_________________ "…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)
"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo
Stati Uniti. 2013 l’anno dell’invasione dell’Africa
Gli Stati Uniti hanno stabilito di dispiegare soldati in qualcosa come 35 Stati africani nel 2013. Una vera e propria invasione che certifica la volontà della Casa Bianca di allungare i propri tentacoli sull’Africa.
Gli Stati Uniti avrebbero deciso di mettere l’Africa al centro degli obiettivi strategici in vista del 2013. Vuoi per la posizione strategica del Continente Nero, vuoi per le risorse minerarie ed energetiche presenti in molti paesi africani, nei prossimi mesi si assisterà quasi certamente a una penetrazione degli Stati Uniti nell’area. Secondo il sito Russia Today infatti, nel 2013 i soldati della base di Fort Riley, quella della Seconda Brigata Kansas, e quelli della Prima Divisione Fanteria, verranno addestrati a partire dal marzo 2013 per prepararsi a un progetto che consisterà nell’inviare truppe americane in ben 35 diversi paesi africani. La notizia è stata confermata anche dalla Associated Press, e non è stata smentita.
Ufficialmente la Casa Bianca ha deciso questa penetrazione per far fronte alla minaccia dei gruppi estremisti, inclusi quelli collegati ad Al Qaeda. Il Dipartimento della Difesa Usa starebbe sostanzialmente cercando di istallare soldati americani oltremare con il fine di preparare e addestrare le truppe locali a far fronti a tensioni e crisi che si pensano avverranno sicuramente nei prossimi anni. Inutile dire che molti Stati africani hanno già accordi con la Casa Bianca, evidentemente gli americani vogliono impedire che rivolte e tumulti possano sovvertire lo stato elle cose presenti, magari avvantaggiando un paese come la Cina, a sua volta da sempre interessato al continente africano.
Ai primi di dicembre comunque, il Washington Post ha fatto sapere che le truppe americani presto saranno in viaggio per il Mali, dove qualche mese fa gli estremisti islamici sono riusciti a realizzare uno Stato autonomo ed estremista nel nord del Paese. In base alle ultime notizie del Pentagono, il Mali sarà però solamente uno dei tanti paesi che verranno coinvolti nel dispiegamento di soldati americani nell’anno che verrà. Inutile dire che tali truppe potrebbero anche essere dispiegate direttamente sul campo, a dispetto delle smentite della Casa Bianca. Secondo Associated Press le truppe americane verranno dispiegate tra Libia, Sudan, Algeria e Niger, questo ufficialmente per contrastare sul nascere l’emergere dei gruppi qaedisti. Addestratori Usa verranno poi inviati anche in Kenya, e soprattutto in Somalia, con l’intento di addestrare l’esercito a combattere gli al-Shabab.
_________________ "meglio vivere nell'ignoranza che rimanere sconvolti dalla verità" "dalla vita non ottieni ciò che meriti ma solo ciò che puoi sopportare"
Il neocon: “Qualcuno usi un trucco per costringerci alla guerra!”
Si sta diffondendo nei siti e nei social network di mezzo mondo la sbalorditiva performance di uno dei tanti cloni slavati della galassia neocon, Patrick Lyell Clawson, che il 26 settembre 2012 ha pronunciato un accorato appello per l’inganno e la guerra all’Iran. Il falco (una specie di morphing fra il Ricky Cunningham di Happy Days e Niccolò Machiavelli dopo una lobotomia), strilla affinché qualcuno prepari una provocazione, un atto bellico sotto falsa bandiera con cui gli USA si trovino “costretti” a entrare in guerra con l’Iran.
Potrete ascoltarlo con le vostre orecchie, e leggere la tempestiva traduzione nel video realizzato da Luogocomune.net, che qui riportiamo.
Ma Clawson, chi era costui? Nato nel 1951, proprio in tempi da happy days, è un economista statunitense e studioso di questioni mediorientali. Attualmente è il Direttore della Ricerca presso il WINEP (Washington Institute for Near East Policy) uno dei vari pensatoi egemonizzati dai neocon.
Il WINEP è segnato da legami fortissimi con le classi dirigenti politiche, industriali-militari, mediatiche e dell’intelligence di USA e Israele. Di solito, Clawson scatena la sua prosa guerrafondaia in veste di caporedattore di «Middle East Quarterly», una rivista talmente bellicista che gli articoli sembrano battuti direttamente col mitra.
