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MessaggioInviato: 17/12/2010, 16:14 
Alta tensione nella regione
«più pericolosa del mondo»

PYONGYANG
Malgrado gli sforzi diplomatici a tutto campo per stemperare la tensione scatenata dall’attacco nord-coreano a sorpresa del 23 novembre scorso contro l’isolotto sud-coreano di Yeonpyeong, il regime di Pyongyang è tornato a farsi minaccioso, avvertendo che un’eventuale nuova guerra con il Sud non potrà che essere di tipo nucleare, con il ricorso quindi ad armi atomiche. Non solo: sul sito on-line "Uriminzokkiri", organo ufficiale governativo nell’ultimo Stato comunista esistente, si sottolinea che in realtà un altro conflitto nella penisola asiatica è soltanto questione di tempo.

«A causa della sconsiderata politica bellica dei sud-coreani, non si tratta di guerra o pace nella regione coreana, ma di quando scoppierà la guerra», è l’avverttimento. «E se scoppierà», si incalza, «condurrà al confronto nucleare, e non sarà circoscritta alla penisola coreana». Su uno dei quotidiani ufficiali di maggiore spicco a Pyongyang, ’Rodong Sinmun’, l’area è descritta d’altronde come «il luogo più pericoloso del mondo»; e ciò «è interamente imputabile alla prosecuzione della politica americana di aggressione contro la Repubblica Democratica Popolare di Corea (denominazione ufficiale del Paese; ndr)», accusa il giornale. Nell’editoriale si torna a reclamare un formale trattato di pace con Washington e il ritiro dalla Corea del Sud dei 28.500 militari Usa attualmente di stanza.

L’ennesima sortita minatoria del Nord è venuta malgrado l’attuale presenza a Pyongyang, in visita privata, del mediatore statunitense Bill Richardson, governatore democratico del New Mexico, in cerca di spiragli per una riapertura del dialogo. In giornata il negoziatore americano nei cosiddetti colloqui a sei sul programma nucleare nord-coreano, Sung Kim, incontrerà a Seul l’omologo sud-coreano Wi Sung-lac.


Giappone preoccupato per la potenza militare della Cina

La potenza militare cinese è una fonte di preoccupazione «per l'Asia Orientale e per la comunità internazionale», ha detto il governo giapponese in un documento sulla sua strategia di difesa per i prossimi dieci anni, adottato ieri. Il rapporto qualifica anche la Corea del Nord, il nemico principale del Giappone, come «fattore urgente e grave di instabilità».

Gli uffici della Difesa giapponese intendono ora dare la priorità al controllo delle isole del sud vicino alla Cina, invece di continuare a concentrarsi su una possibile minaccia russa ereditata dalla strategia in atto durante la guerra fredda. «La Cina sta rapidamente modernizzando i suoi arsenali militari e a rafforzare le sue attività nelle acque adiacenti al suo territorio», dicono le autorità giapponesi in questo documento programmatico adottato dal governo di centro-sinistra del Primo Ministro Naoto Kan.

«Con la mancanza di trasparenza della Cina sulle questioni militari e di sicurezza, questa tendenza è fonte di preoccupazione e inquietudine per la regione e la comunità internazionale», aggiunge il rapporto. Nel corposo schema contenuto nelle 'Linee guida del programma di difesa nazionale', approvato questa mattina dall'esecutivo del premier Naoto Kan, si prevede più flessibilità delle Forze di autodifesa (Sdf, le forze armate nipponiche) in aggiunta alla rimozione del divieto dell'export armi e all'adeguamento rispetto a nuovi scenari internazionali.

Nell'ambito del programma, il Giappone stanzierà risorse per 280 miliardi di dollari a favore della difesa nell'arco dei 5 anni a partire dall'esercizio fiscale 2011, con un taglio del 3% sul precedente quinquennio a causa della crisi e delle esigenze di bilancio. Rapidità e flessibilità delle truppe, orientate alla difesa soprattutto del fronte sudoccidentale dell' arcipelago, dopo le tensioni con la Cina sulle isole Senkaku, amministrate da Tokyo e rivendite da Pechino.

Coree: Nord chiede fine esercitazioni

L'esercito della Corea del Nord ha ingiunto a quello della Corea del Sud di mettere fine alle esercitazioni militari sull'isoletta di Yonphyong. Le Forze armate sudcoreane hanno infatti reso noto di voler tenere un'esercitazione d'artiglieria sull'isola tra il 18 e il 21 dicembre. Sarebbe la prima manovra militare del suo genere, a ridosso delle isole di confine nel mar Giallo.''Se il Sud decide di procedere, i nostri militari procederanno all'autodifesa'' avverte l'agenzia ufficiale Kcna.



