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Intervista da Tripoli

Lunedì 22 Agosto 2011 16:21

http://www.glollo.com/site/index.php/ho ... da-tripoli

Quando i nostri dipendenti al governo dovranno spiegarci cos'è successo in Libia e perchè Gheddafi è sempre più saldamente al potere, sostenuto dal suo popolo, cosa si inventeranno? Intanto rifletti su queste notizie e su come i mass media sono utilizzati per farci credere ogni cosa, tranne la realtà:



Fai girare questa intervista, questa è vera informazione!



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 24/08/2011, 10:34 
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Thethirdeye ha scritto:

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Ufologo 555 ha scritto:

Oh, ma chi l'ha voluta questa guerra!


Era il 19 Marzo del 2011

Francesi e Inglesi attaccano la Libia

Dopo settimane di stallo – un tempo che nel caso libico è sembrato tendente all’infinito – il Consiglio di sicurezza delle nazioni unite ha approvato una risoluzione che va oltre la fly zone, e prevede “tutte le misure necessarie per proteggere i civili”. Decisione spinta da Francia Inghilterra e Stati Uniti, che non ha riscosso particolare entusiasmo nel governo cinese che ha espresso “serie riserve” sull’uso della forza. Anche la Turchia si è opposta, la Russia non ci pensa proprio a inviare truppe e l’India – dato interessante – ha dichiarato di “ritenere che non debba esserci alcuna interferenza sugli affari interni libici della Libia”.



russia e cina
dovevano votare contro..
anche se teoricamente si limitava
alla protezione dei civili..
o quanto meno pretendere
osservatori sul campo
per la verifica del cessate il fuoco

spero che abbiano imparato per il futuro..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 24/08/2011, 18:25 
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mik.300 ha scritto:
russia e cina
dovevano votare contro..


E' veramente strano che non l'abbiano fatto...

Comunque, leggete questo, se fosse vero al tribunale dell'Aia non ci dovrebbe andare gheddafi...[8D]

Anche i frangenti più tragici hanno delle sfumature di grottesco. In questo video, Thierry Meyssan cerca di spiegare all’allibito anchorman di Russia Today che lui e i suoi colleghi giornalisti indipendenti, assediati dai cecchini nell’Hotel Rixos a Tripoli e protetti (per adesso) soltanto dalla buona volontà di alcuni volontari libici armati, sono stati minacciati di morte da alcuni “colleghi giornalisti” della CNN, che sono in realtà uomini della CIA e dell’MI6 in incognito. I servizi segreti americani e inglesi non vogliono che si sappia della carneficina che gli aerei NATO stanno compiendo a Tripoli, né che si scopra che i famosi “ribelli” in realtà non esistono, che sono una semplice e sanguinaria messinscena. Si tratta di semplici bande di stupratori, tagliagole e saccheggiatori utilizzati dalla NATO sia come diversivo per tenere impegnate le truppe lealiste sul terreno, sia come pretesto per continuare a giustificare i propri massacri con la schifosa foglia di fico della “ribellione al dittatore”. Gli uomini della CIA non vogliono che si sappia in giro e hanno minacciato di morte tutti i giornalisti presenti al Rixos: non solo Meyssan, ma anche Mahdi Nazemroaya, Lizzie Phelan e altri. Franklin Lamb si è già preso una pallottola in un gamba ad opera di un cecchino, perché impari a tenere a freno la lingua.

Il conduttore di Russia Today non riesce a capacitarsi, non riesce a trovare la logica di ciò che Thierry Meyssan sta dicendo e a un certo punto domanda sbigottito: “Ma se avete vicino a voi degli americani e degli uomini della CIA, allora perché siete così spaventati?”.

Thierry fa una pausa di silenzio (me lo immagino mentre alza gli occhi al cielo), poi esclama: “Ahem... beh... non posso spiegarle tutti i dettagli adesso...”.

Thierry chiarisce anche il mistero delle famose “marce” dei ribelli verso questa o quella città. In realtà i cosiddetti “ribelli” , in molti casi, non marciano per niente. Vengono trasportati sulla costa dalle navi oppure arrivano sulle strade con la copertura degli elicotteri Apache, i quali, durante queste operazioni, sparano contro qualunque cosa si muova. Gli elicotteri aprono la strada, dopodiché ai “ribelli” non resta che fare il loro lavoro, che è quello di mettere le città a ferro e fuoco, stuprando, saccheggiando e uccidendo.

