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Stellare
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 Oggetto del messaggio: PRESTIGIACOMO:"NESSUNA NAVE DEI VELENI A CETRARO"
MessaggioInviato: 29/10/2009, 18:58 
mah..
http://www.corriere.it/cronache/09_otto ... aabc.shtml

ROMA - «La nave dei veleni non è la nave dei veleni. Si tratta di una nave passeggeri, la Catania, affondata nel 1917». Lo ha annunciato il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, in una conferenza stampa congiunta con il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso,

..e i fusti che si vedevano nel video ?
..ma nel 1917 avevano gia` inventato tali fusti ?
..codesta nave trasportava passeggeri o fusti ?

mah..

a me pare un COLOSSALE COVER-UP..



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 29/10/2009, 19:21 
Copri questo, copri quello, l'Italia è sempre più "alzata" sul cumulo di "cose nascoste"...



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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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MessaggioInviato: 29/10/2009, 23:53 
Tra un po' diventerà più misterioso ciò che ci circonda di Ufo & co.



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Sono conscio dello stato della mia ignoranza e pronto a imparare da chiunque, indipendentemente dalla sua qualifica.
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MessaggioInviato: 30/10/2009, 09:31 
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 41361.html

ma siamo sicuri che
hanno scandagliato ..la NAVE "GIUSTA" ?



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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Grigio
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MessaggioInviato: 30/10/2009, 12:14 
ci sono 30 navi da svuotare a profondita' proibitive, costo totale pazzesco.... non hanno soldi....non ci sono piu' le navi.



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Se a ciascun l'interno affanno si vedesse in fronte scritto quanti che invidia fanno ci farebbero pietà
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Marziano
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MessaggioInviato: 30/10/2009, 13:34 
ma se la pesca crolla all'80% allora come per magia non c'e' piu pericolo...no?

E SE FOSSE L'OLANDESE VOLANTE ?
Data: Venerdì, 30 ottobre @ 07:03:32 CDT
Argomento: Italia

DI CARLO BERTANI
carlobertani.blogspot.com/

Gentile Ministro Prestigiacomo,
quella che può osservare nella fotografia, sarebbe il relitto scovato dalla nave oceanografica “Mare Oceano” al largo di Cetraro, in Calabria. Molto probabilmente lo è, perché la nave “Città di Catania” (all’epoca si apponeva sempre, prima, la locuzione “Città di”) fu affondata nel Marzo 1917 da un sommergibile tedesco – all’Ufficio Storico della Marina lo confermeranno di certo – e siamo dunque felici che la “Città di Catania” (proveniente dall’India e diretta a Napoli) sia stata finalmente ritrovata.
Siamo un po’ più freddi, invece, al riguardo della “cessata emergenza” diramata ai quattro venti poiché – a nostro avviso – la conclusione ci sembra cozzare contro le più elementari regole della logica.
Soprattutto della logica delle costruzioni navali.
Partiamo dall’inizio.



La presunta “nave dei veleni”, individuata dalla ricerca finanziata dapprima dalla Regione Calabria, doveva essere la Kunsky (che risultava, invece, demolita in Oriente ma, sulle pratiche di demolizione in quelle aree, meglio non fare troppo affidamento) ed invece si scopre che è un relitto italiano risalente alla Prima Guerra Mondiale. Le vendite di pesce sono crollate dell’80%, ed è dunque un bel sollievo sapere che si tratta di un innocente piroscafo italiano.
Ci sono, però, alcune discrepanze fra le due descrizioni, che saltano agli occhi.
Nelle risultanze pubblicate sui primi rilevamenti – quelli ordinati dalla Regione Calabria – si dice che:

E' lei. E' la nave descritta dal pentito di mafia Francesco Fonti. E' come e dove lui aveva indicato. Sotto cinquecento metri di acqua, lunga da 110 a 120 metri e larga una ventina, con un grosso squarcio a prua dal quale fuoriesce un fusto. Si trova venti miglia al largo di Cetraro (Cosenza). I fusti sarebbero 120, tutti pieni di rifiuti tossici [1].

