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Stellare
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 Oggetto del messaggio: Re: Copodanno Colonia:strupri di massa o manipolazione di ma
MessaggioInviato: 13/01/2016, 20:51 
Atlanticus81 ha scritto:
mik.300 ha scritto:
Atlanticus81 ha scritto:
Quella in cui sembra che mezza europa stia cadendo... quella dello scontro tra civiltà propedeutica a creare il sentimento necessario alle prossime mosse del NWO


quindi i media
dovevano IMBOSCARE tutto,
giusto??


Rinuncio a capire la tua logica... da cosa avresti dedotto questa conclusione dalle mie precedenti parole?!

I media dovrebbero semplicemente riportare la notizia senza strumentalizzazioni ulteriori, cosa che, come abbiamo avuto modo di riscontrare, è stata ampiamente fatta.

Basta leggere i titoli di quella carta igienica come "Il Giornale" o "Libero" per rendersene conto

[8]

Che intanto, delle ragazze stuprate e/o molestate non gliene frega niente a nessuno (altrimenti si agirebbe su ben altre leve a monte) mentre tutti cavalcano l'onda dello scontro... ma dio bono ma non lo capite che è una trappola mediatica e retorica nella quale cadete anche voi poiché fa leva sul sentimento di sicurezza, paura, orgoglio, etc.etc.?


sarebbero "ste leve" a monte?

ma io il giornale e libero
manco ci clicco..
io quando parlo di media
mi riferisco a corriere e repubblica, e ilfattoquotidiano..

pur essendo diffidente ecc.
ilo fatto che i giornali sparano balle,
lo sappiamo tutti,
in questo caso almeno nelle testate di cui sopra
non mi pare abbiano DISTORTO I FATTI..

se poi uno va a prendere ilgiornale e libero
o il peggio della carta stampata e non..
allora.........siamo apposto..!

ma poi ilgiornale e libero..
che avrebbero detto??



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Copodanno Colonia:strupri di massa o manipolazione di ma
MessaggioInviato: 14/01/2016, 13:54 
LA VERITA' SCONVOLGENTE SU COLONIA: FU TAHARRUSH, IL "GIOCO" ARABO DELLO STUPRO ?


DI MARCELLO FOA

Il Cuore Del Mondo

Provate a immaginare una donna che cammina per strada e che ha solo una colpa: veste all’occidentale e non è accompagnata da un uomo appartenente alla sua famiglia. Improvvisamente viene circondata da un gruppo di uomini, dieci, venti talvolta di più. Alcuni la circondano, altri fanno da palo e sviano i curiosi. Dal gruppo si staccano tre o quattro che iniziano a toccare i seni della poveretta, le toccano il sedere, se ha la sventura di portare la gonna, gliela alzano, le strappano le mutande e le infilano le mani nelle parti intime tra risa e scherni. In internet gira il video di una donna filmata durante questa pratica: se ve la sentite ascoltate il suo urlo. E’ agghiacciante. Le più fortunate vengono lasciate andare, le altre vengono violentate dal branco.


(attenzione, questo video mette a prova la vostra sensibilità)

Guarda su youtube.com


La pratica si chiama Taharrush ed è segnalata nei Paesi del Golfo, a cominciare dall’Arabia Saudita, ma anche in Tunisia, in Egitto, in Marocco, soprattutto al termine del Ramadan ma in genere in occasione di grandi assembramenti. Perché la folla è ricercata dagli uomini che praticano le molestie di gruppo, la folla aiuta, nasconde, relativizza, la folla aiuta a punire le donne non velate. Come quelle che festeggiavano l’avvento del nuovo anno a Colonia e nelle altre città tedesche la notte di Capodanno.

La Bild l’altro giorno ha pubblicato i verbali delle donne che sono state aggredite. E’ un resoconto dell’orrore. A tutte hanno cercato di infilare dita nelle parti più intime. A tutte sono stati palpati seni e sedere. Tutte sono state circondate, umiliate, derubate. Alcune sono state violentate.