Thierry Meyssan e i suoi colleghi isolati al Rixos stanno rischiando letteralmente la vita per portarci qualche scampolo d’informazione vera da una guerra su cui i nostri media hanno raccontato soltanto menzogne. Mi pento di tutte le volte in cui ho dichiarato che il giornalismo autentico era morto e sepolto. Invece è ancora vivo e vegeto e almeno questa, in mezzo a questo fiume di abominio, è una splendida notizia.
Fonte:http://www.disinformazione.it/Meyssan_tripoli.htm


Ultima modifica di Angel_ il 24/08/2011, 18:32, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 24/08/2011, 18:53 
Libia, Gheddafi resiste a oltranza. Il Raìs: "Ripulite Tripoli dai ribelli"
Mercoledí 24.08.2011 15:40




Bab al-Aziziyah e' caduta, ma Muammar Gheddafi rimane alla macchia e i suoi fedelissimi continuano a combattere, a Tripoli e altrove. Beffando i propri avversari, nella notte il Colonnello si e' fatto sentire due volte attraverso altrettanti messaggi audio, in cui sosteneva di aver lasciato la propria residenza-bunker soltanto per "ragioni tattiche", e rivolgeva a "tutti i libici, giovani, membri delle tribu', donne" un appello a concentrarsi nella capitale libica per "ripulirla dai traditori".

Gheddafi ha addirittura affermato di aver fatto "un giro della citta'" in incognito, "senza farmi riconoscere", e di averne tratto l'impressione che "non sia in pericolo". Di fatto, nel primo pomeriggio violenti combattimenti sono tornati a scoppiare nel centro di Tripoli e poco piu' a sud, nel sobborgo di al-Hadhba al-Khadra, dove secondo i ribelli il vacillante leader della Jamahiriyah potrebbe essersi nascosto.

E inaspettata arriva anche una telefonata della figlia di Gheddafi. Il popolo libico deve essere unito contro la Nato e stare accanto al Colonnello nell'affrontare le interferenze straniere. E' questo l'appello lanciato di Aisha, figlia del Raìs. La tv Al Orouba ha ricevuto una telefonata della donna: "Voglio dire al popolo libico di tenersi mano nella mano contro la Nato, di non temere le forze armate. Il leader e' nel giusto".



L'intero cuore della citta', Bab al-Aziziyah compresa, e' stato di nuovo bombardato pesantemente dai governativi, che in precedenza avevano anche lanciato diversi missili 'Scud' da Sirte, citta' natale del loro leader, contro Misurata. Nottetempo era inoltre stata cannoneggiata al-Zuwarah, importante scalo portuale situato a ridosso del confine con la Tunisia.

Paradossalmente, proprio mentre Tripoli sembra vedersi allontanare per l'ennesima volta quella normalita' cui pure anela la popolazione, verso la capitale si sta dirigendo una delegazione del Consiglio Nazionale Transitorio che, e sara' la prima occasione in cui accade, vi si rechera' per via aerea passando da Misurata, in attesa, si auspica entro il prossimo fine settimana, di trasferirvi definitivamente da Bengasi il proprio quartier generale.





Ferve al contempo l'attivita' diplomatica: Francia e Gran Bretagna hanno fatto sapere di lavorare, insieme ai loro partner, alla messa a punto di una nuova bozza di risoluzione da sottoporre al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, allo scopo di ottenere la revoca delle sanzioni contro la Libia e lo scongelamento dei fondi bloccati ai gerarchi di Gheddafi e alle entita', pubbliche e private, riconducibili al suo regime.



Obama: "Gheddafi se ne deve andare"

La conduttrice della tv di Stato in diretta con la pistola. "Uccideremo i cani di Bengasi". Guarda il video

La scheda/ 41 anni di Gheddafi, 'cane pazzo' del Medioriente

Il premier del Cnt Mahmood Jibril ha iniziato un tour dipomatico che lo vedra' oggi da Sarkozy, domani da Berlusconi e poi a Istanbul alla riunione del Gruppo di contatto. La Cina ha poi ammorbidito i toni nei confronti degli insorti, che non ha ancora riconosciuto ma che a suo tempo aveva comunque definito "interlocutori legittimi". Pechino ha affermato di "rispettare le scelte del popolo libico" e di "augurarsi una transizione improntata alla stabilita'". Piu' cauta la Russia, il cui presidente Dmitry Medvedev non ha chiuso del tutto la porta a un riconoscimento del Cnt, purche' esso porti "unita'" nel Paese nord-africano.

LA TAGLIA - Sulla testa di Muammar Gheddafi pende ora una taglia di 2 milioni di dinari (1,2 milioni di euro): lo ha annunciato il capo del Cnt, Mustafa Abdel Jalil, spiegando che la taglia e' stata offerta da un uomo d'affari di Bengasi, di cui non ha voluto diffondere il nome. "Il Consiglio sostiene l'iniziativa dell'uomo d'affari che offre due milioni di dinari per la cattura di Gheddafi, vivo o morto", ha detto Jalil. Poco prima, il capo del Cnt aveva reso noto che chiunque, tra la cerchia del Colonnello, lo catturera' o uccidera', verra' graziato.