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MessaggioInviato: 17/12/2010, 16:17 
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soleado3083 ha scritto:

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Sirius ha scritto:

è di questa mattina la notizia che la coera del nord ha minacciato che non esiterà ad usare armi nucleari, qualora dovesse palesarsi un conflitto con la corea del sud.


Can che abbaia non morde. La Corea del nord vuole usare armi nucleari,e poi? I venti spingerebbero la radio attivita' anche nel loro paese per non parlare di Cina e Russia. Questi parlano parlano ma alla fine non faranno niente vedrete.


ma scusa non dipende da quanti megaton decidono di inserire in un ordinio nucleare? magari usano un missile di medio raggio.



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MessaggioInviato: 17/12/2010, 16:23 
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Halosoldier ha scritto:

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soleado3083 ha scritto:

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Sirius ha scritto:

è di questa mattina la notizia che la coera del nord ha minacciato che non esiterà ad usare armi nucleari, qualora dovesse palesarsi un conflitto con la corea del sud.


Can che abbaia non morde. La Corea del nord vuole usare armi nucleari,e poi? I venti spingerebbero la radio attivita' anche nel loro paese per non parlare di Cina e Russia. Questi parlano parlano ma alla fine non faranno niente vedrete.


ma scusa non dipende da quanti megaton decidono di inserire in un ordinio nucleare? magari usano un missile di medio raggio.



Un'arma nucleare tattica è un ordigno nucleare progettatto per essere utilizzato sul campo di battaglia in diverse situazioni belliche. Il termine differisce da arma nucleare strategica che invece ha una funzione deterrente.

Le armi nucleari tattiche sono generalmente costituitre da ordigni nucleari con un basso potere distruttivo. Progettatte per essere utilizzate direttamente sul campo di battaglia, hanno la funzione di mettere fuori uso o ridurre la capacità aggressiva dell'esercito nemico o di arrestarne l'avanzata sul terreno di battaglia. Ciò ha portato allo sviluppo di ordigni di piccole dimensioni, facilmente trasportabili ed utilizzabili senza l'utilizzo di mezzi aerei, ma direttamente dalle truppe sul campo di operazione
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l'uso di tattiche e' molto piu' conveniente.....[xx(]



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« Innanzi a quella foce stretta che si chiama colonne d'Ercole, c'era un'isola. E quest'isola era più grande della Libia e dell'Asia insieme, e da essa si poteva passare ad altre isole e da queste alla terraferma di fronte. In tempi posteriori,essendo succeduti terremoti e cataclismi straordinari, nel volgere di un giorno e di una brutta notte tutto in massa si sprofondò sotto terra, e l'isola Atlantide similmente ingoiata dal mare scomparve. »


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MessaggioInviato: 17/12/2010, 19:57 
interessante. grazie diego. vi terro informati se ci saranno novita. io intanto non so perche ma ho un brutto presentimento. e troppo lunga questa tensione e non sembra andare per i versi giusti



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MessaggioInviato: 17/12/2010, 20:17 
Non ne stanno parlando poi così tanto ultimamente.



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MessaggioInviato: 17/12/2010, 21:25 
e certo se guardi i tg normali che abbiamo non ne parlano. alla radio ogni tanto le sento. o su euronews o sti tg qui. le notizie ci sono. dipende dai giornalisti



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MessaggioInviato: 17/12/2010, 21:30 
Non più l’Unione Sovietica dei tempi della Guerra Fredda, ma i bastioni comunisti di Cina e Corea del Nord. Con il mutare degli scenari internazionali, il Giappone adegua la strategia militare a quelle che promuove a minacce del terzo millennio.

“Direttive sul programma della difesa nazionale per i prossimi dieci anni” il titolo del documento appena approvato, che mira alla redistribuzione dei contingenti sul territorio, entro il 2020.

Specchio dei nuovi timori di Tokyo, l’alleggerimento del potenziale difensivo nella penisola di Hokkaido e la sua concentrazione, invece, nel sud del paese.

Un modo anche per marcare il proprio interesse per il conteso arcipelago delle Senkaku: isole a sud di Okinawa rivendicate anche da Taiwan, e ormai divenute simbolo del braccio di ferro con Pechino.

La flotta di sommergibili passerà da 16 a 22. Ad aumentare sarà anche il numero di navi militari dotate di missili intercettori, mentre quello delle basi per il lancio dei Patriot dovrebbe addirittura raddoppiare. Una redistribuzione delle “forze di autodifesa”, come le definisce la costituzione pacifista imposta al Giappone al termine della Seconda guerra mondiale, con cui Tokyo tradisce la sua preoccupazione per l’accresciuta potenza economica e militare cinese.