Ricorda qualcosa? Sì lo avete capito. Nelle piazze tedesche è stato praticato il Taharrush, il “gioco” dello stupro e non è una supposizione giornalistica ma la conclusione a cui è giunta la Polizia federale tedesca, che ora è molto preoccupata perché teme il ripetersi di questi episodi.

Dovremmo esserlo anche noi, ma scommetto che pochi di voi, cari lettori, avrete letto grandi titoli al riguardo. Come è avvenuto sin dall’inizio di questa drammatica vicenda, nei grandi media prevalgono l’imbarazzo, il silenzio, la compiacenza del politicamente corretto, dunque il desiderio ricorrente di non offendere il “diverso”. Nemmeno se è un criminale.

E qui occorre puntualizzare. Nessuno pensa che tutti gli islamici pratichino il Taharrush. Al contrario: nel Maghreb le autorità arabe e la maggior parte degli Imam condannano e perseguono il comportamento disumano compiuto da piccole minoranze. Dunque non si tratta di criminalizzare l’Islam, né tutti gli immigrati, bensì di capire, segnando il confine tra l’accoglienza e l’abuso, tra l’integrazione e l’arroganza.

La Svizzera insegna che un percorso di integrazione armonioso e ancorato al territorio permette di accogliere felicemente persone di diverse etnie, culture e religioni. Oggi nella Confederazione elvetica vivono profughi kosovari, iracheni, etiopi, afghani, arabi senza gravi problemi e i loro figli si sentono ticinesi, vodesi o zurighesi. Un percorso di straordinario successo, perché graduale e controllato.

Quando invece si permette a centinaia di migliaia di persone di arrivare simultaneamente in un Paese, seppur grande e federalista come la Germania, senza preparazione, senza un adeguato percorso, il risultato è antitetico rispetto alle lodevoli intenzioni. Non si fa del Bene, si promuove il Male. Si incoraggia una massa enorme di giovani non ad adeguarsi ai costumi e alla cultura del Paese, ma a imporre la propria visione degenerata del mondo. E la vista, il contatto con donne occidentali diventa per molti di loro irresistibile.

Possiamo accettarlo? La risposta dovrebbe essere scontata, ma di questi tempi non lo è; a molti apparirà come un atto di coraggio o come un inaccettabile affronto al politicamente corretto. E allora diciamolo forte. La risposta è no, e non per istigare all’odio religioso ma per difendere la nostra civiltà e i nostri valori. Perché se si tace passa il messaggio sbagliato ovvero che in questa Europa tutto è possibile. Anche stuprare una donna nel corso di una notte di festa. Una donna impura, una donna occidentale.

Marcello Foa

Fonte: http://blog.ilgiornale.it

Link: http://blog.ilgiornale.it/foa/2016/01/14/la-verita-sconvolgente-su-colonia-fu-stupro-islamico-di-gruppo/

14.01.2016
[/quote]



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 Oggetto del messaggio: Re: Copodanno Colonia:strupri di massa o manipolazione di ma
MessaggioInviato: 17/01/2016, 11:33 
Cita:
Difendimi, stupratore!

di Marco Pensante

Come il diario di Winston Smith, ci sono cose che vanno scritte solo per ricordare il presente, in vista di un futuro in cui la storia sarà cancellata e riscritta, trasformata nel contrario di se stessa. Riassumiamo: pare che a Colonia, nella notte di Capodanno, durante i festeggiamenti di fronte al Duomo, un gruppo di mille profughi abbia stuprato un’ottantina di ragazze tedesche. Dico “pare”, perché quasi subito l’accusa di stupro è stata derubricata sulla stampa e nelle dichiarazioni pubbliche delle autorità tedesche prima a palpeggiamenti, poi a molestie verbali, poi – secondo la nostra Presidenta della Camera – a semplice “mancanza di rispetto” (curiosa inversione della tipica escalation nostrana da questionario ISTAT, dove la critica del marito al taglio di capelli della moglie è considerata violenza domestica). Quindi in molti hanno gridato alla bufala. Non c’è stato nessuno stupro, anzi ce n’è stato uno, ma non ottanta: tutto allarmismo ingiustificato di chi vuole fomentare odio (curiosa inversione della retorica nostrana da centro antiviolenza, dove anche un solo stupro è emergenza nazionale).