NATO, IN CAMPO FORZE TERRA GB, FRANCIA, GIORDANIA,QATAR - Forze speciali della Gran Bretagna, Francia, Giordania e Qatar sono sul terreno in Libia per aiutare i ribelli. Lo ha reso noto la Nato secondo quanto riporta la Cnn. Un ufficiale della Nato ha dichiarato all'emittente televisiva che le forze speciali hanno condotto nei giorni scorsi operazioni a Tripoli e in altre citta' per sostenere gli insorti. Alcune di queste unita', ha spiegato, hanno viaggiato insieme ai ribelli mentre avanzavano verso Tripoli. Tra i compiti delle forze speciali multinazionali, il supporto all'organizzazione delle truppe dei ribelli e al mantenimento delle comunicazioni. Le unita' si sono occupate anche della raccolta di informazioni militari sugli obiettivi da colpire nei raid dell'Alleanza. Secondo l'ufficiale Nato, le unita' del Qatar e della Francia hanno fornito anche armamenti agli insorti.




INVIATO CNN, TUTTI I GIORNALISTI FUORI DA HOTEL RIXOS - I giornalisti tenuti in ostaggio nell'hotel Rixos dai lealisti hanno finalmente lasciato l'albergo. Lo ha reso noto l'inviato della Cnn, Matthew Chance, con un messaggo su Twitter. "La crisi e' finita. I giornalisti sono tutti fuori", ha scritto. Il reporter dell'emittente Usa si trovava nell'hotel. "Siamo in una situazione disperata": era stato l'appello lanciato da Matthew Price, cronista della Bbc intrappolato da cinque giorni insieme ad altri 34 stranieri nell'hotel Rixos di Tripoli, controllato dalle forze lealiste. Parlando all'emittente britannica, il giornalista ha spiegato che le condizioni all'interno dell'albergo erano "fortemente deteriorate" nel corso della notte. Le milizie pro-Gheddafi controllavano i corridoi, impedendo a chiunque di uscire.

"Non possiamo lasciare l'hotel", aveva spiegato, aggiungendo che una guardia ha puntato un fucile contro un cameraman che cercava di allontanarsi. Con ogni probabilita', ha aggiunto Price, vi sono anche cecchini appostati sui tetti dell'hotel. Il giornalista aveva spiegato che l'acqua da bere e il cibo cominciano a scarseggiare mentre l'elettricita' funziona solo in una parte dell'edificio.



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<h2>Prove di Sharia costituzionale: via il Colonnello, ecco i taliban
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Libia ai ribelli. I gruppi integralisti stanno prendendo il sopravvento: la nuova Carta sarà impostata sulla legge coranica


Non è ancora finita e potrebbe finire in modo crudelissimo, inutile piagnucolare sui cecchini cattivi che sparano ai bambini, la scena selvaggia di Tripoli è responsabilità di chi ha gestito la guerra; hanno vinto i berberi di Nafusa, ovvero quelli sui quali la Nato e l'Europa non avevano puntato spendendo cifre di denaro folli e facendoci aumentare il prezzo della benzina; bene che vada governeranno o si proveranno a farlo i peggiori servi di Gheddafi, complici negli anni del terrorismo attivo, traditori nel momento della disgrazia, pronti a tutto, altro che a rispettare gli impegni commerciali ed economici del tempo che fu; se invece bene non va il Paese sarà in balia di una guerra civile nella quale tutti proprio tutti sono armati fino ai denti, non c'è un leader né un partito né un programma, a parte l'Islam come religione e la sharia come fonte legislativa. Complimenti.

I politici fanno il loro mestiere, per carità, e tocca loro rassicurare, magari dire bugie o forzare mezze verità, ma tanta contentezza, tanta certezza sul limpido futuro democratico della Libia dopo Gheddafi, come si sente ripetere nelle ultime quarantotto ore dai ministri europei, nell'assenso compiaciuto dell'opposizione solitamente pacifista, è superiore a qualunque sopportazione. Non sarà un caso se invece non si trova un solo commentatore di politica internazionale, un solo esperto serio di Medio Oriente e di Islam, che non usi termini perlomeno prudenti, che non metta sull'avviso da vittorie che si rivelino catastrofiche, che non argomenti sul fatto incontrovertibile che alla Nato non basta aver salvato la faccia a colpi di bombe "umanitarie", dopo aver trasformato dalla sera alla mattina un solido alleato, accolto con tutti i suoi capricci nelle capitali mondiali, nel mostro da distruggere in nome dei diritti umani. se poi la Libia verrà lasciata da sola. Semplicemente i politici mentono spudoratamente, e nell'attuale crisi economica e morale sarebbe il caso di smetterla, i commentatori, diciamo pure noi tanto vituperati giornalisti, dicono le cose come stanno. Stanno male. Da sola significa che se non verrà garantita la sicurezza, il popolo sarà esposto al naturale regolamento dei conti fra le fazioni ribelli. Barack Obama non intende fornire né uomini né soldi, esaurito il quarto d'ora mediatico, la Libia non è un presente sensibile nella testa dell'elettore americano, soprattutto una Casa Bianca debole e indecisa a tutto in Medio oriente ha incoraggiato il caos che ha chiamato primavera araba e ora lo lascia interamente alla gestione europea. Bye bye grande potenza madre, e speriamo che alla fine del 2012 qualcosa cambi. L’Europa dovrebbe prendersele le responsabilità, visto che il neo colonialismo di Sarkò e quello gregario di Cameron ci hanno infilato nell' intervento militare ma ha da tempo rinunciato, almeno da quando i francesi cominciarono qualche mese fa a dire che Gheddafi poteva pure restare. L'Italia, finiti i proclami entusiastici dei nostri ministri deputati, si leccherà le ferite dello splendore passato, quando si commerciava, si costruiva, si fermavano le carrette del mare. La Germania pensa alla guerra dell'euro.