Nel cursus honorum di chi apparecchia la vostra prossima guerra mondiale non poteva mancare un periodo di lavoro presso il Fondo Monetario Internazionale (dal 1981 al 1985), per poi ricoprire un incarico di “senior economist” alla Banca Mondiale. Pur vivendo da sempre tra Shock Economy e bombardieri, il rosso Patrick ha mantenuto un candore quasi infantile, che potrete godervi in relax, dopo esservi agghiacciati e aver fatto scongiuri e manovre di sicurezza secondo le vostre rispettive abitudini. Buona lettura e buon ascolto. Si fa per dire.
Intervento di Patrick L. Clawson
Francamente, penso che sia molto difficile dare inizio ad una crisi. E faccio molta fatica a vedere come il presidente degli Stati Uniti possa davvero portarci in guerra contro l’Iran.
Questo mi porta a concludere che se non si troverà un compromesso, il modo tradizionale con cui l’America entra in guerra sarebbe nel miglior interesse degli Stati Uniti. [...]
Qualcuno può pensare che Roosevelt volesse entrare nella II guerra mondiale, come ha suggerito David, ma forse ricorderete che ha dovuto aspettare Pearl Harbor.
Qualcuno può pensare che Wilson volesse entrare nella I guerra mondiale, ma forse ricorderete che ha dovuto aspettare l’episodio del Lusitania.
Qualcuno può pensare che Johnson volesse mandare le truppe in Vietnam, ma forse ricorderete che ha dovuto aspettare l’episodio del Golfo del Tonchino.
Non siamo entrati in guerra con la Spagna finché non c’è stata l’esplosione sul Maine.
E vorrei anche suggerire che Lincoln non sentì di poter chiamare l’esercito federale fino a quando Fort Sumter non fosse attaccato, e per questo motivo ordinò al comandante del forte di fare esattamente ciò che quelli del Sud Carolina dicevano che avrebbe provocato un attacco.
Quindi se di fatto gli iraniani non sono disposti al compromesso, sarebbe meglio che qualcun altro iniziasse la guerra.
Si possono sempre combinare altri metodi di pressione con le sanzioni. Ho citato ad esempio quell’esplosione del 17 agosto.
Potremmo anche aumentare la pressione.
Dopotutto, signori, i sottomarini iraniani vanno periodicamente sott’acqua, ma qualcuno un giorno potrebbe anche non riemergere, chissà come mai?
Potremmo fare diverse cose se vogliamo aumentare la pressione.
Non è una cosa che sto proponendo, suggerisco soltanto che qui non siamo in una situazione di sì o no, sappiamo che o le sanzioni avranno successo oppure andrà fatto qualcos’altro.
Stiamo giocando una partita coperta con gli iraniani, e potremmo anche diventare più cattivi nel farlo.
Ricordo una frase pronunciata da uno dei protagonisti del film "The Day After" relativamente all'ipotesi, realizzatasi nel film, di una guerra nucleare totale tra USA e URSS
"La gente è pazza, ma non fino a questo punto"
Come nel film anche nella realtà constatiamo quanto invece la gente sia davvero 'pazza'...
questo tipo è soprattutto un vigliacco.. un mediocre idiota.. vuole fare la gerra ? lo dica: "gli usa dovrebbero bombardare l'iran.." invece no.. aspetta/sollecita la provocazione, l'incidente indotto.. per dire.. "non siamo stati noi a volerlo, c hanno attaccato, ecc."
che codardo..
_________________ https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».
http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923 il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
Messaggi: 84 Iscritto il: 21/12/2008, 09:54 Località: Roma
Oggetto del messaggio:
Inviato: 07/01/2013, 22:44
Siria: Assad non molla, combatteremo Ribellione "guidata da al Qaida". Grazie a Russia, Cina e Iran (ANSA) - ROMA, 6 GEN - Bashar al Assad delude chi si aspettava un'apertura: il presidente siriano e' riapparso in pubblico dopo due mesi nella casa della Cultura a Damasco, davanti a una folla entusiasta di sostenitori, annunciando in un discorso alla nazione trasmesso in tv che il regime continuera' a combattere contro i 'terroristi' e tuonando che la ribellione e' ''guidata da al Qaida''. Assad ha poi ringraziato Russia, Cina e Iran per il sostegno offerto al governo di Damasco.
