Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




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MessaggioInviato: 10/04/2013, 15:48 
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rmnd ha scritto:


http://www.repubblica.it/politica/2013/04/10/news/l_europa_di_kubrick-56316618/
L'Europa di Kubrick
di BARBARA SPINELLI

Eyes wide shut: tale la postura dell'Europa.


Non poteva fare un paragone migliore.... [8D]
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Cita:
Il debito sovrano, in altre parole, non è più sovrano: va affrontato come incombenza mondiale, e per cominciare come compito continentale europeo. Pensare che i singoli Stati lo assolvano da soli, indebitandosi ancora di più, è non solo ingiusto mondialmente: è ridicolo e impraticabile.

Caspita... questa doveva fare l'economista... non la giornalista... [:D]

Cita:
Anche lo scetticismo è parola da usare cautamente: per rivalutare il suo antico significato. Il vero scettico non apre alcun credito all'apparenza, e non è pregiudizialmente avversario dell'unità europea ma si fa sottile e assai dubbioso osservatore dello Stato nazione.

Ma tu guarda... i fatti CONCLAMATI, ora di diventano apparenza e pregiudizio....

Cita:
Non teme il nuovo ordine.

Mondiale immagino... [:o)]

Cita:
Diffida del vecchio, ed è lo status quo che considera una chimera. Lì è il sonno - l'incubo - da cui vale la pena svegliarsi, se l'anima non è piccola. Il vero scettico non si contenta dell'Europa così com'è, perché ha capito che è un ibrido velenoso. Dunque quando incontriamo un antieuropeo dovremmo replicare, se vogliamo cambiare il mondo: sono io lo scettico, non tu che stai sdraiato nel falso ordine vecchio per timore del nuovo che già è cominciato.

Eh certo... uno che cerca di preservere quel poco che ci è rimasto in mano,
lo possiamo anche definire come "vecchio", non lungimirante e non progressista.

Manipolazione della realtà.... questo fanno su Repubblica....
Pur di non ammettere che tutto ciò sia sbagliato e fallimentare
(sempre per come è stato gestito il teatrino e da parte di chi)
si continua imperterriti... avanti, contro tutti e tutto... verso
il Nuovo Ordine Mondiale.

Che bella cosa..... [:D]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 11/04/2013, 11:54 
La Francia ha di nuovo una propria moneta

http://vocidallestero.blogspot.it/2013/ ... all'estero)



http://goofynomics.blogspot.it/2013/04/ ... retta.html


Cita:
lungo fucile10 aprile 2013 10:27
Domanda:
Ma allora, in sistema che sembra essere chiuso, dove prenderanno (o dove stanno prendendo) i soldi necessari per finanziare la Francia?

Temo che la risposta (e non solo quella) sia già dentro di noi, ma ho paura a dirla.



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MessaggioInviato: 11/04/2013, 15:12 
Münchau: Soros ha ragione, fuori la Germania dall'Euro
http://vocidallagermania.blogspot.it/20 ... ri-la.html


Wolfgang Münchau nel suo settimanale commento su Der Spiegel è d'accordo con Soros: o si fanno gli euro-bond oppure la Germania se ne deve andare. Da Spiegel.de

La Germania fuori dall'Euro per salvare il resto dell'unione monetaria: lo speculatore Soros ha perfettamente ragione. Nella situazione attuale la Germania costringe gli altri paesi ad adottare il suo modello economico. Nel lungo periodo non puo' funzionare.

Nel suo ultimo anno da primo ministro, Margaret Thatcher era giunta alla conclusione che per la Gran Bretagna una relazione troppo stretta con la Germania appena riunificata era fuori discussione. L'allora ministro dell'industria Nicholas Ridley nel 1990, in un'intervista imprudente allo "Spectator", aveva dichiarato quello che la Thatcher pensava - ma non aveva mai detto. L'unione monetaria è un progetto tedesco che ha come obiettivo l'egemonia in Europa. Ridley a causa di cio' dovette andarsene. Thatcher lo segui' poco dopo.

