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Blissenobiarella ha scritto:
Enkidu, alla radice si arriva piano piano, mostrando che quelle che riteniamo "ragioni ragionevoli", solo solo concetti vuoti di ogni essenza.
A chi dice che l'omosessualità è inaccettabile perchè contro natura, va ricordato che l'omosessualità in natura è presente come normale forma di comportamento sociale.
A chi dice che l'omosessualità è inaccettabile perchè contro gli insegnamenti della bibbia, va ricordato che ogni atto sessuale senza fine riproduttivo è contrario agli insegnamenti della bibbia.
E così via...
Si cerca di dimostrare che quelle che riteniamo essere le ragioni per cui ci prepariamo a privare un altro della libertà di essere se stesso in seno ad una società, sono solo superstizioni e pregiudizio.
Poi ognuno decide se arroccarsi nelle proprie posizioni o provare a interrogarsi onestamente...Forse qualcuno riuscirà alla fine a scoprire questa radice, se si accorgerà che alcune spiegazioni in realtà non spiegano un bel niente.
Onestamente la mia preoccupazione, nel sollevare questa questione, va oltre al problema dell' accettazione dell' omosessualità in sè...mi preoccupa il rapido processo di involuzione che sta subendo la società in questi anni. L'incapacità di accettare variazioni e differenze di un paradigma, il sentirsi aggrediti e contestati da tutto ciò che viola un ordine acquisito, sono tutti indici di fragilità e debolezza...Cosa ci sta indebolendo? Cos'è che sta minando così tanto il nostro nucleo più profondo tanto da farci sentire il bisogno di proteggerlo da ogni "alterità"?
Forse, semplicemente, ci troviamo su due linee di pensiero diverse... io non mi attardo a cercare di dimostrare che l'omosessualità è un comportamento "normale" perché lo si ritrova persino tra gli animali.
Se uno mi dice che l'omosessualità "è una scelta, non una condizione dell'essere umano", io gli rispondo: "e allora? Credi che, ammesso e non concesso che uno possa scegliere di essere omosessuale, per questo allora non avrebbe giustificazioni per quello che fa?".
Dire "l'omosessualità è una scelta, e non una condizione, perciò è illecita", è come dire "l'essere ingegneri è una scelta, non una condizione, perciò è illecito". Vale la pena discutere con persone che la ragione e la logica non sanno neanche cos'è? Io non credo....
Se poi andiamo a discutere della Bibbia, beh.... la Bibbia non dice che solo il sesso riproduttivo è lecito... in realtà la Bibbia non dice niente di coerente, è solo un'accozzaglia di libri scritti in epoche diverse che dicono cose diverse, e se qualcuno crede in quell'accozzaglia di contraddizioni, beh.... l'unica che bisogna fargli capire è che è un problema unicamente suo, e che la maggior parte dell'umanità alla Bibbia non ci crede e non ci ha mai creduto (cristiani ed ebrei sono sempre stati una minoranza, anche se i cristiani a suo tempo sono stati una maggioranza relativa. Se poi consideriamo i musulmani, questi vanno trattati come un caso a parte).
Chi crede nella Bibbia è libero di farlo, e se vuole può anche evitare le persone come me, come io evito lui, ma deve capire che un conto è la Bibbia, e un conto è la società civile con le sue leggi e la sua maggioranza di non-bibbiomani!
Io, sinceramente, penso che sia inutile stare tanto a discutere sulle superstizioni, perché di fatto quella è una via che si è mostrata fallimentare. L'ignoranza impera, e la situazione delle istituzioni scolastiche sta lì a dimostrarlo..... se la gente ora comincia ad accettare l'omosessualità non è certo perché ha superato le superstizioni, è semplicemente che si sta abituando all'idea di vedere i gay nella vita quotidiana, e non solo per sentito dire.
L'involuzione a cui assistiamo in questi anni, ammesso che sia tale, ma forse anche là è solo una questione di punti di vista, può essere dovuta a diversi fatti. Secondo me, è più che altro il venire al pettine di conflitti sociali irrisolti negli anni passati, che semplicemente si induriscono sempre più.
Non si è voluto fare di più per risolvere i problemi della fame, della sovrappopolazione, dell'inquinamento, dell'analfabetismo e della mancanza di istruzione, delle varie forme di disagio sociale e le varie forme di alienazioni sociale che crea la società industriale, e già quello sarebbe sufficiente per spiegare il perché dell'avanzare di regimi tirannici o comunque che volgono sempre di più verso spinte conservatrici o xenofobe. Trovandosi poi di fronte al fallimento delle grandi spinte ideali del XX secolo, è naturale che il XXI secolo si rivolga a impulsi primordiali e vecchi pregiudizi.... sono rimasti solo quelli! Quali grandi ideali abbiamo visto nascere negli ultimi 30-40 anni, a parte un confuso ecologismo e un altrettanto confuso anti-razzismo o anti-sessismo pieni spesso più di contraddizioni e di vuoti, che di principi veri e propri?
Quindi, per quanto mi riguarda, l'unico principio a cui riesca ad aggrapparmi e che cerco di far capire ai miei contemporanei è questo: "vivi la tua libertà e lasciala vivere agli altri, fino a quando non ti fa realmente del male".
In attesa di qualcosa di meglio, non c'è altro.