In seguito i colpevoli, prima mille rifugiati, diventano una ventina di rifugiati; bufala doppia. Poi però lo stupro c’è stato eccome: responsabile è la popolazione tedesca. Infine scopriamo la realtà: lo stupro c’è stato eccome, e responsabili sono gli uomini. Tutti. Almeno secondo il gruppo “Nuovo Maschile – Uomini liberi dalla violenza”, che in un comunicato sulla sua pagina Facebook scrive: “I fatti di Colonia riguardano tutti noi come uomini; la violenza non è una questione legata allo straniero […] ma è una questione maschile […]. Il silenzio degli uomini nel non riconoscerlo è estremamente allarmante.” Non c’è bisogno di una laurea per prevedere che questa diventerà presto la posizione ideologica preponderante anche tra * femminist* tutt* quant*, visti precedenti illustri come per esempio un articolo di Lea Melandri sul Manifesto. Giuliana Sgrena, sempre sul Manifesto, ribadisce: Inciviltà di genere“. State tranquilli, è solo l’inizio. L’agitarsi frenetico, il boccheggiare in cerca di giustificazioni, puntualizzazioni, distinguo e precisazioni, si calmerà presto per lasciare spazio all’unica versione accettabile degli eventi, che salva capra e cavoli ideologici: quella della colpa maschile generalizzata.

I fatti di Colonia stanno portando alla luce contraddizioni, dissonanze cognitive, false coscienze e ipocrisie da tutte le parti: nessuna esclusa. È evidente che le considerazioni in merito – sul fenomeno dell’immigrazione, sulla politica interna ed estera europea, sull’economia mondiale – sarebbero complesse e riguarderebbero l’intera organizzazione del nostro pianeta. In questa sede, però, parliamo di uno spazio molto più vasto: la Psicosfera. La Psicosfera è il territorio simbolico in cui viene affermato, o negato, il senso della persona. È anche (fra l’altro) il territorio delle accuse da cui non ci si può difendere, della vergogna non emendabile, dei doppi vincoli. Come quelli che da decenni vengono scaricati sugli uomini occidentali: Devi mostrare le tue emozioni, ma se le mostri sei un insicuro e quindi sei indesiderabile. Devi essere libero di piangere, ma se piangi non sei un vero uomo e quindi sei indesiderabile.

Devi difendere le tue donne, ma le donne non sono tue e non hanno bisogno di essere difese da te.

Il giornalista Pietrangelo Buttafuoco è stato il primo a porsi la fatidica domanda: “Perché gli uomini di Colonia non hanno difeso le loro donne?” Altri si sono accodati, come un deputato di Scelta Civica che, dall’alto della sua onniscienza e del suo fisico da sergente istruttore di pratiche automobilistiche, ha definito gli uomini tedeschi “non razza ariana ma razza di conigli”. Altri cavalieri senza macchia si sono uniti al coro sui social media, accompagnati da quelle che per l’occasione rivendicano di essere le loro donne. Tutti d’accordo: se gli uomini non difendono le loro donne, non sono uomini. Sentimento che potrebbe essere condivisibile, se a questi difensori che per le loro donne rischiano la vita o quantomeno l’ospedale si offrisse in cambio rispetto, o anche solo un grazie. Ma subito, nello stesso respiro, gli stessi uomini che hanno il dovere di difendere le “loro” donne vengono chiamati stupratori, pedofili e assassini di donne (in quanto donne, chiaramente). Gli italiani, poi, godono di un particolare disprezzo all’interno della categoria: non si perde occasione per puntualizzare che sono i più grandi consumatori di turismo sessuale del mondo, che sono violenti, ignoranti e maschilisti. Scrive una commentatrice su Facebook: “Come tutte le donne, pure io ho avuto la mia dose di molestie… e tutte le volte sono stati schifosissimi masculi italiani.” Tanto per dare un’idea della lieta atmosfera che rasserena le conversazioni.