All'epoca ero giornalista al "Times" di Londra e ricordo la mia indignazione per il commento anti-tedesco di Ridley. Col senno di poi devo ammettere: e' andata proprio come Ridley aveva previsto. La Germania nel frattempo è diventata la potenza centrale in Europa. Thatcher e Ridley da una prospettiva puramente di potere potere politico arrivarono alla conclusione: non saremo mai felici nel ruolo dei junior-partner all'interno di una unione monetaria. E oggi la pensano allo stesso modo anche italiani, spagnoli e francesi. E' necessario rinunciare alla sovranità e di fatto è possibile sopravvivere solo se si diventa come la Germania. Per gli inglesi era un'idea insopportabile.

Il finanziere americano George Soros con un attacco speculativo dalle dimensioni mai viste fino ad allora, nel 1992 fece affondare l'aggancio della sterlina al Marco tedesco. E ora vede un nuovo pericolo di frammentazione in Europa. Martedi in un'intervista allo Spiegel Online ha detto: o la Germania accetta gli Euro-bond oppure deve uscire dall'Euro.

Soros basa la sua analisi su di una semplice intuizione: l'Euro rischia la disintegrazione a causa dell'indebitamento privato, che ora nei paesi del sud sta transitando sui bilanci pubblici. Per Soros la crisi non potrà essere risolta senza l'unione bancaria e senza gli Euro-bond.

Cio' che non è sostenibile prima o poi dovrà finire

Tuttavia Soros sa che la messa in comune del debito, sia in Germania che nel resto della parte Nord dell'Eurozona non puo' essere accettata. E cosi' la disintegrazione della zona Euro è solo una questione di tempo. Ma sono i legami e le decisioni politiche che potrebbero far durare ancora a lungo questa situazione. Ma cio' che non è sostenibile, prima o poi finirà. Questa regola naturale è valida anche in Europa.

Soros propone una sua riflessione: sarebbe molto meglio se fosse la Germania a lasciare l'Euro, invece della Spagna o dell'Italia. Perché se fossero gli stati del sud a uscire dalla moneta unica ci troveremmo in una situazione caotica. Il debito sarebbe ripagato in Euro o in moneta nazionale? Ci sarebbe un assalto alle banche? Ci sarebbero disordini politici?

Se fosse la Germania ad andarsene tutti questi problemi non si porrebbero. Naturalmente il nuovo D-Mark si apprezzerebbe con forza. Ma ad una rivalutazione effettiva si sarebbe comunque arrivati in un modo o nell'altro.

E anche i patrimoni tornerebbe a rivalutarsi. Secondo uno studio sui patrimoni netti delle famiglie europee pubblicato questa settimana dalla BCE, i tedeschi sono fra i piu' poveri in Europa. Apparentemente cio' è dovuto al basso tasso di case di proprietà in Germania, il piu' basso nella zona Euro. La casa di proprietà molto spesso è la voce piu' significativa del patrimonio familiare. Ma questo non spiega tutto. Anche gli squilibri hanno un ruolo importante. La Spagna nella zona Euro ha vissuto una forte inflazione. In Germania l'Euro è rimasto sostanzialmente stabile.

La Germania sembra piu' povera di quanto non sia in realtà

Chi come il sottoscritto negli ultimi anni ha viaggiato molto fra la Germania, la Francia, l'Italia e il Belgio puo' solo confermare che l'Euro in Germania ha un potere d'acquisto molto piu' elevato che in Spagna. Entrambi i paesi hanno la stessa moneta nominale, ma non reale. La Germania non è affatto povera. Ma l'Euro crea cosi' tante distorsioni che la Germania sembra piu' povera di quanto non sia in realtà.