Malumori alimentati dall’intensificarsi delle esercitazioni militari e che hanno indotto in allarme i responsabili della difesa giapponese.

“I movimenti di truppe – dice il portavoce del governo Yoshito Segoku -, la mancata trasparenza di Pechino sul continuo incremento delle sue spese militari e il fatto che nel corso dell’anno abbiamo dovuto reiterare più volte le nostre proteste, stanno diventando per motivi di seria preoccupazione per noi”.

Emblema del fragile equilibrio, la crisi diplomatica innescata ai primi di settembre dalla collisione fra un peschereccio cinese e due motovedette giapponesi, proprio al largo delle Senkaku.

Per quanto destinate dalla Costituzione a intervenire con funzione esclusivamente difensiva, le forze armate giapponesi sono fra le meglio equipaggiate al mondo. Superiori per effettivi a quelle di numerosi paesi europei, con i loro circa 230.000 uomini, non arrivano tuttavia a rappresentare che un decimo di quelle vantate dal temuto vicino cinese.

http://it.euronews.net/2010/12/17/tokyo ... pyongyang/



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MessaggioInviato: 18/12/2010, 15:18 
Tokyo si riarma: la Cina spaventa
http://www.ilgiornale.it/esteri/la_cina ... comments=1

Prima la guerra era solo nell’aria, adesso è anche sulla carta. Dopo 50 anni di buon vicinato solo apparente Cina e Giappone sono di nuovo cane e gatto, di nuovo nemici millenari, di nuovo rivali ed avversari pronti a contendersi il controllo del Pacifico a suon di fregate, aerei ed incrociatori. Il primo a dar un calcio al traballante e decrepito castello di una cinquantennale ipocrisia è l’esecutivo del premier giapponese Nato Kan approvando un “Piano di Difesa Nazionale” in cui si enuncia una vera rivoluzione strategica. Il piano, varato a poco più di un anno dalla salita al potere dei democratici, fa carne di porco della vecchia Costituzione pacifista e ammette l’urgente necessità di contrapporsi concretamente all’espansionismo cinese e all’aggressività fuori controllo della Corea del Nord. «Abbiamo messo a punto una politica di difesa più appropriata per la nuova era e per il difficile ambiente in cui gravita la sicurezza nazionale», spiega senza troppi giri di parole il ministro della difesa Toshimi Kitazawa.
Il piano butta all’aria quel che mezzo secolo di governi liberali non aveva mai osato mettere in dubbio e affronta la nuova situazione geopolitica. Ma la verità, si sa, fa male. E così basta quel documento per dar fuoco alle polveri di una malcelata aggressività cinese. «Nessun Paese ha il diritto di proporsi come il rappresentante della comunità internazionale» tuona immediatamente il portavoce del ministero degli esteri di Pechino liquidando come irresponsabile la nuova strategia giapponese.
In verità le linee guida della nuova politica difensiva varata da Tokio si limitano a mettere nero su bianco quel che tutti sanno, quel che anche una formazione di centrosinistra come il partito democratico, alleata con alcuni gruppuscoli pacifisti deve ammettere “obtorto collo”. Negare il pericolo cinese significherebbe turarsi gli occhi, rinnegare le decisioni assunte a settembre quando l’esecutivo di Nato Kan non esitò a bloccare e sequestrare un peschereccio di Pechino entrato in collisione con due motovedette giapponesi intorno a quell’arcipelago conteso chiamato isole di Senkaku nella terra del Sol Levante e isole Diaoyu nell’Impero Giallo. Dopo quel braccio di ferro nulla è più lo stesso. Neanche per i “pacifici” democratici. Le linee guida del nuovo Programma di Difesa nazionale sembranoC la riproposizione dell’antico detto “Si vis pacem para bellum”, se vuoi la pace prepara la guerra.
«La Cina – annuncia il documento - sta rapidamente ammodernando le sue forze militari e ampliando le sue attività nelle acque circostanti, queste tendenze rappresentano una grave preoccupazione per la regione e per la comunità internazionale soprattutto se alla questione della sicurezza s’aggiunge la mancanza di trasparenza dell’apparato militare cinese». La Corea del Nord, da cui già sono partiti in passato missili diretti verso le coste del Giappone, viene invece descritta come un «fattore grave ed immediato d’instabilità». La nuova strategia sottolinea poi l’urgente necessità di trasformare interamente la politica di difesa. Per farlo bisognerà rottamare un terzo degli inutili carri armati progettati in chiave antisovietica ai tempi della guerra fredda e investire in sottomarini, cacciabombardieri e navi di marina dotate di missili Aegis. Bisogna, insomma, affrontare l’espansionismo cinese e il processo di ammodernamento militare avviato da Pechino. Ma la parte più rivoluzionaria del nuovo piano – la più contraddittoria rispetto al tradizionale “pacifismo” dei democratici - è quella in cui si annuncia l’imminente fine del decennale tabù che vieta le esportazione d’armi e impedisce alle industrie nazionali d’investire adeguatamente nel settore degli armamenti. «Ormai la regola per tutti i Paesi sviluppati - spiega il ministro della difesa Kitazawa - è quella di ridurre i costi e migliorare le capacità dei sistemi di difesa partecipando a piani di sviluppo e produzione congiunti». Una svolta innescata forse anche dai dati economici degli ultimi due quadrimestri, quando il prodotto nazionale lordo cinese ha superato quello giapponese infliggendo a Tokio un’umiliazione storica. Cancellabile solo grazie agli introiti garantiti dal sempre più fruttuoso mercato mondiale degli armamenti.