Insomma, non è stato fatto in questi mesi, a meno che io non venga smentita, nessun accordo tra Europa e comitato. Scommettiamo che finirà con una di quelle famigerate missioni delle Nazioni Unite composte da truppe arabe ed africane, e per il resto se la vedrà il mitico comitato di transizione, dio ci salvi, visto che gli odi tribali si scateneranno, sono almeno quaranta gruppi, quelli occidentali non ne vorranno sapere di sottostare al predominio di quelli di Bengasi, che più che altro con le armi sofisticatissime da noi fornite si sparavano nei piedi. In condizioni di guerra civile ti saluto anche gli accordi commerciali.

Una cosa però è certa, mica per caso avete visto distruggere le immagini di Gheddafi al grido di Allah è grande, perché, come da noi denunciato per tempo, hanno assunto un peso militare crescente le brigate degli estremisti islamici composte e addestrate da reduci del Gruppo combattente islamico libico legato ad al Qaeda. Sono quelli che quel mostro di Gheddafi aveva cacciato e che si sono distinti contro americani e iracheni in Iraq. Curioso vederli entrare a Tripoli grazie alle nostre bombe e a quelle di Obama, no? Ricordiamocelo quando l'11 settembre celebreremo i dieci anni dalla strage delle Torri Gemelle. Il 18 agosto il Consiglio Nazionale di transizione del quale i nostri ministri parlano come di amiconi, come dei convinti democratici, ha approntato, e il Times ha ottenuto, una sorta di dichiarazione preparatoria del percorso verso la nuova Costituzione. Una cosa è chiara a chi la vuol leggere: il futuro di "Stato democratico e indipendente" della Libia sarà garantito con queste premesse e regole guida, "l'Islam è la religione e la sharia la principale sorgente legislativa". E tre, con Egitto e Tunisia, mentre Yemen, Siria, il Grande Fratello Iran, sghignazzano sulle belle avventure umanitarie dell'Occidente.

di Maria Giovanna Maglie


http://www.libero-news.it/news/806969/P ... liban.html



Intanto il "simpaticone" Sarkozy ha già organizzato la Conferenza di "Pace" a Parigi (e, contemporaneamente sono pronte venti aziende francesi per la .... ricostruzione!) [:(!] [:o)] [:o)] [:o)] [:o)] [:o)]

Se la suona e se la canta da solo! E NESSUNO DICE NULLA!

Questa "è" la bandiera dell'ONU:


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Ultima modifica di Ufologo 555 il 24/08/2011, 19:46, modificato 1 volta in totale.


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Ufologo 555 ha scritto:



Libia ai ribelli. I gruppi integralisti stanno prendendo il sopravvento: la nuova Carta sarà impostata sulla legge coranica


C'è comunque da dire che in Libia ai tempi di Gheddafi (cioè fino ad oggi) vigeva per tutti (cittadini o meno, residenti o meno, islamici o meno) la proibizione della carne di maiale e la proibizione degli alcolici. Nel secondo caso si rischiava il ritiro del passaporto e la detenzione, nel primo sicuramente salami, prosciutti etc venivano buttati e in casi limite si rischiava la detenzione.

a Tripoli tutte le chiese erano chiuse, eccetto la chiesa di San Francesco; la vecchia cattedrale italiana, molto più grande, era chiusa.

Tutto questo però non era percepito come "clericale" (in senso islamico), ma come normale, ovvio, un dato di fatto e la Libia si considerava un paese laico (per i loro standard).

Bisogna vedere quindi cosa si intende e soprattutto cosa si intenderà per applicazione della sharia; io tutto sommato sotto questo aspetto sono moderatamente ottimista, voglio sperare in un meglio e non in un peggio, anche se la strada verso il futuro è tortuosa.



