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14/01/2009, 16:54

Negli anni passati i Palestinesi, (ribellandosi all'oppressione dei soldati Isdraeliani) sono stati massacrati anche quando gli tiravano solo sassi.

14/01/2009, 18:55

In una guerra non si sà quasi mai cosa c' è dietro, e ribadisco che la si fà in due o più e non è sempre detto che chi aggredisce sia poi dalla parte del torto, anche se è assurdo spararsi qualsiasi sia il motivo.

14/01/2009, 19:17

SU DAI,CHE SIAMO SULL'ORLO DELLA TERZA GUERRA MONDIALE [:D] [:D]

14/01/2009, 20:58

greenwarrior ha scritto:

In una guerra non si sà quasi mai cosa c' è dietro, e ribadisco che la si fà in due o più e non è sempre detto che chi aggredisce sia poi dalla parte del torto, anche se è assurdo spararsi qualsiasi sia il motivo.


[?] [:0] [?]

14/01/2009, 21:05

bleffort ha scritto:

greenwarrior ha scritto:

In una guerra non si sà quasi mai cosa c' è dietro, e ribadisco che la si fà in due o più e non è sempre detto che chi aggredisce sia poi dalla parte del torto, anche se è assurdo spararsi qualsiasi sia il motivo.


[?] [:0] [?]


La mia era una considerazione, visto che a parte qualche caso, si danno tutte le colpe agli israeliani. Non sono favorevole a Israele, ma un minimo di obiettività è doverosa. Non mi sembra tra l' altro che i palestinesi siano esenti da colpe e da provocazioni, si era arrivati vicini negli anni passati ad una possibile pace, poi è arrivata Hammas.
Ultima modifica di greenwarrior il 14/01/2009, 21:06, modificato 1 volta in totale.

15/01/2009, 05:53

E' stato Israele a rompere la tregua. Persino la CNN se ne accorge.



Una delle maggiori bugie che in questi giorni viene ripetuta per giustificare il massacro degli innocenti di Gaza consiste nel sostenere che sia stata Hamas a rompere la tregua con l’esercito Israeliano, “costringendolo” così a dover rispondere al fuoco nemico.
Ovviamente, anche se così fosse stato, la reazione degli Israeliani sarebbe stata comunque all’infuori di ogni logica umana, laddove ad un numero di morti nell’ordine della decina si è fatta corrispondere una strage dell’ordine del migliaio.
Senza ovviamente mai dimenticare che Gaza soffre da mesi di un crudele embargo, e la sua popolazione vive in uno stato di prigionia.

Per le voci istituzionali tutto ciò porta a concludere che le centinaia di civili e bimbi morti siano da attribuire ad Hamas, “che ha rotto la tregua”.
Questa è una enorme bugia, dal momento che fu l’esercito israeliano a violare questa tregua, uccidendo sei miliziani di Hamas il 4 novembre del 2008.
Ma se questo non rappresenta un mistero per chi ha analizzato in maniera un po’ più approfondita l’evolversi degli eventi, la vera notizia consiste nel fatto che di questa realtà ne ha preso atto persino la CNN.
Nel filmato riportato un giornalista della più autorevole emittente statunitense sbugiarda definitivamente la versione israeliana secondo al quale sarebbe stata Hamas a violare la tregua.

Un grazie al curatore del blog Fuoco Puro che ha segnalato il filmato.


http://santaruina.splinder.com/post/195 ... ompere+la+

sembra che i nodi al pettine scovando vengano fuori un o per uno
lo stesso Carte ex presidente americano quindi non un "terrorista" aveva lasciato un intervista accennando questo...

Dato che eravamo solo osservatori e non negoziatori, passammo queste informazioni agli egiziani, e loro andarono a fondo di questa proposta di pace. Dopo circa un mese, gli egiziani e Hamas ci informarono che tutta l'azione militare da entrambe le parti e il lancio dei razzi si sarebbero fermati il 19 giugno, per un periodo di sei mesi, e che gli aiuti umanitari sarebbero stati ripristinati al normale livello precedente al ritiro israeliano del 2005 (circa 700 camion al giorno).