Altri specialisti del politicamente corretto – spesso uomini in cerca di consenso – spiegano che gli orrendi bigotti fautori della “famiglia tradizionale” (anche questa è ormai una definizione con mille sottintesi, sempre offensivi) parlano delle “loro donne”, ma le donne NON sono “loro”. Con ciò travisando in malafede il senso di quel possessivo: molti dicono “mio figlio” o “mia figlia”, ma solo un imbecille starebbe a precisare che i figli non sono <i>loro</i>. Il dovere morale degli uomini è quindi di difendere chi sputa loro addosso. Le stesse persone che chiedono protezione, un secondo dopo aggiungono che “la cultura dello stupro è comune a tutti gli uomini”.

Per quanto riguarda ciò che è successo a Colonia, o forse no, ma forse sì ma anche no, tutti dicono che non bisogna generalizzare. E ci mancherebbe. Però dei colpevoli di un reato ci sono. Secondo il principio della responsabilità personale, e senza criminalizzare intere fasce di umanità, sarebbe il caso quantomeno di punire i colpevoli. Invece no. Da più parti ci viene spiegato, sempre perché non bisogna generalizzare, che “la cultura dello stupro è comune a tutti gli uomini”. Anche in questo caso, come molti altri, la vergogna morale è diretta contro gli incolpevoli, facili da umiliare perché sono in grado di provare vergogna. I veri colpevoli, invece, non hanno di queste debolezze, e infatti di fronte a loro le orde furiose delle accusatrici abbassano la testolina e stanno zitte e buone. Chi sono i conigli?

Viene da chiedersi come mai si chieda protezione proprio a coloro che tutto il resto dell’anno sono chiamati violenti, pedofili, stupratori, razzisti, omofobi, misogini, ignoranti, analfabeti. È evidente, o forse no, che questo doppio vincolo – È tuo dovere difendermi, ma io ti disprezzo – ha la funzione di conservare un’onorabilità ideologica. Si esige protezione dai pericoli; la protezione è evidentemente richiesta al più forte dal più debole; il disprezzo verso il più forte evita l’umiliazione di doversi mostrare più deboli.

In sottofondo a tutto questo vi è un principio tacito, ma ben compreso: la forza fisica, quella che viene chiamata “forza bruta”, è implicitamente posta come base delle relazioni nel momento stesso in cui la si definisce inutile, stupida, primitiva. La violenza – naturalmente quella maschile – è al tempo stesso respinta e pretesa. Pretesa, perché riconosciuta come risolutiva e unica fonte efficace di protezione; respinta, perché la sgradevole ma innegabile superiorità della violenza cancella la Grande Narrazione della perfetta eguaglianza dei generi. Una giornalista canadese della rivista onlineFeminist Current propone di istituire un coprifuoco per gli uomini. Per impedire molestie come quelle di Colonia (ma ci sono state o no, allora?) occorre proibire a tutti gli uomini di uscire la sera. La giornalista non si pone minimamente il dubbio di chi possa avere l’incarico di far rispettare questo coprifuoco immaginario, perché nella mente da vispa Teresa anche della femminista più agguerrita regna la totale incapacità di collegare cause ed effetti secondo logica: il mondo delle favole piove magicamente dal cielo, porci maschilisti. Per chiunque altro, la risposta è evidente: altri uomini. Chi, se non gli uomini, può proteggere le donne dagli uomini? E ovviamente proteggerle dalla violenza con la violenza.

I Paladini d’Altri Tempi che urlano “Difendiamo le nostre Donne” (con la maiuscola d’ordinanza) sostengono che è una legge naturale, fa parte dell’evoluzione umana, bisogna proteggere le madri. La vecchia storia del prima le donne e i bambini, insomma. Eppure bisognerebbe chiedersi cosa è “naturale”. Spesso quelli che invocano la “legge naturale” non si rendono conto di quanto poco “naturale” sia lo stato pacifico, civile e ordinato in cui vivono. La stessa nostra democrazia è tutt’altro che un istituto “naturale”. Spesso chi parla di “legge naturale” non si rende conto di quanti dettagli sgradevoli siano inclusi a corredo del concetto. Come tutti i dogmi, anche questo non si può invocare solo per le parti che fanno comodo.