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Ufologo 555 ha scritto:

<h2>Prove di Sharia costituzionale: via il Colonnello, ecco i taliban
</h2>



Intanto il "simpaticone" Sarkozy ha già organizzato la Conferenza di "Pace" a Parigi (e, contemporaneamente sono pronte venti aziende francesi per la .... ricostruzione!) [:(!] [:o)] [:o)] [:o)] [:o)] [:o)]

Se la suona e se la canta da solo! E NESSUNO DICE NULLA!



....lui organizza conferenze e tavoli imbanditi x spartirsi le spoglie di quel che resta della lybia,mentre l'italia aspetta le briciole che cadono a terra

magari organizza pure il nuovo governo libico,guarda caso con quelli che fino poco tempo fa erano seguaci del colonnello [:(!] [:(!]


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greenwarrior ha scritto:

Libia, Gheddafi resiste a oltranza. Il Raìs: "Ripulite Tripoli dai ribelli"
Mercoledí 24.08.2011 15:40



NATO, IN CAMPO FORZE TERRA GB, FRANCIA, GIORDANIA,QATAR - Forze speciali della Gran Bretagna, Francia, Giordania e Qatar sono sul terreno in Libia per aiutare i ribelli. Lo ha reso noto la Nato secondo quanto riporta la Cnn. Un ufficiale della Nato ha dichiarato all'emittente televisiva che le forze speciali hanno condotto nei giorni scorsi operazioni a Tripoli e in altre citta' per sostenere gli insorti. Alcune di queste unita', ha spiegato, hanno viaggiato insieme ai ribelli mentre avanzavano verso Tripoli. Tra i compiti delle forze speciali multinazionali, il supporto all'organizzazione delle truppe dei ribelli e al mantenimento delle comunicazioni. Le unita' si sono occupate anche della raccolta di informazioni militari sugli obiettivi da colpire nei raid dell'Alleanza. Secondo l'ufficiale Nato, le unita' del Qatar e della Francia hanno fornito anche armamenti agli insorti.





ma la risoluzione onu
non vieta espressamente
l`uitlizzo di truppe di terra
in suolo libico ?



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http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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mik.300 ha scritto:

Cita:
greenwarrior ha scritto:

Libia, Gheddafi resiste a oltranza. Il Raìs: "Ripulite Tripoli dai ribelli"
Mercoledí 24.08.2011 15:40



NATO, IN CAMPO FORZE TERRA GB, FRANCIA, GIORDANIA,QATAR - Forze speciali della Gran Bretagna, Francia, Giordania e Qatar sono sul terreno in Libia per aiutare i ribelli. Lo ha reso noto la Nato secondo quanto riporta la Cnn. Un ufficiale della Nato ha dichiarato all'emittente televisiva che le forze speciali hanno condotto nei giorni scorsi operazioni a Tripoli e in altre citta' per sostenere gli insorti. Alcune di queste unita', ha spiegato, hanno viaggiato insieme ai ribelli mentre avanzavano verso Tripoli. Tra i compiti delle forze speciali multinazionali, il supporto all'organizzazione delle truppe dei ribelli e al mantenimento delle comunicazioni. Le unita' si sono occupate anche della raccolta di informazioni militari sugli obiettivi da colpire nei raid dell'Alleanza. Secondo l'ufficiale Nato, le unita' del Qatar e della Francia hanno fornito anche armamenti agli insorti.





ma la risoluzione onu
non vieta espressamente
l`uitlizzo di truppe di terra
in suolo libico ?


Le risoluzioni sono come le leggi, fatte per essere disattese.[;)]



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mercoledì 24 agosto 2011, 19:41 Libia, RAPITI 4 GIORNALISTI ITALIANI


il Colonnello durante la notte parla a un'emittente radio locale: "Dal bunker è stato un ritiro tattico. Continueremo a combattere: o vittoria o morte". Un ufficiale rivela l'utilizzo di truppe di terra straniere, ma la Nato smentisce. La Russia chiede un accordo tra lealisti e ribelli: "Il Raìs conserva la sua influenza". Più di trenta giornalisti sono praticamente in ostaggio delle milizie pro Gheddafi nell'hotel Rixos.



Tripoli - La presa del compound di Gheddafi non ha segnato la fine della guerra in Libia. Mentre il Raìs torna a farsi vivo e, dice, a passeggiare sotto mentite spoglie in città, continuano gli scontri tra ribelli e lealisti in diversi punti della città, anche se gli insorti sostengono di controllare il 95% del Paese. Secondo il corrispondente di Al Jazira e secondo repoter Reuters, spari con armi pesanti si sentono dal quartiere di Abu Salim, situato a sud da Bab al Aziziya. Nella zona c'è anche l'Hotel Rixos, l’albergo dove sono alloggiati più di trenta reporter stranieri. I giornalisti, ora liberi, sono stati praticamente tenuti in ostaggio per quattro giorni nella struttura dalle milizie di Gheddafi.