Usa, piano Assad fuori da ogni realta' Commento Dipartimento di Stato a discorso rais Damasco 06 gennaio, 22:01
(ANSA) - WASHINGTON, 6 GEN - La soluzione politica proposta da Assad per porre fine a la guerra civile in Siria e' ''sconnessa dalla realta'''. Cosi' il Dipartimento di Stato americano commenta le parole del leader di Damasco. ''Il discorso di oggi - continua la portavoce Victoria Nuland - e' l'ennesimo tentativo del regime di rimanere attaccato al potere e non fa niente per fare avanzare il cammino del popolo siriano verso una transizione politica''.
Giappone. Tensioni con la Cina, Tokyo corre al riarmo
Il governo conservatore giapponese ha deciso di aumentare la spesa della difesa per la prima volta negli ultimi 11 anni. Il motivo? Le incertezze derivanti dalle tensioni con Pechino sulle isole Senkaku/Diaoyu.
Aumenta la tensione tra Tokyo e Pechino con il governo giapponese che si starebbe preparando ad aumentare la spesa per la difesa per la prima volta negli ultimi undici anni a causa delle tensioni con la Cina sulla sovranità delle isole Senkaku/Diaoyu, attualmente sotto controllo di Tokyo ma rivendicate ufficialmente dalla Cina. Il premier giapponese Shinzo Aze, che recentemente ha vinto le elezioni in Giappone, conferma proprio di voler percorrere la via muscolare nella risposta da dare alla Cina. Per questo motivo il governo nipponico ha definito come “non negoziabile” la questione delle isole Senkaku, aprendo quindi prospettive alquanto fosche per quanto concerne la stabilità regionale dell’estremo oriente. Come reagirà il gigante cinese alla prova di forza che sembra voler mettere in scena Tokyo? La sensazione è che il Giappone stia prendendo un sentiero sbagliato,un sentiero che potrebbe riaccendere una conflittualità latente e potenzialmente esplosiva. In Cina infatti il risentimento antigiapponese ha radici profonde, e basterebbe davvero poco a rischiare di dar fuoco alle polveri.
Siria: Assad non molla, combatteremo Ribellione "guidata da al Qaida". Grazie a Russia, Cina e Iran (ANSA) - ROMA, 6 GEN - Bashar al Assad delude chi si aspettava un'apertura: il presidente siriano e' riapparso in pubblico dopo due mesi nella casa della Cultura a Damasco, davanti a una folla entusiasta di sostenitori, annunciando in un discorso alla nazione trasmesso in tv che il regime continuera' a combattere contro i 'terroristi' e tuonando che la ribellione e' ''guidata da al Qaida''. Assad ha poi ringraziato Russia, Cina e Iran per il sostegno offerto al governo di Damasco.
Usa, piano Assad fuori da ogni realta' Commento Dipartimento di Stato a discorso rais Damasco 06 gennaio, 22:01
(ANSA) - WASHINGTON, 6 GEN - La soluzione politica proposta da Assad per porre fine a la guerra civile in Siria e' ''sconnessa dalla realta'''. Cosi' il Dipartimento di Stato americano commenta le parole del leader di Damasco. ''Il discorso di oggi - continua la portavoce Victoria Nuland - e' l'ennesimo tentativo del regime di rimanere attaccato al potere e non fa niente per fare avanzare il cammino del popolo siriano verso una transizione politica''.
guerra per bande permanente come in libia ? (si è votato ? chi ha vinto? non si capisce nulla..)
chi bombarda i cristiani di damasco ?
che dice il comitato vattelapesca siriano ??
senza vergogna..
_________________ https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».
http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923 il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
NEW YORK (WSI) - La Grecia sara' il primo paese a uscire dall'area euro: succedera' nel 2013, mentre l'anno dopo sara' la volta della Spagna. Ne e' convinto l'economista Charles Robertson di Renaissance Capital.
Se la previsione non e' certo delle piu' ottimiste, c'e' chi si e' spinto ancora piu' oltre: si tratta del gestore di fondi speculativi Kyle Bass, secondo cui il destino dell'Europa e' gia' segnato. Tanto che "solo una guerra potra' risolvere i problemi strutturali" dell'Eurozona.
A riportare le sue dichiarazioni shock e' Reuters. La recessione determinata dalo scoppio della crisi del debito non avra' un lieto fine. "Finira' con una guerra" mondiale", ha avvertito Bass, fondatore di Hayman Capital Management, con sede a Dallas, in Texas.
"Non so dire bene chi combattera' chi, ma sono sicuro che nei prossimi anni assisteremo allo scoppio di rivoluzioni e guerre, e non certo piccole", ha detto durante una conferenza stampa ieri.