Non eravamo in grado di confermare questo a Gerusalemme a causa dell'indisponibilità di Israele ad ammettere qualunque negoziato con Hamas, ma il lancio dei razzi fu subito interrotto e ci fu un aumento nelle forniture di cibo, acqua, medicinali e combustibile. Tuttavia l'aumento fu in media del 20% del livello normale. E questa fragile tregua fu parzialmente rotta il 4 novembre, quando Israele lanciò un attacco a Gaza per distruggere un tunnel difensivo che veniva scavato da Hamas all'interno del muro che rinchiude Gaza.


http://www.comedonchisciotte.org/site/m ... e&sid=5453

grazie a internet riusciamo proprio a trovare informazione che dai media di regime scodinzolanti ce le sogneremmo....

15/01/2009, 12:29

GAZ A GAZA
Postato il Giovedi 15 Gennaio 2009 (5:16) di carlo


DI NICOLETTA FORCHERI
Stampa Libera


Ecco che cos’era. Era sicuramente una guerra di conquista di territorio, di risorse, e di espulsione di una popolazione troppo fiera da quella lingua di terra strategica. Un leitmotiv che si ripete in tutte le guerre recenti dove tutto puzza di propaganda e di menzogna. Che ci fosse un problema di accapparramento delle risorse idriche in Palestina, lo sapevo. Ma oggi è saltato fuori il rospo, al largo delle coste di Gaza: giacimenti di gas nelle acque territoriali di Gaza, di diritto appartenenti alla Palestina…
Udite! Udite! e fate il tam tam planetario!!! Perché passi la prima volta, sospettosi alla seconda volta ma alla terza NOOOOO!! APRIAMO GLI OCCHI
Ecco perché quei volontari occidentali che accompagnavano i pescherecci di Gaza al largo delle acque territoriali, prima dell’invasione, venivano attaccati a sei miglia dalla costa con spari d’acqua e altre aggressioni dall’esercito israeliano…. con continue violazioni dei confini delle loro acque territoriali. Ecco che cosa faceva l’esercito durante la cosiddetta tregua: vigilava sui pozzi di gas, nelle stesse acque territoriali di Gaza, che Israele vuole rubare alla Palestina. Sì, RUBARE, CON LA SCUSA DI UN TERRORISMO strumentale e forse rifocillato.
[grafico tratto dal sito di British Gas ]



Un crimine contro l’umanità, che continua, per questioni di eurodollari, altro che l’ebreo, il sionista, l’estremismo islamico o il cristiano. Qua ci troviamo di fronte a un sistema economico monetario piratesco in mano a un manipolo di “globalizzatori” rapaci che sempre più visibilmente ci tiene in pugno tutti quanti e che con cinismo crudele uccide le persone, per spostarle da un territorio strategico e per ottenere i propri scopi di RENDITE e di ROYALTIES. Il profitto erto a religione che ha bisogno di schiavizzare le caste o razze inferiori. Ma che non si facciano illusioni né gli ariani dagli occhi blu, né i cavalieri dal sangue reale né gli ebrei dal sangue (is)rael, perché il sistema fagociterà tutti coloro che non faranno i vampiri.
Difficile da vedere perché la trave è proprio nel nostro (terzo) occhio.
Chi dice furto dice ladri. Direi che è piuttosto un cartello che ha lavorato insieme: governo israeliano, alcune famiglie libanesi e petrolieri sauditi (CCC e NPCC), British Gas - ah ecco perché l’ex Primo ministro britannico è stato inviato a “pacificare” nell’area e ha lavorato così bene - contro i palestinesi - come leggerete dall’articolo sotto, e poi una misteriosa General Holding Company, sicuramente interessi americani.

