pianifica l’approdo in Libia, dove gli interessi commerciali italiani sono rilevanti. In particolare sulla costa, dove passa il Greenstream, il gasdotto subacqueo dell’Eni che si snoda fra la stazione di compressione di Mellitah, ed il terminale di ricevimento del gas di Gela, in Sicilia. Una struttura lunga 520 km, molti dei quali percorsi sotto il Mediterraneo, protetta dai 20mila uomini della guardia fedele al governo legittimo di Tobruk. Le zone intorno a Tripoli sono epicentri di caos, con intere aree contese tra Alba libica che ha stabilito un governo parallelo nella Capitale, e i jihadisti, in un contesto sempre più infuocato. Quasi due anni fa il terminal di Mellitah era stato occupato da un gruppo di berberi. Ora fa gola ai guerriglieri pronti a sabotare il nemico occidentale.


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Grigio
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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 01/03/2015, 01:38 
grandi colmoschin


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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 01/03/2015, 02:37 
quando dovevamo tutelare per davvero i nostri interessi in libia tutti zitti e belanti al seguito del pifferaio magico a stelle e strisce ed al nano gallo corrotto e colluso; ora vogliono fare gli eroi.

Che lo mandino in mille pezzi il gasdotto, e poi si invii la fattura a Babilonia (washington).

Paese di pagliacci.



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 01/03/2015, 10:51 
Dall’abbattimento di un aereo britannico in Iraq ,
viene allo scoperto il “doppio gioco” delle forze
anglo Americane in Iraq ed in Siria


http://www.nocensura.com/2015/02/dallab ... nnico.html

"In pratica la macchinazione statunitense di utilizzare questi gruppi terroristi dello Stato Islamico come pretesto per un loro nuovo intervento in Iraq ed in Siria, per istallarsi nella zona, rovesciare i regimi a loro ostili (Bashar al-Assad in Siria), combattere il movimento Hezbollah, filo iraniano e ridisegnare la mappa dei confini in Medio Oriente, è ormai venuta allo scoperto ed alla pretesa” lotta al terrorismo” di Obama non crede più nessuno, ad eccezione dei media (giornali e TV occidentali) che riferiscono di una “decisa lotta” intrapresa dalla coalizione internazionale contro lo stato Islamico, ignorando che alcuni paesi che compongono la coalizione (Arabia Saudita, Qatar, Emirati Uniti) sono fra i principali finanziatori ed ispiratori del terrorismo di marca wahabita e salafita dello Stato Islamico".


.......... [:306]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 01/03/2015, 11:50 
CRASH3 ha scritto:
Zitti zitti......


incursori della Marina nelle acque vicino alla Libia

La San Giorgio salpata dalla Spezia in missione di addestramento. A bordo forze speciali

http://www.lastampa.it/2015/02/28/ester ... agina.html



Sono partiti da Spezia e da Taranto, puntando verso la polveriera libica. Ma si fermeranno prima, al confine con le acque territoriali di Tripoli. Formalmente impegnati in un’esercitazione, anche se i connotati non sarebbero proprio quelli classici dell’addestramento: pronti a intervenire se la situazione dovesse precipitare. La notizia è stata confermata da diverse fonti. Le preoccupazioni di un improvviso precipitare degli eventi che potrebbero compromettere gli interessi strategici dell’Italia in Libia hanno fatto scattare l’allarme delle forze di difesa italiane. Tutto è accaduto tra giovedì e venerdì. I militari del reggimento San Marco sono arrivati alla Spezia nel cuore della notte. Hanno attraversato la città per poi costeggiare le vecchie mura dell’Arsenale e arrivare fino alla caserma del Comsubin (Comando subacquei e incursori), al Varignano, il promontorio a ovest del golfo. Lì gli incursori, già svegli, preparavano i mezzi, il necessario alla missione. Pronti a salire sulla nave San Giorgio, arrivata appositamente da Brindisi.



Il gasdotto da proteggere

La minaccia dell’Isis, fino a qualche mese fa, sembrava lontana. Ora l’Italia è costretta a intervenire. Non si tratta di un’azione di guerra. Si pianifica l’approdo in Libia, dove gli interessi commerciali italiani sono rilevanti. In particolare sulla costa, dove passa il Greenstream, il gasdotto subacqueo dell’Eni che si snoda fra la stazione di compressione di Mellitah, ed il terminale di ricevimento del gas di Gela, in Sicilia. Una struttura lunga 520 km, molti dei quali percorsi sotto il Mediterraneo, protetta dai 20mila uomini della guardia fedele al governo legittimo di Tobruk. Le zone intorno a Tripoli sono epicentri di caos, con intere aree contese tra Alba libica che ha stabilito un governo parallelo nella Capitale, e i jihadisti, in un contesto sempre più infuocato. Quasi due anni fa il terminal di Mellitah era stato occupato da un gruppo di berberi. Ora fa gola ai guerriglieri pronti a sabotare il nemico occidentale.