Ci sono dei fusti. Fusti in metallo, ovviamente. Peccato, Ministro Prestigiacomo, che lo stivaggio di materiali in fusti metallici non fosse assolutamente in uso agli inizi del ‘900: all’epoca, tutto veniva stivato in barili di legno, tanto che le tabelle d’armamento, almeno fino alla Seconda Guerra Mondiale, prevedevano che a bordo vi fosse almeno un mastro bottaio con alcuni aiutanti. Controlli, la prego.
Ci sono dei fusti nei pressi della “Città di Catania”? Approfondisca.

Altro capitolo che non ci convince riguarda le dichiarazioni della “Grande Silenziosa”, la Regia Mar…pardon, oggi Marina Militare Italiana:

Di certo i misteri che hanno sempre avvolto questa vicenda non lasciano sperare bene. Come aveva già confermato la Marina Militare, nella zona – siamo a venti miglia al largo di Cetraro (CS) – non ci sono relitti bellici né della prima né della seconda guerra mondiale. [2]

Ohibò, vuoi vedere che alla gloriosa Marina Italiana era sfuggita la povera “Città di Catania”? Oppure qualcuno se n’era scordato? Per di più: una nave che porta il nome della sua città natale…
Insomma: furono oppure no affondate navi, per eventi bellici, nel mare di Cetraro? Controlli, la prego: se desidera, posso inviarle i riferimenti dell’Ufficio Storico della Marina, ma sono certo che lei già li possiede.

Se il mistero dei fusti e dei barili, più le incertezze della Marina, ancora non la convincono, le sottoponiamo la relazione stesa durante i primi rilevamenti:

L’epoca della costruzione della nave affondata, secondo quanto emerso dai primi rilievi, risalirebbe agli anni `60-´70. Secondo quanto riferito dal procuratore Bruno Giordano, infatti, non sarebbe visibile la bullonatura, il che indurrebbe a pensare che sia stata costruita in quegli anni. Il relitto è coperto da numerose reti da pesca [3].

Non vorremmo tediarla con inutili dissertazioni sulle costruzioni navali, ma vorremmo ricordarle – questa è Storia, non invenzioni – che le prime navi a non avere bulloni per collegare le lamiere alle ordinate furono le corazzate “tascabili” tedesche della classe Admiral Graf von Spee (più precisamente, Admiral Graf von Spee, Admiral Scheer e Deutschland, poi Lützow), le quali – dovendo sottostare ai limiti imposti dalle Conferenze Navali di Londra e Washington – non potevano dislocare più di 10.000 tonnellate.
I tedeschi, per risparmiare il peso dei bulloni, “inventarono” la saldatura della lamiere alle ordinate, il che consentì di costruire navi con cannoni di maggior calibro (280 mm) al posto dei 203 mm dei “classici” incrociatori pesanti da 10.000 tonnellate.
Tutto questo, per dirle che – come afferma il Procuratore di Paola – se la nave in questione non ha bulloni nello scafo, non può essere la “Città di Catania” (varata nel 1906, quando si “bullonava” sempre, da non confondere con l’omonima nave affondata in Adriatico durante il secondo conflitto mondiale), ma un’altra. Che la Kunsky sia solo un poco più in là? Perché chiudere così frettolosamente le indagini? “Caso chiuso”: così in fretta?

Rimane il mistero del Cesio 137 ritrovato nei molluschi [4], proprio in quel mare: siccome il Cesio 137 non si trova in natura, chi ce lo avrà messo? Lei ha un’idea? Che siano stati gli iraniani?

Le ricordo, infine, che le precedenti rilevazioni stabilirono che – nel mare di Cetraro – il SONAR aveva individuato ben sette “macchie scure”, che non indicano necessariamente una nave, ma che forniscono alte probabilità che lo siano.
Ciò che insospettisce, è che la notizia fu pubblicata da AdnKronos e – proprio mentre scrivevo questo articolo – è sparita! Sì, ritirata dal circuito!
Credo che, anche per lei, la cosa risulterà assai strana.
Non vorremmo che, per correre dietro all’urgenza economica di garantire la pesca, per ovviare alle proteste dei pescatori e per tacitare chi fa “allarmismo”, aveste semplicemente scambiato una nave per un’altra. Capita. In fin dei conti, quel che conta è la verità mediatica: il resto…

Provi a rifletterci un poco; se mai, chieda lumi a Bertolaso ed alla Marina: vedrà che – con un poco di calma e di riflessione – tutto si chiarirà. Come sempre, in Italia.

