11/02/2018, 13:56
bleffort ha scritto:kirara12 ha scritto:Io fin da piccola ho SEMPRE creduto e ancora credo che la ' anno che ha cominciato a rovinare il mondo è il 1968
Si Kirara12,per il fatto che la "rivoluzione" culturale politica ed economica che doveva avere questo Paese ha perso la guerra.
11/02/2018, 14:13
11/02/2018, 17:14
jean ha scritto:bleffort ha scritto:kirara12 ha scritto:Io fin da piccola ho SEMPRE creduto e ancora credo che la ' anno che ha cominciato a rovinare il mondo è il 1968
Si Kirara12,per il fatto che la "rivoluzione" culturale politica ed economica che doveva avere questo Paese ha perso la guerra.
Per me che non mi sento cittadino del mondo , la fine della dignità del popolo italiano ha inizio con una operazione che odora di alto tradimento perpetuata da massonerie estera che, attraverso il ministro del Tesoro Beniamino Andreatta e l’allora governatore di Banca d’Italia Carlo Azeglio Ciampi, inibirono alla Banca d'Italia di fare la banca centrale lasciando lo stato nelle mani delle banche private, iniziando di fatto il divorzio fra la Banca d’Italia e lo Stato italiano.
Era il luglio del 1981, quando su proposta di legge del ministro del Tesoro Beniamino Andreatta, Banca d’Italia non entrò più nelle aste primarie di collocamento dei titoli di stato come prestatore di ultima di istanza (per comprare i titoli di stato invenduti o calmierare le aste nel caso in cui le offerte degli investitori privati fossero state troppo basse) lasciando campo libero alle banche private, agli operatori e agli speculatori finanziari che come ampiamente prevedibile cominciarono a scannarsi alla ricerca del maggiore rendimento (che raggiunse in quegli anni livelli assurdi superiori al 12%, mentre oggi l’Italia rischia il default con un misero 4%).
Da allora l’Italia, che un tempo era fra le 5 nazioni più potenti e ricche del mondo, è caduta così in basso fino ad arrivare ai limiti del default e del fallimento finanziario.
L'Immigrazione, la perdita di diritti sociali e l'impoverimento della popolazione italiana è un'effetto di ciò.
11/02/2018, 17:41
greenwarrior ha scritto:MaxpoweR ha scritto:Penso sia l'ultimo spauracchio rimasto ma presumo siano in pochi a temerlo davvero o a rendersi conto di cosa sia visto che siamo dentro ad un regime nazista ma nessuno ha fatto le barricate fino ad ora.
Forse perchè pensano di fare pressa su quelle persone di una certa età, ancora ancorate a concetti vecchi. Non fanno barricate solo per puro calcolo statistico. Un colpo al cerchio e uno alla botte.
11/02/2018, 19:23
bleffort ha scritto:jean ha scritto:bleffort ha scritto:kirara12 ha scritto:Io fin da piccola ho SEMPRE creduto e ancora credo che la ' anno che ha cominciato a rovinare il mondo è il 1968
Si Kirara12,per il fatto che la "rivoluzione" culturale politica ed economica che doveva avere questo Paese ha perso la guerra.
Per me che non mi sento cittadino del mondo , la fine della dignità del popolo italiano ha inizio con una operazione che odora di alto tradimento perpetuata da massonerie estera che, attraverso il ministro del Tesoro Beniamino Andreatta e l’allora governatore di Banca d’Italia Carlo Azeglio Ciampi, inibirono alla Banca d'Italia di fare la banca centrale lasciando lo stato nelle mani delle banche private, iniziando di fatto il divorzio fra la Banca d’Italia e lo Stato italiano.
Era il luglio del 1981, quando su proposta di legge del ministro del Tesoro Beniamino Andreatta, Banca d’Italia non entrò più nelle aste primarie di collocamento dei titoli di stato come prestatore di ultima di istanza (per comprare i titoli di stato invenduti o calmierare le aste nel caso in cui le offerte degli investitori privati fossero state troppo basse) lasciando campo libero alle banche private, agli operatori e agli speculatori finanziari che come ampiamente prevedibile cominciarono a scannarsi alla ricerca del maggiore rendimento (che raggiunse in quegli anni livelli assurdi superiori al 12%, mentre oggi l’Italia rischia il default con un misero 4%).