Hamas è stata un’occasione presentata su un piatto d’argento per cominciare la crociata al terrorismo e per escludere la Palestina dal contratto di fornitura di gas a Israele che avrebbe risollevato le sorti di Gaza e la Palestina. Le avrebbe spianato la strada per diventare un paese indipendente e prospero.
Anche i talebani, prima sono stati finanziati dagli americani e poi sono diventati terroristi quando hanno rifiutato di firmare un contratto per cedere la servitù di passaggio alla Chevron Texaco per le pipelines e tante rendite di royalties. Da lì la dichiarazione di guerra con l’aiutino dell’11 settembre. Anche Saddam fino a quando non ha voluto fare di testa sua per moneta/petrolio e gli era ritornata la fierezza per il suo popolo….
Anche qua è una questione di royalties, moneta e fierezza. I palestinesi sono troppo fieri e non vogliono regalare il loro gas. Di due cose l’una, o sono un ostacolo troppo grosso perché non accetteranno mai condizioni capestro, furti flagranti o umiliazioni, o hanno semplicemente fatto il gioco d’Israele fornendo la scusa del terrorismo, con elementi infiltrati all’interno. O tutte due le cose. Così fanno piazza pulita e tutti scappano, chi rimarrà sarà manodopera a buon mercato. Ma perché continuano a inviare razzi contro ogni buon senso?
Massimo dei paradossi: per 21 mesi Israele ha applicato un embargo anche sul gas, che Gaza aveva lì a poche miglia dalla costa.
Intanto ho trovato l’indirizzo del CCC a Gaza che è:

Telephone: (972 2830090 / 2830095 - FAX: (972 2830091 / 2830094
Postal Address: Al Rasheed Street, Golden Beach Tower, 3rd Floor, P.O. Box 1325, Gaza, PALESTINE

Sarà ancora in piedi?

Ecco la ricerca di Michel Chossudovsky.

Nicoletta Forcheri
[fonte articolo originale: http://www.globalresearch.ca/index.php? ... &aid=11680 ]

Guerra e metano : Invasione israelina e interessi arabi (famiglia Saoud)
Michel Chossudovsky, 8 gennaio 2009
Trad. Nicoletta Forcheri


L’invasione militare della Striscia di Gaza da parte delle forze israeliane riguarda direttamente il controllo e la proprietà di giacimenti strategici di gas offshore.
E’ una guerra di conquista. Enormi riserve di gas, scoperte nel 2000, giacciono al largo delle coste di Gaza.
Ai sensi di un accordo firmato con l’Autorità palestinese, nel novembre del 1999, di 25 anni di validità, sono state accordate delle licenze di sfruttamento degli idrocarburi British Gas Group e al suo partner di Atene, Consolidated Contractors International company (CCC) di proprietà delle famiglie libanesi Sabbagh e Koury.
Le quote della licenza sui giacimenti di gas offshore sono rispettivamente del 60% per BG, del 30% per CCC e del 10% per il Fondo d’investimento dell’Autorità palestinese (cfr. Haaretz, 21 ottobre 2007). L’accordo PA-BG-CCC prevede l’allestimento e la costruzione di un gasdotto (Middle East Economic Digest, 5 gennaio 2001).


La licenza di BG copre tutta la zona marittima al largo di Gaza che è contigua a numerose piattaforme di gas offshore israeliani (vedi piantina sotto). Si noti che il 60% delle riserve di gas lungo la costa di Gaza e di Israele appartengono alla Palestina.
Il Gruppo British Gas ha trivellato due pozzi nel 2000 : Gaza Marine-1 e Gaza Marine-2. British Gas valuta le riserve in oltre 39 miliardi di metri cubi dal valore di circa 4 miliardi di dollari. Sono i dati pubblicati da British Gas, ma le dimensioni delle riserve di gas palestinese potrebbero essere di gran lunga superiori.

Chi è proprietario dei giacimenti di gas.
La questione della sovranità sui giacimenti di gas di Gaza è cruciale. Dal punto di vista giuridico essi appartengono alla Palestina. Ma la morte di Yasser Arafat, le elezioni di Hamas al governo e il crollo dell’Autorità palestinese hanno consentito a Israele di prendere il controllo de facto sulle riserve offshore di Gaza.



E mentre British Gas (BG Group) ha trattato con il governo di Tel Aviv, quello di Hamas è stato boicottato per quel che riguarda le licenze di esplorazione e di produzione dei giacimenti.