Ultima modifica di Halosoldier il 18/12/2010, 15:19, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 18/12/2010, 15:24 
Nuove tensioni tra le due Coree
Il Nord minaccia ritorsioni: «In caso di guerra faremo ricorso al nucleare»
SEUL - Venti di guerra in Asia. La Corea del Nord minaccia reazioni se la Corea del Sud porterà avanti il preannunciato programma di esercitazioni d’artiglieria dall’isola di Yeonpyeong, già teatro del sanguinoso scontro del 23 novembre, fino a ventilare l’uso di armi nucleari in caso di un altro conflitto che avrebbe portata ben oltre la semplice penisola. Pyongyang sembra non allentare la pressione all’altezza del 38º parallelo, nonostante il governatore democratico del New Mexico, Bill Richardson, abbia riferito d’aver visto progressi alla fine della prima giornata di incontri con i funzionari del governo nordcoreano, nell’ambito della visita “privata” nel Paese allo scopo di far abbassare le tensioni nell’area. Seul, in serata, ribadisce con il ministero della Difesa che vuole rispettare la tabella delle manovre militari e bolla le pretese del Nord «minacce e proposte irragionevoli», mentre la Russia, esprimendo preoccupazione, invita il Sud ad abbandonare il progetto «per prevenire un’ulteriore escalation».
L’iniziativa, in cantiere nel weekend, si risolverà secondo la stampa di Seul in un solo giorno ed è ad alto rischio visto che un’altra molto simile fatta a novembre è stata usata come pretesto dal Nord per l’attacco su Yeonpyeong (in risposta alle “provocazioni’’ del Sud) che si è chiuso con un bilancio di 4 vittime, di cui due civili. E, allo stesso tempo, sarebbe la prima vicino alle isole di confine nel mar Giallo sul contestato limite delle acque territoriali. “Nel caso in cui il Sud decida di procedere con i suoi piani sull’isola di Yeonpyeong nonostante gli avvertimenti, i nostri militari procederanno a un’azione di autodifesa, come detto più volte”, avverte l’agenzia di stampa del regime comunista Kcna. E sarà “più micidiale di quella del 23 novembre in termini di potenza e ampiezza d’azione”. Fino all’ipotesi dell’arma nucleare, come spiegato sul sito web ufficiale della Corea del Nord Uriminzokkiri.



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MessaggioInviato: 18/12/2010, 23:52 
Ma le esercitazioni della Corea del sud non sono cominciate oggi?



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19 Dicembre 2010 14:22 ESTERI

(ANSA) - SHANGHAI - La Corea del Nord ha aumentato in queste ore il numero di militari schierati lungo le coste del paese, alla vigilia dell'annunciata esercitazione militare d'artiglieria della Corea del Sud sull'isola di Yeonpyeong. Lo scrive l'agenzia sudcoreana Yonhap. L'agenzia cita una fonte del governo di Seul che ha confermato movimenti di truppe di Pyongyang sul confine costiero nordcoreano, sul mare Giallo.

Qui le cose si stanno mettendo male.



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Mi auguro che nessuno faccia pistolinate se gli Stati Uniti aprono un altro conflitto questa volta non ci salveremo.


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no le hanno rinviare perche c'era una tempesta.



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MessaggioInviato: 19/12/2010, 18:25 
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Halosoldier ha scritto:

no le hanno rinviare perche c'era una tempesta.


Esatto infatti le esercitazioni della Corea del sud con 20 militari Americani cominceranno domani e martedi.



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cosa succedera secondo voi? reagiranno davvero? iniziera una guerra tremenda? oppure sono tutti scemi e cagasotto?

Ma se la korea del nord attacca e dichiara guerra alla korea del sud..... esplode la 3 guerra mondiale? ricordo che in tensione ora ci sono anche cina e giappone.


Ultima modifica di Halosoldier il 19/12/2010, 19:20, modificato 1 volta in totale.


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