Carlo Bertani
Fonte: http://carlobertani.blogspot.com
Link: http://carlobertani.blogspot.com/2009/1 ... lante.html
30.10.2009

Articolo liberamente riproducibile nella sua integrità, ovvia la citazione della fonte.

[1] Fonte: http://www.repubblica.it/2009/09/sezion ... ovata.html
[2] Ibidem.
[3] Fonte: Il Secolo XIX – 12 Settembre 2009.
[4] Fonte: http://www.repubblica.it/2009/09/sezion ... agini.html



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MessaggioInviato: 30/10/2009, 14:00 
Cita:
nemozero ha scritto:

ma se la pesca crolla all'80% allora come per magia non c'e' piu pericolo...no?

E SE FOSSE L'OLANDESE VOLANTE ?
Data: Venerdì, 30 ottobre @ 07:03:32 CDT
Argomento: Italia

DI CARLO BERTANI
carlobertani.blogspot.com/

Gentile Ministro Prestigiacomo,
quella che può osservare nella fotografia, sarebbe il relitto scovato dalla nave oceanografica “Mare Oceano” al largo di Cetraro, in Calabria. Molto probabilmente lo è, perché la nave “Città di Catania” (all’epoca si apponeva sempre, prima, la locuzione “Città di”) fu affondata nel Marzo 1917 da un sommergibile tedesco – all’Ufficio Storico della Marina lo confermeranno di certo – e siamo dunque felici che la “Città di Catania” (proveniente dall’India e diretta a Napoli) sia stata finalmente ritrovata.
Siamo un po’ più freddi, invece, al riguardo della “cessata emergenza” diramata ai quattro venti poiché – a nostro avviso – la conclusione ci sembra cozzare contro le più elementari regole della logica.
Soprattutto della logica delle costruzioni navali.
Partiamo dall’inizio.



La presunta “nave dei veleni”, individuata dalla ricerca finanziata dapprima dalla Regione Calabria, doveva essere la Kunsky (che risultava, invece, demolita in Oriente ma, sulle pratiche di demolizione in quelle aree, meglio non fare troppo affidamento) ed invece si scopre che è un relitto italiano risalente alla Prima Guerra Mondiale. Le vendite di pesce sono crollate dell’80%, ed è dunque un bel sollievo sapere che si tratta di un innocente piroscafo italiano.
Ci sono, però, alcune discrepanze fra le due descrizioni, che saltano agli occhi.
Nelle risultanze pubblicate sui primi rilevamenti – quelli ordinati dalla Regione Calabria – si dice che:

E' lei. E' la nave descritta dal pentito di mafia Francesco Fonti. E' come e dove lui aveva indicato. Sotto cinquecento metri di acqua, lunga da 110 a 120 metri e larga una ventina, con un grosso squarcio a prua dal quale fuoriesce un fusto. Si trova venti miglia al largo di Cetraro (Cosenza). I fusti sarebbero 120, tutti pieni di rifiuti tossici [1].

Ci sono dei fusti. Fusti in metallo, ovviamente. Peccato, Ministro Prestigiacomo, che lo stivaggio di materiali in fusti metallici non fosse assolutamente in uso agli inizi del ‘900: all’epoca, tutto veniva stivato in barili di legno, tanto che le tabelle d’armamento, almeno fino alla Seconda Guerra Mondiale, prevedevano che a bordo vi fosse almeno un mastro bottaio con alcuni aiutanti. Controlli, la prego.
Ci sono dei fusti nei pressi della “Città di Catania”? Approfondisca.

Altro capitolo che non ci convince riguarda le dichiarazioni della “Grande Silenziosa”, la Regia Mar…pardon, oggi Marina Militare Italiana:

Di certo i misteri che hanno sempre avvolto questa vicenda non lasciano sperare bene. Come aveva già confermato la Marina Militare, nella zona – siamo a venti miglia al largo di Cetraro (CS) – non ci sono relitti bellici né della prima né della seconda guerra mondiale. [2]

Ohibò, vuoi vedere che alla gloriosa Marina Italiana era sfuggita la povera “Città di Catania”? Oppure qualcuno se n’era scordato? Per di più: una nave che porta il nome della sua città natale…
Insomma: furono oppure no affondate navi, per eventi bellici, nel mare di Cetraro? Controlli, la prego: se desidera, posso inviarle i riferimenti dell’Ufficio Storico della Marina, ma sono certo che lei già li possiede.