L’elezione del Primo ministro Ariel Sharon nel 2001 ha rappresentato una svolta cruciale. La sovranità della Palestina sui giacimenti di gas offshore è stata contestata alla Corte suprema israeliana dove Sharon dichiarò, senza mezzi termini, che « Israele non accetterà mai di acquistare il gas dalla Palestina” lasciando intendere che le riserve di gas al largo di Gaza appartenevano a Israele.




Nel 2003 Ariel Sharon ha opposto il veto a un primo accordo che avrebbe permesso a British Gas di alimentare Israele in metano con le riserve offshore di Gaza (cfr. The Independent, 19 agosto 2003).




La vittoria elettorale di Hamas nel 2006 ha favorito la dismissione dell’Autorità palestinese che è stata accantonata alla Cisgiordania con il mandato di Mahmoud Abbas.




Nel 2006, British Gas “era sul punto di firmare un accordo di pompaggio di gas per l’Egitto” (cfr. Times, 28 maggio 07). Secondo i resoconti, l’allora Primo ministro britannico Tony Blair intervenne per conto d’Israele perché l’accordo con l’Egitto non approdasse. L’anno successivo, nel maggio 2007, il gabinetto israeliano ha approvato una proposta del Primo ministro Ehud Olmert “di acquisto di gas dall’Autorità palestinese”. Il contratto proposto era di 4 miliardi di dollari con utili di 2 miliardi di dollari, di cui un miliardo per i palestinesi. Tuttavia, Tel Aviv non aveva nessuna intenzione di dividere i proventi del gas con la Palestina. Il Gabinetto israeliano ha allora costituito una squadra di negoziatori israeliani per finalizzare un accordo con la BG, scartando sia il governo di Hamas sia l’Autorità palestinese:
“Le autorità della difesa israeliana desiderano che i Palestinesi siano pagati in beni e in servizi e insistono perché non sia corrisposta alcuna somma in denaro al governo controllato da Hamas.” (Ibid, enfasi aggiunta)



L’obiettivo era essenzialmente di annullare il contratto firmato nel 1999 tra il Gruppo BG e l’Autorità palestinese di Yasser Arafat.



Ai sensi dell’accordo proposto nel 2007 con BG, il gas palestinese dei pozzi offshore doveva essere convogliato da un gasdotto sottomarino verso il porto israeliano di Ashkelon, in tal modo trasferendo il controllo sulla vendita di metano a Israele.



Ma l’accordo non approda e le trattative vengono sospese:
“Il Capo del Mossad Meir Dagan si è opposto alla transazione per ragioni di sicurezza, temendo che i proventi potessero finanziare il terrorismo “.
(cfr. Deputato del Knesset Gilad Erdan, Allocuzione al Parlamento su “L’Intenzione del vice Primo ministro Ehud Olmert di acquistare gas dai Palestinesi anche se i pagamenti servirebbero ad Hamas” 1 Marzo 2006, citato in Lt. Gen. (ret.) Moshe Yaalon, Does the Prospective Purchase of British Gas from Gaza’s Coastal Waters Threaten Israel’s National Security? Jerusalem Center for Public Affairs, Ottobre 2007)



L’intenzione di Israele era di evitare l’ipotesi che fossero corrisposte le royalties ai Palestinesi. Nel dicembre del 2007, il Gruppo BG si è ritirato dai negoziati con Israele e nel gennaio 2008 è stato chiuso l’ufficio in Israele.(BG website).



Il piano di invasione in preparazione
Stando a fonti militari israeliane, il progetto d’invasione di Gaza chiamato « operazione Piombo fuso » è stato iniziato nel giugno 2008:
“Fonti della Difesa hanno dichiarato che il Ministro della Difesa Ehud Barak aveva incaricato le forze della difesa israeliana IDF di preparare l’operazione da più di sei mesi [giugno o prima di giugno], nonostante Israele avesse cominciato a negoziare un accordo di cessate il fuoco con Hamas.” (cfr. Barak Ravid, Operazione “Cast Lead”: L’attacco aereo israeliano avviene dopo mesi di pianificazione, 27 dicembre 2008).