Pretendere la forza fisica degli uomini come riparo di fronte al pericolo, per deridere quella stessa forza fisica appena il pericolo cessa, o lamentarsi che quella forza fisica “opprime”; allo stesso tempo, incentivare a parole la vulnerabilità e disprezzarla non appena emerge. Questo il risultato di un’offensiva pluridecennale nel territorio della Psicosfera. La violenza non è mai cosa su cui scherzare. Ma oggi è abolita perfino la possibilità di razionalizzarla. L’uso della violenza da parte degli uomini è stato giustificato nei secoli facendo appello a ideali più o meno sinceri, più o meno condivisi. I feticci della conquista, le divinità a cui offrire se stessi o altri in sacrificio: la patria, la famiglia, Dio, i propri cari, “le proprie donne”. Oggi agli uomini viene ordinato di commettere o subire violenza, e fin qui tutto normale, se vi pare normale; ma stavolta, e questa è la differenza, l’ordine arriva con l’implicito che non vi sarà alcuna gratitudine per la protezione ricevuta, né un ricordo dopo il sacrificio. E chi non accetta questo non è un “vero uomo”.

Buon anno, stupratori difensori. Ricordatevi che siete sacrificabili come al solito, ma da oggi siete anche schifosissimi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Copodanno Colonia:strupri di massa o manipolazione di ma
MessaggioInviato: 17/01/2016, 11:55 
Plutone77 ha scritto:
Cita:
Difendimi, stupratore!

di Marco Pensante

Come il diario di Winston Smith, ci sono cose che vanno scritte solo per ricordare il presente, in vista di un futuro in cui la storia sarà cancellata e riscritta, trasformata nel contrario di se stessa. Riassumiamo: pare che a Colonia, nella notte di Capodanno, durante i festeggiamenti di fronte al Duomo, un gruppo di mille profughi abbia stuprato un’ottantina di ragazze tedesche. Dico “pare”, perché quasi subito l’accusa di stupro è stata derubricata sulla stampa e nelle dichiarazioni pubbliche delle autorità tedesche prima a palpeggiamenti, poi a molestie verbali, poi – secondo la nostra Presidenta della Camera – a semplice “mancanza di rispetto” (curiosa inversione della tipica escalation nostrana da questionario ISTAT, dove la critica del marito al taglio di capelli della moglie è considerata violenza domestica). Quindi in molti hanno gridato alla bufala. Non c’è stato nessuno stupro, anzi ce n’è stato uno, ma non ottanta: tutto allarmismo ingiustificato di chi vuole fomentare odio (curiosa inversione della retorica nostrana da centro antiviolenza, dove anche un solo stupro è emergenza nazionale).

In seguito i colpevoli, prima mille rifugiati, diventano una ventina di rifugiati; bufala doppia. Poi però lo stupro c’è stato eccome: responsabile è la popolazione tedesca. Infine scopriamo la realtà: lo stupro c’è stato eccome, e responsabili sono gli uomini. Tutti. Almeno secondo il gruppo “Nuovo Maschile – Uomini liberi dalla violenza”, che in un comunicato sulla sua pagina Facebook scrive: “I fatti di Colonia riguardano tutti noi come uomini; la violenza non è una questione legata allo straniero […] ma è una questione maschile […]. Il silenzio degli uomini nel non riconoscerlo è estremamente allarmante.” Non c’è bisogno di una laurea per prevedere che questa diventerà presto la posizione ideologica preponderante anche tra * femminist* tutt* quant*, visti precedenti illustri come per esempio un articolo di Lea Melandri sul Manifesto. Giuliana Sgrena, sempre sul Manifesto, ribadisce: Inciviltà di genere“. State tranquilli, è solo l’inizio. L’agitarsi frenetico, il boccheggiare in cerca di giustificazioni, puntualizzazioni, distinguo e precisazioni, si calmerà presto per lasciare spazio all’unica versione accettabile degli eventi, che salva capra e cavoli ideologici: quella della colpa maschile generalizzata.