Una taglia sul raìs Il Cnt, che in un primo momento aveva assicurato un processo giusto per il Colonnello, ora offre 1,6 milioni di dollari a chiunque catturi o uccida Muammar Gheddafi. Il presidente del consiglio di transizione Mustafa Abdel Jalil ha dichiarato che a chiunque consegnerà il rais sarà concessa l’amnistia e che a offrire il denaro sono alcuni uomini d’affari libici e il Consiglio nazionale transitorio.

Al sicuro le armi chimiche Il Pentagono assicura che il grande arsenale libico di armi di distruzione di massa, chimiche, tra cui 10 tonnellate di gas mostarda (iprite), è al sicuro. Non altrettanto - ha spiegato il portavoce , il colonnello Dave Lapan - si può dire dell’arsenale di miglia di missili antiaerei portatili, tipo gli Usa Stinger. Per Washington da giorni, quando la caduta del Colonnello appariva sempre più imminente, la prima preoccupazione era impedire che le armi di Muammar Gheddafi finissero nelle mani sbagliate. Almeno per le più pericolose questo obiettivo è stato raggiunto.

Il giallo sulle truppe straniere Un ufficiale della Nato ha dichiarato alla Cnn che le forze speciali della Gran Bretagna, Francia, Giordania e Qatar hanno condotto nei giorni scorsi operazioni a Tripoli e in altre città per sostenere gli insorti. Alcune di queste unità, ha spiegato, hanno viaggiato insieme ai ribelli mentre avanzavano verso Tripoli. Secondo l’ufficiale Nato, le unità del Qatar e della Francia hanno fornito anche armamenti agli insorti. Ma la notizia è stata smentita sia da FraNato smentisce: "Il nostro mandato prevede l’esecuzione dell’embargo e della no-fly zone, non è previsto l’invio di truppe di terra"

La Russia chiede un negoziato Il presidente russo, Dmitry Medvedev, ha intanto esortato Muammar Gheddafi e gli insorti libici ad avviare negoziati per raggiungere un accordo: "Noi vorremmo che i combattimenti cessassero il prima possibile e che le parti si sedessero intorno a un tavolo per raggiungere un accordo sul futuro della Libia", ha detto Medvedev, che parlava dopo aver incontrato il leader nordcoreano, Kim Jong-il, in una base della Siberia. Secondo il presidente inoltre Gheddafi conserva "influenza" in Libia e, nonostante l’ingresso trionfale dei ribelli, a Tripoli "di fatto nel paese vi sono due poteri". Per questo solo se i ribelli mostrano "forza di volontà sufficiente" per riunire il Paese con il sostegno di "principi democratici" la Russia sarebbe disposta a stabilire relazioni con il nuovo governo libico: "in questo momento, la situazione non è per nulla cambiata".

L'Onu pensa di sbloccare i fondi Il Consiglio di sicurezza dell’Onu si riunirà oggi per discutere una proposta americana e francese che prevede di sbloccare i beni libici congelati a seguito delle sanzioni imposte dalla comunità internazionale al regime di Muammar Gheddafi

Si combatte anche a Sirte Oltre alla lotta per la conquista di Tripoli, i ribelli libici stanno combattendo anche per Sirte. Nella marcia da Ras Lanuf verso la città natale del Colonnello hanno incontrato una forte resistenza da parte delle forze lealiste a Ben Jawad, che ostacola la loro avanzata verso Sirte. "Siamo sorpresi, credevamo si arrendessero dopo la caduta del quartier generale" di Gheddafi a Tripoli, ha detto il comandante militare dei ribelli sul fronte orientale, Fawzi Bukatif. Il Consiglio nazionale di transizione starebbe comunque trattando con i leader tribali di Sirte per favorire l’ingresso dei suoi combattenti in città.

Il Raìs alla radio E nella notte, come un fantasma, il Colonnello ricompare dopo la conquista da parte dei ribelli del suo ultimo rifugio, il simbolo del potere del regime. Ma lui minimizza: nessuna conquista da parte dei rivoltosi, solo un "ritiro tattico". Dopo molti giorni il Colonnello ha rotto il silenzio con un messaggio audio trasmesso dalla televisione. "Bab al Aziziya non era più che un ammasso di macerie dopo essere stata obiettivo di 64 missili della Nato e ci siamo ritirati per ragioni tattiche", ha dichiarato il raìs in tarda serata al canale tv al Oruba. La voce del regime arriva poche ore dopo la "profanazione" del compound, per rilanciare ancora una volta l'offensiva e anche per far sapere di esserci ancora, da qualche parte. Il Colonnello ha poi dichiarato di aver fatto un giro per Tripoli sotto mentite e spoglie e poi ha lanciato una promessa che suona come una minaccia: "O vittoria o morte".

L'appello ai sostenitori di Gheddafi Il portavoce del regime, Moussa Ibrahim, da parte sua ha lanciato un appello ai volontari e ha assicurato che oltre 6.500 miliziani stanno arrivando nella Capitale per sostenere le truppe governative....