Da allora l’Italia, che un tempo era fra le 5 nazioni più potenti e ricche del mondo, è caduta così in basso fino ad arrivare ai limiti del default e del fallimento finanziario.
L'Immigrazione, la perdita di diritti sociali e l'impoverimento della popolazione italiana è un'effetto di ciò.
Questo che dici è stata una conseguenza su quello che ho scritto io sopra.
11/02/2018, 19:33
19/02/2018, 12:16
"L'integrazione? Non esiste". Parola di compagno buonista
Il radical-chic Bréville: "Gli immigrati europei non si sono mai inseriti". Gli rispone Limes: "A maggior ragione vale oggi per i musulmani"
http://www.ilpopulista.it/news/18-Febbr ... nista.html
19/02/2018, 14:21
05/03/2018, 15:46
Londra islamica: "Scappate, nascondetevi, riferite"
Per comprendere la diffusione dell'Islam nei paesi occidentali, sono solito recarmi nelle zone ad alta concentrazione di musulmani, come Lakemba in Australia, Lodi in California e Lunel in Francia. Ma Londra, in Inghilterra, è unica per quanto riguardo l'impatto della sua impronta islamica.
Le aree a forte concentrazione residenziale musulmana in genere consistono in brutti quartieri di case popolari, situati lontano dai centri urbani, che sono stati abbandonati da molto tempo dalla classe operaia autoctona lì residente. Spesso tali quartieri sono caratterizzati dalla presenza di uomini seduti fuori dai caffè e dall'assenza di donne per strada, perché costrette a stare chiuse in casa. Queste aree sono affette da una serie di patologie sociali, tra cui la disoccupazione, le bande criminali e il traffico di droga.
Anche a Londra esistono quartieri del genere, e sono molto grandi; ma ciò che rende unica la capitale britannica è la forte presenza islamica nelle zone più centrali e costose, dove i musulmani non costituiscono la maggioranza. Questa presenza assume due forme principali.
In primo luogo, c'è l'elemento musulmano chic. Secondo uno studio di CBRE, i mediorientali hanno investito nel 2015 più di 4,2 miliardi di dollari in immobili commerciali londinesi; questo denaro è stato impiegato in proprietà di alto profilo come The Shard, l'edificio più alto della città; Harrods, il grande magazzino più glamour; Claridge's, l'hotel più lussuoso, e per l'acquisto del palazzo che ospitava la ex ambasciata americana.
I mediorientali sono proprietari di alcuni degli edifici più importanti di Londra.
In modi talvolta ovvi, i proprietari musulmani manifestano la loro appartenenza. Harrods, ad esempio, espone in bella vista prodotti alimentari halal nella food hall e i suoi manichini indossano l'hijab.
Un bancone di gastronomia di una food hall di Harrods espone in bella vista i prodotti alimentari halal .
Alcuni manichini di Harrods indossano l'hijab.
I ristoranti mediorientali, i negozi di abbigliamento e i parrucchieri abbondano, ma la cosa più sorprendente sono gli esercizi commerciali con scritte in arabo, persiano e urdu che però non hanno alcuna connessione speciale con i musulmani, come ad esempio una farmacia, una spa, uno studio di medicina cinese e una società che effettua trasferimenti aeroportuali. Molti di essi si trovano sulla Edgware Road o nelle sue vicinanze.
Anche la catena americana Cinnabon ostenta scritte in arabo.
In alcuni casi, il nome del negozio è solo in arabo.
"Sawt wa-Sura", (la Voce e l'Immagine).
In secondo luogo, la presenza musulmana è implicita nelle imponenti, diffuse e deprimenti misure di sicurezza installate contro le minacce di violenza di matrice jihadista. Tali misure vanno dagli inviti rivolti dalla polizia su cartelli del tipo: "Scappate, nascondetevi, riferite" ai dissuasori, alle barriere a protezione dei pedoni e ai varchi automatici.