Si puo' fare il necessario aggiustamento all'interno dell'unione monetaria, ma questo richiede una centralizzazione totale dell'intera politica economica. Gli Euro-bond sarebbero solo l'inizio. Per fare questo non vedo alcuna realistica opportunità politica. Se rifiutiamo questa strada, allora dovremmo essere onesti e dire: basta con l'unione monetaria.

Accolgo con favore la fondazione del nuovo partito anti-Euro "Alternative fuer Deutschland". Non ne condivido le posizioni. Ma almeno sono coerenti. Mentre quelle della CDU e della FDP - pro euro, ma contro gli Euro-bond - sono intrinsecamente contraddittorie. Sull'Euro ci sono due posizioni logicamente coerenti. L'AfD ne rappresenta una. Dell'altra la maggior parte dei partiti hanno una grande paura.

Margaret Thatcher sull'Europa almeno era coerente. Ha avuto fiuto sia sugli sviluppi economici che su quelli del potere politico all'interno della zona Euro. Per questa ragione merita il mio rispetto.



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MessaggioInviato: 11/04/2013, 16:35 



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MessaggioInviato: 11/04/2013, 16:45 
Europa, crisi dei debiti: adesso l’Irlanda stampa da sé gli euro
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/01 ... uro/87218/
Costosi e insufficienti, i fondi europei non bastano più. Ma Dublino ha trovato una soluzione: riprendere a battere moneta. Anche se si tratta di quella continentale

Per mesi l’Europa ha affrontato la crisi del debito sovrano vivisezionando il problema sotto ogni punto di vista. Si è discusso ampiamente di fondi di salvataggio e di effetto domino, ma anche del possibile ridimensionamento di Eurolandia e delle linee guida del nuovo patto di stabilità. Ogni ipotesi è stata valutata cercando una risposta alla peggiore crisi collettiva dei conti che il Continente ricordi. Eppure nessuno si era accorto di quanto la soluzione fosse semplice. Altro che ristrutturare i debiti con complessi piani lacrimosi e sanguinolenti. Meglio, molto meglio, ridurli drasticamente nel modo più ovvio: stampando a casa propria miliardi di euro. Chiaro, è solo una battuta di cattivo gusto. Peccato però che non faccia ridere. Anche perché tutto questo sta accadendo davvero: in Irlanda, ovviamente.

La notizia riportata in questi giorni dal quotidiano di Dublino Irish Indipendent è a dir poco sorprendente, almeno quanto il fatto che nessuno da Bruxelles a Berlino abbia ancora alzato la voce. La banca centrale irlandese sta finanziando un ambizioso piano di prestiti da 51 miliardi di euro stampando da sé il denaro necessario. Proprio così. Nel mese di novembre, l’ultimo per il quale sono disponibili le cifre, i prestiti concessi dalla Bce sono calati da 136,4 a 132 miliardi di euro. L’istituto centrale irlandese, battendo da sé moneta, ha erogato invece 6,4 miliardi in più a favore delle banche private del Paese. Un portavoce della Bce, riferisce l’Irish Times, ha confermato tutto spiegando, in sostanza, che Dublino può stampare tutti gli euro che vuole a patto che la banca centrale europea ne sia informata.

“Lasciamo che la Grecia stampi gli euro, lasciamo che li stampino l’Italia, la Spagna, il Portogallo e il Belgio”, commenta su Business Insider l’analista di Sitka Pacific Mike Shedlock. “Fintantoché si può contraffare (sic – ndr) denaro senza che alla Bce importi, perché ogni Paese non dovrebbe stampare abbastanza euro per ripagare il suo debito? Ogni nazione potrebbe diventare ‘debt free’ nel giro di pochi secondi. Spero cogliate il sarcasmo. Perché questo è un pendio incredibilmente scivoloso e mi stupisce che la Germania non si metta a strillare”. Difficile dare torto a Shedlock, soprattutto alla luce delle implicazioni finanziarie e politiche della strategia irlandese.