Se il mistero dei fusti e dei barili, più le incertezze della Marina, ancora non la convincono, le sottoponiamo la relazione stesa durante i primi rilevamenti:

L’epoca della costruzione della nave affondata, secondo quanto emerso dai primi rilievi, risalirebbe agli anni `60-´70. Secondo quanto riferito dal procuratore Bruno Giordano, infatti, non sarebbe visibile la bullonatura, il che indurrebbe a pensare che sia stata costruita in quegli anni. Il relitto è coperto da numerose reti da pesca [3].

Non vorremmo tediarla con inutili dissertazioni sulle costruzioni navali, ma vorremmo ricordarle – questa è Storia, non invenzioni – che le prime navi a non avere bulloni per collegare le lamiere alle ordinate furono le corazzate “tascabili” tedesche della classe Admiral Graf von Spee (più precisamente, Admiral Graf von Spee, Admiral Scheer e Deutschland, poi Lützow), le quali – dovendo sottostare ai limiti imposti dalle Conferenze Navali di Londra e Washington – non potevano dislocare più di 10.000 tonnellate.
I tedeschi, per risparmiare il peso dei bulloni, “inventarono” la saldatura della lamiere alle ordinate, il che consentì di costruire navi con cannoni di maggior calibro (280 mm) al posto dei 203 mm dei “classici” incrociatori pesanti da 10.000 tonnellate.
Tutto questo, per dirle che – come afferma il Procuratore di Paola – se la nave in questione non ha bulloni nello scafo, non può essere la “Città di Catania” (varata nel 1906, quando si “bullonava” sempre, da non confondere con l’omonima nave affondata in Adriatico durante il secondo conflitto mondiale), ma un’altra. Che la Kunsky sia solo un poco più in là? Perché chiudere così frettolosamente le indagini? “Caso chiuso”: così in fretta?

Rimane il mistero del Cesio 137 ritrovato nei molluschi [4], proprio in quel mare: siccome il Cesio 137 non si trova in natura, chi ce lo avrà messo? Lei ha un’idea? Che siano stati gli iraniani?

Le ricordo, infine, che le precedenti rilevazioni stabilirono che – nel mare di Cetraro – il SONAR aveva individuato ben sette “macchie scure”, che non indicano necessariamente una nave, ma che forniscono alte probabilità che lo siano.
Ciò che insospettisce, è che la notizia fu pubblicata da AdnKronos e – proprio mentre scrivevo questo articolo – è sparita! Sì, ritirata dal circuito!

Credo che, anche per lei, la cosa risulterà assai strana.
Non vorremmo che, per correre dietro all’urgenza economica di garantire la pesca, per ovviare alle proteste dei pescatori e per tacitare chi fa “allarmismo”, aveste semplicemente scambiato una nave per un’altra. Capita. In fin dei conti, quel che conta è la verità mediatica: il resto…

Provi a rifletterci un poco; se mai, chieda lumi a Bertolaso ed alla Marina: vedrà che – con un poco di calma e di riflessione – tutto si chiarirà. Come sempre, in Italia.

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30.10.2009

Articolo liberamente riproducibile nella sua integrità, ovvia la citazione della fonte.

[1] Fonte: http://www.repubblica.it/2009/09/sezion ... ovata.html
[2] Ibidem.
[3] Fonte: Il Secolo XIX – 12 Settembre 2009.
[4] Fonte: http://www.repubblica.it/2009/09/sezion ... agini.html



e` esattamente quello che volevo dire..



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MessaggioInviato: 30/10/2009, 14:06 
Cita:
Messaggio di mik.300
ROMA - «La nave dei veleni non è la nave dei veleni. Si tratta di una nave passeggeri, la Catania, affondata nel 1917». Lo ha annunciato il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, in una conferenza stampa congiunta con il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso,


E mi pareva strano....ma prima o poi il marcio viene a galla....e mai come in questo casò sarà così.