Bass ha scomesso forte sul default dei paesi dell'area euro piu' in difficolta' finanziarie, come la Grecia, stimando che le autorita' della regione non faranno nulla per sbloccare la fase di stallo che dura da ormai tre anni.
Atene e' gia' stata scenario di proteste violente, ma per ora si sono limitate ai confini nazionali. Molti analisti si chiedono come mai altri in Europa non siano scesi in strada e come mai le proteste non siano degenerate in violenze, dopo la perdita di posti di lavoro, l'incremento del peso fiscale, la riduzione delle spese pubbliche e altre disposizioni drammatiche intraprese dai governi di Spagna, Italia, Portogallo e Grecia. La disoccupazione ad Atene e Madrid ha raggiunto il 25%, coinvolgendo un quarto della popolazione.
L'opinione a dir poco apocalittica di Bass si fonda su calcoli precisi e non su strambalate premonizioni. Il debito nei mercati credizi internazionali ha raggiunto il 340% della produzione globale e "il mondo - ha sottolineato l'esperto - non ha mai vissuto periodi di pace quando e' stato costretto a fare i conti con un tale fardello".
Prendendo il caso Spagna, si scopre che il sistema del Welfare ha un defict di 3 miliardi di euro e che in futuro il governo potrebbe non avere piu' i soldi per pagare le pensioni.
Alla fine del 2012 nella sua rubrica "Amaca", Michele Serra aveva condannato le falle del sistema produttivo, denunciando modelli di consumo e di organizzaione del lavoro sballati. L'unica via di uscita' e' riuscire a gettare le basi piantando "i semi della società futura e di una nuova economia", per usare le parole del comico e analista politico di lungo corso.
North Korea has labored for years and starved its people so it could develop an intercontinental missile capable of reaching the United States. Why? Because they have a special kind of nuclear weapon that could destroy the United States with a single blow. In summer 2004, a delegation of Russian generals warned the Congressional Electromagnetic Pulse (EMP) Commission that secrets had leaked to North Korea for a decisive new nuclear weapon — a Super-EMP warhead. Fonte:http://www.veteranstoday.com/2013/01/11/north-korean-emp-attack-could-destroy-u-s-a/
_________________ "Sei quello che sei, anche se non lo sai..." Angeldark
Mumble mumble, prima l'Iran con la tecnologia cattura droni (=Keshe) e ora il North Korea con il Super-EMP.....
_________________ "Se riesci a mantenere la calma quando tutti intorno a te hanno perso la testa, forse non hai afferrato bene la situazione" - Jean Kerr
"People willing to trade their freedom for temporary security deserve neither and will lose both" - Benjamin Franklin "Chi e' disposto a dar via le proprie liberta' fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non otterra' né la liberta' ne' la sicurezza ma le perdera' entrambe" - Benjamin Franklin
"Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni" - Emil Cioran
"Quanto piu' una persona e' intelligente, tanto meno diffida dell'assurdo" - Joseph Conrad
"Guardati dalla maggioranza. Se tante persone seguono qualcosa, potrebbe essere una prova sufficiente che è una cosa sbagliata. La verità accade agli individui, non alle masse." – Osho
Si profila uno scontro Atlantico-Orientale. Non solo Medioriente, Iran e Corea del Nord: sono almeno otto le possibili cause scatenanti di un conflitto internazionale. Tra queste la crisi economica. Articolo di Giuseppe Cirillo
Le isole giapponesi Senkaku, rivendicate dalla Cina, continuano ad essere motivo di ostilità tra le due potenze asiatiche.
ROMA (WSI) - Ormai diversi analisti e giornalisti avanzano sempre più l’ipotesi che la grave crisi economica che sta massacrando le economie occidentali possa sfociare in un conflitto di scala mondiale. Tra il 2013 e il 2015 effettivamente una nuova grande guerra potrebbe abbattersi sulle nostre vite. Ma facciamo un riepilogo delle scintille che attualmente potrebbero generare questo catastrofico scenario:
1) Isole Senkaku: le isole giapponesi rivendicate dalla Cina continuano ad essere motivo di ostilità tra le due potenze orientali e con la nomina del nazionalista Abe come premier giapponese e dell’ambizioso Xi Jinping come presidente cinese, la situazione non può che peggiorare.
2) Corea: la Corea del Nord sembra non fare nessun passo indietro nella sua politica di sfida verso gli USA e verso la Corea del Sud e un incidente al confine può capitare in qualsiasi momento e degenerare in uno scontro a fuoco.