Alla vigilia del vertice Ecofin, il ministro economico di Dublino Brian Lenihan si è pubblicamente lamentato delle condizioni di prestito cui è soggetto il suo Paese, chiamato a versare un interesse medio annuo del 5,8% all’Ue e al Fondo Monetario internazionale sui 67,5 miliardi di euro che gli sono stati garantiti. Un’affermazione che suona come un’implicita giustificazione. Come a dire: per risparmiare sugli interessi meglio produrre in casa un po’ di denaro liquido. Tutto perfettamente logico se non fosse che una simile scelta si traduce in una spinta inflazionistica scaricata sull’intero continente. E che dire di fronte alla logica tentazione cui potrebbero essere soggette le altre economie in difficoltà? Ad oggi la Bce ha autorizzato Dublino contando sul fatto che qualche miliardo di euro in più non dovrebbe avere alcun impatto rilevante sul valore della moneta unica. Ma cosa accadrebbe se gli altri Paesi in crisi avanzassero richieste simili? Davvero la Banca centrale avrebbe ancora l’autorità e la possibilità di rispondere negativamente?

Tutte domande prive di risposta, e proprio per questo decisamente inquietanti, che si riproporranno con forza qualora la situazione dei conti pubblici dovesse peggiorare ancora. Una buona notizia, se non altro, viene oggi da Madrid dove si è conclusa positivamente l’ultima asta sui titoli di Stato a 12 e 18 mesi: 5,54 miliardi complessivi di obbligazioni cedute a tassi medi del 2,94 (12 mesi) e del 3,36% (18 mesi) che segnano così il primo calo degli interessi dallo scorso mese di ottobre. Gli spread tra i rendimenti delle obbligazioni della periferia europea e i bund tedeschi si mantengono relativamente stabili mentre il prezzo dei credit default swaps (misura di fatto del rischio bancarotta sovrana) sono aumentati leggermente (+10 il Portogallo, +9 l’Irlanda, +14 la Grecia, segnala l’ultima analisi di Markit). In attesa che sia raggiunto un accordo sull’ampliamento del fondo salva Stati, la Bce si conferma intanto un ottimo cliente per i bond nazionali. In settimana l’istituto centrale ne ha acquistati 2,313 miliardi contro i 113 milioni della settimana precedente.



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MessaggioInviato: 11/04/2013, 18:59 
Cita:
Blissenobiarella ha scritto:




Ottima relatrice la signora Loretta, le invidio la parlantina che a me manca.

Però tutto questo discorso si risolve in un bala bla bla già sentito in tutte le salse e nessuno ha LA soluzione.
Perchè la soluzione non esiste finchè non ci si sofferma ponendosi delle elementari domande:

Che cosa è uno stato e qual'è il suo ruolo.
Che cosa è la moneta, perchè e nata ed a cosa serve.
Cosa è una banca, perchè è stata istituita e quale deve essere il suo ruolo.


Sentendo tutti i discorsi di economisti, politici eccetera sembrerebbe che Dio prima ha creato la banca, poi l'uomo e l'uomo ha creato lo stato per servire la banca.

Cari personaggi che volete salvare il mondo, quando avrete ragionato su queste semplici tre domande, la soluzione ce l'avrete lì belle e pronta.


Ultima modifica di Wolframio il 11/04/2013, 19:02, modificato 1 volta in totale.


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Loretta Napoleoni è l'autrice del saggio "Democrazia vendesi: Dalla crisi economica alla politica delle schede bianche (Saggi italiani)" http://www.youtube.com/watch?v=YF364-Nr5xY .

Non confondiamo politici ed economisti che fanno politica con gli economisti fanno gli economisti...Gli economisti che fanno gli economisti, sono abbastanza compatti nel delineare cause e possibili soluzioni. Però chi governa i mercati e chi fa politica non sembrano interessati a ricercare soluzioni, ma solo a fare cassa.