I fatti di Colonia stanno portando alla luce contraddizioni, dissonanze cognitive, false coscienze e ipocrisie da tutte le parti: nessuna esclusa. È evidente che le considerazioni in merito – sul fenomeno dell’immigrazione, sulla politica interna ed estera europea, sull’economia mondiale – sarebbero complesse e riguarderebbero l’intera organizzazione del nostro pianeta. In questa sede, però, parliamo di uno spazio molto più vasto: la Psicosfera. La Psicosfera è il territorio simbolico in cui viene affermato, o negato, il senso della persona. È anche (fra l’altro) il territorio delle accuse da cui non ci si può difendere, della vergogna non emendabile, dei doppi vincoli. Come quelli che da decenni vengono scaricati sugli uomini occidentali: Devi mostrare le tue emozioni, ma se le mostri sei un insicuro e quindi sei indesiderabile. Devi essere libero di piangere, ma se piangi non sei un vero uomo e quindi sei indesiderabile.

Devi difendere le tue donne, ma le donne non sono tue e non hanno bisogno di essere difese da te.

Il giornalista Pietrangelo Buttafuoco è stato il primo a porsi la fatidica domanda: “Perché gli uomini di Colonia non hanno difeso le loro donne?” Altri si sono accodati, come un deputato di Scelta Civica che, dall’alto della sua onniscienza e del suo fisico da sergente istruttore di pratiche automobilistiche, ha definito gli uomini tedeschi “non razza ariana ma razza di conigli”. Altri cavalieri senza macchia si sono uniti al coro sui social media, accompagnati da quelle che per l’occasione rivendicano di essere le loro donne. Tutti d’accordo: se gli uomini non difendono le loro donne, non sono uomini. Sentimento che potrebbe essere condivisibile, se a questi difensori che per le loro donne rischiano la vita o quantomeno l’ospedale si offrisse in cambio rispetto, o anche solo un grazie. Ma subito, nello stesso respiro, gli stessi uomini che hanno il dovere di difendere le “loro” donne vengono chiamati stupratori, pedofili e assassini di donne (in quanto donne, chiaramente). Gli italiani, poi, godono di un particolare disprezzo all’interno della categoria: non si perde occasione per puntualizzare che sono i più grandi consumatori di turismo sessuale del mondo, che sono violenti, ignoranti e maschilisti. Scrive una commentatrice su Facebook: “Come tutte le donne, pure io ho avuto la mia dose di molestie… e tutte le volte sono stati schifosissimi masculi italiani.” Tanto per dare un’idea della lieta atmosfera che rasserena le conversazioni.

Altri specialisti del politicamente corretto – spesso uomini in cerca di consenso – spiegano che gli orrendi bigotti fautori della “famiglia tradizionale” (anche questa è ormai una definizione con mille sottintesi, sempre offensivi) parlano delle “loro donne”, ma le donne NON sono “loro”. Con ciò travisando in malafede il senso di quel possessivo: molti dicono “mio figlio” o “mia figlia”, ma solo un imbecille starebbe a precisare che i figli non sono <i>loro</i>. Il dovere morale degli uomini è quindi di difendere chi sputa loro addosso. Le stesse persone che chiedono protezione, un secondo dopo aggiungono che “la cultura dello stupro è comune a tutti gli uomini”.

Per quanto riguarda ciò che è successo a Colonia, o forse no, ma forse sì ma anche no, tutti dicono che non bisogna generalizzare. E ci mancherebbe. Però dei colpevoli di un reato ci sono. Secondo il principio della responsabilità personale, e senza criminalizzare intere fasce di umanità, sarebbe il caso quantomeno di punire i colpevoli. Invece no. Da più parti ci viene spiegato, sempre perché non bisogna generalizzare, che “la cultura dello stupro è comune a tutti gli uomini”. Anche in questo caso, come molti altri, la vergogna morale è diretta contro gli incolpevoli, facili da umiliare perché sono in grado di provare vergogna. I veri colpevoli, invece, non hanno di queste debolezze, e infatti di fronte a loro le orde furiose delle accusatrici abbassano la testolina e stanno zitte e buone. Chi sono i conigli?

