Pompei, Villari: ''Priorità è la messa in sicurezza, da Ue buone notizie per i fondi''
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ultimo aggiornamento: 23 ottobre, ore 14:42
Napoli - (Adnkronos) - Nuovo sopralluogo questa mattina da parte del sottosegretario ai Beni culturali sul luogo in cui ieri si è verificato il crollo di una parte del muro romano (FOTO). Un anno fa il crollo della Domus Gladiatori (FOTO). Pochi giorni dopo un cedimento presso la Casa del Moralista e lungo la via Stabiana
Napoli, 23 ott. (Adnkronos) - Nuovo sopralluogo questa mattina da parte del sottosegretario ai Beni culturali Riccardo Villari a Pompei, sul luogo in cui ieri si è verificato il crollo di una parte del muro romano che cinge l'area nord degli Scavi, nei pressi di Porta Nola. Con lui la soprintendente delle aree archeologiche di Napoli e Pompei, Teresa Elena Cinquantaquattro.
"Speriamo si possa intervenire rapidamente per effettuare il dissequestro dell'area", spiega all'Adnkronos Villari, che ieri si è detto amareggiato per essere stato avvertito in ritardo del crollo: "La priorità ora è limitare il danno e ultimare la messa in sicurezza, poi nelle sedi giuste questo argomento andrà chiarito. Non avrebbe certo impedito il crollo - ribadisce - ma è una procedura insoddisfacente".
Una buona notizia è giunta dal Commissario europeo alle Politiche regionali, Johannes Hahn: "Oggi - spiega Villari - ha dichiarato che alla luce della documentazione che abbiamo inviato martedì scorso e che già ci avevano riferito avesse giudicato completa, non ci sono motivi per non dare il via libera ai 105 milioni di euro destinati a Pompei".
Hahn visiterà l'area archeologica di Pompei mercoledì prossimo, ma ha già ricevuto ieri l'informativa su quanto accaduto all'Opus Incertum: "Mi sono preoccupato di fargliela avere il prima possibile, sollecitando ancora di più la sua venuta, sempre fiduciosi che il lavoro svolto possa portare al disco verde per i fondi", aggiunge il sottosegretario. Il problema, prosegue Villari, "rimarrà come spendere questi soldi: noi abbiamo fatto tutto quello che dovevamo, abbiamo messo in campo risorse aggiuntive e un rinforzo del personale. Ora tocca agli organismi amministrativi e a chi ha autonomia gestionale e finanziaria come la Soprintendenza".
Una cosa per il soprintendente ai Beni culturali è certa: "Dovremo spendere rapidamente, e bene, fino all'ultimo euro, facendo tutto alla luce del sole perché sappiamo benissimo cosa c'è e cosa gira intorno a Pompei. Dove ci sono soldi, e quindi anche qui perché considero la Soprintendenza di Napoli e Pompei una Soprintendenza ricca, c'è la camorra che tenta di infiltrarsi. Questo ci obbliga a vigilare, cosa che facciamo con puntualità e che io personalmente continuerò a fare con lo stesso impegno lavorando senza sconti".
E aggiunge: "Dopo il crollo della Schola Armaturarum si è preferito intervenire in particolare sulle opere principali con restauri e puntellamenti sicuramente importanti, ma il piano di messa in sicurezza definitivo è ancora in redazione. Per fare un progetto del genere non ci vogliono 10 mesi, la verità è che c'è un'emergenza e ci sono gli strumenti amministrativi e le risorse per fronteggiarla", conclude.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cultu ... 77928.htmle i Cinesi ci copiano
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Allarme Grande Muraglia, il simbolo della Cina cade a pezzi per gli scavi minerari
Pechino - (Adnkronos/Xinhua) - Dopo quello del 2009, quando gli scavi di una miniera d'oro avevano provocato il crollo di un centinaio di metri di Muraglia, ora l'allarme scatta per un nuovo crollo nel distretto di Laiyuan, provincia di Hebei, 200 chilometri a sud-ovest di Pechino
Pechino, 19 ott. - (Adnkronos/Xinhua) - E' sopravvissuta alle invasioni mongole, ma ancora volta una parte della Grande Muraglia cinese è crollata per colpa delle estrazioni minerarie. Dopo quello del 2009, quando scavi di una miniera d'oro avevano provocato il crollo di un centinaio di metri del monumento simbolo della Cina già riconosciuto patrimonio dell'umanità dall'Unesco, ora l'allarme scatta per un nuovo crollo nel distretto di Laiyuan, provincia di Hebei, 200 chilometri a sud-ovest di Pechino. Si tratta di un tratto di 700 metri di muro e di altre porzioni seriamente danneggiate, risalenti alla dinastia Ming (1573 - 1620). "Quella sezione della muraglia è considerata la parte migliore di quelle costruite durante la dinastia Ming. E' davvero un peccato" ha spiegato Guo Jianyong, ingegnere dell'Ancient Architecture Studies Institute. Lunga 6.700 chilometri, la Grande Muraglia era gia' stata danneggiata in passato in Mongolia, ma il caso di Hebei fa pensare che la più famosa attrazione cinese sia a rischio anche nelle altre regioni. A Laiyuan solo il 20% del monumento è conservato in condizioni accettabili. Una parte della Grande Muraglia era gia' stata demolita da una compagnia di estrazione mineraria proprio in questo distretto.
Il governo cinese ha varato nel 2006 un piano per difendere il proprio monumento-simbolo, vietando di prelevare mattoni dalla muraglia, di piantare alberi nelle vicinanze o di costruire qualsiasi cosa che possa metterla a repentaglio. Il divieto non viene però rispettato nelle regioni più remote.Guo spiega che, anche se le compagnie minerarie non scavano sotto le mura, fare dei lavori di estrazione nelle sue vicinanze può comunque essere rischioso. "Non sappiamo quanto abbiano scavato nel sottosuolo circostante. L'impatto che può provocare sulla muraglia non è prevedibile".Guo ha spiegato che l'Ufficio di conservazione dei beni culturali sta cercando di rinforzare i controlli e i monitoraggi, per trovare le possibili irregolarità. Almeno 40 contee si trovano ad affrontare lo stesso problema di Hebei, ma le ispezioni vengono fatte solo una volta all'anno.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cultu ... 76418.html
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vimana131 il 23/10/2011, 20:20, modificato 1 volta in totale.