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MessaggioInviato: 11/04/2013, 20:02 
Euro fallito !!!!!!! E' solo questione di tempo e modo e poi l' Euro svanirà.
Aspettiamo chi farà per primo la mossa.



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MessaggioInviato: 11/04/2013, 20:37 
Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Loretta Napoleoni è l'autrice del saggio "Democrazia vendesi: Dalla crisi economica alla politica delle schede bianche (Saggi italiani)" http://www.youtube.com/watch?v=YF364-Nr5xY .

Non confondiamo politici ed economisti che fanno politica con gli economisti fanno gli economisti...Gli economisti che fanno gli economisti, sono abbastanza compatti nel delineare cause e possibili soluzioni. Però chi governa i mercati e chi fa politica non sembrano interessati a ricercare soluzioni, ma solo a fare cassa.



Bliss, la signora Loretta la vedo per la prima volta grazie al video che hai pubblicato e che mi ero guardato in un fiato. Non conoscendo da che parte stà questa economista e non conoscendo il contesto del video mi son permesso quella critica, ma riguardando di nuovo quella conferenza e guardando l'intervista con Messora (tuo link), sento di ritirare la mia esternazione verso la signora Loretta che però mantengo e la giro ai politicanti ed agli economisti ivi invischiati. [:)]


Ultima modifica di Wolframio il 11/04/2013, 20:39, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 11/04/2013, 21:27 
Wolf, essendo anche io una sostenitrice del "fuori dall'euro, adesso!", ti capisco perfettamente [:)].
Però è utile ogni tanto sentire anche altre campane, se sembrano ragionevoli.


Green io scommetto su Germania e Francia. Più probabilmente la Germania



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MessaggioInviato: 12/04/2013, 12:08 
Nell'anno appena trascorso il governo Monti, con il sostegno di Pd e PdL, ha versato al Fondo Salva Stati (MES) la bellezza di 40 miliardi di euro. Non sarebbe stato opportuno utilizzare queste risorse prima per soddisfare i fornitori, le aziende italiane? L'opinione di Paolo Cardenà




.
ROMA (WSI) - Questo post è dedicato alla persone di buonsenso, a quelli che non vogliono farsi abbindolare, a quelli che hanno perso un lavoro o che lo stanno perdendo. E' dedicato agli imprenditori che resistono, e a coloro che hanno visto la propria azienda morire sotto i colpi di questa crisi e che, ogni giorno, sono vittime di uno Stato occupato (nel vero senso della parola) da incompetenti e cialtroni. E se trovate questo articolo pieno di demagogia, retorica populista, o non in sintonia con la vostra sensibilità, me ne scuso, ma, con tutto il rispetto a voi dovuto, vi invito a passare oltre: probabilmente state leggendo un sito che non fa per voi; potete sempre continuare a rifugiarvi nelle letture del gossip politico-finanziario.

La politica sta danzando una musica che ricorda quella suonata sui ponti di comando del Titanic, prima che affondasse. Si stanno contendendo lo scalpo di un essere già morto, dissanguato, inerme. Illusi che la poltrona che stanno difendendo a denti stretti, possa essere mantenuta anche dinanzi alla catastrofe che si sta già abbattendo. Non è così, si stanno sbagliando. Stanno solo perseverando l'illusione di poter mantenere lo status quo, i loro privilegi, le loro poltrone. E lo stanno facendo danzando un macabro rituale sul sangue di chi ha ceduto alla disperazione.

A quasi due mesi dalle elezioni, non sono riusciti neanche a formare qualcosa che somigli vagamente ad un esecutivo, neanche per sostituire un governo fantoccio dei banchieri di mezzo mondo, dimissionario, che sta operando ad interim allungando l'infinito elenco delle responsabilità che lo storia non tarderà ad addebitargli.