Viene da chiedersi come mai si chieda protezione proprio a coloro che tutto il resto dell’anno sono chiamati violenti, pedofili, stupratori, razzisti, omofobi, misogini, ignoranti, analfabeti. È evidente, o forse no, che questo doppio vincolo – È tuo dovere difendermi, ma io ti disprezzo – ha la funzione di conservare un’onorabilità ideologica. Si esige protezione dai pericoli; la protezione è evidentemente richiesta al più forte dal più debole; il disprezzo verso il più forte evita l’umiliazione di doversi mostrare più deboli.

In sottofondo a tutto questo vi è un principio tacito, ma ben compreso: la forza fisica, quella che viene chiamata “forza bruta”, è implicitamente posta come base delle relazioni nel momento stesso in cui la si definisce inutile, stupida, primitiva. La violenza – naturalmente quella maschile – è al tempo stesso respinta e pretesa. Pretesa, perché riconosciuta come risolutiva e unica fonte efficace di protezione; respinta, perché la sgradevole ma innegabile superiorità della violenza cancella la Grande Narrazione della perfetta eguaglianza dei generi. Una giornalista canadese della rivista onlineFeminist Current propone di istituire un coprifuoco per gli uomini. Per impedire molestie come quelle di Colonia (ma ci sono state o no, allora?) occorre proibire a tutti gli uomini di uscire la sera. La giornalista non si pone minimamente il dubbio di chi possa avere l’incarico di far rispettare questo coprifuoco immaginario, perché nella mente da vispa Teresa anche della femminista più agguerrita regna la totale incapacità di collegare cause ed effetti secondo logica: il mondo delle favole piove magicamente dal cielo, porci maschilisti. Per chiunque altro, la risposta è evidente: altri uomini. Chi, se non gli uomini, può proteggere le donne dagli uomini? E ovviamente proteggerle dalla violenza con la violenza.

I Paladini d’Altri Tempi che urlano “Difendiamo le nostre Donne” (con la maiuscola d’ordinanza) sostengono che è una legge naturale, fa parte dell’evoluzione umana, bisogna proteggere le madri. La vecchia storia del prima le donne e i bambini, insomma. Eppure bisognerebbe chiedersi cosa è “naturale”. Spesso quelli che invocano la “legge naturale” non si rendono conto di quanto poco “naturale” sia lo stato pacifico, civile e ordinato in cui vivono. La stessa nostra democrazia è tutt’altro che un istituto “naturale”. Spesso chi parla di “legge naturale” non si rende conto di quanti dettagli sgradevoli siano inclusi a corredo del concetto. Come tutti i dogmi, anche questo non si può invocare solo per le parti che fanno comodo.

Pretendere la forza fisica degli uomini come riparo di fronte al pericolo, per deridere quella stessa forza fisica appena il pericolo cessa, o lamentarsi che quella forza fisica “opprime”; allo stesso tempo, incentivare a parole la vulnerabilità e disprezzarla non appena emerge. Questo il risultato di un’offensiva pluridecennale nel territorio della Psicosfera. La violenza non è mai cosa su cui scherzare. Ma oggi è abolita perfino la possibilità di razionalizzarla. L’uso della violenza da parte degli uomini è stato giustificato nei secoli facendo appello a ideali più o meno sinceri, più o meno condivisi. I feticci della conquista, le divinità a cui offrire se stessi o altri in sacrificio: la patria, la famiglia, Dio, i propri cari, “le proprie donne”. Oggi agli uomini viene ordinato di commettere o subire violenza, e fin qui tutto normale, se vi pare normale; ma stavolta, e questa è la differenza, l’ordine arriva con l’implicito che non vi sarà alcuna gratitudine per la protezione ricevuta, né un ricordo dopo il sacrificio. E chi non accetta questo non è un “vero uomo”.

Buon anno, stupratori difensori. Ricordatevi che siete sacrificabili come al solito, ma da oggi siete anche schifosissimi.



http://www.uominibeta.org/home2/difendimi-stupratore/


un pò involuto e labirintico,
ma ho espresso un concetto simile
5 pagine fa..