3) Elezioni in Israele: la probabile vittoria dell’attuale premier israeliano appoggiato dall’estrema destra, sarà seguita sicuramente da una politica aggressiva nei confronti dei palestinesi e dell’Iran destabilizzando per l’ennesima volta il Medio Oriente.
4) Siria: Assad sembra aver ripreso forza e sta gradualmente sconfiggendo le forze ribelli, un possibile intervento dei paesi stranieri contro l’attuale regime potrebbe portare al coinvolgimento della Russia, che ha nella Siria un sicuro alleato poiché gli offre l’accesso navale al Mediterraneo e blocca la concorrenza dell’eventuale passaggio di gasdotti arabi verso l’Europa.
5) Iran: nel 2013 ci saranno anche le elezioni in Iran e queste saranno molto determinanti, perché se il regime degli Ayatollah continua con la sua politica nucleare, un attacco preventivo di Israele si farà sempre più probabile.
6) Isole Malvinas/Falkland: l’Argentina rivendica le isole e il premier inglese Cameron si è detto pronto a combattere per difenderle.
7) India: continua il riarmo indiano e le tensioni con l’Italia potrebbero degenerare nel caso i due soldati venissero condannati, essendo questi militari di un paese della Nato.
Ad aggiungersi a tutti questi focolai, c’è la crisi economica in peggioramento che metterà sempre più sotto pressione tutte le potenze mondiali, che potrebbero usare la guerra come valvola di sfogo dei loro problemi interni. Inoltre, c’è sempre la possibilità di attentati inattesi o rivoluzioni che cambierebbero gli scenari attuali.
Ora vorrei descrivere un possibile scenario bellico e dividerò, per semplificare, i paesi in due alleanze principali (ciò non toglie che potrebbero essere tre): alleanza atlantica (filo-americana) e alleanza orientale (filo-cinese). Inoltre dividerò gli stati in tre categorie: sicuri, probabili e possibili in base alla probabilità che essi siano schierati in queste due fazioni.
ATLANTICA
SICURI: Stati Uniti, Regno Unito, Giappone, Corea del Sud, Israele, Canada, Australia PROBABILI: Unione Europea, Monarchie del Golfo, Turchia, Messico, Taiwan POSSIBILI: Cile, Colombia, Sudafrica
ORIENTALE
SICURI: Cina, Corea del Nord PROBABILI: Iran, Siria,Maggioranza Paesi SudAmerica, Maggioranza Paesi Asiatici POSSIBILI: Russia e stati CSI, India, Maggioranza Paesi Africani
Questi sono i due schieramenti più probabili. Possiamo prendere in considerazione però alcune problematiche che renderebbero la situazione più complessa: l’Unione Europea potrebbe spaccarsi e scegliere la neutralità; la Russia non è poi così vicina alla Cina e potrebbe scegliere di essere neutrale o combattere una guerra parallela alla Cina, l’Unione Europea e la Russia negli ultimi anni si sono molto avvicinate, una guerra tra loro sarebbe molto dolorosa data la vicinanza territoriale e il rapporto commerciale per quanto riguarda il gas. Inoltre, sarebbe difficile un’alleanza dove sono presenti Israele e le Monarchie Arabe con la Turchia, se ci sarà una politica aggressiva verso i palestinesi; non nego che potrebbe esserci anche un’implosione economica degli USA prima o dopo il conflitto con possibili stravolgimenti di fronte.
In conclusione, lo scenario principale è uno scontro tra Usa (ed alleati) contro Cina (ed alleati). Anche perché entro il 2020 la Cina sarà la prima potenza economica e militare e gli Usa dovranno impedirlo in qualsiasi modo.Rimangono incognite le posizioni dell’Unione Europea, della Russia e dell’India.
Per quanto riguarda i paesi sudamericani, data la forte espansione di una politica anti-occidentale, il loro schieramento vicino alla Cina lo ritengo molto probabile. La mia opinione è che se scoppierà questo conflitto, non sarà un conflitto tradizionale con due schieramenti ben delineati, ma potrebbe essere una guerra con alleanze e fronti mutevoli, una guerra liquida, insomma. Prevedo, infine, un’accendersi delle tensioni nel 2013 e lo scoppio della guerra nel 2014.
Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Hescaton - che ringraziamo - esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.
_________________ "…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)
"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo
faccio notare che il sunnominato gira con auto blindata..
questo fa capire..
_________________ https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».
http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923 il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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