L'ultima, quella sul pagamento dei debiti delle Pubbliche Amministrazioni verso i propri fornitori: una vera e propria farsa. Se leggeste il decreto, con una minima conoscenza della materia (cosa che chi governa, evidentemente, non ha), subito vi accorgereste che esso, in perfetto stile degno di un Paese in bancarotta, non tende minimamente a risolvere in tempi celeri un grande problema, ma a complicarlo con procedure macchinose e irrituali per un'ordinaria procedura di pagamento che, oltre a differire ulteriormente i tempi di pagamento rispetto ai ritardi già accumulati, rischiano di far naufragare sul nascere le speranze riposte da chi i soldi li deve avere: le imprese e conseguentemente anche le famiglie degli operai.

Da che mondo è mondo, i debiti vanno pagati e se non sei stato diligente al punto da non avere i soldi per poterlo fare, te li fai prestare, e anche in tempi brevi. Tanto più se si trattano di soldi che tu devi dare ad aziende sul lastrico, che rischiano di fallire mettendo in mezzo alla strada milioni di persone, come sta avvenendo.

Voi dovete sapere che, nell'anno appena trascorso, il governo Monti, con il sostegno trasversale del PD e del PDL, ha versato al Fondo Salva Stati (MES) e alle varie altre forme di salvataggio, la bellezza di 40 miliardi di euro. I dati, ce li ha forniti la Banca d'Italia con il Supplemento al Bollettino Statistico pubblicato il 15 marzo scorso e sono riassunti in questo grafico.

La stessa cifra che oggi, dopo attese bibliche, si propone di pagare con il provvedimento adottato sabato scorso: 20 miliardi nel secondo semestre del 2013(forse), e altri 20 miliardi nel 2014 (forse). Nel versare i 40 miliardi nei vari salvataggi, il Governo lo ha fatto senza alcuno scrupolo, senza alcuna esitazione: neanche quella di chiedersi se sarebbe stato opportuno utilizzare queste risorse, prima per soddisfare i fornitori, le aziende italiane, e poi, eventualmente, gli impegni nefasti presi con l'Europa.

Per pagare i soldi al MES che, nel frattempo, sono stati utilizzati anche per salvare le banche spagnole e, conseguentemente, per salvaguardare gli interessi della Germania, lo Stato è ricorso al mercato per farsi prestare i soldi che non aveva. Lo ha fatto riconoscendo un lauto interesse agli investitori e senza porsi nessuno scrupolo sull'impatto che avrebbe avuto sul rapporto debito /PIL o sulla spesa per gli interessi. Scrupoli invece osservati quando si tratta di pagare le imprese italiane. Nessuno lo ha detto, nessun giornale, nessun programma televisivo ne ha parlato quando il Governo Monti, con precisione maniacale, è corso a staccare assegni all'Europa.

Quaranta miliardi di euro, e non finisce certamente qui. Soldi presi in prestito sui mercati, sottratti alle imprese che nel frattempo chiudevano a centinaia di migliaia e dati al MES, per salvaguardare gli interessi delle banche tedesche esposte nei paesi del sud Europa. Lo hanno fatto con il sostegno incondizionato del PD e PDL. Ossia quegli attori politici causa di questo disastro, che hanno dominato la scena politica italiana negli ultimi 20 anni, e che ora vorrebbero elevarsi a salvatori di una patria che non c'è più

http://www.wallstreetitalia.com/article ... udono.aspx

questa e' la vergogna dei tecnici,mentre le aziende italiane sono in sofferenza,vengono elargiti una quantita'enorme di euro all'esm,a tutto danno dell'azienda italia,mentre la ns economia collassa in tutti i sensi,con le pensioni e gli stipendi hanno perso il loro potere d'acquisto ed i consumi sono ai minimi termini,questa liquidita' sarebbe necessaria x almeno fare partire la ns economia ed i consumi,altro che esm [:(!]


Ultima modifica di ubatuba il 12/04/2013, 12:10, modificato 1 volta in totale.