Al punto in cui siamo è bene che la nostra flotta sia vicino le coste della Libia pronti ad intervenire,in questo modo possiamo anche far lavorare i nostri motopescherecci vicino quell'area in acque internazionali,importante è non farci appoggiare da nessun Paese Occidentale nostro "amico",meglio qualche Stato Arabo come il vicino Egitto e Tunisia. [:290]


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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 01/03/2015, 13:29 
Dico solo una cosa: l'avesse fatta il nano una cosa similie (proteggere ciò che aveva CONTRATTATO CON GHEDDAFI ...) [8)]



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 01/03/2015, 21:15 
Ufologo 555 ha scritto:
Dico solo una cosa: l'avesse fatta il nano una cosa similie (proteggere ciò che aveva CONTRATTATO CON GHEDDAFI ...) [8)]

L'avesse!!!,ma non l'ha fatto lui per gli Italiani è stato solo un Bluff. [:293]


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MessaggioInviato: 02/03/2015, 12:21 
Sei informato moooooooolto male! (Chiedilo a ... Napolitano) ... [8D]



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MessaggioInviato: 02/03/2015, 12:27 
Niente paura, leggete il Corano Ci troverete le radici del Male

Per 56 anni ho creduto che l'islam potesse essere riformabile grazie a musulmani moderati come me. Mi sbagliavo. Il libro sacro è la negazione della civiltà.

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Magdi Allam, editorialista del «Giornale», presenterà stasera a Milano una edizione commentata del Corano che sarà allegata al «Giornale. A intervistarlo il direttore del «Giornale» Alessandro Sallusti. L’incontro dalle ore 21 al Teatro Manzoni di Milano.

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«Allah Akhbar! Allah Akhbar! Ash-hadu an-la ilaha illa Allah, Ash-hadu anna Muhammad-Rasul Allah». «Allah è Grande! Allah è Grande! Testimonio che non c'è altro dio all'infuori di Allah, Testimonio che Maometto è il Messaggero di Allah». Per vent'anni la mia giornata è stata cadenzata dall'adhan, l'appello alla preghiera diffuso dall'alto dei minareti nella mia città natale, Il Cairo, ribattezzata la «Città dai mille minareti».

Per 56 anni mi sono impegnato più di altri, da musulmano moderato, ad affermare un «islam moderato» in Italia, aderendo e sostenendo sostanzialmente la tesi del Corano «creato», che per l'ortodossia islamica pecca ahimè di una fragilità teologica che scade nell'eresia. Perché così come il cristianesimo è la religione del Dio che si è fatto Uomo e che s'incarna in Gesù, l'islam è la religione del loro dio Allah che si è fatto testo e che si «incarta» nel Corano dopo essere stato rivelato a Maometto attraverso l'Arcangelo Gabriele. Per i musulmani quindi il Corano è Allah stesso, è della stessa sostanza di Allah, opera increata al pari di Allah, a cui ci si sottomette e che non si può interpretare perché si metterebbe in discussione Allah stesso.

Per contro, la tesi del Corano «creato», che sottintende che solo Allah è increato, consente l'uso della ragione per entrare nel merito dei contenuti del Corano, che possono essere oggetto di culto da parte della fede ma anche oggetto di valutazione e critica; così come consente la contestualizzazione nel tempo e nello spazio dei versetti rivelati per distinguere ciò che è da considerarsi attuale e lecito da ciò che è invece è da ritenersi prescritto e caduco; ci mette in ultima istanza nella possibilità di poter affermare la dimensione «plurale» dell'islam e, in questo contesto di pluralismo, ci consente di far primeggiare la scelta dell'«islam moderato» che concili la prescrizione coranica con il rispetto dei valori fondanti della nostra comune umanità.

Per 56 anni ho scelto di battermi in prima persona, costi quel che costi, per affermare la bontà del Corano quale testo sacro dell'islam pur nella denuncia del terrorismo islamico. Nel 2003, dopo aver conosciuto Oriana Fallaci ed aver instaurato con lei un rapporto che, al di là della reciproca stima professionale, della condivisione della denuncia del terrorismo islamico e della pavidità dell'Occidente, si fondava su un affetto sincero e una solida amicizia, tuttavia il nostro rapporto fu turbato dal mio rifiuto di abbandonare l'islam e di concepire che la radice dell'islam risieda nel Corano. Mi sentivo contrariato quando scriveva: «L'islam è il Corano, cari miei. Comunque e dovunque. E il Corano è incompatibile con la Libertà, è incompatibile con la Democrazia, è incompatibile con i Diritti Umani. È incompatibile col concetto di civiltà». Eppure, all'indomani della mia conversione al cristianesimo il 22 marzo 2008, ho scritto: «Ho dovuto prendere atto che, al di là della contingenza che registra il sopravvento del fenomeno degli estremisti e del terrorismo islamico a livello mondiale, la radice del male è insita in un islam che è fisiologicamente violento e storicamente conflittuale».