Quello stesso mese le autorità israeliane hanno ripreso contatto con British Gas, al fine di riprendere i negoziati cruciali per l’acquisizione del metano di Gaza:
“Sia il direttore generale del Ministero delle Finanze Yarom Ariav, sia il direttore generale del Ministero delle Infrastrutture nazionali, Hezi Kugler, hanno concordato d’informare BG del desiderio d’Israele di rinnovare le trattative. Le fonti hanno aggiunto che BG non ha ancora risposto ufficialmente alla richiesta d’Israele ma che alcuni dirigenti dell’azienda potrebbero recarsi qualche settimana in Israele per portare avanti i colloqui con alcuni funzionari del governo.” (cfr. Globes online-Israel’s Business Arena, 23 juin 2008).



La decisione di accelerare i negoziati con British Gas (BG Group) coincide cronologicamente con la pianificazione dell’invasione di Gaza, avviata a giugno. Sembrerebbe che Israele fosse preoccupato di ansioso di giungere a un’intesa con BG Group prima dell’invasione, in fase avanzata di pianificazione.


Inoltre i negoziati con British Gas sono stati guidati dal governo di Ehud Olmert che sapeva che l’invasione militare era allo studio. Verosimilmente, è stato anche previsto dal governo israeliano il riassetto post bellico politico territoriale della Striscia di Gaza.


Di fatto nel mese di ottobre 2008 i negoziati tra British Gas e i responsabili israeliani erano ancora in atto, due/tre mesi prima dell’inizio dei bombardamenti il 27 dicembre.


A novembre 2008, il ministero israeliano delle Finanze e il ministero delle Infrastrutture incaricavano la Israel Electric Corporation (IEC) di avviare negoziati con British Gas per l’acquisizione di metano proveniente dalla concessione di BG al largo di Gaza. (Globes, 13 novembre 2008).


“Yarom Ariav, direttore generale del Ministero Finanze e Hezi Kugler, direttore generale del Ministero Infrastrutture Nazionali hanno scritto recentemente al presidente di IEC, Amos Lasker, per informarlo della decisione del governo di permettere ai negoziatori di andare avanti conformemente alla proposta quadro approvata precedentemente.
Qualche settimana fa il consiglio di amministrazione di IEC, diretto dal presidente Moti Friedman, ha approvato i principi della proposta quadro. Le trattative con il Gruppo GB inizieranno non appena il consiglio di amministrazione avrà approvato l’esenzione dell’obbligo di gara” (Globes, 13 novembre 2008)



Gaza e la geopolitica energetica

L’occupazione militare di Gaza si prefigge di trasferire la sovranità sui giacimenti di gas a Israele, in violazione del diritto internazionale.
Che cosa si può prevedere sulla scia dell’invasione?
Quali sono le intenzioni di Israele per quel che riguarda le riserve di gas della Palestina ?
Un nuovo accordo territoriale con il posizionamento di truppe israeliane e/o la presenza di “forze di mantenimento della pace”?
La militarizzazione di tutto il litorale di Gaza che è strategico per Israele ?
La confisca pura e semplice dei giacimenti di gas palestinese e la dichiarazione unilaterale della sovranità israeliana sulle zone marittime della Striscia di Gaza?
Se dovesse essere il caso, i giacimenti di gas di Gaza sarebbero integrati agli impianti offshore di Israele che sono adiacenti.

Queste diverse piattaforme offshore sono anche collegate al corridoio di trasporto energetico israeliano che arriva fino al porto di Eilat, terminale petrolifero, sul mar Rosso fino al terminale marittimo dell’oleodotto di Ashkelon, e verso nord ad Haifa, e si collegherebbe eventualmente grazie ad un oleodotto turcoisraeliano “proposto” fino al porto turco Ceyhan.
Ceyhan è il terminale dell’oleodotto del Caspio Baku Tbilisi Ceyhan (BTC). « Si prevede di collegare l’oleodotto gasdotto BTC al pipeline israeliano Eilat-Ashkelon, anche noto con il nome Israel Tiplinel » (Cfr Michel Chossudovsky, The War on Lebanon and the Battle for Oil, Global Research, 23 juillet 20
CREDO CHE TUTTO QUESTO POSSA ESSERE INCLUSO IL FATTO CHE CERTE FAMIGLIE SAUDITE E ATRABE ABBIANO GROSSI INTERESSI.