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Ti avverto, chiunque tu sia. Oh tu che desideri sondare gli Arcani della Natura, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il Tesoro degli Dei. Oh! Uomo conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei (Oracolo di Delfi)
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MessaggioInviato: 30/10/2009, 18:47 
E intanto noi mangiamo un bel branzino pagandolo una cifra e condito con chissà quale porcheria. Che tristezza.[:(]



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MessaggioInviato: 31/10/2009, 11:08 
ma ambientalisti e sindaco di cetraro
nulla fanno ?

tutto ok, tutto isolto ?

chissà quante navi stanno sotto il mare..

mah..



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MessaggioInviato: 31/10/2009, 12:50 
aggirornamento..

a quanto pare il catania e` stato affondato nel 43 al largo di brindisi..

http://poteriocculti.mastertopforum.biz ... t1518.html
Oggi tutti i media e i giornali hanno dato la notizia che quella che doveva essere la nave dei veleni a largo di Cetraro, citata dal pentito Fancesco Fonti , altro non è che il Piroscafo Città di Catania affondato nel 1917 da un sommergibile. Lo ha dichiarato lo stesso ministro Prestigiacomo . Mi ha irritato il particolare modo di Emilio Fede di dare la notizia col sarcasmo di chi racconta quella che è stato una bufala.
Peccato che la bufala l'abbiano fatta loro . O meglio l'abbiano fabbricata e anche male.
Perchè il Piroscafo Catania nave passeggeri di 3355 tonnellate venne affondato Il 3/8/ 1943 tra Durazzo e Brindisi (che sta in Puglia non in Calabria) come riporta il database della Marina Militare ,potete verificare voi stessi :

http://www.trentoincina.it/dbmerca2.php ... %20Catania


Ultima modifica di mik.300 il 31/10/2009, 12:54, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 04/11/2009, 07:18 
CETRARO - Un documento inedito. E' la parte segreta di una seduta della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti. Un documento ufficiale dove si dice che le navi sono tre, non una. E che sono stati pescati fusti in mare. Ma nessuna delle tre navi corrisponde alle misure e alla profondità del "Catania", il relitto della prima guerra mondiale ritrovato proprio dove si credeva potesse esserci una nave dei veleni. Così, quello che dopo la dichiarazione di chiusura del caso di Cetraro, sembrava una mera ipotesi, oggi ritorna a prendere corpo. Come resta, nero su bianco, il verbale che riporta tracce di cesio rinvenute nei pesci. Analisi, lo ricordiamo, scomparse nel nulla.

Il documento inedito si riferisce ad una seduta del 24 gennaio 2006 dove il pm Franco Greco, che all'epoca aveva aperto l'inchiesta sulla nave di Cetraro, dice davanti alla commissione che i pescatori della zona hanno pescato dei bidoni: "Ho cercato in tutti i modi di capire quale fosse il luogo preciso. Mi sono state date delle coordinate, che ho riportato al consulente, per verificare il sito.... Ed è stato rilevato un corpo estraneo della lunghezza di 126 metri. I consulenti hanno escluso che si possa trattare di un oggetto naturale... non si spiegano cosa sia. Potrebbe essere una nave... si trova a 680 metri di profondità".

Una nave, non l'unica nave. Infatti, si legge nel documento di un secondo ritrovamento: una nave lunga tra gli 88 e i 108 metri, larga dai 15 ai 20 metri, a 380 metri di profondità. Intorno alla pancia di questo relitto c'è un alone di 200 metri quadri, scuro, che - dice davanti alla commissione il Sostituto Procuratore Franco Greco - "non può essere liquido e deve per forza essere il carico della nave che appoggiandosi, si è aperto ed è fuoriuscito"

Greco racconta di aver chiesto alla Capitaneria di Porto se c'erano navi da guerra affondate in quell'area. Alla Capitaneria non risultavano unità da guerra. Risultava solo una nave affondata nel 1989, a 15 miglia, verso Scalea. Incrociando dati con l'ufficio maridrografico di Genova, Greco scoprì che esisteva un relitto della prima guerra mondiale ma scoprì anche due grandi punti interrogativi: la nave risulterebbe affondata nel 1920, cioè dopo la fine della guerra. Si chiamava "Federico II", ma gli atti sono "classificati, ossia coperti da segreto militare". Un segreto militare dopo ottanta anni dall'affondamento?