L'errore in cui incorsi fu di immaginare che l'islam potesse essere riformabile al suo interno grazie all'impegno dei musulmani moderati. Alla fine, dopo oltre cinque anni trascorsi da condannato a morte dai terroristi islamici e reiteratamente minacciato dagli estremisti islamici, mi sono arreso di fronte all'evidenza: si può essere musulmani moderati come persone, ma non esiste un islam moderato come religione. Oggi più che mai dobbiamo avere l'acume intellettuale e il coraggio umano di leggere ad alta voce il Corano e di affermare pubblicamente i suoi contenuti. Non possiamo essere vittime, da un lato, dei musulmani moderati che difendono aprioristicamente e acriticamente l'islam pur di salvaguardare la loro credibilità ed onorabilità, dall'altro, degli occidentali che per paura di offendere i musulmani sostengono in modo altrettanto aprioristico e acritico che il Corano insegna l'amore e la pace, che i terroristi islamici non centrano nulla con l'islam.

Solo leggendo il Corano scopriamo la specificità di una religione che condanna di eresia l'ebraismo e il cristianesimo; la realtà di Allah che era il dio supremo del Pantheon politeista arabo, clemente e misericordioso con chi si sottomette all'islam ma vendicativo e violento con i miscredenti; la verità di Maometto che è stato un guerriero vittorioso che ha fondato una «Nazione di credenti» combattendo e uccidendo i suoi nemici per ordine di Allah.

Solo leggendo il Corano potremo capire le radici di un'ideologia che legittima l'odio, la violenza e la morte, che ispira il terrorismo islamico ma anche la dissimulazione praticata dai «musulmani moderati», perseguendo il comune obiettivo di sottomettere l'intera umanità all'islam, che è fisiologicamente incompatibile con la nostra civiltà laica e liberale negando la sacralità della vita di tutti, la pari dignità tra uomo e donna, la libertà di scelta.

Solo leggendo il Corano potremo capire chi siamo veramente noi, se siamo ancora o non più in grado di riscattare la civiltà di verità e libertà, di fede e ragione, di valori e regole.

L'Italia non ha subito gravi attacchi dal terrorismo islamista, ma non può considerarsi al sicuro se si tiene conto che da anni diversi imam predicano odio, dozzine di centri islamici sono impegnati nel proselitismo e nel finanziamento a gruppi terroristici e che il Paese sta esportando combattenti nei teatri della jihad. Lo rileva un rapporto del Centro militare di studi strategici del ministero della Difesa. La comunità islamica italiana è composta da 1,6 milioni di persone, un terzo degli stranieri presenti, cui si aggiungono 60-70mila convertiti. Sono una ventina le organizzazioni principali, più di 100 le moschee, 159 i centri islamici, decine le scuole coraniche, tanti i siti internet. Secondo il dossier, «la radicalizzazione della comunità islamica rappresenta una potenziale seria minaccia». Dal 2001 ad oggi, circa 200 persone sono state arrestate con l'accusa di terrorismo. Milano è l'epicentro del radicalismo islamico in Italia.

Naturalmente da ... http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 00643.html ) [;)]

(Gli altri se ne guardano bene ... Tutti voti! ) [^]



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 02/03/2015, 13:55 
non che l'antico testamento sia tanto diverso eh. L'ispirazione proviene dallo stesso ESSERE che di certo non si potrebbe definire "una brava persona".

Questo discorso può essere applicato allo stesso identico modo al cristianesimo quindi dite a questo finto credente di smetterla di fare propaganda e di aizzare gli animi.



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 02/03/2015, 14:01 
MaxpoweR ha scritto:
non che l'antico testamento sia tanto diverso eh. L'ispirazione proviene dallo stesso ESSERE che di certo non si potrebbe definire "una brava persona".

Questo discorso può essere applicato allo stesso identico modo al cristianesimo quindi dite a questo finto credente di smetterla di fare propaganda e di aizzare gli animi.


I fedeli di qualsiasi delle grandi religioni monoteistiche non lo capiranno mai e continueranno a sbraitare su chi dei due abbia il "dio" più bello e più giusto.

Solo agli ebrei, o meglio ai sionisti, questa sciocca diatriba non interessa... perché loro SANNO già di essere il "popolo eletto" e si fanno quattro risate ad assistere al resto del mondo che va in malora.

[;)]



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 02/03/2015, 14:11 
ISIS = USA

Iraq: Pentagono, la tanto sbandierata missione anti-Isis rinviata all’autunno

http://www.imolaoggi.it/2015/03/01/pent ... llautunno/


Ci avrei scommesso...

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Vatti a fidare degli ameri-CANI...

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