"I volontari possono venire in Libia e forniremo loro armi, munizioni e addestramento", ha dichiarato Ibrahim. "Se il bombardamento continua, trasformeremo la Libia in un braciere e sapremo proteggere i civili dalle bande e dall’alleanza dei crociati", ha insistito alludendo alle forze Nato, "Le forze armate libiche hanno arrestato molti comandanti militari dei rivoluzionari della Nato". Gli insorti libici hanno assunto il controllo del quartier generale di Gheddafi a Tripoli, infliggendo un duro colpo al già vacillante regime libico; ma il rais resta introvabile.


http://www.ilgiornale.it/interni/ghedda ... comments=1


Ultima modifica di ubatuba il 24/08/2011, 20:27, modificato 1 volta in totale.

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Una cosa però è certa, mica per caso avete visto distruggere le immagini di Gheddafi al grido di Allah è grande, perché, come da noi denunciato per tempo, hanno assunto un peso militare crescente le brigate degli estremisti islamici composte e addestrate da reduci del Gruppo combattente islamico libico legato ad al Qaeda. Sono quelli che quel mostro di Gheddafi aveva cacciato e che si sono distinti contro americani e iracheni in Iraq. Curioso vederli entrare a Tripoli grazie alle nostre bombe e a quelle di Obama, no? Ricordiamocelo quando l'11 settembre celebreremo i dieci anni dalla strage delle Torri Gemelle.

di Maria Giovanna Maglie


http://www.libero-news.it/news/806969/P ... liban.html



Ma quante stronzate.........

Maria Giovanna Maglie.... ma perchè non vai a casa
a rammendare i pedalini bucati di tuo marito?

Il bello è che questi giornali (o presunti tali) li paghiamo profumatamente pure se non li compriamo........ che tristezza [xx(]



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"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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fonte ANSA.it

Sequestrati da lealisti 4 giornalisti italiani Taglia 1,6 mln su rais 'vivo o morto'

Due degli inviati sequestrati chiamano casa. Cnt chiede 5 mld dollari per ripresa

25 agosto, 10:07


ROMA - GIORNALISTI NEL MIRINO: Quattro inviati italiani, sono stati sequestrati dai lealisti di Gheddafi. Si tratta di Elisabetta Rosaspina e Giuseppe Sarcina del Corriere della Sera, Domenico Quirico della Stampa e Claudio Monici di Avvenire. Monici, che ha avuto la possibilità di telefonare a Milano, ha sostenuto che stanno bene, mentre nell'agguato, subito a Zawiyah, è stato ucciso l'autista. Si è invece conclusa bene la vicenda dei 35 reporter stranieri e dei due rappresentanti diplomatici tenuti in ostaggio per 5 giorni nell'hotel Rixos, nel centro della capitale. Dopo ore di tensione, fra gli spari dei lealisti, tenuti senza acqua senza cibo e senza elettricità, i reporter sono stati liberati dopo il ritiro delle forze del regime. In serata, infine, si è avuta notizia del ferimento di due giornalisti francesi, nei pressi del compound. Non sono in pericolo di vita.

Due dei quattro reporter italiani rapiti in Libia dai lealisti di Gheddafi hanno chiamato casa: lo scrive il direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli in un suo tweet. Si tratta di Claudio Monici di Avvenire e Domenico Quirico de La Stampa. "Quirico e Monici hanno chiamato casa. Segno positivo, si rafforza la speranza di una liberazione. La notte è lunga, aspettiamo fiduciosi".

- CNT, SERVONO SUBITO 5 MLD DOLLARI PER DOPO-GHEDDAFI - Per far ripartire l'economia e risollevare le sorti della popolazione il Consiglio nazionale di transizione (Cnt) ha chiesto aiuti urgenti per 5 miliardi di dollari attraverso lo scongelamento dei beni libici. Il doppio di quanto i ribelli avessero stimato in precedenza. La richiesta é stata avanzata da Aref Ali Nayed, rappresentante del Cnt, durante il vertice del Gruppo di contatto tenutosi ieri a Doha, nel Qatar. "Chiediamo lo sblocco di 5 miliardi di dollari di asset libici per cominciare a ricostruire il Paese. Ci saranno altre richieste in futuro, ma adesso abbiamo urgentemente bisogno di questi soldi per sorreggere l'economia", ha detto il delegato del Cnt esprimendo l'auspicio che questa somma possa essere disponibile "per la fine del mese". I direttori politici del Gruppo di contatto sulla Libia hanno in programma una riunione oggi ad Istanbul dove è atteso anche il presidente del Cnt, Mahmud Jibril, che arriverà direttamente dall'Italia, dove questa mattina ha in programma un incontro con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ieri a Parigi aveva incontrato il presidente francese Nicolas Sarkozy.