La nave di cui parla Fonti sarebbe affondata nel '92. Le mappe nautiche riportano la Federico II dal 1993, come relitto non pericoloso con battente d'acqua sconosciuto. "Il che vuol dire - dice il pm Greco - che non sanno cos'è; ma allora come fanno a dire che non è un relitto pericoloso? Ho chiesto il motivo per il quale questa nave non è stata mai riportata nelle mappe nautiche e non mi hanno saputo dare una risposta". Di certo c'è che nella zona della nave Federico II la Capitaneria di Porto di Cetraro vietò la pesca per un anno e quattro mesi perché proprio lì le analisi hanno rilevato metalli pesanti, tra cui arsenico e mercurio, fuori dai livelli consentiti. Come mai proprio in quel punto la concentrazione dei metalli?

La seduta segreta tra Greco e la commissione viene sintetizzata in una domanda che lo stesso Presidente della Commissione rivolge al pm: "Dottore, mi faccia capire, mi sto perdendo. C'è quindi una nave certa, una che si vede e una che potrebbe esserci". E il pm risponde: " Sì, quello è il posto dove sono stati trovati i bidoni".



http://www.repubblica.it/2009/09/sezion ... attro.html

Chissà che non ci sia anche qualcosa di interesse ufologico [:D]


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MessaggioInviato: 04/11/2009, 11:31 
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grigione ha scritto:

CETRARO - Un documento inedito. E' la parte segreta di una seduta della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti. Un documento ufficiale dove si dice che le navi sono tre, non una. E che sono stati pescati fusti in mare. Ma nessuna delle tre navi corrisponde alle misure e alla profondità del "Catania", il relitto della prima guerra mondiale ritrovato proprio dove si credeva potesse esserci una nave dei veleni. Così, quello che dopo la dichiarazione di chiusura del caso di Cetraro, sembrava una mera ipotesi, oggi ritorna a prendere corpo. Come resta, nero su bianco, il verbale che riporta tracce di cesio rinvenute nei pesci. Analisi, lo ricordiamo, scomparse nel nulla.

Il documento inedito si riferisce ad una seduta del 24 gennaio 2006 dove il pm Franco Greco, che all'epoca aveva aperto l'inchiesta sulla nave di Cetraro, dice davanti alla commissione che i pescatori della zona hanno pescato dei bidoni: "Ho cercato in tutti i modi di capire quale fosse il luogo preciso. Mi sono state date delle coordinate, che ho riportato al consulente, per verificare il sito.... Ed è stato rilevato un corpo estraneo della lunghezza di 126 metri. I consulenti hanno escluso che si possa trattare di un oggetto naturale... non si spiegano cosa sia. Potrebbe essere una nave... si trova a 680 metri di profondità".

Una nave, non l'unica nave. Infatti, si legge nel documento di un secondo ritrovamento: una nave lunga tra gli 88 e i 108 metri, larga dai 15 ai 20 metri, a 380 metri di profondità. Intorno alla pancia di questo relitto c'è un alone di 200 metri quadri, scuro, che - dice davanti alla commissione il Sostituto Procuratore Franco Greco - "non può essere liquido e deve per forza essere il carico della nave che appoggiandosi, si è aperto ed è fuoriuscito"

Greco racconta di aver chiesto alla Capitaneria di Porto se c'erano navi da guerra affondate in quell'area. Alla Capitaneria non risultavano unità da guerra. Risultava solo una nave affondata nel 1989, a 15 miglia, verso Scalea. Incrociando dati con l'ufficio maridrografico di Genova, Greco scoprì che esisteva un relitto della prima guerra mondiale ma scoprì anche due grandi punti interrogativi: la nave risulterebbe affondata nel 1920, cioè dopo la fine della guerra. Si chiamava "Federico II", ma gli atti sono "classificati, ossia coperti da segreto militare". Un segreto militare dopo ottanta anni dall'affondamento?

La nave di cui parla Fonti sarebbe affondata nel '92. Le mappe nautiche riportano la Federico II dal 1993, come relitto non pericoloso con battente d'acqua sconosciuto. "Il che vuol dire - dice il pm Greco - che non sanno cos'è; ma allora come fanno a dire che non è un relitto pericoloso? Ho chiesto il motivo per il quale questa nave non è stata mai riportata nelle mappe nautiche e non mi hanno saputo dare una risposta". Di certo c'è che nella zona della nave Federico II la Capitaneria di Porto di Cetraro vietò la pesca per un anno e quattro mesi perché proprio lì le analisi hanno rilevato metalli pesanti, tra cui arsenico e mercurio, fuori dai livelli consentiti. Come mai proprio in quel punto la concentrazione dei metalli?