15/01/2009, 12:35

http://www.corriere.it/esteri/09_gennai ... aabc.shtml

SPARI SUI CIVILI - Civili palestinesi in fuga da Gaza denunciano di essere stati attaccati dalle forze israeliane mentre cercavano di fuggire dalle loro case, mettendo in mostra la bandiera bianca. Lo riporta la Bbc online che ha ricevuto la testimonianza insieme all'organizzazione israeliana per i diritti umani B’tselem in particolare di una donna con una bandiera bianca che sarebbe stata colpita alla testa. Israele affema che l'episodio è «senza fondamento». In un'altra testimonianza, una famiglia palestinese accusa di essere stata colpita dagli spari durante le tre ore di tregua umanitaria quotidiana mentre stava riempiendo taniche d'acqua.

COLPITE SEDI DELL'ONU, DEI MEDIA: FERITI DUE GIORNALISTI - Israele ha intensificato l'offensiva su Gaza City: colpita due volte la sede dell'Unrwa, l'agenzia dell'Onu che si occupa dei profughi palestinesi, con tre dipendenti che sono rimasti feriti. Attaccato anche l'edificio che ospita numerosi giornalisti di testate arabe e internazionali, dove due cameramen sono rimasti feriti. I due cameramen feriti nel grattacielo di Al-Shuruq lavorano per la tv di Abu Dhabi, hanno riferito alcuni testimoni. Il grattacielo sorge nel quartiere di Rimal, nel centro di Gaza City, e ospita anche l'agenzia Reuters e le emittenti Fox, Sky e Al Arabi. Secondo quanto riferisce Al Jazeera nei raid israeliano sarebbe stata colpita anche una sede della Croce Rossa. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, che si trova in Israle, si è detto "indignato" per il bombardamento israeliano del quartier generale dell’Unrwa nella città di Gaza. Il ministro della Difesa, Ehud Barak, ha commentato l'episodio definendolo un "grave errore".

COLPITO ANCHE UN OSPEDALE - Poco dopo è stata colpita la sede della Mezzaluna Rossa, che si trova nella zona di Tel Hawa e che ospita anche un piccolo ospedale. All'interno di questo ospedale erano presenti 500 persone tra operatori sanitari e feriti e i suoi locali sono andati in fiamme.

NAVE PACIFISTA - Nella notte quattro unità della Marina israeliana hanno intercettato a un centinaio di miglia a nord di Gaza la «Spirit of Humanity», la nave dell'organizzazione pacifista Free Gaza con a bordo 21 persone tra cui medici, giornalisti, politici (anche Francesco Caruso, eurodeputato di Rifondazione comunista) e 200 casse di aiuti. Fonti dell'ong hanno riferito che dopo che le unità israeliane hanno minacciato di far fuoco, l'imbarcazione, che batte bandiera greca, ha fatto rotta verso Cipro.

Insomma gli Israeliani fanno quello che gli pare tanto non li ferma nessuno.
Nessuno ha il coraggio di fermare gli Ebrei Terroristi


Il Vaticano: violati i diritti dei civili
Ultima modifica di AgenteSegreto000 il 15/01/2009, 12:42, modificato 1 volta in totale.

15/01/2009, 12:47

http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=100956

Una nave greca con a bordo 21 attivisti provenienti da diversi paesi e diretta verso la Striscia di Gaza è stata intercettata nella notte dalla marina israeliana e costretta a tornare indietro.

La Marina israeliana ha bloccato in acque internazionali, una nave carica di aiuti umanitari destinati alla popolazione di Gaza con a bordo medici, parlamentari e attivisti provenienti dall'Europa e dagli Stati Uniti. Secondo il sito Web del quotidiano israeliano Jerusalem Post le navi militari dello stato ebraico hanno
minacciato di aprire il fuoco contro l'imbarcazione greca se si fosse rifiutata di rinunciare al proposito di attraccare nella Striscia di Gaza.

Secondo il sito del giornale spagnolo El Mondo gli attivisti a bordo hanno raccontato di essere stati fermati da quattro navi israeliane, con i militari determinati nell'imporre lo stop: prima con una manovra che ha posto a rischio l'intergrità della nave greca, poi con la minaccia di aprire il fuoco se il loro ordine non fosse stato rispettato.