SE DIFENDI LE TUE DONNE
sei un maschilista violento, retrogrado,
se non le difendi sei un vigliacco, ecc.
comunque vada sei fottuto..

MA FATE UN PÒ COME VI PARE..



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http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Copodanno Colonia:strupri di massa o manipolazione di ma
MessaggioInviato: 17/01/2016, 11:58 
Plutone77 ha scritto:
Cita:
Difendimi, stupratore!

di Marco Pensante

Buon anno, stupratori difensori. Ricordatevi che siete sacrificabili come al solito, ma da oggi siete anche schifosissimi.


http://www.uominibeta.org/home2/difendimi-stupratore/


povero caro questo Marco Pensante, mi sa che deve aver preso un bel due di picche un volta di troppo nella sua vita...



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MessaggioInviato: 17/01/2016, 12:08 
mik.300 ha scritto:

un pò involuto e labirintico,
ma ho espresso un concetto simile
5 pagine fa..

SE DIFENDI LE TUE DONNE
sei un maschilista violento, retrogrado,
se non le difendi sei un vigliacco, ecc.
comunque vada sei fottuto..

MA FATE UN PÒ COME VI PARE..


Esatto!! [:D]
Hai ragione sullo stile (anche il contenuto è forse eccessivamente maschilista, non li sopporto ed ancora meno sopporto i/le femministi/e) ma in linea generale sul fatto in questione sono d'accordo. [;)]


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 Oggetto del messaggio: Re: Copodanno Colonia:strupri di massa o manipolazione di ma
MessaggioInviato: 20/01/2016, 13:09 
Cita:
"Vuoi fare sesso con noi?" Donna svedese molestata in strada

Guarda su youtube.com


Camminava per strada quando è stata avvicinata da alcuni uomini, che hanno iniziato a palpeggiarle il sedere, chiedendole se volesse fare sesso con loro. Sono le immagini choc riprese con il telefonino da una donna svedese che stanno circolando in queste ore sul web. Nel video si sente uno degli uomini, che parla con un accento straniero, mentre chiede alla donna se può fare sesso con lei, dopo che il suo amico l'ha appena palpeggiata. Immediata la replica della ragazza che risponde stupita "Che cosa hai detto?".

Invece di scusarsi, l'uomo le ripete la domanda, riformulandola in uno svedese più corretto. La donna, visibilmente oltraggiata, prima chiede all'uomo se pensa sia normale che il suo amico l'abbia appena palpeggiata e poi gli intima di lasciarla in pace. Neanche il tempo di allontanarsi che l'uomo torna a chiederle perché non voglia fare sesso con lui. "Pensi che sia una prostituta?" chiede a quel punto la giovane, irritata, e alla risposta di lui "Ti darò dei soldi" il video si interrompe.


http://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2 ... refresh_ce


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MessaggioInviato: 23/01/2016, 20:48 
Cita:
Aggressioni di Capodanno, "vi furono attacchi contro le donne in tutta la Germania"

Immagine

La notte di Capodanno, in Germania vi furono aggressioni contro le donne non solo a Colonia ma in tutta la Germania. Gruppi di uomini di apparente origine araba o mediorientale circondarono donne per derubarle e molestarle sessualmente in 12 dei 14 land tedeschi. "Quella notte vi sono stati reati simili in numero variabile e in diverse modalità in vari land della federazione", afferma l'Ufficio federale per le indagini criminali (Bka) in un'informativa confidenziale citata dal quotidiano 'Sueddeutsche Zeigung' e dalle reti televisive WDR e NDR.

La maggior parte delle denunce - 1.076 alla data del 13 gennaio - si riferiscono ad aggressioni nel land del Nord Reno Vestfalia, in particolare a Colonia, Duesseldorf e Bielefeld. Altre 218 denunce sono state presentate ad Amburgo, ma vi sono anche 31 casi in Assia, 27 in Baviera, 25 nel Baden Wuertemberg e 11 a Brema. Secondo gli inquirenti non vi sono indicazioni che si tratti di azioni coordinate od organizzate.


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