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Per non dimenticare i responsabili (e come manipolarono le coscienze e il pensiero)




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Nei prossimi 10 anni confisca beni privati per finanziare i piani di salvataggio dei paesi piu' indebitati". E' la ricetta dei saggi tedeschi. Ma cosi' nessun money manager extra europeo mettera' piu' un soldo nelle casseforti delle banche dell'Unione Monetaria.

BERLINO (WSI) - Anche in Germania hanno i loro saggi. Il consiglio di esperti economici tedeschi (soprannominati "i cinque saggi") ha appena confermato quello che i media speculavano da settimane, ovvero dopo l'imposizione di un prelievo forzoso (in alcuni casi estremi di anche il 60% dei risparmi) imposto a Cipro: l'arrivo di una patrimoniale.

Come riferisce Il Telegraph, i due professori Lars Feld e Peter Bofinger hanno consigliato a Berlino che d'ora in avanti siano gli stati in difficolta' a pagare di tasca loro per scongiurare un fallimento delle finanze pubbliche, dal momento che "nelle case e beni privati nel Mediterraneo c'e' abbastanza benessere da coprire tutti i costi dei piani di salvataggio".

Colpire i risparmiatori senza criteri e' un errore, dal momento che "i ricchi non fanno altro che trasferire i loro soldi nelle banche del Nord Europa evitando di pagare". Nei prossimi 10 anni invece i piu' benestanti "dovrebbero pagare le tasse su una parte dei loro asset".

Il fatto che gli italiani siano in media ricchi quanto i tedeschi "dimostra che la Germania ha il diritto di mantenere la linea dura nei piani di aiuti in Eurozona".

Le implicazioni che avrebbe una tassa patrimoniale - che implicitamente andrebbe a colpire i piu' ricchi dell'area meridionale dell'Eurozona - agita lo spettro di una spaccatura del blocco a 17.

L'imposizione di una patrimoniale potrebbe erodere la fiducia nell'area euro da parte dei ricconi del Sud d'Europa. Le politiche aggressive della Bce di acquisto dei bond dei paesi deboli della periferia ha risparmiato lo strato di classe piu' benestante finora, mentre l'austerity e' andata ad abbattersi sulle persone comuni e meno abbienti, creando disoccupazione e disagi sociali.

Il dibattito politico sull'appartenenza all'area euro potrebbe cambiare in modo drastico se i benestanti di Cipro, Italia, Spagna e Portogallo dovessero incominciare a vedere l'Unione Monetaria come una minaccia ai loro risparmi, invece che una corazzata in difesa di essi.

Una patrimoniale finira' per includere quasi certamente bond e azioni. Cio' significa che i dividendi e i coupon a reddito fisso saranno tassati. Ma cosi' facendo, nessun money manager extra europeo mettera' piu' un soldo nelle casseforti delle banche dell'Eurozona, in particolare dei paesi piu' indebitati che sono piu' a rischio "prelievo forzoso".

In uno scenario di questo tipo, se in futuro una nazione finira' in grave difficolta' finanziaria, a pagare per la salvezza delle casse statali saranno anche i risparmiatori, che proprio come avvenuto a Cipro vedranno espropriati i loro depositi.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... niale.aspx

...e' necessario riapproppriarci della ns sovranita'monetaria e politica,e terminare di essere in amministrazione fiduciaria,dei potentati finanziari


Ultima modifica di ubatuba il 15/04/2013, 20:45, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 15/04/2013, 20:47 
Ma sono deficienti o lo fanno apposta?

ImmagineLo fanno apposta, lo fanno apposta


Ultima modifica di Wolframio il 15/04/2013, 20:57, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
Wolframio ha scritto:

Ma sono deficienti o lo fanno apposta?


....ma purtroppo dicono seriamente,come pure recentemente ha affermato il ministro del reich schauble [:(!]


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