L'ex deputato di Prc Francesco Caruso, che si trova a bordo della nave salpata dal porto di Larnaca, a
Cipro, denuncia che anche in questo caso "Israele ha violato ogni diritto internazionale", perché "eravamo in acque internazionali e la Marina israeliana non poteva e non può fare quello che ha fatto. Prima ci hanno intimato l'alt e quando noi gli abbiamo spiegato che non ci saremmo fermati e avremmo proseguito visto
il carico umanitario a bordo, ci hanno puntato i mitra e i cannoni contro dicendo che se non ci fossimo fermati entro 4 minuti avrebbero aperto il fuoco".

La nave ha invertito la rotta e ha puntato verso Cipro. A bordo, oltre a Caruso, unico italiano, ci sono un deputato greco e un senatore spagnolo, alcuni medici e giornalisti.

15/01/2009, 13:49

AgenteSegreto000 ha scritto:

SPARI SUI CIVILI - Civili palestinesi in fuga da Gaza denunciano di essere stati attaccati dalle forze israeliane mentre cercavano di fuggire dalle loro case, mettendo in mostra la bandiera bianca. Lo riporta la Bbc online che ha ricevuto la testimonianza insieme all'organizzazione israeliana per i diritti umani B’tselem in particolare di una donna con una bandiera bianca che sarebbe stata colpita alla testa.


L'unico giornalista italiano che è riuscito ad entrare nella striscia, ha confermato oggi in una trasmissione radiofonica che i civili vengono colpiti con i mitra dagli elicotteri! [:0]

Non so se ci rendiamo conto della cosa..... [8)]

15/01/2009, 14:04

Ecco non so se ci rendiamo conto di cosa fa Israele.

L'ONU deve attaccare militarmente Israele se vuole fermarlo,
altrimenti la smetta di lamentarsi.

Le sedi ONU vengono bombardate proprio perchè l'ONU non fa nulla per fermare Israele.

L'ONU deve usare i suoi mezzi militari per fermare ISRAELE , PUNTO E BASTA.

Chi non rispetta le Leggi Internazionali deve essere fermato militarmente dalle forze ONU
In caso contrario allora l'ONU deve essere smantellato causa inutilità.
Il compito dell'ONU è far rispettare il Diritto Internazionale dei Civili, se non lo fa
deve essere "sciolto" causa inadempienza agli impegni Internazionali presi negli accordi Internazionali.

Quindi o l'ONU sparisce o deve FERMARE MILITARMENTE ISRAELE.

La smettano di blaterare "false proteste" verso lo stato Ebraico, le proteste a parole hanno PESO ZERO.
SE VOGLIONO VERAMENTE CAMBIARE LA SITUAZIONE CHE COMINCINO AD USARE LE ARMI CHE HANNO A DISPOSIZIONE.

15/01/2009, 14:18

tutto da manuale......http://www.disinformazione.it/gaza_battaglia.htm

15/01/2009, 14:42

"Hamas" sapeva tutto! Avrebbe vinto la battaglia mediatica; questo voleva, il resto (morti compresi) era nel "prezzo". Leggete lo statuto di "Hamas": sterminare gli ebrei fino all'ultimo...E andranno avanti trascinando gli altri Paesi musulmani nell'intento.

15/01/2009, 14:51

Ho sentito a Radio 1 : Sede Onu colpita da una granata al fosforo.

Sarà stato Hamas ?

zio ot [8]

15/01/2009, 14:54

n/a ha scritto:

barionu ha scritto:

Blitz, la tua ultima , molto infelice.

zio ot [V]


Mi devi scusare, ma sai bene che i partigiani non erano tutti uguali.
Poi non sono io che faccio confusione tra partigiani e terroristi

In ogni caso me la potevo risparmiare se non altro per evitare equivoci..
Ho chiesto la cancellazione e questo potrebbe essere il mio ultimo post, Ne aprofitto per salutarti e salutare tutti quanti.....
Addio? Arrivederci? Chissa`


Ferx, porca boia, torna subito con noi !!!!


CON STIMA .

ZIO OT
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