La seduta segreta tra Greco e la commissione viene sintetizzata in una domanda che lo stesso Presidente della Commissione rivolge al pm: "Dottore, mi faccia capire, mi sto perdendo. C'è quindi una nave certa, una che si vede e una che potrebbe esserci". E il pm risponde: " Sì, quello è il posto dove sono stati trovati i bidoni".



http://www.repubblica.it/2009/09/sezion ... attro.html

Chissà che non ci sia anche qualcosa di interesse ufologico [:D]



faccio notare che il "catania"

non sia affondato dove dicono...



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 06/11/2009, 13:13 
http://www.repubblica.it/2009/09/sezion ... bugie.html

L'Espresso riapre il caso Cetraro
"E' un'altra la nave dei veleni"
di CARLO CIAVONI

ROMA - Quella in fondo al mare di Cetraro, scoperta la scorsa settimana e risultata - secondo il ministero dell'Ambiente - una nave passeggeri - la Catania - affondata nel 1917 e non la tanto temuta "nave dei veleni", potrebbe rivelarsi invece la "nave delle bugie". In questa storia, in altre parole, c'è qualcuno che non dice la verità.
......



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 12/11/2009, 10:36 
e non solo a cetraro ci sono le navi dei veleni .....http://www.wikio.it/article/45825277


Da ormai parecchi anni sta succedendo qualcosa di inquietante sui mari che circondano l’Italia, ovvero delle navi che “misteriosamente” affondano facendo perdere ogni traccia di sé. Si tratta di navi contenenti sostanze pericolose ed altamente inquinanti che vengono fatte affondare probabilmente (anzi, quasi sicuramente) per disfarsi di queste sostanze “ingombranti”!!! Il numero di febbraio 2008 del mensile di Legambiente “La nuova ecologia” dedica un articolo a questo problema e riporta una mappa col le navi che negli ultimi anni sono affondate misteriosamente sui mari italiani:

