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I tecnocrati europei elaborano un progetto per razionalizzare le spese dell’Unione, ma reclamano un salario più elevato
Ue: la crisi uccide, ma gli eurocrati pretendono l’aumento
Andrea Perrone - Di austerità si muore, come dimostrano le notizie che ogni giorno rendono noto la morte per suicidio di lavoratori disoccupati e imprenditori in bancarotta. Ma nelle istituzioni europee, ai livelli più alti, vi sono alcuni tra gli eurocrati che, pur cercando di razionalizzare le spese dell’Ue, chiedono degli aumenti ai loro già elevati salari.
La critica è diretta a un documento Ue che chiede un aumento salariale nei settori con compiti istituzionali più elevati che peserà sul bilancio dell’Unione degli anni a venire, a fronte di qualche piccolo sacrificio in ambiti dove è più facile risparmiare. Il servizio diplomatico dell’Unione europea vorrebbe infatti pagare 15,2 milioni di euro in più per i salari dei propri dipendenti di medio e soprattutto alto livello a partire dal prossimo anno, effettuando però, come contropartita dei tagli alla sicurezza nelle istituzioni europee. Il piano per il budget del 2014, come sottolinea un documento Ue, è “pienamente consapevole dei vincoli economici e finanziari gravi” dell’Europa e parla però senza alcuna vergogna di “rapporto qualità-prezzo per il contribuente europeo”. Chiede per questo che la spesa complessiva di 530 milioni di euro, ovvero di 21 milioni di euro, pari al 4,1 per cento in più, rispetto all’anno in corso. Da un lato, essa mira a restituire 5,7 milioni di euro di tagli ai salari di alcuni settori di alto livello, anche presso le ambasciate straniere, oppure riducendo il congedo per il personale delle ambasciate.
Ma d’altra, si sta cercando di mettere da parte un cifra extra di 15,2 milioni di euro per quelli che vengono definiti “aumenti obbligatori per le remunerazioni del personale statutario”, ovvero per soddisfare l’ingordigia economica delle più alte sfere istituzionali europee che già guadagnano molto: prima fra tutte la Commissione europea e i suoi tecnocrati. Il rapporto prevede inoltre la creazione di diversi nuovi funzionari di medio livello. Per cui nel settore della sicurezza è previsto un aumento di 4,5 milioni di euro per gli agenti delle ambasciate a rischio. Ma ci sono tagli previsti anche in altri settori. Si tratta di eliminare infatti 2,5 milioni di euro, pari al 23% in meno, per la sicurezza delle reti negli edifici delle istituzioni di Bruxelles. Altri 1,5 milioni per il mantenimento della sicurezza dell’edificio e per la sorveglianza.
In più si vuole ridurre i “costi della vigilanza negli edifici della delegazione ... e opere di sicurezza nelle delegazioni” per 5,1 milioni di euro. Ma con i risparmi previsti anche sulla rete internet criptata per l’invio di file, gli eurocrati chiedono un aumento dei loro “magri” salari, proprio loro che sono sempre pronti a chiedere nuove tasse e tagli allo Stato sociale ai danni dei cittadini europei. Per cui degli oltre 950 funzionari, 552 dei quali – pari al 58 per cento del totale – sono di grado AD12, ovvero in possesso di una retribuzione particolarmente elevata con un salario mensile di base a partire da 10.300 euro fino a un massimo di 18.400. Per cui di fronte a uno stipendio così “basso” è necessario aggiungere qualcosa di sostanzioso sul piano economico per farli almeno “sopravvivere” all’aumento crescente dell’inflazione e della crisi. Una vergogna che speriamo venga fermata dalle proteste dei popoli di tutte le capitali europee, i cui governi sono alle prese con continui attacchi al loro welfare.
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