Lo studio
Bamboccioni made in Usa: sempre più giovani a casa con mamma e papà
La Pew Research: per la prima volta il numero di 18-34enni che abitano ancora con i genitori supera quello di chi si sposa o va a vivere da solo; Sociologo: «Come in Italia»

Bamboccioni? Non vale più solo per i giovani italiani: anche gli «under 35» americani tardano sempre più a uscire dal nido. Non come in Italia, dove l’Istat ha appena confermato che il 70,1% dei ragazzi tra i 25 e i 29 anni vive ancora con mamma e papà. Ma è comunque record, per gli States, dove un terzo circa dei «Millennials», i giovani tra i 18 e i 34 anni, vive con i genitori. Lo ha rivelato il Pew Research Center, analizzando i dati dell’ultimo censimento. Un piccolo terremoto nella società Usa, da sempre caratterizzata da un’elevata mobilità, per motivi di studio o di lavoro. Per la prima volta, invece, i giovani che vivono con i genitori sono più di quelli che hanno deciso di andare ad abitare da soli e di coloro che vivono in coppia. Mai successo prima, sottolinea l’istituto di ricerca, che analizza i dati dal 1880, quando la scelta più comune per i giovani era quella di vivere con il coniuge. Una scelta confermata negli anni successivi, fino al picco del 1960, quando il 62% delle persone tra i 18 e i 34 anni abitava con la nuova famiglia che si era costruita.
Con mamma e papà
Da quegli anni, la svolta: non una rivoluzione, ma un cammino progressivo, che ha portato, nel 2014, al 32,1% di 18-34enni che vivono con i genitori. Meno di un terzo, il 31,6 per cento, si erano «accasati» con un partner. Del restante 36,3% dei giovani, alcuni vivevano soli, molti a casa di parenti, nei dormitori studenteschi o in abitazioni condivise con amici e compagni di studi. «La differenza sostanziale è che sono molto meno quelli che si sposano o coabitano. Negli anni Sessanta si lasciava casa prima di qualsiasi altra generazione perché ci si sposava molto presto», ha detto Richard Fry, l’economista che ha prodotto il rapporto. «Le precedenti generazioni di giovani americani erano concentrate sulla ricerca di un partner, sulla formazione di una nuova famiglia, sull’avere bambini. Per la prima volta, invece, quello che vediamo è che i ragazzi non sono più focalizzati sulla formazione di una famiglia». Al contrario, sostiene «i giovani puntano di più su studio e carriera». Il trend, guidato dagli uomini, vira sempre più al femminile. E la tendenza a stare con mamma e papà è più diffusa tra le minoranze: il 36% dei neri e degli afroamericani ha rinunciato a una vita indipendente; tra i bianchi, però, si è passati dal 19% del 1960 al 30% del 2014. Ed è anche legata al livello d’istruzione: i ragazzi con un livello più basso vivono di più con i genitori, rispetto a quelli con titoli più elevati.
Incertezze economiche
Come in Italia, gli ostacoli principali alla possibilità di andarsene dalla casa dei genitori sono il crescente costo della vita, l’incertezza sul mercato del lavoro, i debiti studenteschi sempre più pesanti e l’alto costo da sostenere per affittare o acquistare una casa. Un sociologo della Johns Hopkins University, Andrew J. Cherlin, spinge a vedere la «normalità» del fenomeno: «In Italia sono in percentuale molto più numerosi i giovani adulti che vivono in casa dei genitori e nessuno ci trova nulla di strano, anzi, le famiglie sono più unite e passano più tempo assieme», ha detto.