- GHEDDAFI IN GIRO PER TRIPOLI: "Vittoria o morte", dice Gheddafi sostenendo che la ritirata da Bab al Aziziya, il compound finito ieri nelle mani dei ribelli, è stata una "mossa tattica", sostiene Gheddafi. Il portavoce del governo parla subito dopo alla tv Al Arouba: sostiene di poter durare ancora "mesi o anni". "I ribelli non avranno pace, se vengono qui", aggiunge e minaccia di trasformare il paese in "fuoco, lava, e vulcani". Si sente, in quest'ultima affermazione, un'eco alle parole del colonnello di qualche giorno fa, che ha minacciato di bruciare Tripoli. Intanto i ribelli hanno annunciato una taglia da 1,6 milioni di dollari sul rais: è questa la ricompensa, con l'amnistia, offerta a chiunque catturi o uccida Gheddafi. E' caccia ai figli: In serata un manipolo di ribelli, tutti armati, ha perlustrato l'hotel Corinthia 'stanza per stanza', alla ricerca di Saadi, intercettando diversi giornalisti stranieri.

- SI COMBATTE A TRIPOLI: Dopo una ennesima notte di bombardamenti, la capitale è stata attraversata da esplosioni violente anche oggi. Gli insorti hanno annunciato di voler marciare verso il carcere di Abu Salim, luogo simbolico dove nel 1996 furono uccisi 1300 oppositori del regime. Ieri sera il lancio da parte dei lealisti di diversi missili Scud da Sirte, città natale del rais, verso la roccaforte degli insorti di Misurata. Missili Grad sono caduti anche sulla capitale. I lealisti hanno attaccato o ovest di Tripoli la città di Ajelat con missili e carriarmati.

- MISSIONE JIBRIL. SARKOZY, CONFERENZA A PARIGI 1/9: Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha lanciato in serata una conferenza internazionale a Parigi sulla Libia per il 1 settembre, (anniversario della presa del potere del rais, nel 1969). Sarkozy ha incontrato all'Eliseo il numero due del Cnt, Mahmud Jibril, impegnato in un tour diplomatico che lo porterà domani a Milano dal premier Silvio Berlusconi e poi a Istanbul. Alla conferenza nella capitale francese sono state invitate Russia, Cina, India e Brasile. La conferenza avrà come obiettivo lo sblocco dei "fondi libici congelati nelle banche all'estero e di passare dalla fase della collaborazione militare a quella della collaborazione civile per la ricostruzione",

- RUSSIA APRE A NEGOZIATO CON GHEDDAFI: Al quinto giorno di rivolta nella capitale libica, iniziano a virare paesi rimasti finora vicini al rais. La Cina apre di fatto al Consiglio nazionale transitorio, chiedendo uno "stabile passaggio di poteri". Il ministro degli Esteri chiama il segretario generale dell'Onu affermando di essere pronta a collaborare "per promuovere una stabilizzazione" del paese. Il presidente russo Dmitri Medvedev ha intanto esortato Gheddafi ad avviare i negoziati, sostenendo però che oil rais ha ancora qualche influenza nel Paese. Dal 21 agosto, all'alba cioé della missione Sirena, sono almeno 10 i paesi - complessivamente 40 - che hanno riconosciuto il Cnt, fra cui Tunisia ed Egitto.

- AIUTI UMANITARI: Attraverso il portavoce della Commissione europea, l'Ue si è detta pronta a distribuire aiuti umanitari, dopo una "preparazione di mesi" alla emergenza di oggi. Degli 80 milioni stanziati, 10 sono stati tenuti di riserva per per fronteggiare le necessità legate alla conquista della capitale. Stock di aiuti medici sono stati dislocati nell'est del Paese e pronti per la distribuzione.


http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 70705.html


Ultima modifica di EddyCage il 25/08/2011, 10:34, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 25/08/2011, 11:05 
Cita:
EddyCage ha scritto:

fonte ANSA.it

Sequestrati da lealisti 4 giornalisti italiani Taglia 1,6 mln su rais 'vivo o morto'

Due degli inviati sequestrati chiamano casa. Cnt chiede 5 mld dollari per ripresa

25 agosto, 10:07


ROMA - GIORNALISTI NEL MIRINO: Quattro inviati italiani, sono stati sequestrati dai lealisti di Gheddafi. Si tratta di Elisabetta Rosaspina e Giuseppe Sarcina del Corriere della Sera, Domenico Quirico della Stampa e Claudio Monici di Avvenire. Monici, che ha avuto la possibilità di telefonare a Milano, ha sostenuto che stanno bene, mentre nell'agguato, subito a Zawiyah, è stato ucciso l'autista.


http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 70705.html





ma quali lealisti..
facile dirlo..
sono predoni pirati tra gli insorti..
interessati al bottino..
episodi così continueranno per mesi..



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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