16/05/1979: al largo di Locri (Calabria) affonda la nave “Aso”, contenente 900 tonnellate di solfato ammonico;
31/10/1986: partita dal porto di Marina di Carrara, affonda sul Tirreno calabrese la nave “Mikigan”, bandiera italiana, contenete granulato di marmo;
21/09/1987: partita dal porto di Marina di Carrara, affonda 50 km a sud di Reggio Calabria la nave “Rigel”, bandiera maltese, contenente probabilmente rifiuti (prima di partire venne caricata di blocchi di cemento…);
09/12/1988: nello Ionio meridionale affonda la nave “Four Star I”, bandiera dello Sri Lanka, contenente sostanze tossiche;
01/02/1991: al largo di Molfetta (Puglia) affonda la nave “Alessandro I”, contenente prodotti chimici e derivati del petrolio (poi in parte recuperati);
14/03/1993: nel canale di Sicilia affonda la nave “Marco Polo”, bandiera maltese, contenente fusti radioattivi;
07/11/1995: 50 miglia a nord di Ustica affonda la nave “Koraline”, bandiera tedesca, contenente acqua ossigenata non diluita e container con alte percentuali di radioattività (derivanti da torio 234, isotopo dell’uranio);
e la lista continuerebbe visto che sarebbero almeno 30 le navi affondate lungo le coste italiane con sospetti carichi di rifiuti tossici, molte di più di quelle affondate nell’intero Mediterraneo!!! Ci sono poi porti sospetti in questi traffici illeciti di sostanze tossiche, come quello di La Spezia (già ribattezzato “porto delle nebbie” e terminale delle “navi dei veleni”…) e di Marina di Carrara (ove nelle navi viene caricato il granulato di marmo delle vicine cave, per rendere più pesanti e quindi più facilmente affondabili le navi contenenti sostanze radioattive). I sospetti su questi strani affondamenti derivano dal fatto che gli stessi avvengono con condizioni meteorologiche assolutamente favorevoli (come mare calmo), senza il lancio di segnali di soccorso, denunciando i naufragi dando coordinate geografiche sbagliate, caricando le navi con blocchi di cemento per facilitarne l’affondamento, rinvenimento di fusti o container velenosi nei pressi del luogo del naufragio, equipaggi scomparsi nel nulla, omicidi misteriosi di autorità che indagano su questi traffici illeciti di rifiuti, ecc… tutte coincidenze che, come spesso dice Andreotti, “a pensar male di fa peccato ma spesso ci si indovina”! Su alcuni diari rinvenuti, a proposito dell’affondamento della nave “Rigel”, è stata addirittura ritrovata una copia del certificato di morte di Ilaria Alpi, la giornalista RAI misteriosamente uccisa il 20 marzo 1994 a Mogadiscio (Somalia) assieme al giornalista Miran Hrovatin: i due erano venuti a conoscenza di uno strano traffico di rifiuti tossici tra Italia e Somalia e per questo “fatti fuori” (e, a proposito, è stata bocciata la richiesta di archiviazione del caso Alpi-Hrovatin, facendo cadere il teorema di Taormina che, durante il governo Berlusconi…, arrivò alla fantasiosa conclusione che i due giornalisti furono uccisi in seguito ad un rapimento finito male!). anche questo inquieta… Dietro tutto ciò di nasconde anche la ‘ndrangheta, che gestisce questo traffico illecito di rifiuti e sostanze tossiche traendo vantaggi economici immensi: a proposito dell’uccisione di Ilaria Alpi, alcuni magistrati (grazie anche alle confessioni di alcuni pentiti) scoprirono dei traffici di fusti di sostanze tossiche e radioattive dirette in Somalia…
Per favorire la scoperta della verità circa lo smaltimento illecito dei rifiuti via mare è nato il “Comitato per la verità” (lanciato da Legambiente, che ha iniziato le sue denunce in merito nel 1994) costituito da magistrati, giornalisti, esponenti politici e familiari delle vittime. Alla scoperta della verità sta partecipando anche Marco Marchetti, geofisico che lavora all’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia italiano) che si occupa dell’esplorazione del sottosuolo in campo ambientale ed è consulente della commissione di inchiesta sulle ecomafie presieduta da Roberto Barbieri. Presso la sede di Roma di questo istituto c’è un gruppo di persone che si occupa dell’esplorazione geofisica del sottosuolo per individuare rifiuti tossici e discariche abusive su richiesta e in collaborazione con i Carabinieri e col Corpo Forestale dello Stato, mentre presso la sede di Portovenere (La Spezia) c’è un altro gruppo di persone che si occupa di geofisica marina. Entrambi stanno collaborando alla ricerca delle verità. Anche Marchetti ha presenziato alla presentazione del “Comitato per la verità” suggerendo di istituire un tavolo tecnico-operativo per coordinare le ricerche dei relitti delle navi scomparse, raccogliendo la maggior quantità di informazioni possibili e mettendo a disposizione le migliori tecnologie di scandagliamento dei fondali marini come i rilievi magnetici in alta risoluzione (che individuano le masse ferrose e quindi le navi), oppure i rilievi con ecoscandaglio multifascio e sonar a scansione laterale (che individuano le strutture emergenti e la morfologia dei fondali) o ancora dei robot sottomarini.
Si tratta sicuramente di un lavoro lungo e laborioso, nonché costoso, ma che si rende necessario per individuare i relitti e recuperare le sostanze tossiche che vi sono contenute, evitando un prossimo futuro sversamento in mare di queste sostanze che causerebbero dei veri e propri disastri ecologici. E certo bisognerebbe rendere molto più severi i controlli sulle navi in partenza dai porti, il che eviterebbe di imbarcare sostanze “sospette”, punendo severamente i diretti interessati e scoraggiando così eventuali nuovi carichi sospetti. Anche questa è un’impresa ardua, ma si rende necessaria per evitare di trasformare i nostri mari in discariche: non vorrei che questa cosa succedesse in merito alle migliaia di tonnellate di rifiuti che si debbono smaltire in Campania. E credo possa essere anche una bella risposta al problema dello smaltimento delle scorie radioattive rivolta a chi tanto vuole il ritorno del nucleare qui in Italia: le scorie sono un problema serio e non ho ancora capito come i sostenitori del nucleare (perché ancora non lo hanno detto!) come vogliono smaltirle (anche se mi vengono i brividi a pensare a come potrebbero essere smaltite)…



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