Particolarmente evidenti sono le numerose misure protettive installate nel marzo 2017, subito dopo che un islamista violento, Khalid Masood, aveva ucciso cinque persone sul ponte di Westminster. Durante una recente visita a Londra, mi sono interrogato su una di queste installazioni, una barriera metallica che circonda completamente Green Park.
La barriera che circonda Green Park.
Si tratta di una barriera continua, interrotta solo da stretti passaggi occasionali, gialli o grigi, che consentono ai pedoni di entrare nel parco. Nessuno controlla i bagagli a questi varchi, pertanto il perimetro di sicurezza impedisce solo alle macchine e ai camion di entrare in questa area verde. Ma perché qualcuno dovrebbe entrare nel parco alla guida di un veicolo? Certo, Buckingham Palace è vicino ma situato dall'altro lato di un ampio viale, quindi circondare Green Park con una barriera non serve a proteggerlo. La barriera protegge apparentemente erba e alberi.
Uno degli ingressi a Green Park.
Forse l'aspetto più triste di queste misure di sicurezza è il glorioso Devonshire Gate azzurro ostruito dalla brutta barriera grigia.
Il Devonshire Gate del XVII secolo, progettato dal famoso architetto Inigo Jones.
Dissuasori, barriere e cancelli non sono soltanto una prerogativa di Londra. A Birmingham, ad esempio, al mercatino di Natale erano presenti i familiari pilomat gialli antiterrorismo (con tanto di utili varchi automatici di ingresso e di uscita).
Un ingresso al mercatino di Natale di Birmingham, in Inghilterra.
Queste misure di sicurezza sono state installate anche nei vicoli più stretti.
Un vicolo in prossimità del mercatino di Natale di Birmingham.
Più di ogni altra metropoli occidentale, Londra ha un'impronta araba, mediorientale e islamica, dal suo sindaco al suo mercato degli immobili commerciali. Vorrei tanto essere ottimista riguardo all'esito di questo esperimento come la maggior parte della popolazione britannica continua ad essere ancor oggi.
05/03/2018, 16:22
MaxpoweR ha scritto:L'integrazione è una balla non esiste e non esisterà mai, si può parlar di CONVIVENZA ma l'integrazione è una boiata. Per quale motivo una persona deve rinunciare alla propria cultura e le proprie tradizioni per fare proprie PER FINTA quelle di altri solo per vivere in un luogo? La terra è di tutti ed ognuno può vivere dove gi pare con le tradizioni che ritiene opportune purché non rompa le palle a chi gli sta intorno e rispetti le leggi stabilite dalla maggioranza delle persone che già presenti.
Per me si possono pure mangiare carne umana purché si mangino tra loro.
12/03/2018, 15:33
16/03/2018, 15:23
Le parole di Horst Seehofer scatenano bufera politica
Nuovo ministro Interno tedesco: Islam non fa parte della Germania
Horst Seehofer, il ministro dell'Interno del nuovo governo guidato da Angela Merkel, noto per le sue posizioni dure sulla questione dei migranti, ha dichiarato in una intervista che l'islam "non fa parte della Germania". La dichiarazione del leader della Csu, il partito conservatore bavarese affiliato alla Cdu di Merkel, ha scatenato una tempesta politica all'indomani dell'avvio del quarto mandato per Merkel.
"L'islam non è parte della Germania. Il cristianesimo ha plasmato la Germania, compresa la domenica come giorno di riposo, comprese le festività ecclesiastiche e ricorrenze come la Pasqua, la Pentecoste o il Natale", ha detto Seehofer, pur precisando che "i musulmani che vivono tra di noi naturalmente sono parte della Germania, ma questo non significa che noi, per un qualche errato senso di deferenza, dovremmo sacrificare i nostri tradizioni o costumi".
16/03/2018, 15:40
17/03/2018, 12:08
17/03/2018, 12:19